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Autore: Elsira    27/03/2016    6 recensioni
Chiedo scusa, ma questa boiata per festeggiare la Pasqua dovevo proprio pubblicarla… Vi ricordate le parole di Kin sull'accenno alla caccia alle uova con Trunks e Goten? Se no, non importa, non vi siete persi nulla. Se sì, meglio. A ogni modo è raccontata in questa os.
Buona lettura e tanti auguri di buona Pasqua!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goten, Nuovo personaggio, Trunks, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sangue del padre e occhi della madre'
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Per fare mente locale:

Kin è la terza figlia di Goku e Chichi, nata dopo la sconfitta di Majin Buu. In questa ff, la bimba ha quattro anni, ha (ancora) la coda e il suo rapporto con Trunks è completamente innocente. Trunks e Goten hanno rispettivamente 13 e 12 anni e... Sono dei cretini.
No dai, scherzo (più o meno...)
Sono ‘normali’ (se' vabbe', crediamoci...), ma ho comunque inserito l’OOC perché non si sa mai…
A ogni modo, queste erano le cose da ‘ricordarsi’ e ‘sapere’, prima di iniziare a leggere.
Buona lettura!


Primavera, Anno 777


«Non se ne parla nemmeno! Non sono più un bambino, non parteciperò a una stupida caccia alle uova pasquali!» Esclamò tassativo per l’ennesima volta Trunks, con i pugni ai fianchi e chinandosi con la schiena verso Kin, in modo da avere il suo volto paffuto davanti al proprio.

La bimba si accigliò e sbuffò irritata, dopodiché cambiò espressione e si rivolse al fratello, con occhi da cucciolo e aggrappandosi alla tuta del ragazzo con le proprie manine. «Goooteeeeeeeen.» Pregò con voce tremante, prossima al pianto.

Gli occhi scuri del sayan si posarono sull'amico e dalle sue labbra uscirono esattamente le parole che la sorellina voleva: «Avanti, in fondo è solo una caccia alle uova... Che vuoi che sia?»

Trunks spalancò lo sguardo, incredulo che fosse bastato così poco per far cambiare idea all'amico, il quale fino a pochi minuti prima era stato dalla sua parte. Lo prese per le spalle e lo scosse con forza, guardandolo dritto negli occhi: «Goten, non puoi farti abbindolare così! Da un semplice mugolio di tua sorella... Avanti, sii fermo sulle tue posizioni! Il musino dolce di Kin è solo un trucco!»

La piccola lo fulminò con lo sguardo, vedendosi togliere l'unica possibilità di vittoria, perciò cambiò in fretta tattica e disse, con tono di sfida: «Non è che hai paura di perdere?»

Il volto del figlio del principe si rabbuiò, mentre veniva rivolto lentamente verso la sayan e sussurrava offeso: «Come hai detto?»

Un piccolo sorriso furbo si disegnò sulle labbra della bimba, mentre sogghignava già pregustando la vittoria. Fortuna per lei che, oltre agli occhi, aveva preso anche la furbizia di sua madre. «Il grande Trunks ha paura di perdere contro una bimba di quattro anni a una caccia alle uova pasquali… Sicuro di avere il coraggio sayan che ti scorre nelle vene e di non essere un semplice pollo? O meglio, coniglio?»

Le mani del ragazzo passarono in una manciata di istanti dalle spalle di Goten alle ascelle di Kin e Trunks non perse tempo a sollevarla da terra e avvicinarla a sé, facendo sfiorare le loro fronti e guardandola dritta negli occhi, con un gelido fuoco che ardeva nei propri: «Ti conviene prendere il tuo cestino e iniziare a cercare, pulce. La sfida termina al tramonto.»

Un piccolo sorriso di vittoria si dipinse sulle labbra della sayan, prima che il suo volto venisse illuminato da una risata entusiasta. Prese tra le mani le guance del ragazzo e le tirò verso l'esterno più che poté, ridendo divertita: «Io e papà vi stracceremo!»

Trunks lasciò la presa e lei corse verso il tavolo, salì su una sedia per prendere il cestino e poi saltò nuovamente sul pavimento, sempre con il suo sorriso che le illuminava il volto.

Alzò un braccio e la propria manina venne strinta affettuosamente da quella di Goku, con il quale si diresse saltellando contenta verso il giardino, dove Chichi e Videl avevano nascosto le prelibate uova dipinte.

Goten tirò un sospiro e fece per andare a prendere uno dei cestini che si trovavano sul tavolo, ma venne fermato dalla voce dell’amico: «Fermo, quei cestini non ci serviranno a nulla.»

Il moro non fece in tempo a guardarlo interrogativo che Trunks sogghignò: «So io dove possiamo trovare la nostra vincita.» Iniziò a correre verso l’esterno, incitando con una mano l’amico a seguirlo. Scostò piano la porta d’ingresso di casa dell’amico e diede un’occhiata circospetta fuori, vedendo una Kin entusiasta che trovava un uovo dietro l’altro assieme al padre, il quale sembrava divertirsi tanto quanto la piccola, dopodiché varcò la soglia e si alzò in volo, seguito da un perplesso Son.

Dopo più di mezz'ora di volo, Goten iniziava ad avere seri dubbi sulla plausibile buona idea dell'amico ed era in procinto di dirgli di tornare indietro, altrimenti Kin e suo padre avrebbero fregato loro tutte le uova sotto il naso. Ma proprio mentre stava per aprir bocca ed esporre le proprie preoccupazioni al ragazzo, questi si fermò a mezz'aria e gli si rivolse con un sorriso furbo che non preannunciava nulla di buono, dicendo: «Goten, vieni! Abbiamo la vittoria in pugno!»

Iniziò subito a scendere, seguito da un Goten dubbioso. Appena sfiorarono terra, Trunks si rivolse all'amico con un dito sulle labbra come monito di far silenzio, mentre con la mano libera gli faceva cenno di seguirlo.

In punta di piedi, il Son si affiancò al Brief, guardandosi intorno sempre più perplesso. Arrivarono in breve a quello che aveva tutto l'aspetto di un nido e Trunks non perse tempo ad avvicinarsi e iniziare a esaminare delle uova talmente grandi che gli arrivavano alla cinta.

Goten si avvicinò a lui e gli espose la propria non convinzione: «Sei sicuro, Trunks? Queste non sono uova di cioccolato… Ma di dinosauro…»

«E con ciò? Eddai, che vuoi che sia, le prendiamo solo in prestito.» Rispose semplicista il ragazzo dai capelli color glicine. Non diede all'altro il tempo di rispondere, che gli lanciò delle uova, sicuro di ciò che stesse dicendo. «Poi gliele riportiamo, è solo per battere Kin e tuo padre, sono certo che mamma dinosauro capirà. Avanti, prendi!»

«Ma non è un inganno?» Chiese perplesso il Son, afferrando al volo il secondo uovo e inarcando le sopracciglia.

L'altro si mise due uova sotto le braccia, rivolgendoglisi scontato: «Lo è in piena regola!» Abbassò un attimo lo sguardo, con fare offeso, aggiungendo: «Ma così tua sorella imparerà a tenere a freno la lingua.»

Goten tirò un profondo sospiro. Quei due ultimamente non facevano altro che litigare e sfidarsi a vicenda nelle cose più stupide e il Son cominciava ad averne davvero abbastanza. Non avrebbe avuto nulla da ridire, se lo avessero lasciato fuori dai guai, ma chissà come finiva sempre che le urla della madre se le beccava lui. Come la settimana precedente, quando i due avevano deciso di sfidarsi a chi fosse capace di mangiare più hot dog in venti minuti; Trunks aveva vinto per un pelo, ma Kin si era sentita male per tre giorni e Chichi alla fine aveva sgridato lui, dicendogli che era un irresponsabile a lasciare che la sorellina facesse cose così insensate. Come se lui non avesse provato a dire che era un'idea terribile!

«Okay… Ma facciamo così: passiamo da casa di Gohan, le coloriamo con le tempere, le mostriamo a Kin, vinciamo e le riportiamo subito qui, okay?» Propose il moro, alzandosi in volo per uscire da quella radura e andare a vincere in fretta la sfida, in modo da evitare problemi.

Trunks non ebbe nulla da obbiettare e, mentre si sollevava da terra anche lui, esclamò: «Perfetto! Senti un po’, da che parte andiamo adesso?»

«Di qua!» Disse il Son, prendendo con fare sicuro la propria destra.

«Sei sicuro?» Chiese con un sopracciglio alzato l'altro seguendolo, potendo però giurare che erano arrivati dalla parte opposta.

Goten si voltò verso di lui, che gli stava dietro, continuando a volare: «Certo, so da che parte siamo…» Fu costretto a interrompersi, perché aveva sbattuto la testa contro qualcosa di duro. Si portò la mano alla chioma scura e guardò avanti a sé. Ciò contro cui si era scontrato si eresse lentamente sulla schiena, facendo ombra ai due ragazzi che guardavano stralunati verso il muso della bestia, appena voltatasi verso di loro e rivelatasi essere un dinosauro. «Arri...vati...» Concluse la frase Goten, balbettando.

Il più grande guardò l'amico con occhi strizzati in un moto di stizza, dicendogli: «Giuro che non ti darò mai più retta sulle direzioni da prendere.»

Lo sguardo del dinosauro si fece furioso: nel giro di pochi istanti la bestia spalancò le proprie mascelle e ruggì di fronte ai due, i quali rimasero completamente impassibili.

Osservarono l'animale e Trunks disse, alzando una delle uova che teneva in mano: «Ehi amico! Non ti preoccupare, te le riportiamo subito, dobbiamo solo…» S'interruppe e ritirò veloce l’estremità dell’arto, per impedire che finisse tra le mascelle appena chiusasi del dinosauro, il quale, non sentendo ragioni, aveva tutta l'aria di non voler concedere ai due le uova, preferendo piuttosto mangiarle lui stesso.

Con ancora la faccia blu per il pericolo scampato per un pelo, il Brief si rivolse all'animale gridandogli contro: «Senti amico, questa giornata è già iniziata male, quindi vedi di non farmi arrabbiare ancora di più!»

«Piantala Trunks, qui quelli col torto siamo noi... Teniamoci l’uovo e proseguiamo con il piano, prima di cacciarci nei guai. Non vorrai mica rischiare di perdere il controllo ed estinguere un'intera specie solo per un capriccio con mia sorella, vero?» Cercò di calmarlo Goten, parandosi tra lui e il dinosauro.

Trunks sbuffò scocciato, ma dovette ammettere che l'amico aveva ragione. Si alzò ancora in volo con l'uovo rimastogli e si rivolse un'ultima volta alla creatura, abbassandosi la palpebra con la mano libera e facendogli la linguaccia. Un altro ruggito irato dell'animale e Trunks e Goten si allontanarono, volando veloci verso casa del primogenito Son.

«Potevo tranquillamente cavarmela.» Disse a un certo punto Trunks. L'altro sospirò arreso, per l'ennesima volta durante quelle settimane. Cominciava davvero a essere stanco.

«Quanto la fai lunga… Siamo riusciti nel nostro intento, no? Adesso andiamo da Gohan, tu incassi la tua ricompensa, riportiamo l’uovo al suo posto e…» Iniziò, ma l'amico lo squadrò e lo interruppe, gridandogli contro così d'improvviso che Goten si spaventò e si arrestò a mezz'aria, proprio sopra casa del fratello: «Dove accidenti sono finite le tue uova?»

«Ehm... Mi sono cascate quando mi sono scontrato con il dinosauro, prima... Eh eh...» Ammise l'altro, massaggiandosi la chioma e sorridendo innocente, com'era tipico del padre quando faceva qualche disastro.

Anche Trunks ricordò molto il principe, sporgendosi verso il Son e gridandogli con tutto il fiato che aveva nei polmoni: «Sei un’idiota! Come dannazione hai fatto a perderle?»

Goten mosse le mani davanti al petto, facendo cenno all'altro di stare tranquillo: «Eddai, che vuoi che sia? Abbiamo ancora il tuo, no? Basta e avanza per vincere.»

Stranamente, Trunks si calmò davvero, anche perché dovevano fare in fretta se volevano arrivare a casa da Kin prima del tramonto. Entrarono così di soppiatto nell’abitazione vuota e Goten si diresse con fare esperto verso la camera della nipote di appena un anno, la quale nonostante la giovane età poteva vantare un assortimento completo di colori e pennelli regalatagli da Chichi. Prese le tempere e le rovesciò sul tavolo della cucina, in modo da averle tutte a portata di mano e i due iniziarono a dipingere.

Ci vollero quaranta minuti abbondanti per terminare di colorare tutto l'uovo, ma in conclusione, vedendo il risultato finale, entrambi non poterono che guardarsi e sorridersi a vicenda soddisfatti della loro opera.

Lasciarono che i colori si seccassero per una mezz'ora, che occuparono mangiando qualcosa, sfidandosi a chi faceva il panino imbottito più grande. A spuntino terminato, presero la loro opera d'arte e si diressero verso l'abitazione del più giovane, con dei sorrisi sulle labbra che pregustavano la vittoria.

Nel mentre che tornavano alla 'casa base', Gohan rientrò da lavoro esausto e la prima cosa che fece fu quella di andare in cucina per prepararsi un panino, dato che moriva di fame. Non appena varcò la soglia però, le gambe gli cedettero e scivolò a terra sconvolto: sembrava fosse passato un uragano, che non solo aveva messo a soqquadro l'intera stanza, ma si era portato via con sé più di metà del cibo che c'era in dispensa, lasciata aperta.

Un mugolio di rassegnazione gli fece cedere la testa verso il basso, mentre sconsolato si alzava, si dirigeva verso il ripostiglio e prendeva il necessario per pulire.

Arrivati alla meta che era ormai quasi il tramonto, Trunks e Goten atterrarono e si diressero a corsa verso la sala da pranzo, dove percepivano le auree di tutti.

Kin era in piedi sulla sedia, a godersi con un sorriso che le attraversava il volto da parte a parte i complimenti che le venivano fatti dalla madre e dalla cognata, per essere stata così brava a trovare tutte le uova che avevano nascosto in mattinata, quando una voce a lei familiare e negli ultimi tempi estremamente fastidiosa, aveva gridato saccente: «Non hai ancora vinto!»

Un uovo alto più di lei si posò sulla tavola da pranzo, sopra tutte le sue ovette di cioccolato e finendo inevitabilmente con il romperle.

Il labbro inferiore della bimba iniziò a tremare vistosamente, inclinandosi verso il basso, mentre i suoi occhi si riempivano di copiose lacrime, pronte a varcare le fragili difese di quei due buchi neri luccicanti da un momento all'altro.

Trunks continuò, guardandola con aria di sfida: «Questo batte tutte le tue insulse ovettine, pulce!»

A quel punto, Kin esplose e il suo volto divenne presto color rosso fuoco, mentre un pianto disperato le scosse per intero il piccolo corpo paffuto.

«Trunks!» Gridarono all'unisono Chichi e Bulma, la quale era giunta da pochi minuti per partecipare alla cena che l’amica aveva preparato per la serata, appena in tempo per assistere all'intera scena. Il ragazzo, compreso di aver esagerato, guardò verso il pavimento e atterrò, andando poi con le mani sprofondate nelle tasche dei pantaloni e il muso verso l'esterno, sotto gli sguardi severi della madre e della padrona di casa.

Chichi prese in collo la figlia e iniziò a cullarla, nel tentativo di calmarla, mentre Bulma le faceva le sue più sincere scuse, affermando che negli ultimi tempi non riusciva a capire cosa fosse preso a suo figlio e promettendole di prendere seri provvedimenti a riguardo, in modo che quella storia potesse finire in fretta. Chichi rispose semplicemente con un sorriso di circostanza, affermando che quella del ragazzo fosse un'età critica e che non c'era niente di cui preoccuparsi.

Dopo poco, Kin smise di piangere e rimase accoccolata alla propria mamma, mentre si rigirava la coda tra le manine e ascoltava con attenzione ciò che le due donne stessero dicendo.

«Mamma?» Chiese dopo un po' a mezza voce, mentre erano sole in cucina. La donna la guardò serena: «Dimmi tesoro.»

Kin incrociò interrogativa il proprio sguardo in quello della madre poi, trovate le parole, le chiese perplessa: «Davvero Trunks sta affrontando un periodo difficile?»

Chichi spiegò, sorridendo: «Sta attraversando la pubertà, come tuo fratello Goten. Alla loro età, i ragazzi diventano sempre più infantili di ciò che sono sempre stati e per loro è forse il momento più difficile della vita, perché devono capire chi sono e devono formare il proprio carattere. Purtroppo, alcuni di loro nel farlo compiono tanti errori. Ma non lo fanno apposta, hanno gli ormoni impazziti e non comprendono davvero ciò che combinano.»

La bimba annuì, con gli occhi riflessivi. Non aveva capito tutte le parole che la madre le aveva detto, ma finalmente aveva compreso perché negli ultimi tempi i due giovani fossero diventati intrattabili, soprattutto il figlio del principe. Il motivo di tutte quelle sfide, di tutte le provocazioni continue ed ecco perché aveva iniziato anche a chiamarla con quel nomignolo odioso.

«Anche tu la dovrai affrontare un giorno.» Le disse la madre. La bimba non rispose, si riavvolse la coda attorno alla vita e le chiese pacata se qualcuna delle uova di cioccolato si fosse salvata.

Trunks era rimasto seduto a terra, fuori in giardino, per tutto il tempo. All'inizio Goten gli aveva fatto compagnia, ma poi era arrivata Bulma che l'aveva mandato via e gli aveva fatto una lavata di capo come poche, alla quale lui aveva risposto mettendo ancora di più il muso. E ora era rimasto da solo, a guardare senza interesse l'erba che prendeva man mano le sfumature del rosso e arancione con il tramontare del sole.

Udì la porta dietro di lui aprirsi ma non si mosse, se non per chiudersi ancor più le braccia attorno alle ginocchia. Con la coda dell'occhio, vide Kin in piedi al suo fianco, che lo guardava con sguardo inespressivo.

«Che vuoi, pulce?» Chiese rude, voltandosi dall'altra parte. Lei, senza cambiare espressione, portò in avanti le manine tenute fin a quel momento dietro la schiena e gli disse semplicemente: «Tieni.»

Trunks voltò nuovamente la testa, un po' controvoglia, per poi alzare un sopracciglio nel vedere l'uovo di cioccolato che la bimba teneva tra le mani e chiederle perplesso: «Che cosa dovrei farci?»

«Mangiarlo. Guarda che è buono, l’ha fatto Gohan e quando si parla di cioccolato il mio fratellone è il migliore.» Rispose lei tranquillamente, mettendosi seduta accanto a lui. Gli occhi di Trunks si ridussero in due piccole fessure perplesse. «No, intendo... Perché me lo stai offrendo? Non sei arrabbiata con me per prima?»

«Dovrei essere arrabbiata con te per tutto l'ultimo periodo...» Rispose lei, facendo per un istante il broncio. Dopodiché rilassò il viso e disse: «Ma la mamma mi ha spiegato che non è colpa tua, ma della tubettà

Lo sguardo di Trunks si fece incredibilmente perplesso, mentre osservava la bimba porgergli ancora l'ovetto.

Tirò un sospiro e lo prese, provocando un sorriso soddisfatto sul faccino di quella bimba di quattro anni. Il lato delle sue labbra si alzò appena e i suoi occhi si socchiusero, mentre spezzava a metà l'ovetto e ne porgeva una parte all'amica. «Tieni, in fondo è colpa mia se gli altri sono andati distrutti. Ho davvero esagerato oggi.»

Lei accettò entusiasta quel dono, dando subito un morso al dolcetto gustoso, che le provocò un lieve rossore soddisfatto alle guance. Trunks la osservò sorridendo, mentre dava anche lui un morso alla propria metà, poi aggiunse: «Sono davvero stato cattivo con te negli ultimi tempi, mi dispiace Kin.»

«Non importa.» Disse in un sorriso lei, mentre ammirava le luci del tramonto. «Basta che poi mi aiuterai quando anch'io dovrò affrontare la mia tubettà, come io ho aiutato adesso te.»

Un riso scappò dalle labbra del figlio del principe, che annuì e si mise a osservare con lei l'arancio del sole che lasciava spazio prima al viola, poi al blu della notte.

Pochi minuti e vennero chiamati dentro dalla voce di Goten, perché iniziava a fare buio e la cena era pronta. Si alzarono, Trunks la prese per mano ed entrò con lei in casa, sotto il sorriso sollevato del Son, il quale capì da quel semplice contatto che per lui le sgridate della madre per cose di cui non aveva alcuna colpa sarebbero finalmente concluse.

 


Elsira #26

Sono tornata!!!!!! Le mie preghiere sono state esaudite e sono potuta tornare niente popo' di meno che il giorno di Pasqua! MUAHAHAH (No, non avete letto male, era proprio una risata malefica e voleva esserlo)
Ora, per chi si fosse chiesto dove fossi finita... Mi si era fuso il computer. Easy, right? Era vecchio, poverino... La CPU reggeva l'anima coi denti... E dopo il colpo di grazia che ha ricevuto grazie alla collaborazione tra una tazza di tè e la mia comare, sempre molto calma e che deve imparare ad avvertirmi prima di alcune 'notizie', qualche giorno e mi ha lasciata definitivamente...
Pace agli ingranaggi sua...

Fortuna che
Tra Le Belve è salvato online, altrimenti avrei potuto tranquillamente chiamare Turles, visto che ultimamente è in vena di punizioni... Tanto peggio di tutto quel che è successo nelle ultime due settimane... Anche se in effetti c'è già Goten... Lui però almeno mi fa ridere... Anche se è peso quando ci si mette... Ma comunque! Lasciando perdere le mie seghe mentali!

BUONA PASQUA A TUTTI!

Con la long rossa ci si vede martedì, tesorini miei (doveva essere domani, ma lunedì sto fuori tutti il giorno quindi la pubblicazione è slittata... Sorry...) con un capitolo tranquillo... Che tra un po' torna Taurus... E poi non dite che non vi ho avvertiti.
Per gli altri, tra poco uscirà un'altra collaborazione con Goten, nonché (se la notte mi assiste) la prossima storia di Fiabe Ball con la mia adorata Nala!
Insomma, ora non vi liberete più di me! (E qui ci ristà la risata malvagia, quindi: MUAHAHAHAHAH!!!)
   
 
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