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Autore: Raven626    27/03/2016    2 recensioni
[SpongeBob SquarePants]
[SpongeBob SquarePants]Dal testo:
" Il granchio aveva preso una scorciatoia, una stradina secondaria, poco frequentata, sarebbe arrivato a breve, entro pochi minuti. Gli sarebbe bastato svoltare l'angolo per arrivare, quando sentì un rumore. Inizialmente non ci fece caso, poi però questo si fece sempre più forte e insistente, rendendo impossibile ignorarlo, sembrava il pianto di un piccolo, dei lamenti lunghi e strazianti."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ottocentouno... ottocentodue...ottocentotre... e ottocentoquattro dollari.
Sorridendo con fare soddisfatto il giovane crostaceo raccolse tutte le monete e le banconote sparse sulla scrivania del suo ufficio facendole finire in un borsone nero. Chiunque altro avrebbe messo quei soldi in una cassaforte o addirittura in banca, ma lui no. Quei soldi sarebbero finiti sotto il materasso del suo letto, dove lui avrebbe sempre potuto tenerli sotto d'occhio.
Diede uno sguardo all'orologio appeso alla parete, erano le dieci in punto: l'orario di chiusura. Agguantando saldamente il borsone, come se potesse scappare da qualche parte, il granchio si diresse quasi furtivamente verso l'uscita. Aprì la porta facendo attenzione a non fare alcun rumore, sperando di riuscire nel suo scopo di passare inosservato, ma appena ebbe aperto la porta che dava sulla sala principale del Krusty Krab una figura alta e dal colorito turchese gli sbarrò la strada vanificando ogni suo tentativo di uscita furtiva.
 - Dove pensa di andare, Mr. Krabs? - Domandò il mollusco inarcando un sopracciglio. - Si è forse dimenticato che oggi è il giorno di paga? -
 - Ma no, Squiddy! Cosa vai a pensare! Non avrai mica creduto che sarei stato capace di uscire e andare a casa senza pagarti, vero? -
Il polipo continuò a fissarlo con quel sopracciglio inarcato, come a voler dire che in realtà il granchio ne sarebbe stato ben capace, soprattutto considerando che ci stava provando giusto un istante prima.
 - Forza Squiddy, entra nel mio ufficio. - Si arrese infine Mr. Krabs con un sospiro rassegnato.
 - È già arrivato il giorno di paga? - Esclamò una voce squillante dalla cucina del locale.
 - Vieni Spongebob, entra anche tu. - Lo invitò il granchio stringendo la borsa nera ancora più saldamente.
Quella spugna gialla in realtà gli era sempre stata simpatica, fin dal primo giorno di paga durante il quale, dopo aver preso la prima banconota che gli era stata porsa, Spongebob era uscito dal Krusty Krab ringraziando il granchio saltellando e urlando di gioia senza neanche prendere le restanti quarantanove banconote che il proprietario del ristorante gli avrebbe dovuto dare. Di tutti i cuochi che aveva avuto era senza dubbio il migliore, anche perché era lì da più di quindici anni e ancora non se n'era andato al contrario di tutti gli altri.
Squiddy invece era l'esatto opposto, ogni giorno di paga reclamava il minimo sindacale! Lavorava lì da molto tempo, ma non se n'era andato solo perché il Krusty Krab era l'unico posto dove avrebbe potuto lavorare, come Mr. Krab non lo aveva licenziato solo perché se l'avesse fatto nessun'altro sarebbe venuto a proporsi al suo posto.
 - Allora, vediamo di toglierci subito il cerotto. - Mormorò il granchio aprendo il borsone, facendolo con così tanta lentezza che pareva gli costasse davvero tutte le sue forze compiere quella piccola azione.
Iniziò a tirare fuori la prima banconota, poi la seconda e la terza. Allora si fermò osservando speranzoso il cassiere.
 - Sta' scherzando, spero. - Disse Squiddy osservando quasi ripugnato i tre dollari che gli erano stati porsi. - Ne abbiamo già parlato, Mr. Krab. Il minimo sindacale prevede duecento dollari al mese. -
Il granchio a quel punto parve sul punto di mettersi a piangere mentre tirava fuori dal borsone i restanti soldi. Quando li ebbe dati tutti il mollusco uscì dal locale e nell'ufficio rimase solo Spongebob.
 - Allora, anche tu vuoi il minimo sindacale? - Domandò il granchio con aria sofferente.
 - Lavorare qui è già una ricompensa, signore. - Fu l'ingenua risposta che ricevette.
 - Sei sempre stato il mio preferito. - Mormorò il granchio porgendo alla spugna cento dollari.
Si era sempre chiesto fin dal primo istante come facesse Spongebob e prendere sempre tutto così alla leggera. Insomma, il minimo sindacale per un cuoco prevedeva almeno mille dollari al mese! Invece lui si accontentava di cento dollari, il minimo indispensabile per sopravvivere.
 - Spongebob, mi stavo chiedendo:... come fa a non interessarti minimamente il denaro? - Subito il granchio si pentì di aver fatto quella domanda, forse ora la spugna avrebbe chiesto il resto della sua paga.
 - Non mi servono i soldi quando sono circondato dall'amore dei miei amici, sono la mia famiglia! - Fu però l'allegra risposta che ricevette. - Ora devo andare, avevo promesso a Squiddy che avremmo fatto la strada insieme! - E allora la spugna uscì tutta allegra.
 - Famiglia... - Mormorò il granchio continuando a chiedersi come potesse essere l'amore più importante del denaro. Per quanto si sforzasse di capire proprio non ci riusciva e così alla fine uscì anche lui dal ristorante con quel quesito che continuava a girargli per la testa.
Prima di tornare a casa sarebbe dovuto passare al supermercato, un altro duro colpo per il suo povero portafoglio. Il granchio aveva preso una scorciatoia, una stradina secondaria, poco frequentata, sarebbe arrivato a breve, entro pochi minuti. Gli sarebbe bastato svoltare l'angolo per arrivare, quando sentì un rumore. Inizialmente non ci fece caso, poi però questo si fece sempre più forte e insistente, rendendo impossibile ignorarlo, sembrava il pianto di un piccolo, dei lamenti lunghi e strazianti. Incuriosito il crostaceo proseguì trovando infine per strada un vecchio scatolone abbandonato, era da quello che provenivano i lamenti. Per un attimo Mr. Krabs fu sul punto di affacciarsi, poi però decise di proseguire, sapeva già cosa ci avrebbe trovato dentro: un piccolo abbandonato.

Il supermercato era molto affollato e come al solito il granchio si occupò di prendere solo lo stretto necessario, il minimo indispensabile e solo articoli scontati, così da perderci meno soldi possibili. Stava facendo la fila alla cassa quando la sua attenzione venne catturata da un articolo, un piccolo biberon azzurro e accanto una scatola di latte per neonati. Il crostaceo rimase a fissare quegli oggetti ancora a lungo, quando:
 - Signore, paga in contanti o ha la carta di credito? - Domandò la commessa.
 - In contanti. - Borbottò Mr. Krabs. - Aspetti un secondo, devo prendere una cosa. -
Allora uscì dalla fila e, senza alcuna esitazione, prese quei due articoli dal reparto per bambini, non avevano un prezzo basso e non avevano neanche lo sconto, anzi, il prezzo del biberon era anche abbastanza alto, ma quella fu forse la prima volta in tutta la sua vita in cui Mr. Krabs non tenne conto del prezzo.

 - Ehi, sono tornato. - Mormorò il granchio giungendo nuovamente in quella stradina secondaria.
Il pianto era ormai finito, forse il piccolo aveva perso la voce a forza di urlare.
Il granchio si affaccio allo scatolone e il cuore gli si strinse dal dolore nel vedere quella piccola creaturina abbandonata al gelo e alle intemperie. Era un piccolo cucciolo di balena, non aveva vestiti, né coperte, era stato completamente abbandonato. Era una femmina, sul capo aveva un ciuffetto di capelli biondi e dei graziosi occhietti azzurri risplendevano nell'oscurità della notte osservando il granchio incuriositi. Non aveva neanche una settimana di vita e probabilmente non sarebbe sopravvissuta a lungo lì in mezzo alla strada. Il granchio pensò subito a cosa avrebbe comportato avere un figlio, avrebbe dovuto comprare una culla, da mangiare e poi avrebbe di sicuro voluto anche dei giocattoli, per non parlare delle feste di compleanno! Di sicuro gli sarebbe costato molto, in tutti i sensi della frase. Poi però ripensò alle parole di Spongebob: aveva detto che i suoi amici erano la sua famiglia e che quando c'era l'amore il denaro non aveva alcuna importanza.
Mr. Krabs si voltò a guardare la piccola che ora succhiava avida dal biberon che gli aveva dato. Era l'esserino più adorabile che avesse mai visto, come una piccola perla in mezzo al mare.
 - Vieni qui. - Le sussurò il granchio prendendola tra le braccia, forse a volte, occasionalmente, l'amore poteva davvero essere più importante del denaro. - Ora ti porto a casa, Perla. -




Salve a tutti quelli che hanno deciso di dedicare un po' di tempo a questa mia piccola storia. Spero di non aver reso il carattere di Mr. Krabs troppo OOC e che vi sia piaciuta. Se trovate errori di qualsiasi tipo mi piacerebbe che me li segnalaste e vorrei anche sentire il vostro parere, quindi potreste recensire? Ora vi lascio, ciao a tutti! (Sempre se esiste un "tutti").

   
 
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