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Autore: Magnusisonfire    27/03/2016    0 recensioni
Baekhyun non poteva resistergli, nonostante sapesse che stargli vicino equivaleva ad autodistruggersi. Infatuazione? Baekhyun non aveva avuto modo di avvalersi di una semplice infatuazione, perché quello che provava era molto di più.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il giorno a venire Chanyeol si svegliò, come previsto, più tardi del solito e Baekhyun ne approfittó per dare una sbirciata più approfondita al resto dell'appartamento. I fornelli della cucina erano immacolati e il frigo era stracolmo di Hite*. Il bagno era piccolo e, in fondo, quell'appartamento non era nulla di speciale in confronto a quel gigante dal cuore tenero che lo abitava. Baekhyun si chiese più volte durante l'arco della mattinata cosa ci fosse di dannatamente sbagliato in lui. Insomma, chiunque altro in quella situazione si sarebbe un minimo affezionato a Chanyeol, no? Era come se al di fuori di quelle quattro mura il mondo avesse smesso di evolversi, il sole avesse smesso di sorgere o tramontare, come se il tempo si fosse fermato e Baekhyun sentiva solo la dolce ed inquietante presenza di Chanyeol nella sua vita. Smise per fino di chiedersi come stesse Kyungsoo, sempre che si fosse accorto della sua assenza prolungata.
'Ovviamente se n'è accorto! Ci sentivamo tutti i giorni' pensò, contraddicendosi da solo. Stava decisamente impazzendo. Che fosse pazzo anche Chanyeol?
In un modo o nell'altro si ritrovò a frugare nell'armadio, riconoscendo con puro imabarazzo alcuni dei vestiti che il più piccolo gli aveva prestato, probabilmente quelli che gli andavano più stretti. Dovevano essere stati così vicini alla sua pelle. Baekhyun scosse la testa. 'Se continui così sarai tu quello bisognoso di aiuto morale' si disse in disapprovazione.
Scorse qualcosa fuoriuscire dalla tasca di un jeans e non esitò minimamente ad afferrarne il lembo. L'ultima cosa che ovviamente si aspettasse di trovare era una carta d'identità, anche se dubitava fosse vera. Sfortunatamente non rivelava informazioni che Baekhyun già non conoscesse, ma restò abbastanza stupito dalla fototessera stampata sul documento, a tal punto che non poté reprimere una risata.
Si girò per assicurarsi che l'altro stesse ancora dormendo.
Quella foto doveva essere abbastanza recente e il sorriso impacciato di Chanyeol era sincero. 'Ha un bel sorriso' Un sorriso che era purtroppo sprecato nell'ambito del suo... lavoro?
Una cosa che non si era mai chiesto Baekhyun era anche se ne ricavasse qualcosa dal lavorare per 'Kim Junmyeon', ma sapeva che ci sarebbe voluto ancora molto tempo prima di ricevere risposte su sua sorella, figuriamoci su tutto il resto. Tralasciando il reale di bisogno di sapere come se la passasse Jihyun.

"Che stai facendo con la mia roba?"

Se la paura potesse essere rappresentata con un colore, ecco, si può dire che in quel momento il viso di Baekhyun diventò esattamente di quel colore. Nascose la carta nella manica e si girò verso il più alto cercando di apparire tranquillo, ma perse ogni speranza quando una volta giratosi si ritrovò faccia a faccia – o quasi – con Chanyeol.

"Che ci fai già in piedi? Dovresti riposare, torna letto" rispose evasivo il più basso, afferrandolo per il polso e, grazie a Dio, l'altro non si oppose.

"Non cambiare di scorso, e soprattutto non comportarti come se fossi la mia balia" disse più alto, lasciandosi trascinare dal moro che, indispettito, lo spinse sul letto.

"Tu hai detto che non mi farai niente, quindi nulla mi impedisce di trattarti come tratterei chiunque" ribatté prontamente Baekhyun, incrociando le braccia davanti al petto.

Chanyeol non rispose ed incrociò le braccia dietro la testa. Sapeva che avrebbe continuato a cambiar discorso, quel nanetto dalla testa dura.

"Anzi, proprio per questo, vorrei mettere in chiaro un paio di cose" disse il più grande senza timore, ora che non era costretto a lottare contro l'aria autoritaria che imponeva l'altezza di Chanyeol.

"Sentiamo un po'" rispose l'altro schietto.

"Qualunque cosa sia successa ieri sera, c'è qualcosa che devi dirmi?"

Il più piccolo lo guardò interrogativo.

"Balbettavi strane cose nel sonno e-"

"Aspetta, aspetta... che tipo di cose?"

Baekhyun percepì la tensione impossessarsi del ragazzo che aveva di fronte.

"Cose riguardo ad errori. E... Choi Youngman, il marito di mia sorella. Avevi detto di non sapere!"

"Io... Infatti è così! Io non so nulla! Fino a pochi giorni fa non conoscevo neanche il fottuto nome di tua sorella, cos'altro ti aspetti che sappia?"

"Mi aspetto che tu sappia cosa c'entri Youngman in tutto ciò! Quindi non riguarda me e mia sorella? O riguarda esattamente noi? Perché a questo punto io non sarei più un semplice ostaggio, o sbaglio?!"

"Smettila di urlare, Baekhyun!" sbraitò Chanyeol, facendo saltare il più basso cinque centimetri più dietro.

Si mise a sedere e si massaggiò le tempie. Il moro lo fissò con aria di scuse.

"In ogni caso, oggi verrà Junmyeon ed avrai le risposte di cui hai bisogno" disse il più alto, stressato.

"Anche su di te?"

Chanyeol alzò lo sguardo su di lui. "Certo che non ti arrendi mai. Ad ogni modo, no, non avrai risposte su di me, perché non farai domande, chiaro? Lascia parlare lui."

"È così spaventoso come lo descrivi?" chiese Baekhyun sostenendo il suo sguardo.

"No" Chanyeol si alzò. "Di più" sorrise.


***


Baekhyun si era cambiato da un bel pezzo e non c'era ancora traccia di Chanyeol. Era quasi ora di pranzo. Per quanto riguardasse il gigante, Baekhyun era sicuro avesse vomitato per la via. Subito mise a posto la carta d'identità, poi rifece il letto di Chanyeol.
Quando più tardi andò a recuperare i propri vestiti notò con spiacevole sorpresa che erano ripiegati solitari nel fondo dell'armadio. Aveva per caso la peste? Decise di non darci troppo peso e, dopo aver scosso la testa per quella che sembró la milionesima volta quel giorno, si andò a fare una doccia.
Ora poltriva sul divano attendendo l'ormai familiare suono del campanello seguito da quello delle chiavi nella serratura. Non sapeva perché suonasse anche il campanello, ma in quelle occasioni aveva preferito con chiedere. Finalmente il tanto atteso trillo suonò e Baekhyun si alzò subito dal divano. Doveva ammettere di esser stato in ansia: e se Junmyeon fosse arrivato mentre Chanyeol non c'era? Avrebbe dovuto aprirgli o dirgli di non poter aprire? Non conosceva neanche il viso di quel tizio, e se avesse aperto ad uno sconosciuto? Purtroppo ogni sua sicurezza si dissolse quando non avvertì alcun tintinnio di chiavi a seguire.
Si avvicinò titubante alla porta e guardò dall'occhiello.

"Chanyeol?"

Baekhyun sussultò. Gli parve di aver già visto quell'uomo. Restò ugualmente in silenzio. Il tizio sembrò aspettare pazientemente, poi guardò dritto nell'occhiello. "Baekhyun?"

"Come conosci il mio nome?"

L'altro rise e Baekhyun si sentì stranamente offeso dal suo divertimento.

"Sono un... amico di Chanyeol." rispose tranquillo.

"Amico?"

"Non credo che collega sia il termine adatto"

Il moro accennò un sorriso.

"Allora, Chanyeol non è lì?"

"No, però dovrebbe tornare a momenti" rispose. 'Spero'.

"Ah" L'uomo abbassò lo sguardo pensieroso. "Digli che sono passato e che devo parlargli."

"Qual è il tuo nome?"

"Kim Jongin" esitò.

Non aspettò alcuna risposta e se ne andò.
Baekhyun tornò a sedersi sul divano, scosso.


***


'Ah, Chanyeol, tu e questa mania di parlare nel sonno' si disse cupo. Nonostante il sole splendesse, l'aria continuava ad essere noiosamente fredda. Il clima non faceva altro che peggiorare il suo umore, e al cattivo umore si aggregarono i postumi della sbornia che lo fecero quasi rigurgitare fra le mele. Era sicuro che la commessa se ne fosse accorta, perché non fece altro che ronzargli intorno facendo finta di sistemare gli scaffali. Probabilmente l'aveva preso per un delinquente. Come darle torto, anche perché da una parte lo era. Insicuro su cosa potesse piacere a Baekhyun, prese degli affettati vari e del pane, sperando gli bastasse.
Tornando verso casa, la sua attenzione venne attirata dal telegiornale che veniva trasmesso dalla televisione di una delle vetrine, e quasi senza accorgersene si fermò. Veniva trasmessa la foto di Baekhyun, mentre accennavano a ragazzi scomparsi. Deglutì.
A Seul le notizie circolavano così velocemente? O forse era chiusi in quell'appartamento che il tempo sembrasse non passare.

"Quello è il mio migliore amico."

Chanyeol sgranò gli occhi, che erano fortunatamente nascosti dalle lenti nere degli occhiali. Girò la testa verso il suo interlocutore. "Ah si?" Si rivelò un ragazzo basso dagli occhi enormi.

"È scomparso esattamente quindici giorni fa" rispose. Si guardarono per alcuni secondi. "Mi chiamo Do Kyungsoo" disse porgendogli la mano. Il più alto lo osservò meglio e fu come avere Baekhyun davanti.

Subito ricambiò il saluto, lanciò un'occhiata alla televisione e rispose: "Kim Jongdae"

"Sei di qui? Non ti ho mai visto" disse il ragazzo ritirando la mano e mettendola nella tasca della giacca.

"In realtà no" rispose semplicemente Chanyeol. "Hai sporto tu denuncia per la scomparsa del tuo amico?"

"Si, anche se inizialmente provai a chiamare la sorella ma non riuscii a rintracciarla" sospirò.

"E non sei preoccupato per lei? Se fosse successo qualcosa anche alla sorella?"

"Ho contattato il marito, ma mi ha detto che andava tutto bene e che la sorella era così in pensiero da essersi chiusa in camera."

Chanyeol aggrottò la fronte. 'Choi Youngman?'

"La polizia dice che potrebbe già essere morto e questo caso non è ovviamente fra le loro priorità, ma lo è per me. Chissà com'è dover amministrare la giustizia, punire qualcuno per aver infranto una sola legge ed esser stato beccato o cercare per anni criminali in fuga, e poi cos'è che decreta qual è la cosa giusta e quella sbagliata? Ah, sarebbe così stressante per me." si lamentò Do Kyungsoo.

Chanyeol si ricordò di quando Jongin fece 'cose' con una poliziotta, per poi raccontargli tutto nei dettagli. Ricordò anche di aver appreso proprio quel giorno che per migliorare il mondo ci voleva molto di più che limitare la circolazione dei criminali.

"Non amministrano la giustizia, fanno il loro lavoro. Certo, qualcuno ci crederà sul serio, ma non tutti siamo portati per il lavoro che scegliamo" disse facendo spallucce.

"Comunque, io sono sicuro che Baekhyun non sia morto. Lo sento" affermò convinto Kyungsoo.

L'altro sorrise. "Sicuramente è così."

"Sai, sei fra i primi che mi asseconda."

Chanyeol non poteva più reggere quella conversazione. "Ma che ore sono? Sono in ritardo! È stato un piacere conoscerti, Do Kyungsoo."

"Piacere mio, Kim Jongdae" sorrise sconsolato, per poi tornare a guardare la tv. Il telegiornale aveva ormai smesso di trasmettere foto di ragazzi scomparsi e passò alle notizie successive. Accantonata la foto del moro si iniziò a discutere di altro e poi di altro ancora, eliminando pian piano l'importanza di ogni notizia precedente, fino a farle sparire del tutto, come Baekhyun.
Camminò deciso verso casa, senza lasciarsi abbindolare da altre distrazioni.


***


"Baekhyun sono..." Spinse con un calcio la porta già aperta, spaventato. "...tornato."

"Ti stavamo aspettando, Chanyeollie" sorrise Junmyeon, accarezzando con riluttanza i capelli castani di Baekhyun.


*Hite= Nota marca di birre chiare industriali coreana.


[Spazio autrice]
Okay, sono una cattiva persona, so di averci messo troppo ad aggiornare, ma non temete, piena di energie dopo la moltitudine di casatielli sono pronta a scrivere e farvi sclerare sempre di pi
ù~
   
 
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