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Autore: Queen of Snape and Joker    28/03/2016    2 recensioni
Sherlock ama John,ma John non lo sa.Cosa non succederà quando il soldato chiederà al detective di fargli da testimone?Riuscirà Sherlock a reggere alla pressione e al dolore?Oppure no?Dal testo:"John se ne era appena andato e adesso l'uomo di ghiaccio,insensibile a tutto e a tutti,si ritrovava steso sul pavimento con il viso rigato di lacrime.
Il grande genio e detective privato sbatteva i pugni contro il pavimento senza dire una parola,scosso dai singhiozzi.Ebbene,cosa l'aveva ridotto così?" (storia presente anche su Wattpad)
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: John Watson, Mary Morstan, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Do a cheer to the puppeteer


Sherlock e John erano appena usciti correndo dal 221B,quando il genio si stava sbracciando per chiamare un taxi,che si era fermato istantaneamente,accogliendo a bordo la coppia d'amici;l'autista si era girato e,sorpreso,aveva blaterato:"L-Lei è Sherlock Holmes?" 
Gli eventi dell'ultimo mese avevano sconvolto l'Inghilterra,alla notizia che quell'uomo avesse finto un suicidio per sconfiggere uno dei più grandi criminali che la Gran Bretagna avesse mai visto;nonostante ciò,il genio odiava essere al centro dell'attenzione della stampa e della gente,specialmente quando si trattava di perdere tempo in un'indagine,quindi sbuffò sonoramente e rispose:"Sì,io sono Sherlock Holmes e lei è un'autista:scoperta sensazionale.Adesso vuole fare il suo lavoro e portarmi il più in fretta possibile al London Eye?",il povero tassista si ritrovò a balbettare:"Ecco...non per non volerLa accontentare,signor Holmes,ma non possiamo andare lì:non ha visto i telegiornali?"
L'investigatore stava per rispondergli a tono,quando Watson aveva preso prontamente parola:"La prego,è una questione di massima importanza-si fermò,per poi cominciare a sussurrare,come se stesse rivelando a quell'uomo un qualche segreto-sa,è per delle indagini.",sentendo quelle parole,il ragazzo al volante aveva sorriso,eccitato alla notizia di poter contribuire a uno dei misteri risolti da Sherlock Holmes e aveva premuto immediatamente l'acceleratore,pronto a sfrecciare verso il luogo della catastrofe avvenuta solo poche ore prima.
Il genio aveva assunto un'espressione corrucciata:"Visto?Non serve sempre sbraitare contro le persone per ottenere qualcosa.", l'aveva rimbeccato il soldato.

Erano quasi arrivati al London Eye,quando il telefono di Sherlock aveva squillato e il detective aveva risposto:"Hai sentito cosa è successo?Te l'avevo detto.",la voce di Mycroft al di là della cornetta appariva stanca e amareggiata,quando aveva detto queste parole al suo fratellino:"Sono su un taxi con John: stiamo andando a controllare la situazione sul luogo.",informò il maggiore degli Holmes:"Stai attento.",si era raccomandato il capo dei servizi segreti inglesi,mentre stava per riattaccare la cornetta:"Mycroft,aspetta!-l'aveva fermato il genio-Che cos'hai?",questa domanda doveva aver sorpreso l'uomo dall'altro capo del telefono,perché ci fu qualche secondo di sbigottimento al di là della cornetta,prima che questo rispondesse: "Nulla,sono solo un po' stanco. Pensa alle indagini e fammi sapere.", sentenziò,prima che la chiamata s'interruppe.

John e Sherlock arrivarono sul luogo della strage soli pochi minuti dopo la telefonata e quello che trovarono sul luogo fu pressoché orribile:decine di teli erano stesi a terra,a coprire le vittime di quella strage,mentre la ruota,abbattuta,vegliava su di loro come un relitto.
Watson storse il naso,mentre il suo compagno osservava la scena che gli si presentava davanti con interesse:"Tutte queste persone-il dottore aveva cominciato a parlare-erano venute qui solo per divertirsi e hanno trovato la fine.I bambini...",il discorso del soldato si era interrotto a metà:nonostante avesse visto tanti caduti in battaglia e lui stesso avesse ucciso, non si era mai abituato alla morte.Il genio, intanto,aveva già raggiunto la ruota e,tirata fuori la sua microscopica lente d'ingrandimento,aveva cominciato ad analizzare la scena del delitto:
"Cosa ci fa Lei qui,se ne vada immediatamente!",un commissario incaricato del caso aveva così rimbeccato l'investigatore, prendendolo per un braccio:"Non mi tocchi, imbecille!",il genio aveva esordito, offeso; l'uomo che aveva ricevuto l'insulto stava per tirar fuori un paio di manette quando John, resosi conto di come la situazione si stava evolvendo,aveva raggiunto i due litiganti: "Scusi,io sono John Watson e lui è il rinomato investigatore privato Sherlock Holmes;ci manda qui Greg Lestrade:se non ci crede,può chiamarlo.",a quel nome l'uomo sbuffò,irritato, ma non replicò e si allontanò immediatamente.
Il genio,intanto,riprese ad analizzare la ruota,
spostandosi repentinamente in cerca di indizi:
"Sherlock,che ti prende oggi?Sei più irritabile del solito.",chiese il soldato,che si stava scapicollando nel tentativo di seguire l'amico:
"È tornato,John.È tornato dalla tomba. Adesso,però,non disturbarmi e renditi utile: analizza il cadavere vicino a quel cane,sospetto possa svelarci qualche indizio.",il soldato, allora,se ne andò sbuffando.
L'investigatore in quello stesso istante trovò qualcosa.Sulla capsula numero 7 appariva una scritta:"Attenzione al tuo agnellino,Mr Holmes.",l'inchiostro con cui era stata incisa non era propriamente inchiostro,ma sangue.
"Sherlock!-Watson lo stava chiamando-ho trovato un indizio!"
L'investigatore si era alzato ed era corso dal dottore immediatamente:"Cosa?",aveva esordito il genio:"L'uomo non è morto per la caduta dalla ruota,ma prima di salirci qualcuno deve averlo aggredito:lo hanno strangolato e, successivamente,è stato posto su una capsula.", il detective stava per parlare,ma il soldato lo bloccò:"Non è tutto:ci sono dei segni sugli occhi,un cuore e una M.",concluse il dottore,aprendo le palpebre all'uomo e mostrando le ferite all'amico,che riuscì solo a sussurrare:"Moriarty."
Stava probabilmente per aggiungere qualcosa, quando vide una donna più che sconvolta avvicinarsi a loro:"John!Non andartene mai più così!Pensavo fossi morto!",Mary cominciò a singhiozzare mentre uno più che sconvolto dottor Watson la abbracciava:"Tesoro,non dovremmo vederci,lo sai:che ci fai qui?Perché stai piangendo?",chiese apprensivo alla donna: "I-Io volevo sentirti,sai,per vedere come stavi, ma il tuo telefono era staccato,così sono corsa al 221B e ho trovato Lestrade che ha detto che eravate qui:era abbattuto e stava guardando il TG,così ho pensato che foste morti!",detto questo il sicario scoppiò in singhiozzi ancora più forti,quando Sherlock prese la parola: "Vado a riflettere e vi lascio un po' soli.", concluse e se ne andò,non lasciando a John la possibilità di controbattere.

Decise di fare una passeggiata,mentre pensava agli indizi:la capsula era la numero 7,il che poteva indicare molteplici cose,ma visto che nella scritta sul London Eye compariva la parola "agnello",il campo si restringeva ai simboli religiosi,fino ad arrivare ai sette peccati capitali e alle piaghe d'Egitto.Una piaga per ogni peccato.Ira:ecco il primo che si assolveva. Ira per cosa?Per la vita!Certo:Moriarty doveva essere venuto a sapere che lui era vivo e il sangue con cui erano state scritte le parole sulla capsula doveva indicare la vendetta che voleva ottenere.Oltre ad un simbolo,però,il messaggio sulla capsula conteneva un avvertimento:"Attento al tuo agnellino,Mr Holmes."e restava ancora da capire cosa simboleggiasse il cuore nell'occhio dell'uomo... 

JOHN! 

Era John di sicuro l'oggetto delle attenzioni di Moriarty:lui era il genio,l'investigatore,mentre John era il suo aiutante.Quindi loro due erano pastore e agnello e il cuore simboleggiava... 
l'amore.

Il London Eye non era una scelta casuale e nemmeno gli occhi di quel cadavere lo erano:Moriarty li guardava dall'alto,come una sorta di invisibile ed imbattibile mito.
I segni c'erano,nascosti sotto il numero sette e ciò che si doveva fare era chiaro:bisognava aspettare che si svelassero tutti e proteggere John Watson.

 Angolino della fangirl:
Ciao a tutti!Spero che non abbiate in mano picconi e forche per il mio clamoroso ritardo ad aggiornare la storia,ma la scuola non mi ha lasciato scampo e lo studio, naturalmente,è stato la mia priorità.
Ci avviamo alla fine della scuola,però e io mi impegnerò a postare più spesso,se ci riesco.Ovviamente non ho intenzione di lasciare la storia in sospeso,né di farvi aspettare troppo per nuovi capitoli.
Detto questo,siamo entrati nelle indagini!Mi farebbe piacere se vi sbizzarriste nei commenti scrivendo quale pensate possa essere la risoluzione del caso,sebbene siamo solo all'inizio e se siete d'accordo o no con Sherlock.Alla prossima,
Queen

   
 
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