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Autore: LanceTheWolf    29/03/2016    2 recensioni
Questa storia è svolta nell'universo di "Avatar: la leggenda di Korra". Si svolge dopo la saga televisiva e comprende personaggi conosciuti e inventati. Il protagonista del primo libro è il Generale Iroh, che incontra su un'isola della Nazione del fuoco una ragazza dolce, ma agguerrita, che dichiara che non sposerà nessuno che non sia in grado di batterla ad Agni Kai.
Ogni libro chiude la trama principale, ma ne introduce un'altra.
Ci tengo a precisare che questa storia è stata scritta da una mia carissima amica (non è una burla, a breve pubblicherò anche alcune delle mie e noterete la differenza :-D) che per motivi di tempo e disponibilità non ha potuto pubblicarla direttamente.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Iroh, Quasi tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Draghi, Metallo e Cavalieri'
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Capitolo 05


 
"Mia adorata Opal,
Scusami il ritardo di questa mia lettera ma l'arrivo di Korra ed Asami ed il nostro spostarci dalla nave alla Capitale del Fuoco, mi ha tolto un bel po’ di tempo. Iroh ha fatto un'altra cosa romantica per Mokuren, una cosa grossa. Ti ricordi che ti avevo scritto che Mokuren aveva giurato che solo chi l'avesse battuta ad Agni Kai l'avrebbe avuta in moglie? Ebbene, l'ha fatto: l'ha sfidata davanti a Lord Zuko ed ai suoi dignitari. Lo stesso Signore del Fuoco ha officiato la semplice cerimonia ed i due si sono affrontati fuoco a fuoco. Iroh ha infine vinto, ma Mokuren l'ha fatto faticare parecchio. Dovevi sentire le ragazzine acide della corte come malignavano durante la dichiarazione d'intenti iniziale ma, man mano che lo scontro procedeva, impallidivano fino a rimanere zitte zitte ad osservare ad occhi sgranati. Uno dei Generali anziani ha anche commentato sugli ottimi gusti del principe in fatto di donne e si è lamentato di non trovarne di eguali per il proprio figlio. Al che un altro gli ha risposto << Che ti aspettavi dalla figlia di quel vecchio leone di Touga?  >>. Pare che il padre di Mokuren fosse molto rinomato a corte e tutti i vecchi guerrieri se lo ricordano con favore e rispetto. La sera poi c'è stato il fidanzamento ufficiale, una lunga e complicata cerimonia seguita da meravigliosi fuochi d'artificio che mi hanno lasciato senza fiato. Così Iroh e Mokuren sono fidanzati ed in tre mesi si sposeranno. Dobbiamo cominciare a pensare per un regalo adatto alla cerimonia...tu che dici? Come vanno le trattative? Spero di vederti presto.
Tuo Bolin"
 
Jinora sollevò gli occhi dalla lettera con un sorriso dolce << Perché Kai non fa nulla di così romantico per me?  >> Disse con espressione sognante ed Opal ridacchiò << Perché tuo padre lo terrorizza.  >> Un sospiro della maestra dell'aria << Vero.  >> Poi occhieggiò l'amica << Sei un po’ più tranquilla? Ti ha detto che spera di vederti presto.  >> << Vero.  >> Le fece il verso l'altra e Jinora tornò a sorridere vedendola sorridente a sua volta.
 
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Una volta terminato il cerimoniale dell'Agni Kai Iroh e Mokuren si ritirarono in uno dei salottini attigui al cortile dove si era svolto, e la ragazza non perse tempo iniziando a curare i danni da lei stessa procurati. L'uomo rimase seduto su di una sedia ad occhi chiusi, percependo il piacevole calore guaritore invaderlo di energia, mischiandosi all'adrenalina ancora in circolo. Si riscosse solo quando le mani di lei raggiunsero la bruciatura sul suo fianco, lo stampo a fuoco del palmo di lei, chiedendole di guarirla ma non di evitare che cicatrizzasse. << Perché vuoi tenerla?  >> << Questo sarà il ricordo dell'Agni Kai più importante della mia vita.  >> Le disse socchiudendo infine gli occhi a guardarla trovandola rossa pomodoro d'imbarazzo, con lo sguardo basso sul suo lavoro. Quando ebbe terminato, e si trovarono in piedi uno di fronte l'altra, Iroh prese le mani della ragazza nelle sue << Ora, finalmente posso chiederti ciò che avrei voluto chiederti da settimane.  >> Si portò una delle mani della ragazza alle labbra in un gesto familiare a Mokuren mentre l'altra lasciava il suo contatto solo per cercare qualcosa nella propria tasca. Mokuren non fu in grado di osservare le sue manovre poiché i suoi occhi sembravano incatenati a quelli d'oro dell'uomo che la guardava con quel miscuglio di dolcezza e desiderio che la faceva tremare. << Yushoto Mokuren, vuoi rendermi l'uomo più felice del mondo accettando di essere la mia regina?  >> Il cuore di Mokuren martellava come mai prima ed ebbe il tempo solo di rispondere "Si" prima di scoppiare in lacrime di emozionata felicità mentre sentiva quell'abbraccio di metallo scivolarle intorno al dito. Riuscì a distogliere gli occhi da quelli dell'amato per osservare quell'anello, una piccola scultura di un drago in oro, allacciato ad una fenice d'argento, gli occhi del drago in ambra dorata, gialli quelli della fenice. Gli buttò le braccia al collo ed i due si baciarono per interminabili attimi prima che, complice l'emozione e l'adrenalina dello scontro, le loro mani cominciassero a vagare in cerca di maggior contatto. Le labbra di lui si staccarono a malincuore da quelle della giovane per scendere lungo il suo collo per strapparle un gemito e poi una roca implorazione del suo nome che diede nuovo vigore alla propria virilità già interessata. Premendola tra se ed il muro continuò a scendere con le labbra, sciogliendo il nodo che teneva chiusa la casacca di lei, scostando poi i tradizionali bendaggi che la avvolgevano alla ricerca della gloriosa visione dei suoi seni nudi. Una mano scivolò intorno ad una invitante rotondità, saggiandone appena la consistenza per poi stuzzicarle con il pollice il capezzolo eretto, strappandole un nuovo gemito. Sentì una delle mani della ragazza infilarsi tra i propri capelli e le unghie dell'altra conficcarsi nella propria schiena a tirarselo più vicino, chiedendo di più, mentre le proprie labbra scendevano sul capezzolo libero facendola gemere ed ansimare sotto quell'assalto. Mokuren si muoveva contro di lui alla ricerca del maggior contatto possibile tra i loro corpi, facendo intuire all'uomo di essere bramosa di essere conquistata da lui tanto quanto lui desiderasse prenderla. Tornò a baciarla, tacitando con le proprie labbra il lamento di disappunto che le uscì di bocca quando smise la dolce tortura sui suoi seni. Dopo quel bacio infuocato si staccò da lei quel tanto che bastava per sussurrarle rocamente << Mia.  >> La ragazza a quel dire gli si aggrappò ancora più stretta sollevando le gambe a circondargli i fianchi facendo aderire ancora più audacemente i loro corpi semivestiti, strappando un ansito ad entrambi << Tua.  >> Acconsentì lei con voce altrettanto bassa e le labbra di Iroh tornarono ad impossessarsi delle sue mimando con i loro corpi ciò che entrambi volevano, pur ancora separati dagli abiti. Nessuno dei due avvertì il clak della porta nell'aprirsi ma la voce squillante di Korra dal corridoio ruppe l'attimo bollente, ghiacciandoli sul posto.
 
Korra, seguita da Asami, raggiunse Bolin nell'attimo esatto in cui apriva la porta del salottino dove si trovavano Mokuren ed Iroh, ma prima che questi potesse spalancarla. << Bolin! Cosa diavolo stai facendo!  >> Il ragazzo si bloccò sul posto. << Volevo vedere come andavano le bruciature e dire ai ragazzi che il cortile è libero. E' quasi un’ora che sono lì dentro.  >> Lei scosse il capo << Ma dai! Non hai neppure bussato! Sei senza alcun tatto!  >> Lo rimproverò prima di scansarlo ed entrare nella stanza mentre Bolin bofonchiava sul fatto che lei avesse anche meno tatto di lui e fosse pure più curiosa. Asami li seguì scuotendo la testa bonariamente al loro comportamento ma quando entrò intuì immediatamente che qualcosa non le quadrava. Mokuren stava raccogliendo i teli di lino usati per pulire le ferite a capo chino e con mani malferme, ed il fiocco che prima le chiudeva la casacca era assente, sostituito da un frettoloso nodo oltretutto posizionato dalla parte sbagliata rispetto a prima. Asami sorrise saputa spostando lo sguardo su Iroh, ingaggiato in conversazione da Bolin e Korra. I due non sembravano minimamente rendersi conto che l'uomo era gentile ma teso mentre si rassettava la casacca che aveva rinfilato palesemente di fretta. La mora imprenditrice ridacchiò tra se e se, ripromettendosi di parlarne quanto prima con l'amica e svelarle cosa aveva interrotto.
 
L'occasione le si presentò dopo i fuochi d'artificio che chiusero la cerimonia ufficiale di fidanzamento del principe e della sua futura sposa. Stanche ma ancora eccitate dagli eventi della giornata le due ragazze si sedettero al tavolino in ferro battuto che si trovava nel piccolo patio appena fuori delle grandi portefinestre delle loro tre stanze. Asami fece notare effettivamente a Korra che aveva interrotto ben più della guarigione di bruciature ed abrasioni, anche se la ragazza non sembrò capire << E cosa avremmo interrotto?  >> << Korra...avevano appena concluso uno scontro rituale per potersi sposare.  >> << Oh...  >> all'esclamazione dell'amica Asami pensò "Dai che forse l'ha capito" << Dici che abbiamo interrotto la richiesta di matrimonio?  >> "No, niente da fare" << Korra, sono due dominatori del fuoco. L'adrenalina era ancora in circolo.  >> << E allora?  >> Asami sospirò esasperata << Korra, ma cosa facevate tu e Mako quando stavate insieme?  >> La sua era una domanda retorica, naturalmente, ma la ragazza rispose candidamente << Ci baciavamo e ci tenevamo per mano...perché?  >> Poi parve pensarci << Vuoi dire che si stavano baciando?  >> Asami si sentiva molto perplessa << Qualcosa del genere.  >> << Ma è stato Bolin ad interromperli aprendo la porta, non io.  >> Asami sorrise sorniona << Non credo abbiano sentito la porta e conoscendo Bolin avrebbe visto quello che succedeva, sarebbe arrossito, ma poi si sarebbe affrettato a richiudere prima di disturbare. Invece qualcuno ha urlato.  >> La ragazza si portò i pugnetti al viso in una posa da bimba mimando la voce di Korra ed urlacchiando << "Bolin! Cosa diavolo stai facendo?"  >> Quell'imitazione fece imbronciare l'interpellata << Io non urlo così.  >> Bofonchiò prima che una delle porte finestre si aprisse a far intravvedere il visetto mezzo addormentato di Bolin. << Hai chiamato, Korra?  >> Il broncio della ragazza si fece più intenso mentre Asami sorrideva dolce al ragazzo << Tranquillo, Bo. Torna a dormire. Stavo solo facendo il verso a Korra.  >> << Ah…ok. Notte.  >> Mormorò lui rientrando in camera e le due ragazze rimasero di nuovo sole. << Insomma, Asami, cosa abbiamo interrotto?  >> La ragazza sorrise << Sesso, Korra, quei due stavano per fare sesso.  >> Korra arrossì << Come fai a dirlo?  >> << Mokuren si era concentrata sugli strofinacci, le mani le tremavano ed era rossa in viso, oltre ad avere la giubba chiusa male. Iroh, invece si stava sistemando la casacca accuratamente perché nascondesse...  >> Non continuò sperando che la ragazza capisse ma Korra la fissò ad occhi sbarrati d'aspettativa << Nascondesse cosa?  >> La incalzò << La sua erezione, Korra. Una volta stimolata ci vuole un po’ ad un uomo per farsela passare, sai?  >> Gli occhi già sbarrati di Korra si allargarono ancora di più << Tu mi stai dicendo che mentre parlava con me e Bolin...  >> << Aveva un erezione che cercava disperatamente di nascondere. Perché pensi io vi abbia trascinato via quasi subito?  >> Korra ci pensò << Quindi quando siamo andati via...  >> La mora scosse il capo << No. Il salottino non era esattamente un luogo privato e non credo siano rimasti lì.  >> << E quindi?  >> Asami ridacchiò << E quindi io non credo che quei due stanotte dormiranno in letti separati.  >> Poi ripensò alle proprie parole ed il suo sorriso si allargò << Non credo dormiranno proprio.  >> Concluse facendo arrossire la sua interlocutrice che rimase zitta per alcuni attimi << Asami? Ma tu...che facevi con Mako quando stavate insieme?  >> Asami sorrise e tornò a farle il verso. << Ci baciavamo e ci tenevamo per mano.  >> Korra la fissò << Solo questo? Fino dove siete arrivati con Mako?  >> Asami la guardò con dolcezza, si alzò dal suo posto e schioccò un bacio sul capo dell'amica come si faceva con le bambine. << Buona notte, Korra.  >> Le disse solo infilandosi nella propria camera e chiudendosi la porta alle spalle mentre Korra cercava di raggiungerla << Ehi! Rispondimi!  >>
 
La stanza era avvolta nella penombra quando Iroh vi entrò dopo il bagno. I servitori avevano lasciato le grandi finestre aperte affare entrare la brezza notturna, lasciando accesa solo la torcia vicina al tavolo, dove lo attendeva il suo the serale. Si sedette davanti ad esso prendendo tra le mani la tazza e fermandosi ad aspirarne con piacere l'intenso aroma, quando un alito di vento appena più intenso lo fece volgere verso la finestra a lui più vicina. Mokuren era la, seduta sul davanzale, rivestita solo da un top e leggeri pantaloni, piedi nudi e capelli sciolti. Quelle due incredibili ambre gialle erano posate su di lui. <<  Mi hai detto di avermi sognata nel tuo letto. Se non ricordo male qualcosa sui miei capelli sparsi sul tuo cuscino.  >> Nel silenzio della notte quelle parole sussurrate erano un coro celestiale alle orecchie dell'uomo che le sorrise << Non ricordi male, amore mio.  >> Lei ricambiò quel sorriso passandosi poi la mano tra i folti capelli corvini facendo baluginare alla luce della torcia l'anello al suo dito. << Iroh...non vorrai veramente farmi aspettare altri tre mesi...vero?  >> Lui posò l'intoccata tazza di the alzandosi e muovendo pochi passi verso la giovane, tendendole poi una mano, il palmo rivolto verso l'alto. << No, amore mio. Non ho intenzione di aspettare ancora.  >> La vide rabbrividire a quelle parole ma muoversi verso di lui posando i piedi in terra e scendendo dal davanzale per poi posare una mano nella sua. Lui la tirò dolcemente verso di se tornando a baciarle quella mano mentre la avvolgeva alla vita con un braccio. Si baciarono con trasporto per poi staccarsi appena e posare la fronte l'uno contro quello dell'altra a guardarsi ancora negli occhi, il sorriso sulle labbra di entrambi. Dopo attimi eterni l'uomo la prese in braccio adagiandola poi sul proprio letto torreggiandole sopra << Sono qui, Iroh.  >> Mormorò lei con dolcezza << Non è un sogno. Sono tua e ti amo.  >> << Ti amo anche io, Mokuren...ma c'è un problema, amore.  >> Le disse con un sorrisetto << E sarebbe?  >> Chiese lei con una risatina << Non ti sento ancora urlare il mio nome.  >> La voce di lui si era abbassata e la ragazza era rabbrividita ma non certo di freddo se leggeva bene l'emozione in quegli incredibili occhi da gatta. << E tu impegnati a farmelo urlare.  >> Le gambe della giovane salirono a circondargli i fianchi facendogli perdere quasi il controllo << Con piacere.  >> Mormorò prima di cedere finalmente al desiderio.
 
Fine Primo libro
   
 
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