IN FONDO AL LAVANDINO
Oh mio piccolo anellino
che sei caduto nel lavandino,
dubito che a salvarti riesca
anche il migliore amo da pesca.
Oh mio piccolo ornamento,
dal valore di un euro, ma affettivo da cento,
dopo neanche un anno di vita,
la tua carriera è finita.
Sul mio mignolo ti pavoneggiavi
perché l’ave maria recavi
incisa da un utensile sopraffino
nella nobile lingua che è il latino.
Oh mio piccolo gioiello,
non ve n’è uno tanto bello,
e dal mio cuore mai andrà via
la più sentita nostalgia.
Oh mio dolce anello speciale,
so che a qualcuno sembravi banale,
ma per me del mio cuore eri parte,
eri un’autentica opera d’arte,
eri al di sopra di Manzù e di Giotto.
Riposa per sempre in fondo al condotto.