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Autore: LadyRoran    30/03/2016    1 recensioni
Peggy Carter è una studentessa all'ultimo anno di college, prossima alla laurea ma con le idee un po' confuse sul suo futuro.
Sa solo che al suo fianco c'è il suo ragazzo, Daniel, nonché suo migliore amico, ma non è sempre stato così.
I due ne hanno passate prima di mettersi insieme.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angie Martinelli, Daniel Sousa, Edwin Jarvis, Jack Thompson, Peggy Carter
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Coraggio, Peggy. E' il tuo ultimo scritto, il tuo ultimo esame, e poi tutto sarà finito", dico a me stessa mentre apro l'ennesimo volume di "Storia Europea dal 1939 al 1954".
Quest'esame è stato il più complicato della mia vita. Ho tentato tre volte, e sono sempre stata bocciata, per colpa delle domande troppo dettagliate, del tipo, "in quale edificio in Austria Hitler tenne il suo famoso discorso?", e come si fa a sapere la risposta corretta??? (Beh, ora la so, è stato al castello di Schonnbrun).
E bisogna pure rispondere correttamente a quaranta domande su cinquanta.
E dunque, eccomi qui, in biblioteca, cercando di studiare per l'ultimo esame della mia vita. Poi mi laureerò, e poi... beh, è ancora un'incognita. Ma stavo pensando di arruolarmi nell'esercito, sono ancora in tempo.
"Ehi, Peggy." Qualcuno mi saluta, così alzo lo guardo e incontro quello del mio ragazzo, Daniel.
"Ciao caro", dico, facendogli gli occhi dolci.
Si siede accanto a me e poi ci baciamo
Lo conosco ormai da tre anni, e stiamo insieme da due, dal ventunesimo compleanno di Jack.
Ne abbiamo passate tante, non è stato semplice, perché quando ci siamo conosciuti io ero molto triste per la rottura con il mio ex ragazzo, Steve. Si trasferì in Canada con i suoi genitori, e io non ero in grado di stare in una relazione a distanza, non durante gli anni del college, e soprattutto non a vent'anni. Mi sarei sentita in gabbia, e io devo essere libera.
In ogni caso, non odio Steve. Siamo ancora amici, ma a quel tempo ero molto triste e il mio unico modo per non pensare a lui era studiando.
Alla NYU ho conosciuto molte persone simpatiche come Daniel al corso di Economia, al secondo anno. 
Abbiamo iniziato ad uscire insieme, e la mia amica Angie continuava a dirmi che, secondo lei, Dan aveva una cotta per me, ma lui non mi aveva mai detto nulla, né fatto qualcosa per farmelo pensare.
"E' nel modo in cui ti guarda. I suoi occhi brillano, come se vedesse in te il tesoro più bello del mondo. O, come direi io, una torta al doppio cioccolato.", mi fece ridere, ma in verità io ero solo troppo stupida per vederlo.
Non fino a qualche mese dopo. Ci piaceva uscire insieme, andare al cinema, pranzare insieme, fare jogging, solo noi due. Mi piaceva stare in sua compagnia, perché riusciva sempre a farmi ridere. 
E poi, una serie di eventi mi ha fatto capire quanto mi piacesse.

Per le vacanze di primavera, io restai a casa con la mia famiglia, e Dan andò a Madrid, e non mi mandò mai un messaggio. Ero nera di rabbia, e, ovviamente, troppo orgogliosa per scrivergli prima io.
Ma poi mi portò un regalo, una statuina di una ballerina di flamenco che tengo sul comodino, e lo perdonai. 
Fu in quella occasione che iniziai a domandarmi come mai fossi così incavolata per non averlo sentito, ed iniziai a pensare ai miei sentimenti.
Il 23 maggio, festeggiammo tutti insieme per aver passato un esame piuttosto difficile, e alcuni di noi era un po' ubriachi. Edwin Jarvis, un mio ottimo amico, accompagnò a casa Daniel e Howard STark, mentre io divisi un taxi con Jack Thompson, che stava nel mio stesso corridoio.
Durante la corsa, mi disse che ero molto bella quella sera, e all'improvviso mi baciò.
Ero un po' confusa, perché fino a quel momento avevo pensato che mi odiasse, perché mi trattava male, ma non diede mai la colpa all'alcohol. Semplicemente, gli sembrava un momento adatto.
"Scusami, Jack, ma non sono interessata", dissi, sentendomi un po' in colpa.
In colpa per un semplice bacio? E verso di chi, poi? Ma Jack mi fece capire tutto.
"Lo sapevo. Ti piace quel Sousa, vero? Quel secchione di merda".
"Non è un secchione, nè una merda!"
"Hai ragione, è un vero coglione"
"Smettila di insultarlo! Sei una carogna!"
"Oh, mi piace quando usi le parolacce"
"Sei disgustoso"
"E a te piace Sousa"
"Assolutamente no. Ti sbagli"
Ma era così. E' stato proprio in quel momento che me ne resi conto. Ero innamorata del mio migliore amico.
Da quella sera, passai l'intera settimana a studiare per gli esami di fine semestre e andando in palestra, perché dovevo pensare ad altro e dare pugni a qualcosa che non fosse la faccia di Jack.
Sia Dan che Angie cercarono di contattarmi, ma tenni spento il telefono per tutto il tempo.
Il venerdì sera, però, qualcuno bussò alla mia porta.
"Visto che non mi rispondi e nessuno ti ha visto in giro, mi sono spaventato. Vengo in pace, e ho portato la pizza!", era Dan e la sua faccia stupidamente bella.
Aprii la porta con addosso la tuta, maglietta larghissima, spettinata e con nemmeno il fondotinta. Era, insomma, il momento PEGGIORE per dirgli cosa provassi.
Mi guardò e sorrise, ed io sentii il cuore battere all'impazzata.
"Sei così bella durante gli esami".
Chiuse la porta e lasciò la pizza sul tavolo, poi mi abbracciò. Ed io stavo soffocando.
"Che hai fatto? Stai bene?"
"Io... beh... un paio di giorni fa, Jack mi ha baciata". Impallidì e riuscì solo a dire "oh" a bassa voce.
"E l'ho insultato", dissi.
"Perché? Ha provato a..."
"No, certo che no! Non è così disgustoso. Lui... ti ha insultato".
"Me? Perché ero incluso nella conversazione?"
"Ha detto che secondo lui, tu mi... piaci"
Sorrise, ed io pensai "Peggy, ora o mai più".
"Per caso stavate parlando di quando hai passto Storia Moderna grazie a me, e così ha pensato ci fosse qualcosa tra di noi?" disse, continuando a sorridere. Quel sorriso che mi fece venire voglia di prenderlo a pugni.
"Perdonami... cosa?"
"Dai, non ricordi? Hai copiato! Stavi guardando il mio foglio, sei un'incosciente"
"Incosciente? Non mi ricordo niente di tutto ciò"
"Come no. Ti ho fatto copiare e non ti ho segnalato alle autorità"
"Autorità? Non ti sembra di esagerare?"
"Per niente, sono solo troppo buono!" lo guardai dritto negli occhi. Stava sorridendo con tutto il viso, ed anche io.
Non riuscii a trattenermi, così lo afferrai e lo baciai. E lui ricambiò.
Lo spinsi sul divano mentre continuavamo a baciarci. Era un momento perfetto.
"Ottima argomentazione".

Passammo le seguenti due settimane a nasconderci, baciandoci quando nessuno poteva vederci, e senza dire a nessuno di noi, finché non andammo insieme alla festa di compleanno di Jack. Beh, eravamo insieme in ogni caso... ma questa volta, come una coppia.
"Oh, finalmente uscite pubblicamente!" esultò Angie.
"Cosa? Tu lo sapevi?" ero visibilmente confusa. Io non gliel'avevo detto, e ovviamenten nemmeno Dan.
"Inglesina, lo sapevo dalla prima volta che vi ho visti insieme. Quindi, congratulazioni! Ci avete messo un intero anno per un bacino!"




***
Mentre ero a Vienna, ho sognato per tre notti di fila di essere Peggy. Il primo sogno è quello che ha ispirato questa mini storia, e mentre scrivevo feelsavo un po' da sola.
L'ho scritta inizialmente in inglese, per cercare di differenziare il parlato di Peggy e degli altri, ma ovviamente in italiano si è perso ç_ç eeee ho utilizzato alcune battute direttamente dalla serie, giusto per feelsare un po' di più (good point).
Spero vi piaccia!

 
  
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