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Autore: KillerKing    30/03/2016    9 recensioni
Quando Hades resuscitò le schiere di Athena cadute nella guerra scatenata da Saga, ai Cavalieri d'Argento tornati in vita toccò un compito forse ancora più gravoso di quello dei Cavalieri d'Oro: trovare i Cavalieri di Bronzo e fingersi biechi traditori davanti a loro. Immolarsi e se necessario morire di nuovo, solo per capire se i giovani eroi fossero pronti o meno a sostenere la battaglia più dura della loro vita.
I Cavalieri d'Argento, per amore di Athena, accettarono quell'ignominioso doppio gioco. Meno uno di loro, che il gioco lo fece triplo.
N.B. Chiaramente questa fanfiction prende spunto non dal manga, ma dall'anime.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Perseus Algol
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La luna piena è alta sulle cime dei Cinque Picchi e ci illumina il cammino. Mentre i miei due compagni avanzano al mio fianco, mi stringo un po' di più addosso il logoro mantello nero che mi ricopre.

A queste altitudini le notti sono ancora fredde, nonostante si sia ormai quasi in estate.

Se ora indossassi la mia Armatura di un tempo, probabilmente ci penserebbe lei, perennemente benedetta dal sole di Grecia, a trasmettermi un poco del suo tepore.

Ma i giorni in cui ero solito vestirla appartengono ormai al passato. Anzi, ad un'altra vita.

Letteralmente.

La corazza che ora ricopre queste mie nuove membra, seppur identica nelle forme, rappresenta l'esatto opposto dell'altra. Non più lo scintillante Argento di Atene, ma la scura Gemma dell'Aldilà.

Algol di Perseo ed i suoi compagni non sono più Cavalieri di Athena, ma sicari di Hades, il Signore dell'Oltretomba.

Ecco come abbiamo accettato di apparire. Ecco cosa tutti ci dovranno credere.

Un piano ardito, quello del fratello di Zeus. Approfittare della morte dei tanti Cavalieri deceduti prima della Guerra Santa, per aizzarli contro la stessa Dea a cui prima dovevano obbedienza. Evidentemente la vittoria che insegue da millenni deve sembrargli a portata di mano come mai lo è stata prima. Tanto da non accorgersi minimamente del raggiro in cui è caduto. Perché il vero scopo dei Cavalieri d'Oro risorti non è prendere la testa di Athena, bensì informare i loro pari di come risvegliare la sua Sacra Armatura Divina. Cosicché possa ancora una volta volare verso il trionfo.

Hades si è fidato senza battere ciglio, anche quando Sion dell'Ariete ha avanzato la richiesta di riportare in vita noi Cavalieri d'Argento.

Sion dell'Ariete... il vero Grande Sacerdote. Ho dovuto aspettare di calcare le vie dell'Inferno per poterlo incontrare. Ricevetti la mia investitura lontano dal Grande Tempio, nel Vicino Oriente, e rimasi in Arabia alcuni anni prima di far ritorno in Grecia. Al mio arrivo ad Atene, Saga dei Gemelli aveva già assassinato il Patriarca ed usurpato il suo trono. Anche se in quel momento, naturalmente, io non potevo saperlo.

Un uomo virtuoso, Sion. Ho letto chiaramente il dolore nei suoi occhi, quando ha comunicato a me ed ai miei pari la natura della nostra missione, gravosa quanto e forse più di quella dei nostri superiori. Perché noi dovremo ritrovare chi già ci ha sconfitti una volta. Dovremo incontrare i Cavalieri di Bronzo che violarono le Dodici Case e metterli alla prova. Capire se sono pronti per sostenere sulle loro giovani spalle il peso di questa nuova Guerra Santa.

I miei compagni hanno accettato senza esitare un secondo, ansiosi di redimersi dalle loro azioni passate. Quelle di quando, convinti di essere dalla parte del giusto, avevano rivolto i loro attacchi contro colei che invece avrebbero dovuto proteggere ad ogni costo. Anche se par farlo appariranno come traditori, e senza più possibilità di fraintendimenti.

Ed anche io ho accettato.

Con molto entusiasmo.

Ma non per il motivo che pensano loro.

E così siamo stati suddivisi. Io, Dante di Cerbero e Capella dell'Auriga siamo stati mandati ai Cinque Picchi per cercare il Dragone. Sirius del Cane Maggiore, Dio della Mosca e Argeti di Eracle in Giappone, da Andromeda. Misty della Lucertola, Moses della Balena e Babel del Centauro in Siberia, sulle tracce del Cigno. Il gruppo più numeroso, Asterion dei Cani da Caccia, Jamian del Corvo, Tramy della Freccia, Shiva del Pavone e Albion di Cefeo a stanare la Fenice.

Pegaso è stato visto aggirarsi in Grecia, probabilmente se la vedrà direttamente coi Cavalieri d'Oro.

Il rombo della Cascata del Dragone comincia a farsi sentire, a mano a mano che ci avviciniamo. Ci siamo quasi.

Fra poco potrò prendermi la mia vendetta.

Perché è proprio questo il motivo che mi spinge. Non mi interessa la Guerra Santa, non mi interessa il destino di Athena, né quello del mondo e delle sue genti. Non ha più senso per me perdermi in tali preoccupazioni, non sono più un Cavaliere del Santuario. Ho smesso di sentirmi tale un minuto prima di morire, quando la Dea sua Regina mi ha abbandonato per favorire il mio nemico, permettendogli così di sconfiggermi. Un nemico che era ormai alla mia mercé.

Tu eri quel nemico, Shiryu del Dragone. Tu hai gettato nel disonore colui che, dopo la misteriosa scomparsa di Orphee della Lira, era senza ombra di dubbio il Cavaliere d'Argento più potente di tutto il Grande Tempio.

Alcuni conferivano questo titolo a Misty, ma io e lui sapevamo bene qual era la verità. L'allievo di Aphrodite l'ha scoperta quando abbiamo deciso di risolvere la questione in privato, lontano da sguardi indiscreti. L'ha scoperta mentre in lacrime, alla fine, mi supplicava di risparmiargli la vita. Ed io ho accondisceso alla sua richiesta, anche se ho preteso qualcosa in cambio da lui. Qualcosa che l'ha umiliato e di cui credo non abbia mai parlato con nessuno, neanche col suo mentore, portandosi il segreto nella tomba.

Una tomba che invece io non avrei dovuto occupare. Perché io meritavo di vivere. Meritavo una gloria imperitura. Forse meritavo addirittura di assurgere al rango di Cavaliere d'Oro.

Sono nato sotto il segno dello Scorpione, e Saga mi aveva promesso una possibilità, nel caso Milo fosse caduto un giorno in battaglia.

Sì... perché ciò di cui Sion non è a conoscenza, e come lui nessuno dei miei compagni, è che io sapevo tutto.

Sapevo che sotto la maschera del Grande Sacerdote si nascondeva il Cavaliere dei Gemelli. Lo scoprii una notte, per caso, quando mi imbattei in un Deathmask ubriaco fradicio dietro la taverna di Rodorio. Il Cancro era ridotto così male da non riuscire nemmeno a mettere un piede davanti all'altro, e così lo aiutai io a sorreggersi per tornare.

Ed in quel viaggio, complice il troppo vino bevuto, il custode della Quarta Casa mi spifferò tutto.

La cosa mi colpì ovviamente, ma non mi turbò più che tanto. Il modo in cui Saga stava dirigendo il Santuario imponendo una sola legge, ovvero quella del più forte, non mi dispiaceva affatto. Anzi, mi ci trovavo decisamente a mio agio.

Mi presentai a lui, gli dissi che conoscevo la verità e gli offrii la mia lealtà. Ed egli fu ben contento di accettarla. Addirittura, per dargli prova della mia dedizione, non ebbi scrupoli a giustiziare tre apprendisti Cavalieri che cercavano di fuggire dal Grande Tempio. Erano poco più che ragazzini, ma ciò non bastò a salvarli dallo sguardo di Medusa la Gorgone.

E sempre per mostrarmi un suo fidato suddito accettai di affrontare i Cavalieri di Bronzo in quell'isoletta rocciosa dell'Egeo.

Per questo... e per Shaina.

Ma anche lei appartiene al passato. E non significa più nulla per me, ormai.

Come avrei mai potuto pensare che quel giorno il filo tessuto per me dalle Parche sarebbe giunto al termine? Come avrei mai potuto immaginare che quel ragazzo si sarebbe strappato gli occhi pur di sfuggire al potere del mio scudo?

Ecco, ora ci siamo davvero. La cascata si erge imponente davanti ai nostri occhi. Non avverto il Cosmo del Cavaliere della Bilancia. Ora che Hades si è risvegliato, evidentemente il Vecchio Maestro non aveva più motivo per indugiare oltre in questi luoghi.

Tanto meglio per me.

C'è uno sperone roccioso di fronte alle acque scroscianti e maestose. Vedo una figura solitaria, inginocchiata come se stesse pregando. Non è l'oggetto della mia riscossa. E' una ragazza, ne distinguo il profilo alla luce pallida della luna.

Anche Dante e Capella si guardano fra loro, disorientati.

Chi sarà? Una sua amica? Sua sorella? O forse la sua donna?

Oh, sarebbe bellissimo farti ascoltare le sue grida, Shiryu. Infilarti le sue urla nelle orecchie come ferri roventi, mentre ti maledice per non essere stato in grado di proteggerla.

E' l'esca perfetta per farti uscire allo scoperto, Dragone.

L'eco delle tue imprese è giunta sin nell'Aldilà. Hai sconfitto i Cavalieri d'Oro, debellato quelli della lontana Asgard, raso al suolo il regno di Poseidon.

E venirne a conoscenza, ogni volta, era per me tormento superiore persino alle stesse pene degli Inferi.

Ma non mi fai paura. Anche se non posso pietrificarti a causa della tua cecità, ormai conosco chi sei e conosco i tuoi colpi. Troverò il modo di sconfiggerti, stavolta.

Sono tornato dall'Inferno soltanto per questo.

E' la mia seconda occasione.

E niente e nessuno me la porterà via.


 

 


 


 

  
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