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Autore: _cercasinome_    30/03/2016    3 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima storia in questo fandom. Spero vi piaccia, per maggiori informazioni ci sentiamo dentro!
TRATTO DALLA STORIA
-Renji…- sussurrò imbarazzata, attirando l’attenzione dell’amico che schiuse un occhio, osservandola interrogativo.
-Io…credo di avere una strana malattia terrestre- iniziò, senza alzare il volto e facendo preoccupare così il rosso che aveva staccato la testa dal muro e la guardava in attesa che continuasse.
-Cos…-
-Mi sudano le mani. Ho lo stomaco sottosopra e mi gira la testa. E…il tuo sguardo puntato su di me mi fa bruciare la pelle. E poi…- si grattò una guancia con le punte delle dita, riuscendo ad alzare il capo e a fissare quegli occhi spalancati che la scrutavano, mentre il rosso deglutiva cercando di inumidire la gola improvvisamente secca.
-Ho una voglia matta di baciarti- disse infine, quasi in un sospiro che però investì Renji come se fosse un treno.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sick of Love

Ringraziò con un sorriso e un cenno del capo il barista, prendendo i due bicchieri appena preparati sul bancone e, vedendo che l’amico non aveva intenzione di alzarsi da quello sgabello, si fece spazio tra la folla da solo.
Era piuttosto difficile dover stare attento a dove metteva i piedi e, contemporaneamente, riuscire a non far fuoriuscire i liquidi dai bicchieri, evitando con estrema agilità chiunque facesse movimenti bruschi accanto a lui. Cioè tutti quanti.
-Ehi!- ringhiò quando un ragazzo dai capelli bianchi lo spintonò, trascinandosi dietro una ragazza piuttosto ubriaca. Lo si poteva notare benissimo dalla sua continua risata stridula e dal colorito rosso del suo viso.
Aspetta, ma loro…?!
Decise che sarebbe stato meglio concentrarsi sui bicchieri che teneva in mano, e rimandare quei pensieri a dopo, non appena un’altra spinta gli fece versare qualche goccia di liquido sulle dita.
Sospirò sollevato quando individuò il tavolo a cui sedevano i suoi amici, diminuiti improvvisamente, chissà per quale motivo.
-Quindi questo posto sarebbe…?-
-Una discoteca, Kuchiki-san. Te l’ho già ripetuto due volte- rispose Ishida, sistemandosi meglio gli occhi sul naso con le punte delle dita.
-Oh…Beh, è divertente!- esclamò Rukia, sorridendo entusiasta e continuando a guardarsi intorno.
Quel giorno la Soul Society era piuttosto tranquilla e anche molto noiosa. Rukia era andata a far visita a Renji e l’aveva trovato insieme a tutti gli altri a fare…nulla. Si stavano annoiando tutti, proprio come lei.
Così, dopo semplici sguardi d’intesa, aveva aperto il passaggio per il mondo reale e si erano ritrovati tutti quanti davanti alla casa di Ichigo che era rimasto “abbastanza” sorpreso.
Come dimenticare la sua espressione con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca talmente spalancata da toccare quasi terra quando li aveva trovati tutti in camera sua. Per non parlare delle vene violacee che gli pulsavano sul collo e sulla fronte.
Alla fine Ichigo, radunati pure Sado, Ishida, Inoue e altri loro compagni di scuola, aveva deciso di portarli in quella “discoteca”.
Era un locale piuttosto grande, a giudicare da tutte le persone che c’erano, ma non avrebbe potuto dirlo con sicurezza perché le luci erano perennemente basse o quasi accecanti.
Inizialmente, varcata la porta, aveva provato una strana sensazione di confusione, sicuramente a causa della musica fin troppo alta e dall’enorme quantità di gente che era rinchiusa in quel posto. Era difficile perfino camminare cercando di evitare di essere spinti e strattonati da ogni lato. Per non parlare del centro della sala, stracolmo di persone che in realtà sembravano una cosa sola, tanto erano attaccati tra loro. Saltellavano, ondeggiavano e si muovevano come anguille, a ritmo di quella strana musica. Doveva essere la pista da ballo.
 Aveva scambiato qualche sguardo stranito con i suoi compagni, confusi quanto lei, ma prima che potesse fare qualche domanda Ichigo aveva spinto tutti quanti verso un tavolo facendoli sedere.
L’aveva visto scambiare qualche parola con una ragazza alta con i capelli neri come il carbone legati in un perfetto chignon e con degli occhiali dalla montatura rossa sul naso.
Inizialmente aveva pensato che la conoscesse, nonostante lei non l’avesse mai vista durante la sua permanenza sulla terra, ma poi Inoue le aveva bisbigliato all’orecchio che era una semplice cameriera.
Qualche minuto dopo quella ragazza era tornata al loro tavolo con due vassoi stracolmi di bicchieri e bottiglie, che aveva adagiato sul loro tavolo per poi sparire di nuovo.
Aveva provato ad assaggiare qualcosa, ma tutte quelle bibite avevano sapori davvero strani.
Tuttavia la serata stava procedendo piuttosto bene. Tutti sembravano divertirsi e anche lei, dopotutto.
Sollevò lo sguardo davanti a sé non appena vide una mano che le porgeva un bicchiere con dentro uno strano liquido di cui non avrebbe saputo dirne neanche il colore a causa di quelle luci colorate che continuavano ad accendersi e spegnersi facendole lacrimare leggermente gli occhi e girare la testa.
L’ennesimo cocktail, così lo avevano chiamato tutti quanti, che le proponeva.
L’aveva guardato interrogativa, prendendo, dopo qualche tentennamento, il bicchiere tra le mani, portandoselo al viso e annusandone il contenuto.
-Bevi- le disse Ichigo, sedendosi davanti a lei e passando la lingua sulle dita, pulendole dal liquido che pochi secondi prima vi era finito sopra.
-E’ possibile che abbia visto un arrabbiato Toshiro trascinare fuori di qui Hinamori piuttosto ubriaca? E dove sono finiti tutti?- aggiunse, guardandosi intorno.
-Rangiku aveva trascinato Hinamori sulla pista da ballo insieme agli altri e non appena due ragazzi le si sono avvicinati il capitano Hitsugaya non ci ha visto più- rise divertita Rukia ripensando alla scena avvenuta solo pochi minuti fa – E mi sa che non è l’unico- aggiunse piegando il busto sul tavolo in modo che solo Ichigo potesse sentirla, mandando qualche occhiata al quattr’occhi seduto accanto a lei per poi indicare con un cenno della testa il resto del gruppo.
Ichigo spostò lo sguardo verso la direzione indicata da Rukia individuando subito tutti quanti. Rangiku era senza dubbio quella che si stava divertendo di più. Continuava ad urlare e muoversi sensualmente con le braccia appoggiate alle spalle di Hisagi e Kira, in evidente imbarazzo a causa delle loro facce pericolosamente vicine alle curve della donna che sembravano avere vita propria.
Anche Ikkaku e Yumichika si stavano divertendo parecchio. Dovevano essere, però, parecchio ubriachi, perché ballavano in modo fin troppo provocante e troppo vicini, attirando, senza accorgersene, le attenzioni di diverse ragazze.
Accanto a loro, Inoue si muoveva più lentamente e con molta più calma, evitando di lasciarsi andare troppo, timida com’era, nonostante avesse sul viso un luminoso sorriso per quanto si stesse divertendo, anche solo stando in loro compagnia. Tuttavia i suoi fianchi e il suo seno fasciati da un morbido vestito verde smeraldo avevano già attirato gli sguardi maliziosi di diversi ragazzi. E non era l’unico ad averlo notato.
Ghignò divertito nel vedere Ishida che, calmo e pacato come sempre, si dirigeva con le mani tremanti di rabbia verso la sua ragazza.
Neanche Rukia riuscì a trattenere una risata quando Rangiku afferrò le braccia del Quincy, costringendolo ad unirsi alle danze, mandando all’aria il suo piano di afferrare Inoue e trascinarla via da lì.
-E gli altri?- chiese Ichigo, portando alle labbra la cannuccia scura immersa nel suo bicchiere, fulminando con lo sguardo la shinigami davanti a sé che ancora guardava poco convinta il bicchiere e intimandole di assaggiarlo, perlomeno.
-Tatsuki, Chizuru, Mizuiro e Keigo sono andati via. Hanno detto di salutarti- rispose Sado, l’unico rimasto al tavolo insieme a Rukia.
Ichigo annuì solamente, per poi scoppiare a ridere.
Rukia alla fine aveva ceduto e, portandosi il bicchiere alle labbra le aveva inumidite per poi bere un sorso di quella cosa sconosciuta.
Lo sentì scivolare lungo la gola e iniziò a tossire, storcendo il naso e strizzando gli occhi mentre quell’orribile gusto fin troppo amaro le mandava letteralmente a fuoco il palato e la gola.
-Idiota! Vuoi avvelenarmi per caso?!- gli ringhiò contro la ragazza, rossa di rabbia.
-Non è veleno, è alcool- la corresse Ichigo, divertito, mentre Rukia incrociava le braccia al petto e distoglieva lo sguardo.
Passarono qualche altro minuto in silenzio. Ishida non era riuscito ancora a fare ritorno e Chad aveva deciso che era ora di andare a casa.
Erano rimasti solo loro due al tavolo: Rukia continuava a mangiucchiare gli stuzzichini vari che la cameriera aveva gentilmente portato a inizio serata, mentre Ichigo la osservava di sottecchi.
-Tu non balli?- le chiese improvvisamente.
-Nah. Non riuscirei neanche a muovermi con questo vestito- rispose sincera, facendolo sorridere.
-Però ti sta bene- precisò lui, squadrandola attentamente fin dove il suo sguardo arrivava a causa del tavolo che li separava.
Rukia indossava un semplice vestito color cremisi con una scollatura a V e due sottili spalline. Era attillato e dunque metteva in evidenzia il suo corpo e le sue forme, solitamente nascoste dal suo Shihakushu nero: il suo piccolo seno, i fianchi sottili, il ventre piatto. Il vestito era lungo fino a metà coscia, o forse anche meno, e le lasciava scoperte le corte gambe. Ancora si chiedeva dove Inoue avesse trovato quei vestiti in meno di un pomeriggio.
Inoltre, le aveva acconciato i capelli. Certo, adesso erano troppo corti per legarli, infatti li aveva semplicemente sistemati liberandole il volto dai ciuffi neri fermandoli con dei fermagli.
E, nonostante le sue proteste, la terrestre era riuscita a truccarle leggermente il viso, mettendo in evidenza i suoi grandi occhi viola, e colorandole le labbra di rosso.
Era la prima volta che vedeva Rukia vestita in quel modo e doveva ammettere che non stava per niente male. Non era provocante come tutte le alte ragazze, ma…elegante. Si, era questa la parola giusta: elegante.
Certo, questa era solo la sua opinione. Tuttavia sapeva che qualcun altro non era rimasto per niente indifferente neanche davanti a tutta quella pelle scoperta.
Possibile che ancora lei non avesse notato la sua assenza?
-Sarà, ma sicuramente non è il massimo della comodità- rispose Rukia, appoggiando il mento sul palmo della mano e continuando a guardarsi intorno.
Sembrava…annoiata. O forse…stava cercando qualcuno?
-Certo, ma almeno così non sembri un masch…-
-Si può sapere dove è finito Renji?! Non era andato con te a prendere da bere?- chiese, senza ascoltare quello che Ichigo stava per dirle.
“Finalmente!”
Ichigo nascose il suo ghigno divertito dietro il bicchiere di vetro che si era riportato alle labbra.
-Si, ma ha trovato compagnia, così è rimasto lì- rispose, sporgendosi dal tavolo e piegando leggermente il busto, allungando il braccio e indicando un punto preciso.
Rukia assottigliò lo sguardo e, solo dopo qualche secondo, riuscì a individuare l’amico. Renji era seduto su uno sgabello, il braccio appoggiato al bancone e il mento sul palmo. Accanto a lui, in piedi, c’era una ragazza dai lunghi capelli biondi, arricciati sulle spalle , avvolta in un vestito viola che, anche a quella distanza, la shinigami poteva dire essere fin troppo striminzito per lei. Quel seno sembrava voler scoppiare. Ma a Renji non sembrava dare fastidio.
Sgranò impercettibilmente gli occhi quando vide questa infilare una mano con le unghie laccate di nero tra i lunghi capelli rossi di Renji, legati come sempre in un’alta coda.
Si rimise dritta, appoggiandosi allo schienale del divanetto di pelle scura sul quale era seduta, mettendo su un espressione indifferente, come se non le importasse niente di quello che aveva appena visto.
Ichigo però continuava a studiarla con gli occhi, in attesa di una sua qualche reazione.
-Almeno si sta divertendo anche lui- disse semplicemente, riprendendo a mangiare patatine.
Ichigo la guardò sorpreso. Possibile che si fosse sbagliato?
-Ma non ti da…- si bloccò improvvisamente non appena sentì un suono fin troppo familiare.
-Un Hollow!- confermò infatti Rukia, uscendo da non sapeva bene dove il suo strano telefono.
Bastò uno sguardo e i due ragazzi si fecero spazio fra la folla, uscendo fuori, ignari che un paio di occhi li stava seguendo.
 
Fece un salto, atterrando sul tetto di una casa lì vicino e schivando così l’attacco dell’hollow.
Impugnò l’elsa della sua zampakuto, stringendola quasi spasmodicamente.
Perché continuava a schivare? Dannazione! Era troppo distratta! Non era per niente concentrata, ma perché?
Aveva detto ad Ichigo che si sarebbe occupata del secondo hollow comparso, mentre lui combatteva con il primo. Non poteva fallire.
Si bloccò e, fatto un lungo respiro, si girò e saltò sull’hollow, tagliandolo in due a partire dalla testa e facendolo sparire.
Che stupida! Era così semplice, ma lei si era fatta trascinare da quei strani pensieri.
-E io mi stavo quasi preoccupando!-
Si voltò di scatto sentendo quella voce fin troppo conosciuta, sorprendendosi di trovarsi davanti proprio Renji. Però era ancora nel suo gigai. Cosa era venuto a fare, allora?
Non riuscì a chiederglielo. Non riusciva a spiegarsi il motivo, ma era come se la sua presenza lì la infastidisse.
Senza dire niente, sfruttando i suoi poteri da shinigami, sparì, lasciandolo indietro.
Atterrò su un terrazzo, dove aveva lasciato il suo gigai, entrandovi dentro.
-Ehi, ma che problemi hai?!-
Sbuffò quasi infastidita quando se lo ritrovò in piedi sul muretto che circondava il terrazzo. Aveva le braccia muscolose puntate sui fianchi e, senza rendersene realmente conto, si fermò qualche secondo ad osservarlo attentamente.
Indossava dei jeans stretti sul grigio e una camicia bianca leggermente sbottonata sul petto, che faceva intravedere alcuni dei suoi tatuaggi, e le maniche arrotolate fino ai gomiti. I capelli legati gli ricadevano come al solito sulle spalle.  Niente di speciale, no?
Allora perché sentiva una strana sensazione allo stomaco?
“Dannati vestiti umani!”
-Che ci fai qui? La tua amica ti starà aspettando- disse semplicemente senza rifletterci, incrociando le braccia al petto.
Lui l’osservò stupito, in silenzio.
Cercando di scappare da quella situazione stranamente imbarazzante, fece per voltarsi, ma si sentì tirare per un braccio e, in una manciata di secondi, si ritrovò seduta sulle gambe incrociate di Renji, appoggiato al muro.
-Oh, capisco. Qualcuno qui è geloso!- la stuzzicò avvicinando pericolosamente il viso a quello rosso d’imbarazzo e rabbia della ragazza.
-Gelosa? Io?! Non farmi ridere Renji! Sei ubriaco, per caso?- lo rimproverò, allontanandolo con le mani e spingendolo verso il muro.
-Certo che no!-
-Allora lasciami andare!- disse, cercando di divincolarsi in ogni modo, senza ottenere alcun risultato.
-G-e-l-o-s-a- canticchiò Renji, muovendo l’indice della mano destra in aria, a ritmo con la sua voce.
Sbuffò spazientita, incrociando le braccia al petto.
In quel momento era particolarmente nervosa, anche se non sapeva spiegare il perché, e la vicinanza di Renji e le sue frecciatine non facevano che infastidirla ancora di più. Come poteva scrollarselo di dosso?!
Improvvisamente, un’idea le balenò in testa.
-Sai, anche nii-sama ha deciso di raggiungerci e stare un po’ con noi. Sarà qui da qualche parte- disse innocentemente Rukia, ignorando, anche se con difficoltà, la battutina dell’amico, iniziando a guardarsi intorno, da ogni parte, in cerca di qualcuno.
-Cosa?! Il capitano è qui?! Dove?!-
Rukia sorrise vittoriosa nel sentirsi spingere via. Se c’era una cosa che Renji temeva più di tutte era l’ira del suo capitano, Byakuya Kuchiki. E sapeva che se l’avesse trovato a stringere a sé la sua innocente sorellina, per giunta contro la sua volontà, non ci avrebbe pensato due volte a sfoderare il suo bankai contro il suo tenente.
Non riuscì comunque a trattenere uno sbuffo divertito per il tono colmo di preoccupazione del rosso che, riusciva a vederlo con la coda dell’occhio, muoveva la testa come un pazzo, alla ricerca del suo fratellone, ignaro che lei lo stesse solo prendendo in giro.
Sapeva, però, che non ci sarebbe cascato ancora per molto. Sarebbe stato meglio dileguarsi immediatamente.
Fece per andarsene, ma la risata che pochi secondi prima si era lasciata sfuggire era stata fatale. Infatti, si sentì nuovamente afferrare, stavolta per la vita, e tirare verso dietro. Questa volta atterrò sul pavimento freddo, fra le gambe piegate del ragazzo.
-Stronza-
Spalancò gli occhi quando vide un paio di braccia muscolose cingerle il busto, obbligandola ad appoggiare la schiena al petto del rosso.
Sentì tutto il corpo bruciare non appena avvertì il mento di Renji appoggiarsi sulla sua spalla nuda e il suo respiro caldo sul collo.
Divenne improvvisamente tesa come una corda di violino e poteva giurare di avere il viso completamente rosso.
Senza riuscire a darsi una spiegazione, sentì l’ardente desiderio che quel momento non finisse mai e di poter sentire costantemente il fiato di Renji sulla pelle.
Cosa le stava succedendo?
Stettero per qualche minuto in quel modo, in silenzio, ascoltando uno i respiro dell’altra.
-Renji…- inizò ad un certo punto Rukia. Certamente non le dispiaceva essere cullata dal respiro dell’amico, appoggiata al suo petto. Per qualche secondo aveva perfino chiuso gli occhi, arrendendosi a quelle strane sensazioni che stava provando, però…. Doveva fare chiarezza.
-Una distrazione- sussurrò improvvisamente Renji, soffiando sul suo orecchio e facendola fremere.
Cosa stava dicendo?
-Avevo bisogno di una distrazione da… da te..-
-Cosa? Da me? Perché?!-
-Sta zitta e fammi parlare!- la rimproverò, ricevendo così una gomitata nel fianco che lo fece ghignare divertito.
Quella era la sua Rukia.
-Mi sembra ovvio che avevo bisogno di una distrazione! Insomma… ti sei vista?! Questo dannato vestito ti fa così… è così… è troppo corto! E’ troppo stretto! E la tua faccia è….!-
Rukia sgranò gli occhi. La stava insultando, per caso? Stava dicendo che non stava per niente bene vestita in quel modo?!
Sciolse con rabbia la stretta delle sue braccia, girandosi completamente e inginocchiandosi davanti a lui, fra le sue gambe, incrociando le braccia sotto al seno e mettendolo in evidenza, grazie anche a quel vestito che lui stava criticando, facendo deglutire il povero Renji.
-Per tua informazione, Ichigo ha detto che sto davvero bene vestita così!- disse alzando il mento verso l’alto.
-E’questo il problema, stupida!- le disse, colpendole la fronte con un dito -Quelle labbra rosse… e quel tuo corpo… se non ti fossi stato lontano per tutta la serata non sarei più riuscito a controllarmi!- rivelò, non riuscendo neanche a parlare, appoggiando la testa al muro dietro di lui e chiudendo gli occhi.
Si prese il ponte del naso fra due dita, facendo una smorfia. Ma perché diavolo stava dicendo tutte quelle cose?! Doveva chiudere quella bocca! Avrebbe rovinato tutto!
La shinigami abbassò lo sguardo, le guance completamente rosse. Allora lui…
Quella sera, la situazione si stava facendo sempre più strana. Possibile che l’aria terreste avesse fatto male ad entrambi?
O forse il problema era che, per la prima volta, si erano visti entrambi con occhi diversi. Lui aveva capito che Rukia non era più la bambina con cui era cresciuto e non era affatto un maschiaccio, dannazione! Quella sera era così femminile…. Così donna!
E allo stesso tempo la ragazza aveva capito che Renji non era costretto a stare sempre al suo fianco e a non frequentare altre ragazze. Ma lei voleva essere l’unica. Odiava vederlo con altre. Soprattutto con ragazze che erano completamente diverse da lei, il suo opposto: alte, formose, belle, perché, sapeva, non avrebbe mai potuto competere con una di loro.
Che la sua amicizia non le bastasse più?
In fondo, loro due avevano sempre avuto un rapporto speciale, proprio come Ichigo. Erano un po’ come fratelli. Ma Rukia sapeva perfettamente che quello che provava per Renji era completamente diverso dall’affetto che nutriva nei confronti di Byakuya. E la stessa cosa valeva per Ichigo.
Renji…era diverso. Diverso da tutti.
Possibile che lei…
-Renji…- sussurrò imbarazzata, attirando l’attenzione dell’amico che schiuse un occhio, osservandola interrogativo.
-Io…credo di avere una strana malattia terrestre- iniziò, senza alzare il volto e facendo preoccupare così il rosso che aveva staccato la testa dal muro e la guardava in attesa che continuasse.
-Cos…-
-Mi sudano le mani. Ho lo stomaco sottosopra e mi gira la testa. E…il tuo sguardo puntato su di me mi fa bruciare la pelle. E poi…- si grattò una guancia con le punte delle dita, riuscendo ad alzare il capo e a fissare quegli occhi spalancati che la scrutavano, mentre il rosso deglutiva cercando di inumidire la gola improvvisamente secca.
-Ho una voglia matta di baciarti- disse infine, quasi in un sospiro che però investì Renji come se fosse un treno.
Cosa diamine aveva appena sentito?! Rukia stava… Sul serio?!
Scosse la testa, quando si accorse che era passato troppo tempo dalla frase dell’amica e lui non era riuscito a muovere un muscolo.
Che rammollito!
-Perfetto, così non rischieremo di contagiarci a vicenda perché… credo di avere la stessa malattia- ghignò al settimo cielo, avvicinando il suo viso a quello paonazzo di Rukia. Ma si bloccò non appena le loro fronti si incontrarono e i loro nasi si sfiorarono. Potevano sentire il fiato dell’altro sulle proprie labbra, ed era una tentazione davvero troppo grande. Ma riuscì a resistere. Voleva che fosse lei a…
Ritrasse di scatto la testa, portandosi le mani alla fronte e ringhiando a denti stretti.
-Perché mi hai dato una testata, stronza?!- le urlò arrabbiato.
-Come perché?! Cosa aspetti a baciarmi, idiota?!-
-Che vuoi da me?! Eri tu quella che non vedeva l’ora di baciarmi!-
-Ma…io….tu….dannazione! Sei uno stupido!- ringhiò anche lei, afferrandolo per i baveri della camicia camicia e spingendolo verso sé.
Si allungò più che poté, cioè per quanto lo stare in ginocchio le permettesse, e posò le sue labbra rosse su quelle di Renji, già pronte a ricoprirla di nuovo di insulti.
Ma il suo cervello smise di funzionare quando le loro labbra si incontrarono.
Era la sensazione migliore che avesse mai provato.
Certo il sapore di Rukia era leggermente nascosto dal rossetto alla fragola e dall’alcool, ma..al diavolo! Quelle erano le dannatissime labbra di Rukia! Quanto le aveva desiderate?!
Le cinse la vita, spingendola ancora verso di sé, in modo che i loro corpi diventassero una cosa sola. E il suo piccolo seno premuto contro il suo petto… quante volte lo aveva sognato?!
Sentì le sue labbra schiudersi leggermente e ne approfittò immediatamente. Senza perdere tempo, infilò la lingua, incontrando immediatamente quella di Rukia, pronta ad accoglierla. Quanto era buona?!
La sentì sospirare sulle sue labbra e staccarsi per riprendere fiato. Non ebbe neanche il tempo di capire ciò che effettivamente stava succedendo che si ritrovò di nuovo la lingua di Rukia ad esplorargli il palato, passando delicatamente sulle sue labbra. Quanto diamine era eccitante?!
Ghignò contro le sue labbra quando sentì le sue piccole e affusolate mani lasciare la presa sulla sua camicia e posarsi sul suo collo teso. Scesero lentamente fino al petto muscoloso, dove Rukia riuscì a sentire il suo cuore battere all’impazzata, proprio come il proprio. Salirono fino alle spalle, per poi arpionarsi alla schiena.
-Che maniaca- la prese in giro, mordendole il labbro inferiore mentre entrambi riprendevano fiato.
-Chiudi il becco- lo rimproverò, riprendendo a baciarlo, sempre più vogliosa. Capì che non si sarebbe mai saziata di quel sapore che aveva appena assaggiato.
Renji non se lo fece ripetere due volte. Ma non poteva certo permettere che lei fosse l’unica a divertirsi!
Le accarezzò dolcemente la schiena con le mani grandi, per poi scendere fino ai fianchi. Pregustandosi già la faccia contrariata e furiosa che avrebbe fatto se solo avesse provato a fare quello in un altro contesto, scese fino al sedere sodo, palpandolo con i palmi aperti.
Un morso più forte degli altri al labbro superiore lo convinse a spostare le mani da lì, passandole sulle gambe piegate, lisce come la seta.
-Ho memorizzato con estrema attenzione tutti i tizi che questa sera hanno provato a spogliarti con gli occhi. Considerali morti- ringhiò tra un bacio e l’altro, mentre infilava le dita sotto quel dannatissimo vestito, accarezzandole le cosce.
-Ah si? E allora io cosa dovrei fare alla tua amichet…ah!-
Rukia sentì un brivido percorrerle tutta la schiena, costringendola ad inarcare la spina dorsale, non appena le labbra di Renji tracciarono lentamente una scia di baci dalla sua bocca alla sua mandibola, per poi scendere fino al suo collo.
Lo shinigami leccò e succhiò leggermente la pelle tesa della ragazza che, lasciandosi sfuggire un sospiro, si accasciò contro di lui, inclinando il capo di lato in modo da permettergli di scendere fino all’incavo tra il collo e la spalla, facendole scivolare leggermente la spallina lungo il braccio.
Con le dita, Rukia, giocherellò un po’ con i bordi della camicia del rosso, per poi prendersi di coraggio e infilare le mani sotto il tessuto, accarezzando gli addominali scolpiti.
Continuò a tracciare le linee dei muscoli, mentre con una mano cercava di sbottonare quella maledetta camicia, anche con certa fretta e impazienza, che le impediva di poter esplorare ogni singolo centimetro del suo busto.
Riuscita nel suo intento, non riuscì a trattenere un sospiro quasi eccitato, percorrendo con il palmi delle mani dal ventre al petto del ragazzo, cercando di ricordare l’esatta posizione di ogni tatuaggio, per poi salire fino alle spalle larghe che le davano, da sempre, uno strano senso di protezione, nonostante non ne avesse bisogno.
Sentì l’orlo del suo vestito salire fino ai suoi fianchi, sentendo la brezza della sera soffiare sulle gambe nude, che però non ebbe alcun effetto sulla sua pelle, per quanto bruciava sotto i tocchi decisi di Renji.
-Ren..-
Le sue labbra furono nuovamente catturate da quelle del ragazzo che, dopo aver lasciato qualche leggero segno su quella pelle chiara e profumata, sentivano già la mancanza della lingua di Rukia che si infilò immediatamente nella sua bocca, solleticandogli con desiderio il palato.
Le mani di Renji salirono lungo le cosce della shinigami, trovando ben presto l’ostacolo delle mutandine. Ne pizzicò l’elastico, per poi far scivolare le dita all’interno coscia, mentre con una mano teneva Rukia attaccata a sé.
Con un dito sfiorò velocemente la stoffa bianca umida, facendole percepire il suo tocco sulla sua intimità e ghignando soddisfatto quando la sentì fremere.
Non si era neanche reso conto che la ragazza gli avesse fatto scivolare la camicia lungo le braccia, in modo da poter toccare i suoi bicipiti e la sua schiena curvata verso di lei, tanto era impegnato a esplorare quel corpo che tanto aveva desiderato e finalmente poteva toccare, annusare e assaporare.
Affondò il naso nei suoi capelli scuri, beandosi della sua lingua e delle sue labbra inesperte ma dannatamente eccitanti sul suo orecchio, mentre con una mano spostava l’elastico delle sue mutandine
-Quanta fretta- le sussurrò roca all’orecchio, facendolo ghignare, mentre la sua voglia aumentava sempre più.
Accarezzò con due dita la sua intimità bagnata, giocherellando con il clitoride e ringhiando eccitato per quei gemiti che la ragazza si era fatta scappare troppo vicina al suo padiglione auricolare..
Rukia lasciò un leggero e dolce bacio al centro del petto muscoloso di Renji che, con quelle dita, la stava facendo tremare di piacere. Le sentì soffermarsi all’entrata del suo sesso, intuendo immediatamente le loro intenzioni.
Non era il posto adatto. Non era il momento adatto. Era troppo presto, lei non era ancora pronta.
Ma l’unica cosa che riuscì a fare in quel momento fu continuare a baciare quel corpo caldo, avvicinandosi ancora di più. Non ci riusciva. Arrivata a quel punto non riusciva a dire niente o a fermarsi.
I baci di Renji, le sue mani, il suo corpo… come avrebbe mai potuto resistergli ora che finalmente stava provando tutte quelle sensazioni nuove di cui non era sicura di poterne fare più a meno?
-Reeenji-kuuuun?!!!-
Rukia si bloccò di colpo, staccando il suo corpo da quello fremente di Renji, che la osservò confuso e un po’ seccato.
-Renji-kuuun?!-
Rukia osservò il ragazzo seria, con un sopracciglio alzato. Possibile che lui non sentisse? O forse stava fingendo?
-Renji-kun! Dove sei finito?! Ci stavamo divertendo!-
La shinigami emise un basso ringhio, mentre una vena iniziava a pulsare nervosa sulla fronte e la sua espressione seria si trasformava in una smorfia di pura rabbia.
Solo in quel momento Renji sembrò rendersi conto di quella voce stridula che urlava a gran voce il suo nome.
Rukia strinse i pugni lungo i fianchi, alzandosi in piedi e affacciandosi al muretto della terrazza, abbastanza basso così che non dovette sporgersi sulle punte dei piedi.
-Ehi, Rukia! Torna qua!- si lamentò Renji, davvero arrabbiato per essere stato interrotto proprio in quel momento, tirando un lembo del vestito della ragazza, intenzionato a riprendere immediatamente da dove avevano lasciato. Ma Rukia non era d’accordo.
-Quella brutta idiota! Ora la faccio divertire io!- ringhiò Rukia, cercando di arrampicarsi sul muretto, non perdendo di vista la bionda tutta tette e smalto che si aggirava per strada con quel pezzettino di stoffa addosso in cerca di Renji. L’aveva anche chiamato Renji-kun!!!
Renji si lasciò sfuggire una piccola risata per la reazione davvero esagerata, ma per nulla fastidiosa, della ragazza che non si era neanche accorta che aveva ancora il vestito arrotolato ai fianchi, convincendosi ad alzarsi. Ormai l’incantesimo si era spezzato.
La trattene per un polso, impedendole di saltare giù dalla terrazza e tagliare a fettine con la sua zampakuto quella ragazza di cui non ricordava manco il nome.
La fece voltare, incastrandola fra il suo corpo e il muro, su cui poggiò i palmi delle mani, in modo da potersi piegare e avere il suo viso a pochi centimetri dal proprio.
-Sei più che gelosa- la prese in giro ghignandole malizioso.
Rukia incrociò le braccia al petto, mettendo su un broncio offeso e arrabbiato, mettendo in evidenza il rossetto sbavato, che fece intenerire Renji, anche se non lo diede a vedere.
-Vi stavate divertendo, voi due. Perché non torni da lei?!-
-Ci sarà un motivo se ora sono qui con te e non con lei, no? Stupida..- le disse, facendosi sempre più vicino, fino a poggiare delicatamente le proprie labbra sulle sue.
Era un bacio decisamente più dolce e innocente dei precedenti, ma entrambi furono costretti a chiudere gli occhi, lasciandosi trasportare dal mare di emozioni nel quale erano caduti quella sera.
Durò solo qualche secondo, ma bastò a fare colorare di rosso le gote di Rukia, imbarazzata per tutta quella tenerezza e dolcezza che non credeva appartenesse al ragazzo, che riuscirono a farlo ghignare intenerito, perso in quei profondi occhi viola.
-Meglio tornare dagli altri, ci staranno dando per dispersi- disse Rukia, liberandosi da quella prigione fatta dalle braccia del ragazzo, nonostante il suo corpo fremesse dalla voglia di essere stretto e avvolto dal calore di Renji, che non disse niente, totalmente d’accordo con lei.
Si incamminò dietro la ragazza, abbottonandosi la camicia bianca senza togliere lo sguardo dalla ragazza davanti a sé che si stava sistemando il vestito lungo le gambe. Nonostante il buio della sera, riuscì a intravedere il coniglio stampato al centro delle sue mutandine bianche, fra le due natiche.
Ghignò malizioso, infilandosi le mani in tasca. Si, presto sarebbe riuscito finalmente a toglierle di dosso quelle mutandine e le avrebbe tenute lui, per il resto dei suoi giorni.
Doveva ricordarsi di ringraziare quell’umana e, a malincuore, anche Ichigo. Era soprattutto merito loro se, adesso, la sua mente non riusciva più a dimenticare l’immagine di quelle mutandine e se, finalmente, aveva avuto la possibilità di assaggiare le sue labbra. Le sua morbide e dolci labbra che desiderava poter baciare da sempre!
Si, ne era sicuro. Non avrebbe più fatto lo stesso errore. Non l’avrebbe più lasciata. 


Angolo autrice
Salve a tutti! Come ho già detto questa è la mia prima storia nel fandom di Bleah e non ho completamente idea di come sia. Ho scoperto Beach tempo fa e non mi ha appassionato fin da subito. Però, dopo qualche capitolo è diventata la mia droga, LETTERALMENTE! Ho divorato ogni capitolo, riuscendo ad arrivare al passo con le scan prima di quanto pensassi. Questa storia è incentrata su due dei miei personaggi preferiti (e sono parecchi!). Rukia mi è sempre piaciuta, fin da subito. Renji....beh, con lui c'è voluto un po'. Infatti, inizialmente, ero una IchigoxRukia accanita! Ma col tempo, il rosso a conquistato il mio cuore e, adesso, non riesco proprio a decidere! Credo che Rukia stia perfettamente con entrambi e non so quale sia meglio!
Comunque sia, un giorno è venuta fuori questa...cosa, perchè, esplorando un po' il fandom, mi sono accorta che ci sono davvero poche fiction su questi due (anche se, ancora non ne ho lette molte), nonostante io credo che siano una delle coppie migliori! Così ho voluto contribuire! Non ho idea di cosa possiate pensarne, perchè è un fandom completamente nuovo per me, quindi spero che possiate darmi dei consigli, positivi o negativi che siano, recensendo questa storia. Direi di essermi dilungata anche troppo, quidni mi dileguo. Alla prossima!

ps. che sbadata! Piacere a tutti, io sono cercasinome!
  
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