Clienti della nostra rabbia corriamo,
senza un senso apparente, in contro alla distruzione. Paghiamo il Boia con la vita ed il Giudice col tempo, baciamo la mano e non la guancia,
bendiamo gli occhi e non i tagli,
camminiamo in file forzate annientandoci l'un l'altro e cadendo, come le tessere del dominio, trasciniamo il compagno alla forca con noi.
Compiaciuti dell'immenso potere che scientemente doniamo alla Bestia ci rifugiamo nelle viscide anse del nostro pensiero ormai pazzo.