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Autore: Nayuki911    02/04/2016    1 recensioni
Serie di prompt dedicati alla magnifica serie televisiva "Merlin". Ricevo i prompt su un altro social, e ho deciso di racchiuderli su EFP in una raccolta, in modo da conservarli sempre con me. Spero possano essere di vostro gradimento!
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù, Merlino/Morgana
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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 Prompt 09 → “ Take that picture!” 】

|| MordredxMorganaxMerlino (ma non è un triangolo!) || AU || Rating: Verde ||

N.d.A: Suggerita (e dedicata a lei ♥) da Relie Diadamat che mi ha proposto un bel prompt "Mordred che, essendo un fotografo, deve collaborare con la modella Morgana, ma un giorno la vede andare via con un certo Merlino..." Ovviamente è solo una piccola one-shot, e spero possa soddisfarti almeno un pochino! Chissà se un giorno mi verrà l'ispirazione per proseguirla e renderla una fanfic vera e propria! ♥
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Per poco non gli cadde la fotocamera dalle mani.
"Attento, novellino! Quella fotocamera mi è costata tutto lo stipendio! Tsk, maledizione, ma proprio /lui/ doveva prendere il posto come apprendista?" L'uomo robusto borbottò per altri dieci minuti buoni, inveendo a destra e manca contro il povero ragazzo dai riccioli castani, senza pietà alcuna. Dopo una predica in cui il fotografo spiegò al ragazzo come 'tenere in mano una fotocamera professionale', le modelle fecero il loro ingresso.
Modelle. Beh, solo tre, a dire il vero.
"Respira, Mordred. Tu /sai/ tenere in mano una fotocamera. Lo hai sempre fatto. Calma."
"Che fai, parli solo? AAAAHAHAHAAH!" Per poco all'uomo non scappò via un dente. 
Mordred rimase zitto fermo sul posto, deglutendo per l'ansia. Sicuramente avrebbe inghiottito solo la saliva, la paura gli sarebbe rimasta attanagliata alla gola come la morsa di una medusa.
Ad un tratto, una ragazza dai capelli corvini fece il suo ingresso in sala e si mise a parlare con le altre modelle. Mordred era troppo occupato per notarla, ma fu costretto a farlo quando questa gli si avvicinò: indossava un accappatoio arancione e gli tese una mano.
Mordred la fissò per svariati secondi: era davvero bella, aveva i capelli lunghi, neri, degli occhi verdi-gridi (forse cambiavano a seconda della luce) e un sorriso dolcissimo. Sicuramente era una modella.
"P-Piacere, sono Mordred!" nell'allungare una mano per poco fece cadere la fotocamera. Allora decise di legarla al collo con l'apposita fascia. "Scusa, sono molto emozionato..."
"Io sono Morgana. Ho saputo che sarai tu, il mio fotografo, oggi!"
"Ah."
"... Non lo sapevi?" La corvina rise, apparentemente divertita dalla goffagine del ragazzo.
"Sapevo di dover fotografare qualcuno, ma non credevo mi avessero assegnato a te."
"Se sei tu l'apprendista, non sarai l'unico, ma sì, io potrei essere il tuo soggetto." Risero entrambi; la donna sembrava così sicura, Mordred al contrario, beh.. inutile aggiungere altri dettagli.

Quando alcuni lavoratori sistemarono "la scena" - che secondo gli occhi di Mordred era un semplice 'foglio gigante bianco sullo sfondo più uno sgabello' - fu finalmente l'ora delle foto. Tanto per accrescere la sua ansia, Morgana non fu la prima a posare.
"..."
Non appena gli scatti della prima modella - bionda, molto carina - giunsero al termine, a Mordred toccò mettersi all'opera.
"Coraggio ragazzo, seguimi." Sbraitò il solito fotografo. Mordred annuì, preso dal panico. Cercò di seguire le mosse dell'esperto, ma quando la corvina si tolse l'accappatoio, svelando le sue curve impeccabili, Mordred rimase a bocca aperta dietro l'obiettivo per un tempo che gli sembrò interminabile. Morgana si mise seduta sullo sgabello, dandogli le spalle, iniziando a posare senza nemmeno dargli il tempo materiale (e psicologico) di prepararsi. Non sentendo il suono degli scatti, il fotografo non si preoccupò di tirargli un calcio sul ginocchio. 
"A-Ahi! Mi si era inceppata la macchina, un momento!" 
Bugia. 
Morgana rise, il che fece rianimare il povero Mordred, ora più rilassato. Il sorriso della donna era davvero contagioso. 
Cercando di non dare troppa attenzione al fatto che una donna /nuda/ davanti a lui lo stesse fissando, iniziò a dare il meglio di sé con gli scatti. Dopo i primi cinque, era già entrato nella modalità fotografo, e fece quello che sapeva fare meglio. Fotografare ciò che lo circondava era la sua vita; amava catturare i momenti più belli, che fosse la natura, una o più persone, o degli animali, non importava. E Morgana... lei era davvero un bel soggetto. 

Quando il servizio fotografico volse al termine, Mordred si sentì decisamente più rilassato. Il fotografo lo liquidò con un "Torna domani, nuove modelle. Nuovo servizio. Nuove cose. Cià." 
"... va bene, credo-" 
Più confuso che mai, Mordred prese le sue cose, e iniziò a sistemare tutto. Erano state le ore più piacevoli da... un sacco di tempo.
Quando le modelle tornarono dai bagni, nuovamente vestite, Mordred si mise il borsone in spalla e fece per andare a parlare con la ragazza - in fondo, anche se sembrava poco, l'aveva aiutato moltissimo. Sfortunatamente, fu preceduto da un ragazzo che, con tanto di bacio sulla nuca, la colse alle spalle cingendole la vita. Lei si girò, palesemente sorpresa in volto, e lo baciò. 
"Merlino-- che ci fai qui?" Le risate della donna accompagnarono i suoi pensieri per un po'.
Non che si aspettasse chissà cosa, d'altronde era piuttosto scontato che una bellezza così pura non potesse non essere impegnata.
Con un sospiro, si incamminò verso la porta, ma non prima di aver provato a sorriderle. 
Lei ricambiò. 
Fu il sorriso più raggiante che ebbe mai visto.
Non si sentiva così da secoli, pieno di vita, speranza e.. dolcezza.
E fu in quel momento che realizzò una cosa importante: che dietro l'obiettivo si celavano a volte creature fantastiche; dietro un obiettivo poteva esserci la purezza, la gioia, la sofferenza, la vita stessa. E con questo insegnamento, sarebbe andato avanti, sempre. 
Il sorriso della donna gli rimase impresso fino alla sera, e chissà se la vita gli avrebbe più riservato immagini come quella. 
In qualunque caso, sebbene non si fosse trovato a suo agio in quella sala, non gli importò più di prendere il posto come fotografo: per un sorriso come quelli, ne era comunque valsa la pena.

 
   
 
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