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Autore: Sylvie91    03/04/2016    3 recensioni
Sorride triste al pensiero di sua madre che sicuramente la starà maledicendo per la sua testardaggine e intraprendenza, che sicuramente le avrebbe fatto un sermone senza fine vedendola così armata, ritenendola in effetti poco femminile.
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dìs, Frèrin, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Si può ben dire che Frerin sa come ottenere ciò che vuole, nel bene e nel male ha sempre avuto una certa influenza sui suoi fratelli sin da quando erano piccoli; sicuramente né Dis né Thorin non negano l’innata furbizia di Frerin.
Furbizia a cui Frerin deve la pelle.
Dis lo guarda cavalcare piano, davanti a lei, sul sentierino di ghiaia che passa vicino al bosco, sospira pensando che è stato davvero poco intelligente dare alla fornace le sue vecchie armi; Frerin non doveva venire con lei, doveva rimanere nel villaggio e guidarlo come avrebbe fatto Thorin.
Lo sente fischiare allegro seguendo con la testa il volo dei primi uccellini primaverili, e Dis non può non sorridere al pensiero che il tempo non sembra aver scalfito Frerin: è rimasto, nella superficie, il nano allegro e sorridente di sempre anche dopo le diverse disavventure passate.
-Sorellina, che cosa ti turba? Sei stranamente silenziosa.- rompe il silenzio il nano, girandosi appena con la testa, ma non guardando direttamente la nana dietro di lui.
-Dovevi rimanere al villaggio.- sentenzia secca Dis, spronando il proprio destriero per affiancarsi al pony del fratello.
-E perdermi te che massacri Thorin, per averti preso da sotto il naso Fili e Kili?- ridacchia il nano per poi incontrare lo sguardo azzurro e corrucciato di Dis –Giammai!- esclama ridendo.
-Io non massacrerò proprio nessuno! Sono una principessa e mi comporterò da tale.- brontola Dis, drizzandosi con le spalle e mettendosi il più composta possibile sulla sella; mentre Frerin ride divertito –Dis, Dis. Se tu sei una principessa; io sono un orco.-
La nana sbuffa irritata aumentando il trotto per distanziare Frerin che preso alla sprovvista sprona anche il suo pony, non avendo alcuna intenzione di farsi distanziare da sua sorella; alla fine è stato proprio un colpo di fortuna venir a sapere della sua imminente partenza e piuttosto di farla viaggiare da sola la legherebbe contro un albero.
In effetti quest’ultima sarebbe una cosa divertente da provare soprattutto per vedere la reazione, se non fosse ancora più esilarante il futuro scontro con Thorin; sarà proprio da mettersi seduti mangiando qualcosa mentre ci si gode lo spettacolo.
Anche se probabilmente sarà messo in mezzo anche lui nella discussione; Thorin è stato lapidario a prendere le varie decisioni inerenti al viaggio e lo ha escluso senza neanche pensarci sopra due volte, può comprendere che lo ha fatto solo per proteggerlo, ma comunque non dovrebbe essere lui a prendere questo tipo di decisioni.
Erebor è anche la sua casa, anzi lo è molto di più rispetto ai suoi nipoti e sarebbe stato meglio tenere a casa quei due scalmanati, invece che lui e la sorella essendo guerrieri più esperti; ma come ogni Durin anche i due giovani hanno manifestato una testardaggine pari a quella di un ariete.
Tuttavia Frerin sa bene che Thorin non avrebbe mai voluto la presenza dei nipoti in un viaggio così pericoloso; ma l’insistenza di Fili e Kili l’hanno convinto dopo mesi di preghiere e suppliche, e adesso il suo fratellone starà sicuramente pregando Mahal nella speranza che i due non combinino troppi guai.
-Andiamo per il bosco.- lo avvisa Dis, cominciando a prendere la strada che entra nella foresta sempre piuttosto rigogliosa, anche durante i mesi invernali, e fitta.
-Io continuerei a costeggiarlo; la strada è più lunga, però è anche quella più sicura.- afferma Frerin cercando di convincere la sorella.
-Dobbiamo arrivare al luogo di incontro il prima possibile, voglio riportare indietro Fili e Kili.- ribatte Dis, ferma sul punto, non avendo alcuna intenzione di perdere tempo.
-Il bosco è pericoloso, lo sai bene! Vieti questa strada ai tuoi figli e ora la vorresti prendere!- esclama il nano cercando di far ragionare la sorella che per tutta risposta volta il destriero verso l’interno della foresta.
Frerin la guarda allontanarsi, sbuffa pregando Mahal di donargli davvero tanto pazienza prima di abbandonare il sentiero sicuro e seguirla all’interno del bosco, con la netta sensazione che questa rotta non li porterà a nulla di buono.
 
-Preso!- esclama Bofur tirando su la sua lenza facendo così guizzare fuori dall’acqua un gran bel pesce rosso, per la gioia di tutti gli altri compagni di viaggio –E con questo sono in vantaggio su di te di cinque pesci, Nori!- gongola il giocattolaio, mentre il ladro guarda tristemente la sua lenza che si muove tenuamente per via della corrente.
-Tutta fortuna…- brontola sottovoce Nori piuttosto seccato, non essendo propriamente abituato a perdere.
-Dì la verità, non sai vincere senza imbrogliare!- stuzzica Bofur, mettendo nella cesta il pesce e distendendosi nuovamente sulla riva in attesa di un ulteriore preda.
-Non è vero… è solo che ti voglio lasciare un po’ di vantaggio iniziale!- continua Nori, continuando a guardare la sua immobile canna da pesca, mentre Bofur ridacchia divertito calando il suo capello sugli occhi e facendosi riscaldare dal sole primaverile.
-Che ne dici di fare una scommessa?- chiede Nori, volendo rendere più interessante la loro gara fin troppo noiosa e silenziosa.
-Sì, scommetto che non riesci a non parlare per più di dieci minuti.- ride Bofur –Ci credo che non prendi un pesce, sei silenzioso quanto una volpe nel recinto delle galline.-
Nori sbuffa, per poi impostare il suo solito sorriso malizioso –Pensavo di scommettere altro… tipo quanti balzi farà il sasso che lancerò in fiume.-
Bofur lo guarda un attimo da sotto il cappello non togliendo quell’aria sorridente e serena –La tua è una strana scommessa, difficilmente riusciresti ad imbrogliare in questo caso.- dichiara, guardando l’amico che già comincia a selezionare i vari sassi piatti da lanciare.
-Quanta poca fiducia che hai nel tuo vecchio compagno di scorribande…- sussurra Nori.
-Ci tengo a far notare che le scorribande erano più una tua iniziativa che mia.- ride Bofur per poi chiedere –Cosa vuoi scommettere?-
-I pesci che hai preso! Il sasso deve fare cinque salti, che ne dici?- ridacchia Nori trovando un sassolino scuro e adatto alle sue esigenze, mentre Bofur guarda un attimo la sua cesta piena di bei pesci da consegnare a Bombur per il pranzo –E se vinco io?- chiede il giocattolaio risedendosi e sistemandosi nuovamente il sempreterno cappello.
-Mmm… ti aiuterò a trovare la legna giusta per i tuoi giocattoli quando saremo ad Erebor.- afferma Nori, mentre Bofur lo guarda divertito –Faccio in tempo a dimenticare la scommessa una volta arrivati… che ne dici di fare l’assistente a Bombur quando cucina al posto mio e di Bifur?-
Nori ci pensa un attimo, sapendo che Bombur è piuttosto irascibile quando si tratta di cibo e potrebbe rischiare di venir schiacciato se scambia un’erba per un'altra; tuttavia non può fare a meno di rischiare anche in questo caso.
-Va bene! Pronto a perdere?- chiede il ladro preparandosi al lancio.
-Non cantare vittoria troppo presto Nori.- afferma Bofur togliendo le due canne da pesca dal fiume in modo da lasciare campo libero al compagno.
Nori si avvicina piano al fiume, ormai sono da un paio di giorni che lui e Bofur non fanno altro che inventarsi scommesse per passare il tempo; sono partiti assieme a Dori, Ori, Bifur e Bombur ma per il momento il viaggio è stato così tranquillo da sembrare noioso.
Fa per lanciare il sassolino quando Nori viene distratto da una vocetta acuta che fa scivolare il sasso dalle mani direttamente in acqua, entrambi i nani si girano guardando dietro di loro e vedono Ori leggermente intimidito, con sempre in mano il suo quaderno.
-Ori, spero che sia importante… ho appena perso una scommessa.- borbotta Nori, incrociando le braccia mentre Bofur ridacchia tranquillo –Dai Ori, dicci tutto.-
-D-Dori, ha detto che dobbiamo partire ora!- afferma il giovane nano –Siamo in ritardo nella tabella di marcia.-
-Come in ritardo? Non dovevamo trovarci dopodomani dallo scassinatore?- chiede Bofur confuso.
-Eh… no, dobbiamo essere lì per domani sera.-
 
Dwalin guarda l’ultima lettera ricevuta, è da quasi un anno che la legge e la rilegge cercando di trovare il modo di come rispondere; sa che avrebbe dovuto risponderle subito, tuttavia ogni volta che ha provato a buttare nero su bianco qualcosa si è sentito immensamente ridicolo.
Ormai lei avrà perso ogni speranza di ottenere una risposta per la lettera, come anche di rivederlo presto al villaggio dato che è da anni che ritorna solo per pochi giorni evitandola accuratamente arrivando all’alba e partendo la notte senza che nessuno se ne accorga, limitandosi semplicemente a sospirare quando passa davanti alla sua casa.
Il guerriero mangia silenzioso il suo grezzo pasto, sperando l’indomani di trovare una cucina capiente presso questo scassinatore di cui gli ha parlato Thorin per lettera; personalmente non gli va a genio che degli estranei entrino a far parte della compagnia per liberare Erebor, si tratta di affari che riguardano i nani e non vede alcuna necessità di coinvolgere tal mezz’uomo.
Tuttavia lo stregone ha garantito che quello hobbit avrebbe fatto la differenza e di certo lui, come semplice guerriero, non si mette a discutere; anche se i dubbi sono piuttosto leciti, ma sarà il tempo a dargli o meno ragione.
Dwalin guarda un attimo il fuoco davanti a sé, le fiamme vive e vivaci che si rincorrono per andare sempre più in alto, rompendo il cielo scuro con una linea di fumo grigia; per quanto utile il fuoco non gli è mai piaciuto, non che sia un amante dell’acqua, ma l’odore di legna bruciata gli ricorda sempre la morte di suo padre.
Si ricorda ancora quelle palafitte di legno disseminate sul campo di battaglia, ben distanziate l’una dalle altre, dove diversi corpi di valorosi guerrieri bruciavano e su una di questa pira ha visto il volto di suo padre venire lentamente mangiato dalle fiamme.
Sorride tristemente buttando un altro legno nel fuoco: forse anche lui morirà così.



Ciao : )
Rieccomi! Non prometto che le prossime volte io sia così veloce, siete stati fortunati che la voglia di studiare latita per il momento!
Allora il capitolo è tranquillo, niente di che, solo uno di passaggio dove non succede molto ma si lanciano dei sassi ecco per quanto riguarda il passato dei nani etc.
Vi ringrazio per aver letto! Ringrazio Leila 91, ThorinOakenshield e Tielyannawen per aver recensito :3 un altro ringraziamento in particolare a Benni che ha aggiunto la storia tra le seguite!
Spero a presto (?), fatemi sentire ciò che ne pensate ;)
Bisous
Syl
 
   
 
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