Videogiochi > Mass Effect
Segui la storia  |       
Autore: Uptrand    03/04/2016    5 recensioni
Un vecchio nemico si fa avanti minacciando nuovamente la galassia, intanto su Noveria, sotto il ghiacciaio di Barbin i lavori procedono. Olivia Williams Shepard sarà ancora chiamata in azione per cercare di risolvere la situazione.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fiamme ovunque. Cristina sapeva essere un sogno, per anni quell’incubo l’aveva terrorizzata, anche così la sua paura era reale. Due cadaveri era accatastati ai suoi piedi, il fuoco si avvicinava.
Prima che il sogno terminasse un dolore lancinante la svegliò. Si destò di soprassalto urlando più che poteva, un grido reso rauco dalle troppe volte.
La sua schiena era carne viva, Wee Luu reso pazzo dalla rabbia nei confronti della direttrice della Noveria Corps aveva dapprima frantumato la nauseante crosta cicatriziale che le ricopriva la schiena per poi staccargli i singoli pezzi sanguinanti mani nude.
Che fosse sogno o realtà non vi era rifugio per Cristina Balestrieri, appesa tramite catene al soffitto di quella che era diventata la camera di tortura dei suoi aguzzini.
Dasha Weaver nella medesima situazione osservava la donna imperturbabilmente, non distoglieva lo sguardo e non ne era intenerita. Sapeva che ad uccidere Cristina, alla fine sarebbe stata l’assenza di antidolorifici.
Una porta si aprì e un volus zoppicante entrò nella sala, insieme a un paio di cinesi. Lei aveva imparato a riconoscerli, l’uomo con gli occhiali alla destra del volus era quello che comandava.
Slegarono Dasha che cadde bruscamente sbattendo contro il duro cemento del pavimento, non aveva le forze per stare in piedi o altro. Riuscì solo a tirarsi su col busto e fissando il volus alla sua stessa altezza «  Sunt...allora eri proprio tu…non ero sicura di aver visto bene. »
Lui accennò al suo piede « Visto che tardavo a dare risultati, mi hanno trapassato il piede con uno spuntone di metallo. Tra quello e il dolore per l’improvvisa decompressione è stato un brutto momento. Sai cosa si prova quando tutti i gas all’interno del proprio corpo, spingono violentemente verso l’esterno? Senti gli occhi che cominciano a sporgere...una sgradevole sensazione… »
« Non mi sto divertendo nemmeno io. » commentò Dasha.
Il volus sospirò stancamente « So qual è la “chiave” per accedere al sistema centrale della Noveria Corps. »  Affermò
« Siamo morti entrambi. » replicò Dasha senza enfasi, il volus non le diede retta e continuò a parlare « Sono certo che oltre e te le ragazze siano le sole che possano accedervi, ma perché non Isabella? Ignoravo che non potesse, è stata un'intuizione. Mi ci è voluto tempo per la risposta, lei è pazza o così vicino a esserlo da non fare molta differenza. Forse temevi che un operazione a livello psichico, potesse distruggere quel poco di sanità mentale che le è rimasta. Cos’hanno tutte queste persone di unico? Un programma d’indottrinamento nelle loro menti. Hai usato quello per creare un codice di accesso. Un segnale che emanate continuamente, nascosto tra le vostre onde cerebrali. »
Uno dei loro carcerieri diede a Sunt una radio trasmittente « Con questa dovrei essere in grado di registrarlo, l’ho ideata io, fatto sarà possibile trasmetterlo in ciò che rimane di Caninea. »
« Sapevo di non aver assunto uno stupido. » fu il solo commento di Dasha.
Il volus cominciò a muovere un cursore, lei cercò di tapparsi le orecchie. quando un fischio acuto le trapassò il cervello. Si accorse di essere l’unica a udirlo. Cessò subito e una voce dalla trasmittente disse « Presidente Weaver? Direttore? Qui è il capitano Makarov, Divisione N. »
Lei guardò incredula la trasmittente, Sunt fece un cenno di assenso mentre i loro due carcerieri agitati estraevano ognuno un arma.
« Si! » rispose Dasha.
*****
Humvee procedeva a fari spenti nella notte, solo il possente rombo del motore ne segnalava la presenza, alla guida Makarov. Aveva sempre avuto una passione per quel vecchio mezzo del XX secolo, soprattutto perché ci entrava comodamente. Tutto originale a cui aveva aggiunto optional più moderni, in caso contrario non avrebbe mai potuto raggiungere i 300Km/h in 50s senza alleggerire quel mezzo di neanche un grammo. Il problema maggiore fu convincere sua moglie che quella era l’auto di famiglia, delle vacanze fuori porta, delle visite ai parenti. Fu costretto ad acquistarne una seconda a giudizio di lei più consona.
In Messico le astroauto erano comuni ma non ancora la maggioranza, i mezzi terresti a quattro ruote erano diffusi. Per questo la sua auto non dava particolare attenzione e voleva usare solo ciò di sui si fidava.
 
Due uomini in piedi si stavano scaldando attorno a un fuoco acceso in un bidone, il rumore di un motore in avvicinando li fece voltare. Cercarono di scrutare oltre la zona illuminata dalle fiamme.
Un mezzo a fari spenti li travolse all'improvviso, bidone e uomini fecero un volo di qualche metro in aria. Humvee si fermò bruscamente, quasi in testa coda, davanti a un edificio in costruzione e abbandonato. Da quella direzione giunsero i primi spari, mentre altri uomini arrivavano richiamati dai colpi ad aiutare i difensori.
Poi urla risuonarono dall’edificio, un uomo cadde da una finestra. Sul petto i segni paralleli di due lame. Libusia si sporse dalla finestra è gridò «  Jacopo! Sradark! Adesso!! »
L’umano saltò a terra dalla porta posteriore del mezzo, arma in mano fece fuoco ingaggiando il nemico. Il krogan aperto il bagagliaio si lanciò in una carica.
« Makarov, Bellamy occupate l’interno, noi gli impegniamo all'esterno. » dichiarò la turian al comunicatore.
Il gigante russo e l’uomo del Comitato uscirono dal mezzo. Makarov imbracciava un lanciamissili, la porta per entrare venne divelta dall'esplosione. Non sapeva fosse blindata o meno, così si era  portato una “chiave universale”.
Il russo avanzava in un corridoio, buttato il lanciamissili, usava un fucile d’assalto per farsi strada. Dietro di lui Bellamy, gli copriva le spalle armato di pistola ed eliminava eventuali difensori tardivi.
 
Dasha non aveva una chiara idea di cosa stesse accadendo, la stanchezza fisica e mentale in cui era le rendevano difficile pensare. Al momento la cosa più importante per lei erano i due uomini armati che le erano davanti, parlavano cinese e senza traduttori informatici non capiva cosa dicessero ma erano chiaramente agitati e spaventati. Questo poteva essere un problema. Poi il capo disse qualcosa e il suo sottoposto aprì la porta.
Davanti a tutti apparve la figura di un uomo enorme in corazza grigio roccia che avanzava di corsa, fucile in mano verso di loro. I due cinesi chiusero di scatto la porta, mentre i primi colpi rimbalzavano sul suo metallo.
Non fecero in tempo a far scattare la serratura, Makarov si abbatte con tutta la sua mole ma i due facendo sforzo comune riuscirono a mantenere la porta socchiusa, non riuscendo però a chiuderla a chiave.
Anche Dasha aveva visto l’armatura grigio roccia, l’idea di una possibile salvezza le diede forza. Si lanciò più forte che poté contro i due carcerieri. Questi persero la presa sulla porta.
Makarov fece irruzione, un uomo si stava rimettendo in piedi, gli schiaccio i testicoli col piede, quando aprì la bocca per urlare la sua faccia esplose sotto i colpi del fucile. Si voltò verso un altro con gli occhiali, una gomitata in faccia ruppe denti, occhiali e molto altro. Prima che potesse ucciderlo « Makarov si fermi. » gridò una voce.
Lui si frenò grazie all’addestramento militare, carico di adrenalina voleva proseguire lo scontro. Immobilizzò l’uomo a terra come aveva fatto col precedente, fece cenno con la testa a Bellamy che chiuse la porta e andò a soccorrere le due donne.
Ma prima Dasha gli indicò l’uomo bloccato da Makarov « Lui ha le chiavi! »
Un colpo secco ai genitali, poi il russo domandò le chiavi delle manette, facendo seguire un secondo calcio prima di qualsiasi risposta. Funzionò, vennero consegnate.
 
Bellamy tolse da prima le manette a Dasha, poi adagiò con delicatezza Cristina sul pavimento. Sbiancò in voltò quando vide la schiena di lei. Lui si era dato una regola, le donne andavo rispettate. Usare violenza su di loro era un crimine che non riusciva a capire. Non era un santo, ma non aveva mai colpito una signora.
Da un kit medico che aveva con se fornì alla Balestrieri le prime cure. «  No.»  disse Dasha «  Antidolorifici, oppioidi una qualsiasi di queste cose.»
«  Abbiamo delle siringhe » disse lui e ne iniettò una dose alla donna.
«  Un'altra » dichiarò Dasha, lui stava per obbiettare ma con un gesto lo zittì. Ubbidì iniettando una seconda dose. Questa parve avere molto più effetto.
Cristina socchiuse gli occhi e disse « Presidente…ho sonno, gli incubi…» 
«  Dormi Cristina, niente incubi questa volta. Io vigilo. » rispose Dasha.
Lei sorrise « Se è così, posso dormire…almeno un poco. » mormorò Cristina e chiuse gli occhi. Si addormentò.
« Coprile le schiena appena hai finito di medicarla, è l’unica cosa che non vuole mostrare. »
«  Va bene » disse Bellamy « Parlando di coprire…ecco …pensò le servano dei vestiti.»  e fece seguire un secondo colpo di tosse.
A Dasha le ci volle qualche secondo per capire, era nuda. Era stata esposta tanto di quel tempo allo sguardo dei suoi nemici, che ora non ci faceva più caso.
«  Io…si…vero. »  si annusò rendendosi conto solo adesso di quanto puzzasse « Non devo essere molto attraente in questo momento. »
«  La sua bellezza non è sfiorita, ha solo bisogno di qualche cura gentile. Come ogni fiore è una cosa delicata. » rispose Bellamy porgendo nel contempo dei comuni vestiti unisex. Aveva immaginato che avrebbero potuto servire, tra questi spiccava della biancheria intima da donna di qualità decisamente più alta. Dasha alzò un sopracciglio a quella vista.
«  Le ho scelte personalmente, ho tenuto conto delle vostre possibili misure dalla foto sui giornali. »  spiegò lui. Lei le indossò, il suo unico commento a Bellamy fu « Può chiudere la bocca. » Lui arrossì, senza accorgersene si era incantato a osservare Dasha che si rivestiva. Una volta terminata l’operazione « Sunt sei ancora tra noi? »
Il volus era rotolato in un angolo in disparte, Makarov l’aveva catturato e rimaneva scettico, ma richiamato da Dasha si faceva avanti. « Eccomi. »
«  Qualcuno mi dica cosa sta succedendo la fuori, non ho notizie da…che giorno è oggi? » Quando le risposero si sentì mancare, era passato quasi un mese. Sconvolta chiese « Alexya, Diana e Trish come stanno? Isabella? »
Makarov e Bellamy si guardarono un attimo « Le signorine dovrebbero star bene. » disse il russo « Ma dovrebbe chiedere i particolari alla direttrice Balestrieri, riguardo al vicepresidente… »
« Su Isabella ci sono alcune novità… » Aggiunse Bellamy a denti stretti, le fecero un veloce riassunto delle ultime notizie.
Impassibile ascoltò tutto, alla fine disse « Usciamo da qui, questo posto mi da la nausea.» Vedendo che Bellamy prendeva Cristina in braccio gli disse « La tratti con cura. »
« Come sempre si fa con una donna. »  ed uscì portando Cristina che beatamente dormiva tra le sue braccia.
Dasha prese da un carrello quelle lame che l’avevano spezzata. Con se stessa poteva ammetterlo, se non fosse stata per quella misura extra di sicurezza i suoi nemici avrebbero ottenuto quello che volevano. Non sapeva ancora cosa fossero, aveva un idea e potevano tornargli utili. Afferrò anche un ben più rudimentale martello.
«  Makarov si sposti dal prigioniero. » lui ubbidì « Non abbiamo tempo, questa però è una soddisfazione che voglio prendermi. »  Colpì il cinese, al terzo colpo di martello gli sfondò il cranio, schizzi di materiale cerebrale si sparsero in giro. « Va meglio. » affermò lei.
« Libusia! Cosa fai qui questa turian? » domandò Dasha in tono gelido appena la vide all’esterno, era chiaramente scontenta di vedere lei e ciò che rimaneva della sua squadra. I tre membri di squadra X avevano eliminato i nemici all’esterno
« Il tuo direttore mi ha fatto uscire. » spiegò la ex-cabala
Makarov intervenne spiegando che erano stati rilasciati di prigione tramite l’intervento di Cristina, quando domandò in che modo il russo ammise di non saperlo. Aveva fatto tutto il direttore, lui era solo passato a raccoglierli.
« Il Consiglio sa di questa storia? » domandò Dasha.
« Che io sappia no.» rispose Libusia.
« Presidente, adesso che è libera dovrebbe contattare qualcuno. » suggerì Makarov.
La risposta di Dasha fu un netto rifiuto « Voglio colpire Durand o qualsiasi cosa sia prima ancora che sappia che sono libera. » sospirò, per un attimo le girò la testa « Ho bisogno di prepararmi, di riprendermi. C’è un posto sicuro dove rifugiarsi? »
« Ovviamente » confermò Bellamy.
 
Il suo posto protetto era una villa degna del primo ministro dell’Alleanza. « La mia idea è che bisogna fare tutto con stile, anche rifugiarsi. » disse accogliendo i propri ospiti.
Misero Cristina in un letto, Dasha si concesse una doccia. Avrebbe voluto rimanerci intere ore ma non poteva, quando uscì trovò una minestra calda pronta. Bellamy sapeva anche cucinare.
Ripulita e sazia si accomodò su una poltrona, doveva far attenzione a non addormentarsi. Spontaneamente tutti fecero circolo attorno a lei.
«  Dasha, cosa vuoi fare? » chiese Sunt, il piede era stato medicato e tra i presenti era il suo più vecchio collaboratore.
« Riprendermi quello che mi appartiene, ammazzare chi mi ha fatto passare tutto questo. »
« Lieto di udirlo signor Presidente, credo di poterla aiutare. » dichiarò Cristina, giungendo in quel momento.
« Direttore la prego, ha bisogno di riposo. Le ferite sulla schiena si possono ancora riaprire. » commentò Makarov avvicinandosi a lei.
La donna lo schiaffeggiò, furiosa minacciò « Sarà meglio che dimentichi quello che hai visto Makarov, mi sei incredibilmente utile ma non indispensabile. Io e il presidente dobbiamo parlare, fatti da parte. »
Il russo scattò di lato in un attenti, facendo rimbombare le pareti della casa con un colpo di tacco. Era esterrefatto, in tanti anni di servizio Cristina Balestrieri non si era mai alterata né lui aveva ricevuto rimproveri o minacce. Lei ascoltava notizie buone e cattive con quella sua aria sonnolente, reazioni energiche non erano tipiche di lei.
Davanti a Dasha la Balestrieri cominciò a spiegare « Naomi è sopravvissuta, ha preso in custodia le ragazze. Hanno lasciato il pianeta dopo aver rubato l’Atlantic Codex con l’aiuto di Zaeed Massani è di un altro paio di persone. » e scese nei dettagli, raccontando del piano stabilito con Naomi.
« Ben fatto! » - commentò Dasha - « Se fossero state in suo potere non so cosa avrei fatto. Così Naomi è sopravvissuta, bene. »
«  Hhhhhhh…» - Sunt sospirò rabbioso - « Se volevi aiutare per quale motivo mi hai fatto catturare? »
Con calma Cristina disse « Per fare in modo che lei fosse dove poteva essere più utile al presidente, ho pensato che la prima cosa di cui avrebbe avuto bisogno sarebbero state informazione. Un hacker era l’ideale. Per lo stesso motivo ho fatto uscire Libusia e i suoi, il presidente avrebbe avuto bisogno di aiuto, senza i suoi abituali collaboratori e con Divisione N sciolta. Bellamy è qui perché un uomo del Comitato sarebbe potuto essere un valido alleato, inoltre la sua onesta ammirazione per Dasha Weaver e il suo modo di comportarsi con le donne ne garantivano la partecipazione. Doveva esserci anche un'altra persona, stando a Makarov è stato eliminato, ha fatto però in tempo a fare il suo lavoro. Non potevo esserne sicura, ma pensavo sarei stata imprigionata nello stesso luogo dove detenevano il presidente, trovare me immaginavo sarebbe stato più semplice visto che sarebbe passato meno tempo. Un merito particolare va a Makarov,  ha fatto esattamente quello che mi aspettavo »
« Cosa vorrebbe dire che trovarti sarebbe stato più semplice? Non ti sarai fatta scoprire e catturare volontariamente? » chiese Libusia, il suo tono aveva un che d’incredulo
« Sostituita e destituita da  Norrow Velorno » dichiarò Cristina.
Dasha annuì «Il direttore della Cittadella, lo ricordo. »
« Ne sono sicura, le ha amputato un cornino per averla fatta arrabbiare. Una punizione giustifica per aver suscitato la sua ira. » commentò la Balestrieri.
Stufa di quel servilismo Libusia sbottò « Ti sei fatta fregare, questa è la verità! Ora stai qui a leccare il culo a Dasha, disgustoso. Mi aspettavo meglio da uno dei quattro grandi direttori. »
Con un gesto del dito Cristina bloccò Makarov pronto a intervenire « Norrow ha fatto esattamente quello che mi si aspettavo, ha conquistato la fiducia di Durad con le informazioni che io gli ho dato. Ha tradito esattamente come avevo ordinato. »
La turian sembrava furiosa « Non penserai che creda…»
Un battere le mani la zittì, era Dasha che si alzò in piedi applaudendo verso Cristina « Una magnifica interpretazione Cristina, così Norrow appartiene alla tua fazione. »
« Che vorrebbe dire? »  chiese Libusia, ma venne ignorata da entrambe.
La Weaver aveva un sorriso allegro, sembrava assistesse a una commedia « Devi però spiegarmi Isabella. Perché è prigioniera di Durand? Non penso neanche che tu sia estranea al suo risveglio dal coma. » 
Fu pronta a farlo « Isabella come Sunt è dove è più utile a lei. Durand lo ignora e anche Isabella, ma lei prigioniera è un segnale che il presidente è vivo. Inoltre senza la sua presenza, gestire il vice sarebbe stato…complicato…una eventuale dipartita di Durand avrebbe anche potuto mettere a repentaglio la sua vita. I franco-cinesi avrebbero eliminato velocemente lei e qualunque collegamento con loro. Nel caso in cui Isabella avesse vinto, avrebbe chiesto di cercarla. Dubitavo che qualcuno avrebbe fatto in tempo. Ho deciso che la “panchina” era il posto migliore. »
« Non potevi farla portare in salvo da Naomi? » chiese Dasha.
« Così lei non avrebbe potuto averla al suo fianco quando affronterà Durand. Riguardo al suo risveglio, ho chiesto un favore a Myr. Lei è apertamente ostile alla nomina di Durand a presidente. So che ha reclutato il suo medico personale per operare Isabella, utilizzando avanzate tecniche della medicina asari. »
« Così il direttore di Thessia è coinvolta e Galba è con lei. Myr cosa sa? »
« Niente, ma sicuramente ha compreso il significato di Isabella catturata. Certamente anche gli altri due. »
« Di cosa state parlando? » domandò Libusia.
Le due donne sorrisero, fu la Weaver a spiegare « Come hai detto prima Cristina è una dei quattro grandi direttori, abbiamo poi: Myr di Thessia, Osmin di Palaven e Slay di Sur’Kesh. Possono complicare molto la vita a Durand se non ottiene il loro appoggio, anche a me se decidono che è tempo che venga rimossa. Se come dice Cristina hanno capito che non sono morta potrebbero essersi fatti lo stesso strane idee. »
« Un motivo in più per avere il vicepresidente al suo fianco. » ribadì Cristina.
Jacopo rise volgarmente « Peccato che quella super figa di una stronza sia prigioniera di Durand, scommetto che la scopa tutte le volte che ne ha voglia. Dio, quanto piacerebbe farlo anche a me. » disse mettendosi una mano sui genitali.
Libusia annuì « È un idiota ma ha ragione. Isabella è inutile. »
« Sbagliato! » - dichiarò Cristina - « Vedete la cosa solo da un angolazione. Non è Durand ad essere solo con Isabella, ma il contrario. Al momento opportuno, quando il presidente farà il suo ritorno, niente la potrà trattenere. »
« È come facciamo a liberarla al momento giusto?»
« Norrow.» rispose Dasha, Cristina inclinò la testa in segno di ammirazione.
« Norrow non si è schierato con Durand, sta solo eseguendo il piano di Cristina. » -spiego Dasha e vedendo che la turian non capiva - «I direttori sono divisi in fazioni, non m’importa a quali giochi di potere partecipano fintanto che sanno a chi devono ubbidire. Dimmi se ho ragione Cristina.» la Balestrieri si fece attenta.
« Se tu fossi stata portata da un'altra parte, saresti stata salvata solo tu. Probabilmente avresti lasciato il pianeta, magari ti saresti ricongiunta con Naomi. Ti saresti presentata ad Alexya, Diana e Trish, come loro alleata e le avresti aiutate. Sono propensa a credere che ti avrebbero accettata, avreste eliminato Durand e da qui abbiamo due possibilità: vengo uccisa o salvata. Con me morta le ragazze non avrebbero mai potuto prendere la compagnia, Isabella neanche riesco a immaginare cosa avrebbe fatto, Ma tu, con l’appoggio del nome Weaver, avresti potuto ottenere la presidenza. Non dimentichiamoci di Myr che ti avrebbe aiutato, magari in cambio della vicepresidenza. Essendo un'asari è destinata a vivere più a lungo di tutti noi, le avrai promesso la presidenza dopo di te. Per lei aspettare qualche decennio non è un problema. Osmin e Slay non sarebbero stati contenti, ma con le ragazze che ti appoggiavano avresti avuto anche accesso al sistema centrale della compagnia. Avesti saputo i “sogni” di tutti, l’accesso a un gran numero di informazioni riservate. Con me viva avresti invece ottenuto la mia gratitudine, un rafforzamento della tua posizione, forse anche un riconoscimento effettivo di te come mio successore. So bene che c’è già una voce al riguardo. » Dasha la prese per il mento sollevandole la testa, fissandola dritta negli occhi «  Dimmi…cosa avresti fatto per il tuo sogno con me morta? »
Cristina non aveva problemi a fissare quegli occhi neri che molti facevano tremare « Avrei avuto tre Weaver con me, sperò sarebbe bastato. »
Dasha le mise una mano sulla spalla « I miei complimenti un buon piano. »
« La ringrazio presidente, come sempre la sua arguzia è esempio per tutti i suoi collaboratori. » rispose Cristina accettando quelle lodi, confermando le sue parole.
« Ti complimenti con lei? Non ha appena ammesso di aver cercato di tradirti? » sbottò Libusia.
« Assurdo! » gridò Makarov. Si sentiva in dovere di intervenire « Il direttore Balestrieri è assolutamente leale. »
« Fate silenzio! » - grido Dasha - «  Non mi sono ancora ripresa abbastanza da sopportare gente che urla. Cristina ha solo fatto quello per cui viene pagata, trarre profitto dalle occasioni che si presentano. Ha messo se stessa in gioco, elaborando un piano che le dava in entrambi i casi un guadagno. Rischiando la mia e la sua vita. Non mi piace che i direttori se ne stiano seduti ad aspettare, li voglio attivi. Ha sfruttato a sua vantaggio il fatto che io fossi prigioniera, non ci vedo niente di male. » disse tornando a sedersi. « Così Norrow è dalla nostra parte, una spia in casa del nemico sarà utile. Probabilmente Osmin ha capito come stanno le cose, se è così cercherà di riguadagnare punti ai miei occhi. Durand potrebbe scoprire che la testardaggine di quel turian è dura come le sue squame. Slay è difficile dirlo, quella salarian sembra dedita solo a fumare il krach ma ha un incredibile “senso” per gli equilibri di potere, se collabora con Osmin dovrebbe compensare la sua poca furbizia. Gli altri direttori dovrebbero seguirli.»
Cristina sorrise « Sa come si dice tra direttori, un problema si può risolvere con poca furbizia, con molta o col metodo di Osmin. Ancora ricordo quando ha coinvolto Olivia Shepard in quella storia di pirati Batarian. »
A Dasha scappò una risatina « Non me lo ricordare.»
« Ehi scusate. »  disse Sradark « Quello in tv non è il turian di cui parlate? »
Sullo schermo c’era un turian, con lui una giornalista. Le scritte in sovrimpressione dicevano che era una diretta dallo spazio porto di Toronto, con il direttore della Noveria Corps: Osmin.
« Mi chiedete cosa ne penso di Durand, è un fottuto idiota. La Noveria Corps non ha bisogno di lui, io sono qui per dirglielo in faccia. I direttori della compagnia dovrebbero riunirsi tra una settimana a Marsiglia? Io dico adesso, a Toronto! Dove si trova la sede legale in loco della compagnia. Per questo sono qui. »
« Ma il signor Durand è attualmente la persona con il maggior numero di azioni? » domandò la giornalista.
« Non ha la maggioranza assoluta, io con altri direttori potrei facilmente superarlo. »
« Ma è stato posto a guida della compagnia dal Consiglio, visto lo stato di emergenza in cui si trova la comunità galattica. Penso sia stato una sbaglio? »
« Assolutamente. Noi non dice al Consiglio come condurre i propri affari, loro facciano lo stesso con noi. Ci hanno provato è la compagnia è scesa in sciopero, perché poi è terminato? Noi siamo forti, loro deboli. Quelle leggi fatte per gli stati di emergenza si applicano a quelle aziende che sono coinvolte nella sicurezza degli stati. Ma la Noveria Corps è diversa, noi siamo praticamente uno stato. Anzi dovremmo essere riconosciuti come tale! »
« Parole piuttosto forti le sue. » dichiarò la giornalista.
« Non sono le sole. » e mostrando il pugno « Ho intenzione di sbatterle in faccia a Durand, al Consiglio e a chiunque pensi di fregarci. »
« Vuole forse candidarsi a presidente ? Non la preoccupa che Meng Durand prendendo in moglie Isabella Noveria raggiunga quella maggioranza assoluta di cui parlava prima? »
« Questo matrimonio è una farsa, parlerò di persona col vicepresidente e lo proverrò…»
« Può dirci qualcosa sul vicepresidente? Perché finora non è mai stata nota all’opinione pubblica? Ha nel nome quello del pianeta. Questa è la prassi per chi non ha famiglia, che è stato abbandonato da piccolo. È successo anche a lei? Non è strano che la seconda persona più importante della Noveria Corps non sia mai apparsa prima? È stata una decisione della Weaver? È vero che erano amanti? »
« Queste non sono questioni che mi interessino. » fu la risposta di Osmin e andò via, mostrando nell’ultima inquadratura le tre dita della sua mano sinistra in una posa insolita.
 
In sala era il silenzio « E Osmin è partito alla carica » commentò Dasha « Cos’era quel gesto finale? »
Bellamy divertito si chinò verso di lei, tramite un omnitool mostrò le pagine di alcuni social network di extranet « Ecco, si è diffuso spontaneamente tra extranet dopo la sua scomparsa. La cosa interessante è che è un movimento spontaneo che ha preso inizialmente piede tra i giovani, tutti figli di impiegati della compagnia. Un movimento di protesta contro Durand, hanno fatto della W la loro bandiera. Adesso coinvolge gli impiegati su ogni pianeta o quasi, stranamente manca la protagonista principale. Non ci sono messaggi di nessuno che risieda su Noveria. »
« Sunt, la tua opinione » chiese Dasha, toccò con un dito la pagina olografico, un gesto veloce e la lanciò virtualmente al Volus. In automatico si aprì la pagina. « Mi serve un momento » dichiarò il volus.
« Signora Weaver »  disse Bellamy « Cosa pensa di fare adesso? Potrei contattare i miei capi, con i giusti incentivi sarebbero lieti di aiutarla. »
Lei scosse la testa in segno negativo « Sarei in debito col Comitato. Riconquisterò la Noveria con quello che mi appartiene…Makarov! »
Lui si voltò sull’attenti verso di lei, facendo tremare di nuovo le pareti con un colpo di tacco « Prima di tutto la smetta con questi colpi, mi sta facendo venire il mal di testa. In che condizione è Divisione N sulla Terra? »
Makarov tossì imbarazzato « Ufficialmente, penso che sia tutta qui davanti a lei. »
Dasha inarcò un sopracciglio « Capisco. Contatti i suoi ex colleghi dicendo di trovarsi tra dieci ore ad Avalon, se vogliono riavere il lavoro. »
« Ci sarebbe la questione dell’equipaggiamento. Perso il lavoro hanno dovuto consegnarlo per intero, il mio si può dire che l’ho rubato alla compagnia. Viene tutto custodito ad Avalon. »
« Non importa, gli dica di trovarsi. In ogni caso non voglio uno scontro aperto. Siamo sulla Terra, serve un comportamento più "civile". Si faccia aiutare da Sunt per contattarli. Quello che mi preoccupa adesso è che Durand scopra la nostra fuga. »
« Ho già provveduto.» sostenne Bellamy, zittì Dasha prima che potesse  protestare « Un aiuto a titolo personale. Ho usato alcuni miei contatti in Messico, le comunicazioni nel quartiere dove eravate trattenute hanno avuto un guasto che non sarà riparato prima di un giorno. »
« Se qualcuno avvisasse Durand da un altro quartiere? »
Bellamy sorrise assumendo un aria piratesca « Ho più amici di lui in città. Sa perché è stata scelta Città del Messico? I quartieri sono in pratica proprietà della malavita, basta pagare il prezzo che vogliono per quello che chiedi e puoi ottenere di tutto. »
« Ha pagato chi controlla quel quartiere e magari quelli limitrofi per il suo silenzio, qualcun altro potrebbe sempre avvertirlo. »
« Lo so, per questo ho pagato i capibanda di tutti e venti i quartieri per un giorno intero di silenzio. »
Dasha fu stupita « Non conosco i prezzi, deve però essere stato costoso. Il Comitato…»   
« Come ho detto è stato a titolo personale, hanno accettato metà del pagamento con un pagherò futuro a nome dei miei capi. Certo non sanno chi sono, pensano solo che lavoro per qualche grosso gruppo pieno di soldi.»
« Ma lei ha detto…»
« I miei capi ancora non sanno di questo piccolo debito. » spiegò Bellamy.
« Ha contratto un debito con gente del crimine organizzato, pagando in parte con le sue risorse private e accollando il resto al Comitato a loro insaputa. Una mossa suicida. Perché? »
Lui fece spallucce « Vi erano due donne da salvare.» 
« Capisco » rispose Dasha incerta, per niente sicura di riuscirci.
« Fatto! » gridò Sunt iniziando a spiegare
Bellamy si fece da parte, accostandosi a Cristina. Lei tossì.
« Tutto bene? » chiese lui
« Grazie. » rispose la Balestrieri un po’ sotto voce.
« Come? »
« La ringrazio dell’aiuto prestato a me e al presidente. »
« Nessun problema Cristina. »
« Non le ho dato il permesso di darmi del "tu", fino a prova contraria i nostri datori di lavoro sono avversari. Questa è un’alleanza solo occasionale. »
« Se va come speriamo potremo vederci per cena. » Disse lui ammiccante. Una mano enorme si mise tra loro. Bellamy avvertì una presenza opprimente. Makarov incombeva « Non importunare il direttore.»
« Se avete finito, noi qui stiamo parlando di cose importanti. » Li riprese Dasha.
Sunt ricominciò a spiegare « ….dicevo… c’è Slay dietro a questo movimento virtuale, sono risalito fino ai server della sede salarian di Sur’kesh. Sta usando il peso dell’opinione pubblica a proprio vantaggio contro Durand.»
« Ma che bravi i miei direttori » - commentò Dasha - «  Slay manipola l’opinione pubblica e Osmin usa il proprio carisma per trascinarla. La gente ama i tipi diretti come lui che si lanciano alla carica. Slay e Osmin contro Myr e Cristina, sarei curiosa di sapere quale duo vincerebbe. »
« C’è dell’altro » - aggiunse Sunt - « Bellamy ha ragione. Noveria è irraggiungibile. Hanno manomesso parte del programma…non la parte centrale Dasha…da quello che posso capire hanno come “amputato” sezioni del programma operativo sostituendolo con un altro che non conosco. Deve trattarsi dell’opera personale di qualche esperto. Lo stanno cancellando un pezzo per volta. I serve centrali sono al sicuro finché la “Sala” non viene violata, da loro dipende la sicurezza dei dati più sensibili della compagnia e il funzionamento del programma alle sedi distaccate. Se li raggiungono…»
Dasha concluse per lui « …la compagnia potrebbe perdere miliardi in multe e non sarebbe neanche la cosa peggiore, se quelle informazioni dovessero diventare pubbliche. Nemmeno io potrei salvarla. » commentò e voltandosi verso Libusia.
« Cristina vi ha portato qui perché avrò bisogno di potenza bellica e non ho a disposizione la mia solita squadra. »
« Ci stai chiedendo di lavorare per te? »
« Si. »
« Ti ho pugnalata, rapita, mandato in coma Isabella e adesso mi vuoi sul tuo libro paga? È da pazzi, io voglio affrontare e uccidere quel phantom. Dimostrare alla gerarchia turian che hanno fatto un errore a scartarmi, per questo mi sono sottoposta a questo esperimento di potenziamento. »   
« Esatto, hai dimostrato una certa abilità. Qual è il tuo sogno? »
« Cosa? »
« Posso offrirti del denaro, ma quelli possono farlo tutti. Dimmi qual è la cosa che desideri di più? Se vale la tua persona farò in modo che tu l’ottenga. »
Libusia non era sicura di aver capito, ma decise di stare al gioco « Voglio sapere perché sono stata scelta. Perché io sono stata risparmiata? Di tutta la squadra che la gerarchia turian aveva inviato ad eliminarti solo io mi sono salvata. Cosa ti ha spinto a farlo? Voglio sapere questo e affrontare Isabella seriamente. »
Seria Dasha rispose « E sia, perché ti ho risparmiata? Non c’è un motivo, sapevo che una squadra Cabala stava arrivando per assassinarmi, avevo la lista dei nomi e i loro fascicoli. Non li ho neanche letti. Ho chiuso gli occhi e col dito ho scelto un nome, il tuo. Aveva solo bisogno che uno di voi rimasse in vita per riportare le teste dei suoi compagni come messaggio ai vostri superiori. »
« Non può essere!? » borbottò la turian.
« Cosa ti aspettavi? Che ti avessi scelto per le tue doti? Non c’è nessun motivo. » spiegò Dasha gelida. Libusia sentì qualcosa dentro di se che si rompeva, si sentiva una stupida.
« Bene, bene » borbottò Jacopo avvicinandosi « Anch’io voglio qualcosa. Adesso siamo mercenari, francamente non ho motivo per continuare a ubbidire a questa faccia da teschio.» disse indicando Libusia. Si accostò a Dasha, accarezzandole una guancia con un dito. Lei non si mosse, lo lascio fare guardandolo dal basso all’alto.
Jacopo sorrise « Se mi vuoi al tuo servizio, dovrai farti scopare da me. Voglio sentirti gemere. Le tue prossime parole dovranno essere “Per favore ficcamelo in bocca” »
Dasha sorrise maliziosa, inclinò il collo permettendo al dito di Jacopo di scendere lentamente lungo di esso. Dietro di lei, Cristina tratteneva Makarov e Bellamy.
« Libusia uccidilo! » ordinò tranquilla la Weaver.
Un colpo secco e deciso, quando Jacopo abbassò la testa vide due lame spuntagli dal petto. Libusia diede un violento strattone all'indietro, togliendo le lame dell’uomo che ricadde sulla schiena.
Era ancora vivo, la bocca piena di sangue. Libusia su di lui gli tagliò la gola con un gesto rapido e veloce. Morì senza emettere un suono.
« Ben fatto. » - commentò Dasha - « Vedo che quando la tecnologia che vi potenzia non è attiva, morite come tutti. »
« Jacopo era un idiota totale, pensava di essermi pari. Aveva dimenticato di essere un banale criminale scelto come cavia. Non pensare che morirò in maniera altrettanto facile, sarà meglio che mantieni la tua parola. »
« Non temere, lo farò. Ma sarà la tua morte.»
Libusia non rispose e rivolgendosi al krogan « Porta via questa schifezza. »  disse indicando il cadavere di Jacopo. Sradark annuì. « Ti crea problemi, quello che ho fatto? » chiese al suo ultimo compagno.
« No, combattere e morire non sono un problema se dimostro il mio valore. Quello è il mio prezzo. »  e trascinò via il cadavere per una gamba.
« Una domanda, non sarebbe il caso di contattare il Consiglio? » propose Bellamy.
« Solo dopo aver eliminato Meng Durand » - sentenziò Dasha - « c’è qualcosa su di lui che dovete sapere. »
« È un falso. » disse a un tratto Cristina sorprendendo tutti. Anche la Weaver che non pensava che qualcun altro l’avesse capito. Entrambe dissero quello che sapeva.
« Mi permetto…presidente e direttore siete sicure sia meglio non avvertire nessuno? » domandò Makarov, l’idea di una spia nemica rendeva tutto molto più pericoloso. Era una minaccia ben maggiore di quello che lui aveva pensato. La reazione della Balestrieri fu uno sbadiglio quando apprese che quel Durand era si un falso, come sapeva senza conoscerne però la vera natura.
« Assolutamente! » risposero all'unisono, ma fu Cristina che spiegò al suo diretto subalterno « Allo stato attuale il Consiglio non ci penserebbe due volte a prendere il controllo diretto della Noveria Corps. Non penso sarà facile tenere questa storia nascosta, ma se la signora Weaver riprende pubblicamente il comando avremmo qualche margine di trattativa. »
« Rimane lo stesso il problema su come ucciderlo? » obiettò Libusia.
« Per questo ci serve Isabella, se c’è qualcuno che può trovare un modo per ammazzarlo è lei. »
« Presidente, volendo potrei contattare Norrow, chiedergli di aiutare il vicepresidente…ma lei lo reputerà sicuramente un nemico. Questo renderebbe per lui doppiamente pericola avvicinarla. »
« Non ci resta che informare direttamente Isabella. » sostenne Dasha.
« Ma presidente…» borbottò il suo direttore.
« Non preoccuparti Cristina, ho ancora qualche trucco da mostrare. Mi servono alcune cose. » e chiese delle garze e altri medicamenti.
« Galba mi ha avvisato che avrebbe fatto un male cane se usato fuori da Caninea. Sunt la tua teoria era esatta ma incompleta, prima o poi dovrai spiegarmi come hai fatto a prendere contatto Makarov. » detto questo premette le garze con forza sul suo occhio sinistro.
Una fitta di dolore le attraversò la testa, le luci traballarono. Il male aumentò, il volto contratto dal dolore, infine urlò mentre le prime gocce di sangue dall’occhio sinistro bagnarono le garze.
Poi tutto cessò com’era iniziato. Dasha pareva stravolta, grondava sudore e il sangue gocciolava dalle garze che non erano riuscite ad assorbirlo tutto ma era chiaramente soddisfatta. « È fatta! »
Veloce come la luce un segnale viaggiava attraverso le linee elettriche prima messicane, poi del Nord America. Quella notte diverse persone si svegliarono, a tutte era sembrato che una voce li chiamasse nel sonno. Tutte erano anziane, tutte da giovani avevano subito l’indottrinamento di Cerberus o Razziatori.
 
Isabella era inginocchiata, le gambe raccolte. Stanca e dolorante. Durand l’aveva costretta a un altro servizio fotografico, tutta gente al suo servizio poi le foto venivano manipolate. Le manette di Isabella sparivano, indossava un bel vestito ed era pulita quando invece nella realtà era sporca e indossava da giorni sempre e solo il sotto armatura. Quello non aveva importanza, aveva sopportato di peggio. Ma il generatore di nium a cui era incatenata la faceva stare sempre male, pensava di avere qualche linea di febbre. A lungo andare l’avrebbe avvelenata, lo sapeva ma non trovava una soluzione « Dasha » disse sconfortata poi aggiunse « Alexya, Diana, Trish. »
Avrebbe voluto piangere ma non voleva mostrare quella debolezza, neanche adesso che era sola. Durand, qualsiasi cosa fosse, non usava mai la stanza da letto. Lei pensava che non dormisse mai.
Alzò di scattò la testa ed entusiasticamente disse « Dasha! » il suo occhio sinistro brillava. Si tappò la bocca guardandosi in giro, qualcuno poteva essere in ascolto. Si rimise tranquilla, doveva trattenere l’entusiasmo ma sorrise come non faceva da tempo. Le aveva detto esattamente cosa fare, per adesso doveva aspettare.
Quel mattino, quando le portarono il cibo mettendolo in bocca sentì un sapore nuovo. Sabbia rossa, qualcuno aveva aggiunto quella droga. L’aveva usata in passato, non le piaceva ma era perfetta per stimolare i suoi poteri non più usati e indeboliti . Gli effetti del nium potevano essere contrastati generando energia biotica di pari intensità. Doveva fare attenzione, contrastare il campo magnetico e impedire che qualcuno scoprisse che li stava usando. Sarebbe stato un lavoro di precisione, di assoluta concentrazione e tremendamente faticoso. La sabbia rossa sarebbe stata utile.
 
Dasha con Sunt, Makavor, Sradark e Libusia si apprestava a partire con una navetta, aveva lasciato Cristina indietro con Bellamy. Era partita mentre ancora dormiva per evitare inutili proteste, dopo solo due ore di sonno ed era ben lontana dall’essere riposata.
« Presidente, potrei farle una domanda ? » chiese Makarov alla guida. Seduta a fianco Dasha portava una benda sulla medicazione dell’occhio. Indosso un'armatura comune ben diversa da quella da Nemesis.
« Vorrei riposare durante il viaggio. »
« Si presidente, mi scuso.»  e si zittì. Passarono un paio di minuti.
« Dannazione Makarov, il suo silenzio è rumoroso. Cosa diavolo vuole sapere? » domandò scocciata Dasha.
« La schiena del presidente...come? Non credo che i cinesi….»
« Non sono stati loro…perché no, dovrebbe aver capito che è qualcosa di cui Cristina non vuole che si parli. Questa è un informazione che potrebbe pagare caro, ma visto che ormai ha chiesto…successe almeno dieci anni fa, Cristina era una ragazzina appena maggiorenne, suo padre Pietro Balestrieri un importante esponente della mafia italiana, la madre Anna Belfiore era una nobildonna. Si recarono in India nello stato di Assam, gli italiani cercavano nuovi mercati, gli indiani erano pronti ad aprirsi. Quello che nessuno aveva pensato era a una terza fazione totalmente estranea a quegli affari. Il vicino stato di Bihar era caduto preda di fanatici religiosi, attaccarono il luogo della riunione semplicemente perché vi erano dei cristiani. Massacrarono senza distinzione italiani e indiani. Il padre Pietro venne ucciso, Anna e Cristina portate via. Vennero violentate per diversi giorni Anna infine uccisa, quando Cristina li stufò decisero di essere più fantasiosi. Il governo di Bihar era caduto, dopo il disastro ambientale noto come l’incidente Kojima, sostanze tossiche si mischiarono tra loro riversandosi all’esterno. Quei tizi ne avevano raccolto un intero bidone. Versarono quella robaccia sulla schiena di Cristina e le diedero fuoco. »
Makarov guardò Dasha incredula.
« Fu allora che io intervenni, erano tutti riuniti in circolo a divertirsi a quello spettacolo. Quella ragazza che bruciava era un perfetto diversivo. Io ero una delle parti coinvolte nell’affare che fecero saltare, meritavano una lezione. Uccidemmo tutti. Salvai Cristina e la riportai ad alcuni parenti. Un modo perché fossero in debito con me. La ragazza però non si riprese mai, doveva far uso massiccio di antidolorifici, la sua schiena non guariva come doveva. Qualsiasi cosa le avessero buttato sopra era radioattiva. Ci volle un anno intero perché si cicatrizzasse. In quel tempo si era dedicata con ostinazione a un'unica cosa usando il denaro di famiglia: rintracciare chi l’aveva salvata. Alla fine fui io a presentarmi una sera alla sua porta, ammetto che ero incuriosita da tutta quell’insistenza che aveva mostrato. Pensai di trovarmi davanti a una pazza, è forse lo è veramente. Si gettò ai miei piedi dicendo che si metteva totalmente a mia disposizione. Gli chiesi cosa volasse, mi disse “ Quegli uomini, cosa mi fecero li sogno ancora tutte le notti. Ma tu li hai uccisi, hanno paura di te. Dormi con me, solo una notte”. Era probabilmente la richiesta più strana che avessi mai sentito. Mi alzai per andarmene, lei si getto a terra afferrandomi per una caviglia. Mi fece saltare i nervi. La presi a calci, ma non mollò la presa e alla fine fui io a stancarmi “ Lasciami dannazione! Ti stai solo facendo male.”
“No, finché non accetti. La mia vita è una schifezza! Uccidimi o accetta” Lo disse con tale decisione da stupirmi. Le risposi “Facciamo come vuoi, ti terrò compagnia per una notte in cambio tu farai qualsiasi cosa ti chieda senza deludermi. “ Così quella notte le tenni compagnia sedendo vicino al letto. Volle perfino che le strinsi la mano. Con sorpresa riuscì a dormì serena.  Al mattino mi disse “ Abbiamo un accordo, lavorerò per te. Fino a quando non ti deluderò terrai quei fantasmi lontano da me. “ Così ebbe inizio la sua ascesa nella mia organizzazione e non mi ha mai deluso. »
« Mi ricordo che il direttore mi disse che dopo la vostra scomparsa dormiva male, che i suoi incubi erano tornati. »
« Deve aver pensato che le possibilità erano solo due per lei: mi aveva delusa o io era morta. In entrambi i casi i suoi incubi sarebbero tornati. Per questo ha scelto di appoggiare Alexya, Diana e Trish, sperava che loro tre avrebbero potuto cacciare nuovamente scacciarli.  »
« Ma….»
« Basta Makarov, ho sonno. Guida e non disturbarmi. »
« Sissignora. »
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mass Effect / Vai alla pagina dell'autore: Uptrand