Quella mattina il mio animo spensierato era frenato da una sensazione di quotidianità, ero solito viaggiare con la mente o inventare storie spesso con legami sentimentali ( il mio animo di bambino non si era minimamente placato nonostante l'età). Il telefono iniziò a squillare con un tono abbastanza fastidioso: "Chi è?" (risposi con animo placato) , "Sono io Greta, ascoltami ho vinto un viaggio per due persone a Los Angeles... Ci stai?"; I miei occhi erano colmi di felicità, avevo sempre sognato di uscire da quella noia che emetteva la periferia italiana, "certo che sì chiamami più tardi per informarmi della partenza, ci sentiamo!". I giorni passarono velocemente, fino al momento che il giovane aspettava; "hai preso tutto?" chiese la ragazza; " Si tutto ciò indispensabile per il viaggio". I due viaggiarono fino all'aeroporto di Roma, il volo era programmato per le 14:30 avrebbero dovuto aspettare altre due ore, ma entrambi erano troppo emozionati per aspettare quindi iniziarono a scattarsi qualche foto per ingannare il tempo. "Il volo per Los Angeles è pronto si avvertono tutti i passeggeri di preparare i bagagli e andare verso il bancone di sicurezza , grazie".I due superarono senza problemi il controllo e andarono verso la pista d'atterraggio. Giacomo preparò le sue cuffie preferite e una serie di canzoni per ingannare il tempo del viaggio, mentre Greta controllava tutte le sue notifiche sui social. I due arrivarono e presi entrambi dalla curiosità si affacciarono, non si poteva distinguere il cielo dal mare, erano entrambi rimasti a bocca aperta per quello spettacolo naturale incandescente. entrambi erano stanchi per il lungo viaggio, anche se per colpa del fuso orario tutto sembrava come quando erano partiti, ma tutti e due erano presi dalla irrefrenabile voglia di andare sulla spiaggia. Presero tutto l'occorrente per evitare un'insolazione e si incamminarono. " tesoro devo cercare un tabacchino" disse la ragazza di capelli rosa, Giacomo con un cenno di capo ed un lungo sospiro rispose alla dolce ragazza. continuarono a camminare senza guardare davanti, presi dalla voglia di scherzare e ridere senza soffermarsi su quelle strade così diverse da quelle italiane. Giacomo era troppo preso da quella discussione che non si accorse che un ragazzo cadde addosso a lui. " Ahhh che male! idiota dovresti guardare la strada" disse il ragazzo con tono aggressivo, " Scusami ma ero concentrato a giocare con la mia cuginetta" l'estraneo tese la mano verso Giacomo per aiutarlo a rialzarsi, ma giacomò si soffermò su quel viso conosciuto e anche molto familiare, "Aspetta ma tu sei..."