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Autore: pampu    04/04/2016    1 recensioni
Trama:
Stiles vagava per le strade buie della città senza una meta precisa,
Nella piccola cittadina di Beacon Hills aveva resistito per qualche mese.
Dopo l’addio di Derek, si era sentito come... soffocare.
Poi decise di cogliere al volo l’opportunità che gli era stata data e passare un anno alla Berkeley, in California.
Si stava distruggendo, ma non gli importava... Non più.
Tratto dalla storia:
" Per tutta la vita
Cercare un appiglio
L'autunno che passa
Ma forse sto meglio
Trovarsi per caso
In un bar del centro e sentirsi speciale
Il suo sguardo si spostò su un’insegna luminosa di un bar. Il locale non sembrava neppure male.
Il locale era carino e all’interno c’era parecchia gente.
Dopo qualche minuto il barista si avvicinò con una coca zero
- Offre il ragazzo del tavolo 5 -
Stiles si girò e il suo cuore perse un battito... Quel verde lo avrebbe riconosciuto ovunque. "
Genere: Erotico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo qua... Avete presente quando passa in radio una canzone e distrattamente vi mettete a cantarla per poi ritrovarvi a pensare che sembra scritta apposta per qualcuno?? Ecco a me è successo così... Ascoltando questa canzone mi son venuti in mente i miei adorati Sterek e così mi son detta: "perchè no? Proviamoci!"...
Sono soddisfatta del risultato... Spero che vi piaccia come piace a me... fatemi sapere cosa ne pensate...
Ovviamente ringrazio come al solito la mia Beta che ho anche scoperto che adora questa canzone!!! :-)
Grazie mille e buona lettura!!!

Vi lascio il link della canzone ----> 
https://www.youtube.com/watch?v=7KrOOlK01Yo

 



Per tutta la vita 
Andare avanti 
Cercare i tuoi occhi 
Negli occhi degl'altri 
Far finta di niente 
Far finta che oggi 
Sia un giorno normale 

 

Stiles vagava per le strade buie della città senza una meta precisa, dopo l’addio di Derek, si era sentito come... soffocare.

 

Nella piccola cittadina di Beacon Hills...

Aveva resistito per qualche mese, ma poi decise di cogliere al volo l’opportunità che gli era stata data e passare un anno alla Berkeley, in California.

Sperava che la lontananza potesse in qualche modo alleviare il senso di abbandono che gli attanagliava il petto, purtroppo non era stato così.

Gli capitava spesso di trovarsi in mezzo alla folla e notare che la sua attenzione era catturata da ragazzi alti e mori. Si avvicinava a loro istintivamente, per poi trovarsi deluso quando scorgeva i loro occhi che non erano mai del suo stesso verde.

Se li faceva andare bene lo stesso convincendosi che, nel buio, non avrebbe notato la differenza. Per poi svegliarsi il giorno dopo, con il cuore ancora un pò più rotto.

Si stava distruggendo, ma non gli importava... Non più.

 

Un anno che passa 
Un anno in salita 
Che senso di vuoto 
Che brutta ferita 
Deluso da te, da me, 
Da quello che non ti ho dato 
 

Era passato un anno esatto da quella maledetta sera...

La sera che ha cambiato la sua vita. La sera in cui lo ha visto voltargli le spalle, andare via e lasciarlo indietro.

Dopo la morte di sua madre aveva sempre avuto difficoltà a gestire gli addii, ma quello non era un semplice saluto.

Derek lo aveva abbandonato.

Aveva preferito la sua vita a lui. Lo amava e non era riuscito a dirglielo.

Si era sentito usato, umiliato. Aveva creduto in qualcosa che non era mai esistito.

Pensava di essere abbastanza, ma non è stato così.

Lui non era mai abbastanza!

 

A quel ricordo gli occhi cominciarono a pizzicare e li Stiles li strinse forte.

Basta lacrime. Non avrebbe pianto mai più. Non per lui.

 

Per tutta la vita 
Cercare un appiglio 
L'autunno che passa 
Ma forse sto meglio 
Trovarsi per caso 
In un bar del centro e sentirsi speciale 

 

Si era lanciato a capofitto in questa nuova avventura universitaria.

Le ricerche tenevano perfettamente impegnata la sua mente iperattiva. I compagni di corso erano simpatici e cordiali e lui cercava di passare più tempo possibile con loro.

Il problema era alla sera, nella solitudine della sua camera nel Campus.

I ricordi lo assalivano prepotenti e, per evitare di soccombere ad essi, partecipava a qualsiasi festa lo invitassero cercando storielle occasionali che gli facessero compagnia fino al mattino.

Il sesso ormai non era più un problema. Era diventato anche bravo. Ma ogni giorno che passava si sentiva sempre un po’ più puttana. Vendeva il suo corpo per non stare solo.

 

Perfetto! Aveva cominciato a piovere.

Stiles lanciò uno sguardo ostile verso il cielo e poi cominciò a guardarsi attorno per trovare un posto dove ripararsi.

Il suo sguardo si spostò su un’insegna luminosa di un bar. Il locale non sembrava neppure male.

Entrò e si sedette nel primo tavolino che trovò libero. Si tolse la felpa bagnata e la posò sulla sedia.

Il locale era carino e all’interno c’era parecchia gente.

Dopo qualche minuto il barista si avvicinò con una coca zero

- Offre il ragazzo del tavolo 5 -

Stiles si girò e il suo cuore perse un battito... Quel verde lo avrebbe riconosciuto ovunque.

 

Ma l'amore è distratto, 
L'amore è confuso 
Tu non arrabbiarti, ma io non ti perdono 
Deluso da te, da me, 
Da quello che non mi hai dato... mai 
 

Una forte rabbia si impossessò del ragazzo.

- Riportagliela indietro. Non voglio niente da lui. –

Si alzò ed uscì di corsa dal locale.

Sentì dei passi seguirlo e la sua voce chiamarlo, ma lui lo ignorò, sguizzando abile tra la folla.

Sapeva di avere poche possibilità di sfuggirgli, ma non voleva vederlo... Non ce l’avrebbe fatta ad affrontarlo. Non oggi.

Una mano gli prese il polso e lo strattonò.

- Stiles... hai dimenticato la felpa. –

- Grazie. Adesso puoi andare. – disse freddo strappandoglielo dalle mani.

- Ti prenderai un accidente se non ti asciughi. Abito qui vicino. Ti presto qualcosa di asciutto. –

- Da quando ti importa di me? – chiese facendo una risata amara.

- Da sempre e lo sai. –

- No, che non lo so. Te ne sei andato Der. Mi hai usato e poi, quando pensavo che tra noi potesse nascere qualcosa di serio, mi hai lasciato. –

Lacrime salate solcarono le guancie del più piccolo.

Il mannaro si avvicinò e gli posò una mano sul viso.

- Non toccarmi. Lasciami stare! – urlò disperato il più piccolo.

E questa volta fu lui a voltarsi e scappare via.

 

Esplode 
Il cuore 
Distante 
Anni luce fuori da me 
Sei colpa mia 
La gelosia 
Infrange tutto e resta niente... 
 

 

Correva senza sosta nella notte.

Il fiato faticava ad arrivare ai polmoni, ma le gambe non smettevano di muoversi. Le orecchie fischiavano per lo sforzo e questo non gli permise di sentire i passi dietro di lui.

L’unica cosa che sentì fu il dolore alla schiena quando essa colpì il muro e due morbide labbra appoggiarsi alle sue.

Fu un bacio rude, privo di dolcezza, ma carico di bisogno.

Le lingue di cercarono e si trovarono all’istante fameliche. Le mani di Stiles si aggrapparono con forza ai capelli corvini del compagno.

Il suo cuore cominciò a galoppare nel tentativo di uscirgli dal petto. I bacini si scontrarono tra di loro, in una lotta per la supremazia, che l’umano era destinato a perdere in partenza.

Non seppe nemmeno come arrivarono nell’appartamento del moro e non gli importava.

I tocchi di Derek lo stavano facendo impazzire e il bisogno di sentirsi ancora una volta suo, prese il sopravvento.

- Der, ti prego... scopami! –

Il mannaro non aspettava altro.

Liberò entrambi dai vestiti e dopo una veloce preparazione, fu dentro al più piccolo. Un gemito di piacere misto a sollievo abbandonò entrambi.

Si amarono come solo loro sapevano fare, concedendosi totalmente l’uno all’altro. Il mattino li colse abbracciati su quel letto sfatto.

- Cosa sei venuto a fare qui? – chiese curioso il moro.

- Dopo che te ne sei andato non ce la facevo più a restare a Beacon Hills. Tutto mi ricordava te... noi. Così mi hanno proposto di fare un anno di ricerca qui alla Berkeley ed ho pensato che fosse una buona cosa. Non avrei mai pensato di trovarti...  scappando dal tuo ricordo. –

- Mi dispiace di essermene andato così. Non volevo abbandonarti, ma avevo paura. Non ero ancora sicuro di riuscire a gestire la trasformazione ed il nostro rapporto mi destabilizzava. –

- E adesso come va? –

- Sono riuscito a controllarla. Sono tornato a casa un mese fa e mi hanno detto che eri qua. –

- Chi te lo ha detto? –

- Scott. –

- Ma se voleva ucciderti quando mi hai lasciato! –

- In realtà ci ha anche provato... Non è stato facile fargli capire le mie intenzioni. –

- Quindi questa volta vuoi fare sul serio? –

- Stiles, io ho sempre voluto fare sul serio con te. Solo che non potevo starti vicino. Ero un pericolo. –

- E perché, se è un mese che sapevi che ero qua, non mi hai cercato prima? –

Uno strano silenzio avvolse la stanza.

- Derek? –

Il mannaro deglutì.

- In realtà sono arrivato fino al Campus un paio di settimane fa. C’era una festa. Sono entrato e ti ho cercato. Quando ti ho visto eri con un ragazzo... - il tono del moro vacillò.

Stiles si sentì in colpa.

- Mi dispiace. È che mi sentivo così solo senza di te... –

- Lo so. Però eri così allegro, così spensierato... Ho pensato che stessi meglio senza di me. E così me ne sono andato. Ancora... –

- Cosa ti ha fatto cambiare idea? –

- L’odore delle tue lacrime quando sei entrato al bar. –

- Ti amo. Non farmene pentire. –

- Non lo farò. Te lo prometto. –

 

Per tutta la vita 
andare avanti... 
Un anno in salita per me, 
per te, per me, per te, per me... 
 

Era stato un anno orribile, ma era andato avanti.

Lo aveva superato.

Ed ora eccolo davanti alla porta di casa sua, con un nuovo sorriso a dipingergli il viso.

Era cresciuto. Era diventato più forte e soprattutto non era più solo.

Si voltò a guardare il meraviglioso ragazzo che gli teneva la mano. Suonò il campanello. Sorrise.


Note finali: 
So che generalmente mi limito a quelle iniziali ma ci terrei a lasciarvi il link di una minilong che sto scrivendo sugli Hobrien se può interessarvi ---> 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3418890&i=1
   
 
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