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Autore: Redpowa    04/04/2016    1 recensioni
Dal testo
"Non tornavo a casa da sedici mesi, da quando ero partito per l’Iraq per il mio terzo turno; così prima di entrare feci qualcosa che poche persone al mondo mi avevano mai visto fare, mi tolsi le cuffie, quindi entrai in casa."
Spero di avervi incuriosito!
Vorrei aggiungere che potrebbe in futuro essere utilizzata come primo capitolo di una serie
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Luxus Dreher, Mirajane
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell’autore

Eccoci! Ancora su Fairy Tail, ma questa volta con una AU(la prima che scrivo)! Buona lettura e mi raccomando recensite :3
Ps E’ per questo che non aggiorno la serie da un po’ XD adesso posso dedicarmici completamente
 
Non tornavo a casa da sedici mesi, da quando ero partito per l’Iraq per il mio terzo turno; così prima di entrare feci qualcosa che poche persone al mondo mi avevano mai visto fare, mi tolsi le cuffie, quindi entrai in casa.
C’era il solito buon odore,  non sembrava essere cambiato nulla, Mira duramente la mia assenza era stata perfetta come sempre, tuttavia non sembrava essersi accorta del mio arrivo perché era rimasta in cucina a preparare la cena canticchiando una delle sue canzoni preferite; così prima di salutarla decisi restare qualche secondo ad ascoltare la sua bellissima voce. Tuttavia improvvisamente si girò verso di me, e mentre ci abbracciavamo iniziò a piangere, ma anche la mia guancia era solcata dalle lacrime in quel momento, alcune di gioia, altre di tristezza.
<<  L..Lax..us  >> riuscì soltanto a dirmi con la voce rotta dalle lacrime
<< Ciao amore >> le risposi semplicemente
Così le raccontai ciò che era successo, e il sorriso scomparve dal suo volto, nemmeno il ritorno del suo ragazzo le bastava per superare la tristezza di quella notizia, lo stesso valeva per me ovviamente; nonostante tutta la felicità che Mira metteva nella mia vita, era successo qualcosa per cui non avrei dormito molte notti.
Passammo quella notte stupenda a fare l’amore come se fosse la prima volta. Entrambi intenti a controllare ogni centimetro di pelle dell’altro per scovare dei cambiamenti, ci servì molto, anche per non pensare a ciò che era successo. La mattina dopo le dissi che sarei andato da mia sorella e mio nonno, che abitavano insieme, e poi sarei andato da  lei per darle la notizia.
Mi alzai presto, andai in garage e finalmente potei mettere le mani sulla mia vecchia Harley.
Scesi dalla moto e andai a quella casa, dove sono cresciuto con lei, mio nonno e mia sorella.
I miei parenti,  mi saltarono addosso, la mia sorellina era cresciuta così tanto, aveva i miei stessi capelli biondi ma aveva tutta la dolcezza di nostra madre, e per sua fortuna non aveva ereditato niente da quel mostro che voleva farsi chiamare padre.
<<  Lucy così mi strozzi lasciamo  >> provai a ribattere;
<< Fratellone scordatelo! >> ribatté con tono dolce
<< Non dirmi che quel bracciale vicino a quello che ti avevo comprato è il regalo di un ragazzo? Ti ricordo che lo devo controllare da cima a fondo prima quindi non ti ci affezionare  >>  dissi, lei arrossì  ed dopo avermi dato un bacio sulla guancia tornò di corsa in camera sua
<<  Com’è andata figliolo?  >> mi chiese il nonno Makarov
<<  9 nemici abbattuti e missione completata, tutti i ragazzi stanno bene, ma ho perso lui il giorno prima di partire, in un imboscata >>;
<< Lo so, ho sentito Mira,  perché lei non lo sa ancora ? >>
<<  E’ la mia migliore amica, è come una seconda sorella per ed era anche la sua ragazza, e lui era il mio migliore amico col cazzo che le faccio arrivare la lettera , siamo cresciuti come fratello e sorella; lo saprà da me, stavo giusto andando da lei, ciao nonno  >>
<<  Ciao Laxus,  oh e ricordarti di passare ogni tanto, tua sorella sta uscendo da un po’ con un simpatico tipo rosso (chi segue il figlio della morte sa chi è ) >>
<<  Certo lo devo controllare da cima a fondo >>
Uscì chiudendo la porta, tornai sulla moto e partì per andare a dirglielo.
Percorsi la strada pensando solamente a guidare, in modo particolarmente aggressivo, così da non poter fermarmi a pensare
Scesi dal mezzo, percorsi il vialetto, arrivai davanti alla porta e suonai il campanello
<<  Amore sei tu?  >> senti la sua voce chiedere
<<  No sono Laxus  >> risposi in tono serio
Aprì la porta e appena mi vide mi abbracciò fortissimo, facendomi soffrire di più ancora per ciò che avrei dovuto dirle.
<<  Come va? Com’è andata la missione? Dov’è Gerard?  >> mi chiese mentre mi stringeva e mi guardava con i suoi occhi castani, il suo viso innocente e mentre la sua folta chioma rossa scarlatta ondeggiava al vento
All’inizio odiavo Gerard, lei era un seconda sorella per me e l’idea che un tipo e la facesse mi dava sui nervi, però dopo una rissa per il suo onore con quel tizio dai capelli blu avevo capito che lui infondo era uno a posto, così in poco tempo divenimmo inseparabili, migliori amici, tanto che a diciannove anni  abbandonammo gli studi insieme per entrare in accademia.
Eravamo nei corpi speciali, specializzati in operazione di infiltrazione, io ero diventato Capitano ed ero il leader della squadra, lui era il migliore dei miei ragazzi, quando eravamo in missione tutto andava alla perfezione, avevamo un intesa e un talento fuori dal comune, eppure qualcosa era andato storto, e lui questa volta non era tornato da Erza.
Iraq, campo base, due giorni prima della partenza
<<  Capitano Laxus lei e lei e la sua quadra siete richiesti dal generale Clive nel comando operativo >>
<<  Arriviamo subito >>
Accesi la radio sulla frequenza del team
<< Ragazzi muovete il culo vi aspetto da me tra 2 minuti siamo richiesti dal boss >>
Così arrivarono tutti : Gerard, Lyon, Elfman e Kagura l’unica donna della squadra
DUE ORE DOPO; NELLA TENDa DEL GENERALE CLIVE
<< … per questo voi siete gli unici di cui mi fido per questa operazione, è rapida e come avito non dovreste tornare durante la notte, così domani potrete comunque partire per tornare.  >> concluse il generale
DOVRESTE
Aveva usato il termine giusto, perché saremmo dovuti tornare tutti, ma non è stato così
<<  Gerard è morto  >>  semplicemente le dissi così
La bocca bruciava a dire quelle parole a cui io stesso, che avevo preso il suo cadavere, non riuscivo ancora a credere.
 
 
   
 
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