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Autore: NinaD    05/04/2016    3 recensioni
Dal Testo:
“non te lo chiederei se non fossi disperato” disse lui guardandola negli occhi, con quegli occhi grigi così profondi, illuminato dalla tenue luce artificiale sopra al bancone, Mira sentì la forza delle gambe cedere a causa di quel contatto profondo, sembrava che le stesse implorando l'anima e Mira gliela avrebbe anche concessa “ok” disse sicura buttando giù alla goccia quel bicchierino che pensava non avrebbe bevuto.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elfman, Lisanna, Luxus Dreher, Mirajane, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Spazio di Nina
sta volta metto lo “spazio di Nina” all'inizio per darvi alcune avvertenze
Sta volta il capitolo mi è venuto un po' lunghetto e noioso, ho fatto del mio meglio per migliorare e accorciare
ma non ho fatto granché. Abbiate pazienza con la vostra inesperta Nina.
Detto questo vi lascio al capitolo :)
-
Domenica pomeriggio, la casa era illuminata dalla fioca luce del sole che già stava tramontando. Lisanna era in salotto a guardare con aria distratta l'ennesimo programma di ciarle pomeridiane, Elfman era occupato a riparare lo sportello dell'alto ripiano della cucina
-senti, quando finisci mi porti dei salatini?- urlò Liz sistemandosi sui morbidi cuscini del divano
-non te li puoi prendere da sola? Io sarei un po' occupato- rispose il fratello intento a stringere una vite. Le domeniche in casa Strauss erano sempre cosi, perfino l'esuberante Lisanna si placava, per quanto potesse,  dedicando la giornata al riposo e al tempo di qualità con i fratelli. Solo una ,delle tre teste albine, quel pomeriggio sembrava distante alla compagnia familiare. Mirajane camminava su e giù per il corridoio come una tigre in gabbia, passando davanti all'arco che portava all'open space che univa salotto e cucina, buttando occhiate furtive ai fratelli completamente ignari del turbamento che le occupavano mente e petto. Flash della sera prima si susseguivano nella sua mente ad una folle velocità, dopo aver accettato la richiesta di Laxus Mira si era pentita e smentita almeno un migliaio di volte tornando sempre alla decisione di partenza. Si fermò un secondo davanti allo specchio dell'ingresso, il suo riflesso la guardava con timore ma era impossibile non notare quella scintilla di eccitazione che le illuminava lo sguardo. Lei che aveva vissuto la vita un passetto alla volta, con cautela e attenzione sia per sé che per i fratelli da quando i genitori erano venuti a mancare, non vi era più traccia della ragazzina incosciente e combina guai, eppure sembrava che a prendere quella scellerata decisione fosse stata proprio la ragazzina di un tempo.
Ma come avrebbe fatto a dirlo ai suoi fratelli? Che pazzia, l'immagine di Laxus che la pregava di aiutarlo era impressa a fuoco nei suoi occhi chiari, che scusa si sarebbe mai potuta inventare per sparire di casa per qualche giorno? Era in questi momenti che invidiava la faccia tosta di Lisanna, lei avrebbe trovato subito mille scuse plausibili, ma ormai erano passati tanti anni dall'ultima volta che Mira aveva mentito, si chiedeva se ne fosse più capace.
Guardò un ultima volta verso l'espressione beata e sorridente di Lisanna prendendo un lungo respiro.
-Liz, verresti un secondo?-  urlò Mira sulla porta di camera sua, sentì uno sbuffo sonoro e poi i tonfi sommessi dei piedi nudi della sorella sul pavimento che si avvicinavano a lei
-che ho fatto adesso?- chiese la ragazzina dal caschetto albino spalancando la porta della stanza dove nel frattempo Mirajane si era rinchiusa
-entra- le intimò subito la sorellona chiudendo la porta
-che è successo?- chiese la minore spaesata
-ho fatto un casino- rispose la maggiore senza guardarla negli occhi, troppo occupata a camminare su e giù dal nervosismo. Lisanna la guardò perplessa, mai aveva visto la sorella così agitata, nemmeno quella volta che le aveva confessato di aver tamponato con  il motorino mentre tornava dalla discoteca, doveva averla fatta davvero grossa. Lisanna prese le mani alla sorella fermandola da quella passeggiata nervosa -racconta-  disse preoccupata trascinandola a sedere accanto a lei sul letto.
Mira indugiò qualche secondo con sguardo perso -Hai presente il cavaliere imbronciato?- chiese abbozzando un mezzo sorriso, Lisanna annuì -mi ha chiesto di fingere di essere la sua ragazza davanti alla sua famiglia- disse di colpo Mira, pensando che strappare il cerotto tutto d'un botto sarebbe stato più semplice.
Lisanna sgranò gli occhi -è uno scherzo?- chiese con un mezzo sorriso, non poteva essere vero
-se fosse uno scherzo avrei questa faccia?- alzò la voce Mira in preda all'ansia indicandosi il viso nervoso con un dito, Lisanna tornò seria -hai capito il cavaliere imbronciato- disse fra sé e sé la sorella minore
-ma com'è successo?- chiese poi lasciando che la sorella maggiore si confessasse completamente.
Le parole uscirono dalla bocca di Mirajane come acqua da un rubinetto aperto, incapace di fermarsi e di prendere fiato si zittì soltanto a confessione compiuta sentendo quel masso sul petto sciogliersi come neve al sole. Il silenzio piombò nella stanza caratterizzato dall'espressione esterrefatta di Liz.
-e tu andrai?- sbottò all'improvviso Lisanna scrutando la sorella come fosse un'aliena
-sarà solo per un po' di giorni..- disse vaga Mira incapace di ammettere direttamente di aver accettato quella proposta
-ma ti sei bevuta il cervello? E se fosse un assassino stupratone?- chiese Lisanna incredula
-non è un assassino stupratore- la incalzò Mirajane
-e come fai a saperlo? Gli hai rivolto a malapena la parola! Mira sai cosa dicono dei serial killer? Che salutavano sempre- la incalzò Lisanna
-ti ho detto che è un bravo ragazzo, gliel'ho letto negli occhi- disse Mira abbassando la voce e lo sguardo sulla seconda parte della frase, arrossendo leggermente
-certo, glielo hai letto negli occhi-  la canzonò Lisanna con un sorrisetto, Mira la spinse piano sbuffando divertita.
La stanza calò in un silenzio che pesava più di qualsiasi sfuriata, Mira si guardava i piedi in attesa di ogni tipo di parola da parte della sorella, Lisanna dal canto suo si stropicciava le dita delle mani, poi guardò la sorella, era una pazzia, ma sembrava aver preso la sua decisione. Tutto si poteva dire di Mirajane tranne che non fosse una ragazza assennata, avrà avuto le sue buone ragioni per accettare e infondo anche Lisanna sapeva che il cavaliere imbronciato non era un assassino stupratore.
-alla prima stranezza tu mi chiami e vieni via- disse poi la sorella minore avvicinandosi a Mira -certo- rispose la maggiore sfoggiando un sorriso sollevato -non fare niente che tu non voglia- continuò Liz prendendo le mani alla sorellona -ovvio- rispose lei -e mi chiamerai ogni sera- disse infine –assolutamente- rispose Mira abbracciando la sorella -giuro che se ti fa del male gli tiro un pugno, tanto me lo ha insegnato Hibiki- disse la minore protettiva strizzando la sorella fra le braccia -Hibiki? Liz questa cosa dovrebbe preoccuparmi?- chiese Mira, perchè diamine Hibiki si era ritrovato ad insegnare alla sorella come si faceva a cazzotti? -no- rispose subito Lisanna, Mira sorrise pur sapendo di non essere vista dalla sorella, stringendosela un po' di più al petto -sei pazza- disse Lisanna ancora sepolta fra i capelli di Mira che rise in risposta -come lo diremo ad Elfman?- chiese poi scostandosi, Lisanna la guardò con un sorriso furbetto -ci penso io-. 

Mira sentiva le dita congelate dopo quel viaggio in motorino, l'appuntamento era alle tre del pomeriggio nella piazza della città e Mirajane e Lisanna si erano presentate mezz'ora in anticipo
-sei un pericolo pubblico- Mira commentò la guida spericolata della sorella minore portandosi le mani alla bocca, lasciando che il suo respiro caldo le scongelasse
-e tu sei un'ansia, ora che facciamo per mezz'ora?- disse Lisanna con il casco in mano e i capelli corti scompigliati
-cosa hai detto ad Elfman alla fine?- chiese Mira ignorando il precedente commento della sorellina
-corso d'aggiornamento- disse asciutta Lisanna appoggiandosi al vecchio motorino, compagno di avventure che la protettiva Mira non conosceva
-esistono corsi di aggiornamento per baristi?- chiese perplessa la maggiore infossando il mento nella sciarpa bianca
-e chi lo sa? Lui ci è cascato– disse tranquilla Lisanna, il vento le fece svolazzare appena i capelli corti e privi di pigmento, Mira rise
-sei pericolosa– disse accarezzando la testolina della sorella, erano più simili di quanto avrebbe potuto immaginare.
Erano passati appena quindici minuti quando un'auto nera elegante passò al loro fianco, i flebili raggi solari si riflettevano sulla carrozzeria lucida facendola brillare -fischia- disse Lisanna in segno d'apprezzamento, il cavaliere imbronciato si fermò vicino a loro uscendo elegantemente dall'auto. Indossava un maglioncino grigio con lo scollo a V e una camicia nera di cui si vedeva solo il colletto ben stirato, Mira deglutì, lei aveva apprezzato ben altro oltre alla macchina di lusso.
-Salve- disse Laxus avvicinandosi alle due -Andiamo? Abbiamo qualche ora di strada davanti e vorrei arrivare prima di cena- disse il biondo prendendo il borsone dalle mani di una Mira infreddolita -ehi ehi piano cavaliere- lo fermò Lisanna puntandogli un dito al naso, questo, con ancora il borsone di Mira fra le dita, la guardò con un sorriso divertito cavaliere? Pensò. Lisanna era una pulce bianca in confronto all'altezza sovrastante del ragazzone -sappi che anche se sono lontana ti tengo d'occhio- disse in un fallimentare tentativo di intimorire Laxus -ricevuto- rispose lui divertito, un ghigno soddisfatto comparve sul volto della pulce.
Lisanna se ne stava a cavallo del motorino spento, il casco in mano -ti chiamo sta sera– disse Mira aprendo lo sportello dell'auto, Laxus in pedi dall'altro lato del veicolo  –ci puoi contare– disse Lisanna –ah, un ultima cosa– disse Mira avvicinandosi in fretta alla sorella -ti prego Liz fa la brava- disse guardando negli occhi la sorellina minore, sperando che potesse vedere nelle sue iridi la preoccupazione che le pervadeva il cuore nel lasciare lei e il fratello da soli
–disse la ragazza che scappò con lo sconosciuto– sbuffò Lisanna divertita, Mira alzò gli occhi al cielo -a sta sera- disse infine sparendo dentro l'auto nera.
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Cintura allacciata e mani nervosamente strette l'una a l'altra, la macchina era partita in fretta e Mira osservava l'ambiente circostante schizzare ai lati dell'auto dai finestrini -bella macchina- disse l'albina portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, Laxus sorrise fiero -ti piace? Questa è la mia saetta- disse tamburellando affettuosamente le mani sul volante, un gesto che a Mira fece tanta tenerezza. L'abitacolo era calato in un silenzio opprimente, era così palese che i due non si conoscevano -se dobbiamo fingere di stare insieme forse dovremmo conoscerci un po' meglio- disse Mira imbarazzata. Laxus aveva lo sguardo fisso sulla strada, così assorto e concentrato che l'albina ne approfittò per ammirare quel profilo perfetto e quella misteriosa cicatrice. Avrebbe tanto voluto sapere la storia di quel segno che, nonostante gli deturpasse il viso, lo rendeva comunque così bello e misterioso, ma forse non era il caso di chiederglielo subito -cosa vuoi sapere?- chiese all'improvviso il biondo riportando Mira sulla terra -hai detto che ti ha chiamato la tua famiglia, hai fratelli o sorelle?- chiese abbozzando un sorriso, era sinceramente felice di poter conoscere qualcosa di più di quel cavaliere taciturno -non proprio, mio nonno gestisce un grande ristorante, il Fairy Tail, e il personale è formato da ragazzi che ha preso sotto la sua ala, siamo cresciuti insieme, li considero la mia famiglia nonostante nelle nostre vene non scorra lo stesso sangue- rispose Laxus, lo sguardo sulla strada e un mezzo sorriso sulle labbra.
-perchè ti sei allontanato dalla tua famiglia?- azzardò a chiedere Mira, sperando che non  fosse a causa di qualche attrito fra loro -tu mi ci vedi a fare il cuoco?- la incalzò Laxus alzando un sopracciglio, con un sorriso divertito sulle labbra, Mira sorrise di rimando anche se secondo lei non sarebbe stato male vestito da chef.
-quindi dove lavori?- chiese curiosa, finalmente lo avrebbe saputo
-dirigo un'azienda di impianti elettrici- rispose tranquillo, Mira annuì fra sé e sé, ecco svelato il mistero
-quella nella zona industriale?- domandò l'albina, Laxus annuì
-ma è lontano dal Book Cafè, perchè vieni sempre a pranzare lì?- chiese curiosa, una piccola parte di Mira sperò che il bel biondo ci andasse per lei, ma cacciò subito quel pensiero
-è un posto tranquillo- disse asciutto Laxus omettendo che la vista giornaliera della bella barista migliorava sempre un po' le sue giornate frenetiche.
L'ennesimo silenzio calò all'improvviso, Mira si aspettava che anche lui le avrebbe fatto qualche domanda, ma non lo fece, forse non era interessato o forse la realtà dei fatti era che non c'era molto da sapere di lei.
-ascoltiamo qualcosa?- chiese Mira indicando la radio, la musica avrebbe riempito quel silenzio imbarazzante -certo- disse Laxus disinteressato, girando sinuosamente il volante. Mira scorse fra le stazioni radio con velocità, nessuna canzone sembrava soddisfarla -radio nostalgia?- chiese stranito Laxus leggendo sul display la stazione che Mirajane aveva finalmente scelto -aspetta- rispose lei zittendolo, Laxus si accigliò contrariato da quell'imposizione -Adoro questa canzone- disse Mira come a scusarsi, alzando il volume  e contorcendosi sul sedile per la contentezza di aver beccato quella canzone, anche se ormai alla fine -vorrai scherzare..- disse Laxus venendo subito zittito di nuovo -shh shh ora parte il ritornello Sei nell'anima, e lì ti lascio per sempre, sei in ogni parte di me ti sento scendere, fra respiro e battito ...- cominciò a cantare Mira con impeto spalancando le braccia senza curarsi di Laxus accanto a lei che schivò il braccio con prontezza. Il biondo sorrise beffardo buttando occhiate veloci alla compagna che cantava felice, rivelando una voce dolce e intonata  -dai dai- lo incoraggiò ad unirsi al canto Mira, stringendogli leggermente il braccio muscoloso teso sul volante. Laxus storse il naso, quella musica era troppo smielosa per i suoi gusti -non ti piace?- chiese lei allargando quelle pozze d'oceano che aveva per occhi ma il biondo non rispose e senza guardare pigiò play sul lettore cd -rifatti le orecchie bambolina- disse ghignando, l'abitacolo si riempì di accordi di chitarre elettriche scandite ritmicamente dalla batteria 

She was a fast machine She kept her motor clean She was the best damn woman that i've ever seen....

Le calzanti note degli Ac/Dc colmarono l'udito di Mira che sorrise inconsciamente, era nettamente diversa dalla musica che ascoltavano di solito a casa, canzone d'amore anche quella senza dubbio anche se molto bizzarra,mai aveva definito romantico paragonare una donna ad una bella auto, ma apprezzò comunque.
-che ne dici?- chiese Laxus sorridendo compiaciuto notando il sorriso sulle belle labbra di Mira -non è male- non si sbilanciò lei battendo impercettibilmente il piede a ritmo di musica.
Era passata ormai qualche ora e l'imbarazzo e il nervosismo sembravano essere svaniti -siamo arrivati?- chiese Mira notando il decelerare della macchina -non ancora, devo fare il pieno- rispose Laxus entrando in un area di servizio.
Mira si guardò intorno, si erano allontanati dalla città e adesso l'ambiente a circondarli era più verde e campagnolo, l'albina aspettò qualche minuto prima di uscire dall'auto sgranchendo le gambe e stiracchiando le braccia sotto lo sguardo furtivo del biondo che si beò per qualche secondo del fisico slanciato e formoso dell'albina.
Con un tonfo Laxus chiuse lo sportello dell'auto portando con sé un po' di quell'odore forte di benzina che a lui tanto piaceva , un gesto veloce della mano e il rombo del motore ruggì facendo partire la sua saetta.
-hai freddo?- chiese il biondo notando una Mira stretta spasmodicamente alla sua sciarpa -un po'- rispose lei -nel sedile posteriore c'è il mio cappotto- le disse lui, nonostante l'offerta gentile il suo volto sembrava sempre incurante e disinteressato, ma Mira apprezzò lo stesso -grazie- disse sporgendosi sul sedile posteriore. Si portò quel cappotto nero sulle spalle e una zaffata di profumo le inebriò le narici, era il suo odore, dando la colpa al freddo Mira sprofondò il viso fino al naso in quel morbido cappotto coccolandosi di quel buon odore virile.
Quando l'auto arrivò a destinazione era ormai sera -sveglia- disse teneramente Laxus scuotendo delicatamente la spalla di Mirajane, questa aprì piano gli occhi mettendo a fuoco il volto del compagno di viaggio e un grande casolare fuori dall'abitacolo -siamo arrivati?- schizzò sull'attenti Mira, l'agitazione le percorse la spina dorsale fino a ingarbugliale le viscere -Già, tu si che sei di compagnia nei viaggi eh?- scherzò Laxus, Mirajane sorrise imbarazzata, non era sua intenzione addormentarsi, ma avvolta da quel tepore e quel profumo le fu impossibile non rilassarsi fino all'addormentarsi completamente, poi la guida di Laxus era così liscia e curata da innescare in lei il sonno come un soporifero.
L'aria fredda della sera accarezzò il volto di Mira creandole un piccolo brivido, la casa di fronte a loro era davvero grande e immersa nella natura. Nel giardino vi erano alberelli da frutto, piccole lanterne ad illuminare il vialetto in pietra e un vecchio fienile avvolto nel buio serale ma illuminato dalla fioca luce lunare, il tutto circondato da una staccionata bianca. Sapeva di famiglia e calore anche da lontano, anche con quel freddo di fine autunno, come aveva fatto Laxus a scappare da tutto questo?
I due si avvicinarono al cancello quando una gatta bianca balzò davanti ai loro piedi, Mira sobbalzò appena per poi sorridere teneramente, si abbassò facendosi odorare le dita infreddolite -Charle- disse Laxus chinandosi accanto a Mira -è vostra?- chiese lei accarezzando il morbido manto chiaro della gatta -no, è della figlia della vicina, anche se passano più tempo qui che a casa loro- rispose Laxus sollevandosi -e non solo loro- continuò piano, quasi fra sé e sé sorridendo appena ricordando quella caratteristica invadente e chiassosa di quel gruppo di scalmanati che chiamava famiglia.  -torna a casa, Wendy ti starà cercando- disse il biondo tirando una piccola spinta alla micia che invece si infilò tra le sbarre del cancello avvicinandosi sinuosamente al portico del casolare.
Laxus alzò gli occhi notando le luci accese e una sommessa musica e schiamazzi provenire dalla grande casa “una festa?” Si chiese perplesso, non poteva essere, date le condizioni di salute del nonno Laxus si sarebbe aspettato piuttosto un benvenuto pacato e dalle note tristi. In un gesto naturale il biondo prese la manina fredda di Mira camminando a grandi falcate fino alla porta d'ingresso.
-Laxus! Ben tornato a casa- disse gioisa la rossa che aprì la porta trascinando i due viaggiatori dentro il tepore casalingo -tu devi essere la famosa fidanzata- disse questa stringendo vigorosamente la mano di Mira - Mirajane- rispose l'albina imbarazzata, doveva ancora abituarsi ad essere appellata come la ragazza di Laxus -Erza- si presentò la rossa bella e ridente con in una mano un piattino di torta panna e fragole.
-Laxus!- urlarono in coro tre ragazzi che si fiondarono sul biondo in un abbraccio di gruppo
-sei stato via per così tanto- disse il ragazzo dai capelli verdi stringendosi in quell'abbraccio
-avresti almeno potuto chiamare ogni tanto- continuò la ragazza formosa dai lunghissimi capelli castani, il terzo ragazzone dai capelli neri e blu a spazzola si limitò a strizzare un pò di più gli altri tre nell'abbraccio
-ragazzi non respiro- disse Laxus liberandosi da quella morsa.
Mira sorrise divertita e intenerita al contempo da quella scena -quelli sono Freed e Bixlow- disse Erza indicando rispettivamente il ragazzo dai capelli verdi e il bi-colore  -e la ragazza è Evergreen, conoscono Laxus da quando erano piccolissimi, formarono anche una band da ragazzini, ma molto probabilmente questo lo sapevi già- disse Erza sorridendo, Mira annuì segnandosi mentalmente di prendere in giro il biondo per quella storia scottante.
La ragazza dai lunghi capelli cremisi passò il braccio intorno alle spalle di Mira -dai vieni ti presento la famiglia- disse trascinandola nel grande salotto dal pavimento in legno e le pareti in pietra. La grande casa era in piena festa e Mira si chiese per un secondo da quanti anni Laxus non tornasse, per organizzare un tale festeggiamento anche durante la malattia del nonno.
Ormai il biondo sembrava perso fra la gente mentre Mira veniva trascinata ovunque dalla bella Erza
-Mira, loro sono Lucy e Levy, ragazze, questa è Mirajane, la ragazza di Laxus- disse la rossa lasciando la mano di Mira, la bionda e la turchina sfoggiarono sorrisi entusiasti scuotendo le mani di Mira con impeto
-che piacere conoscerti finalmente!- disse Levy
-sei più bella di quanto immaginassi- continuò Lucy
-com'è andato il viaggio?- chiese Levy porgendo un bicchiere di aranciata all'albina
-bene! Anche se in realtà mi sono addormentata quasi subito- confessò Mirajane con un sorriso prendendo un sorso di quel liquido gentilmente offerto.
La tranquilla conversazione delle quattro fu interrotta da un tonfo sonoro che arrivò a sovrastare il volume della musica
-ti ho detto che alla griglia non c'è nessuno più bravo di me!- sbraitò un ragazzo dai capelli rosa
-ma se bruci tutto ciò che cucini!- rispose l'altro dai capelli corvini dando inizio ad una zuffa, Mira si portò una mano alla bocca guardando allarmata la scena
-tranquilla sono sempre così- disse Lucy alzando gli occhi al cielo
- Natsu e Gray- disse Levy indicando i due ragazzi a Mira
-smettetela subito!- accorse Erza mettendosi fra i due che, intimoriti, cessarono il battibecco come due bambini
-ma Erza, ha cominciato quel ghiacciolo!- si lamentò Natsu
-ghiacciolo?- chiese perplessa Mira voltandosi leggermente verso Levy ma rimanendo con lo sguardo puntato sulla scena davanti a sé
-al Fairy Tail Grey si occupa della cella frigorifera oltre che a servire ai tavoli, è l'unico in grado di starci più di un minuto senza congelarsi o prendersi malanni per gli sbalzi di temperatura- spiegò Levy, Lucy annuì in segno di consenso
-ma se sei stato tu a spingermi fiammella!- replicò Grey
-Natsu è un cuoco e la sua specialità è la griglia- spiegò Lucy senza aspettare la domanda di Mira che annuì grata
-ho detto di smetterla! sta sera dovremmo festeggiare insieme come una famiglia, se vi rivedo litigare vi faccio servire ai tavoli vestiti da conigliette per una settimana!- minacciò Erza raggelandoli con uno sguardo truce che fece sobbalzare anche Levy e Lucy ma non Mira, lei, da brava sorella maggiore,conosceva bene quello sguardo.
La musica cessò di colpo zittendo tutti all'interno del salotto scaldato sapientemente dall'intensa fiamma nel camino in pietra
- permesso, se permettete vorrei vedere mio nipote- disse una voce facendosi spazio fra la gente.
Come Mosè alle rive del Mar Rosso il vecchietto passò per il varco che la compagnia festaiola gli aveva aperto, dritto fino a Laxus
-Laxus!- lo chiamò lui con voce tenera, il biondo si voltò sgranando appena gli occhi alla vista serena e pimpante di quel vecchio -nonno! Ma tu non stavi male?- chiese accigliandosi, l'espressione del basso vecchietto cambiò di colpo
-devo fingere di essere in fin di vita perchè tu ci degni della tua presenza?- urlò arrabbiato, sfoggiando una vena pulsante sulla fronte e un viso rosso scarlatto, ci mancava solo che gli uscisse il fumo dal naso.
-Vuoi dire che era una messa in scena?- chiese stupito Laxus, Mira, che nel frattempo si era affacciata a quella scena pensò che molto probabilmente le messe in scena dovevano essere un vizio di famiglia.
La filippica del nonno durò poco ma fu piuttosto intensa, con lui che sbraitava da un lato perchè il nipote non si faceva mai vivo e Laxus che, dal canto suo, urlava per la ridicola menzogna che il nonno aveva costruito per farlo tornare a casa.
-Adesso basta!- disse il nonno placando la litigata, con gli occhi di tutti sempre puntati addosso, anche se le loro espressioni non sembravano imbarazzate per quel battibecco nel bel mezzo della festa, al contrario, sembrarono quasi inteneriti e divertiti nel vedere Laxus e il nonno litigare a pieni polmoni.
-Ti avevo chiesto di portare la tua fidanzata, è con te?- chiese il vecchio tornando a sorridere come se non si fosse mai arrabbiato, Laxus sbuffò passandosi una mano sugli occhi -si- disse poi cercando Mira fra la gente che fu spinta accanto a lui da un'Erza sorridente. L'albina guardò il basso vecchietto di fronte a lei arrossendo leggermente dal nervosismo -piacere, mi chiamo Mirajane- disse per l'ennesima volta quella sera porgendo la mano diafana all'altezza di quella del nonno
-il piacere è tutto mio! Io sono Makarov, il nonno di Laxus- disse fiero stringendo la mano alla ragazza
-vedo che almeno il gusto per le donne lo hai ereditato dal nonno eh- aggiunse poi ammiccando malizioso, Mira rise e Laxus buttò gli occhi al cielo, era proprio tornato a casa.
 

Spazio di Nina parte due
Se siete arrivati qui vuol dire che avete letto tutto il capitolo e io vi ringrazio tantissimo!
Ringrazio anche di cuore le persone che hanno messo la storia fra le preferite e le seguite
(si perchè esiste qualche anima wild che l'ha fatto, e io li amo)
e grazie mille a chi ha recensito rassicurandomi e dandomi dritte
Vi chiedo nuovamente scusa per la lunghezza pesante del capitolo e per la scarsità dei momenti Miraxus
diciamo che questo è un po' un capitolo “gap”
vi prometto che nel prossimo capitolo ce ne saranno molti di più
Ps. capitolo che molto probabilmente posterò giovedì!
Quindi un bacione e a presto!!

  
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