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Autore: raffa_94    03/04/2009    1 recensioni
“ Non riesco più a guardarti negli occhi.[...] Ogni volta che ti guardo io...” stringi i denti. “ Io vedo lei. Io ti vedo con lei. Forse sono troppo gelosa, forse...forse...” ti guardi la mano sinistra. Giocherelli con l’anello che ti ha regalato. “ Forse questo dovrei ridartelo.” lo sfili e glielo dai. Ti guarda contrariato. Sai che stai facendo tutto da sola, ma non ti importa.
Buona lettura.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Distesa su di un fianco cerchi di trovare un senso a i tuoi dubbi

Distesa su di un fianco cerchi di trovare un senso ai tuoi dubbi.

Ti senti in colpa fin dalla prima volta che hai fatto l’amore con lui.

Ti senti in colpa perché senti che lui non ti appartiene.

Ti rannicchi sotto le coperte, nascondendo la testa sotto le lenzuola mentre senti il materasso abbassarsi e lui stringerti a sé facendo aderire il suo torace alla tua schiena.

“ Ehi, piccola” ti sussurra all’orecchio. “Cos’hai?”

Cos’hai Kazue? Perché non riesci a dirgli quello che pensi?

“ Nulla” biascichi piano. Senti la sua bocca posarsi sul tuo collo e lasciare piccoli baci.

Dovresti rilassarti, ma non ci riesci. No, che non ci riesci.

“ Mick...” sospiri, mentre ti accarezza il ventre. “ Mick.” ti mordi un labbro, sentendolo mordicchiarti una spalla. “ Mick, basta.” mormori affranta.

“ Mh?” il suo fiato caldo contro l’orecchio ti confonde. “ Dimmi cos’hai.”

“ Non ho nulla.” ti mordi un labbro, mentre guardi diritto di fronte a te. Il vento giocherella con la tenda, tu fai la stessa cosa con il lenzuolo.

Il materasso si abbassa di nuovo. Chiudi gli occhi emettendo un altro sospiro.

Quando li riapri lui è lì, davanti a te.

“ Cosa ti succede Kazue?” ti accarezza le guance. Ti ritrai.

“ Io non sono lei.” sospiri imbronciata. “ Io non sono Kaori.” abbassi lo sguardo. “ Io non sono la donna che ami.” sorridi piano. Lui crede di amarti, ma non è vero. E’ questo quello che credi.

“ Kazu...” ti alzi dal letto. Lo guardi fisso negli occhi e poi scappi via.

Ti chiudi in bagno, vergognandoti di avergli esternato quello che credi.

Non dovresti vergognartene...

 

Lo senti picchiettare alla porta, trattieni i singhiozzi.

Ti senti una bambina che si è appena fatta male. Porti le ginocchia al petto.

Mick apre la porta e ti si avvicina. Piangi.

“ Kazue...” ti accarezza dolcemente. Gli fai soltanto tenerezza.

“ Vattene Mick.” le lacrime ti solcano il viso. Lui non ti ama.

“ Non me ne vado. Non ti lascio Kazu.” ti stringe a sé con fare protettivo.

Come ci si sente a sentirsi protette da chi ti sta facendo soffrire?

“ Mick, ti prego.” lo guardi con i tuoi occhioni color cioccolato ricolmi di pianto. Lo stai pregando. Vuoi che ti lasci, anche se ti sentirai persa senza di lui.

“ Shh...non parlare.” chiudi gli occhi. “ Io so che tu non sei lei. Sarei uno stupido a pensare che tu e lei siate la stessa persona o comunque simili. Ascolta se non ti avessi amato, sarebbe stato cretino chiederti di venire ad abitare da me. Se non ti avessi amato, mi sarei limitato a fare l’amore con te e poi non farmi vedere più. Se non ti avessi amato, non ti ammirerei ogni giorno, mentre prepari la colazione o il pranzo o la cena, mentre canticchi. Ed infine se non ti avessi amato ti avrei detto che sei stonata e che dovresti smetterla di cantare mentre ti fai la doccia.

 

“ Smettila.” fremi. “ Mick, smettila. Non...non dirlo.” ti stacchi da lui. “ Non dirlo, ti prego. Ti faccio soltanto pena, lo so. Forse ora sono orribile -quando piango lo sono sempre- ma...non dire quello che non pensi. Non dirlo, ti prego.”

“ Kazue” ti manca il fiato. Dice così bene il tuo nome che quando senti pronunciarglielo ti viene un colpo al cuore.

Ti alzi. Apri la porta del bagno. Cacci le valige dall’armadio. Le riempi, nonostante la vista offuscata.

“ Cosa credi di fare?” ti chiede, il tono leggermente alterato. “ Non puoi andartene via senza darmi una ragione.”

“ Non riesco più a guardarti negli occhi. Non ci riesco più Mick. Ogni volta che ti guardo io...” stringi i denti. “ Io vedo lei. Io ti vedo con lei. Forse sono troppo gelosa, forse...forse...” ti guardi la mano sinistra. Giocherelli con l’anello che ti ha regalato. “ Forse questo dovrei ridartelo.” lo sfili e glielo dai. Ti guarda contrariato. Sai che stai facendo tutto da sola, ma non ti importa.

“ Kazu.” scuoti il capo.

“ Niente Kazu, Mick.” chiudi la chiusura lampo del trolley.

Ti vesti e prendi le valige. Il silenzio vi avvolge.

Ti afferra un polso e ti fa girare. Lo guardi negli occhi e ti senti morire.

Mick sospira e ti lascia andare, capendo che è finita.

Singhiozzi andando verso la porta, la apri e tiri su con il naso.

Ti volti un’ultima volta e lo vedi sedersi sul divano con la testa tra le mani. Disperato. Triste. Solo.

Abbassi lo sguardo ed esci da lì. Chiudi la porta e ti appoggi ad essa.

Anche tu sei disperata. Triste. Sola.

Eppure ti senti sollevata.

Sollevata di esser stata sincera per una volta nella tua vita.

   
 
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