Presto sui vagoni,
A lanciare giù i nostri cuori.
Con la vernice coprite ogni cosa.
Lasciate che il colore,
Copra il grigio torpore,
Della periferia e dei suoi lampioni.
Presto, presto, corri,
Verso lo specchio.
Infrangici il tuo viso,
Lascialo sanguinare, vivo.
E poi chiama l'ambulanza,
Dilli che non vuoi essere salvata.
Presto, presto, spostati in silenzio,
Fra queste stanze, fra la mia mente ampia.
Lasciami qualcosa dentro,
Semi di follia, forse.
Presto, presto,
Sotto i portici, le luci al neon,
Le pubblicità, i cartelloni,
Con i piccioni posati sui marmi delle chiese.
Giù verso il rimare infinito.
Del lungo mare finito,
Della sabbia bagnata,
E dell'acqua salata.
Scarpe spaiate, zaini logori,
Piedi stanchi, ma dobbiamo ricoprire,
Il mondo col colore.