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Autore: miley1310    06/04/2016    0 recensioni
"Love is all you need" dicevano i Beatles. E forse è proprio di questo che Alex, una ragazza di 17 anni con la vita incasinata, ha bisogno. Per i mille problemi con la madre vuole solo scappare da lì ed andare al college il più lontano possibile per ricominciare. Ma, a volte, uno stupido progetto di letteratura può cambiare la tua prospettiva delle cose. Due ragazzi diversi, ma uguali. Due vite che si intrecciano. Perchè, la maggior parte delle volte, la felicità è fatta di cose semplici. Di persone.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Secondo giorno, nuova tortura. Ieri al lavoro è stato uno schifo. Ho passato tutto il pomeriggio a servire clienti fastidiosi e pieni di pretese senza però battere ciglio e con un sorriso stampato in faccia. Me lo devo tenere assolutamente quel lavoro anche se, un paio di volte, avrei voluto sbattere il vassoio in testa a qualcuno di loro perché, andiamo, è un fottuto hamburger! Mangia e non rompere i coglioni. Ma io penso che la gente abbia una predisposizione genetica a far saltare i nervi perciò, ormai, mi sono rassegnata.  Mentre prendo le chiavi di casa, lancio uno sguardo a mia madre e noto una cosa che nel buio della sera precedente non avevo visto. Buchi. Sulle braccia. Mi avvicino per vedere meglio e si, cazzo, sono dei buchi da siringa. Chissà di che diamine si è fatta. Fino ad adesso si era limitata a bere come una spugna e a farmi passare l'inferno, ma si vede che adesso qualche suo amico fattone l'ha introdotta in questa nuova e divertente dipendenza. Non sono neanche  tanto sconvolta perché, dopo tutto quello che ha fatto, avrei benissimo potuto aspettarmelo. Mentre esco di casa ripenso alla mia infanzia, a quando da piccola la vedevo bere di nascosto da mio padre qualche birra, quando, mentre cucinava, beveva qualche bicchiere di troppo. Da bambina mi chiedevo perché lo facesse, perché ferisse tutti noi in questa maniera, e mi ripetevo che avrebbe smesso perché ci voleva bene e si sarebbe fatta aiutare. Ma con il passare degli anni, la delusione si è fatta strada in me, e piano piano mi sono resa conto che non sarebbe mai cambiata. Anche se ci speravo perché, si sa, l'uomo crede vero ciò che desidera. Ma alla fine è rimasta così e io ormai non provo più niente. Mentre questi pensieri mi attraversano la mente, arrivo davanti al cancello della scuola. Prendo un respiro profondo e entro; ancora poco e potrò andarmene. Mentre raggiungo Beth all'armadietto penso che prima o poi dovrò parlare con quell'odioso di Noah riguardo il progetto. "Hola mia dolce Alex, come procede?" Esordisce dolcemente Beth. Anche lei ha i suoi problemi ma, al contrario di me, cerca di affrontare tutto con il sorriso. A volte la invidio. " Si tira avanti, B. Oggi è una giornata sopportabile perché ho l'approfondimento di psicologia quindi potrò distrarmi un po' " rispondo con un mezzo sorriso. La psicologia anzi, la criminologia, è la mia unica gioia. Si lo so che sembra da psicopatici/ maniaci e Bhe, forse lo è, ma a me piace. Anzi, la adoro. Amo scavare nella mente delle persone, capire perché fanno certe cose, e sopratutto aiutarle. Non sono riuscita ad aiutare mia mamma, ma qualcuno riuscirò a salvare. Questo è il mio più grande obbiettivo: cercare di tirare fuori le persone dal loro inferno personale, prima che ne vengano risucchiate. Prima che la campanella suoni per annunciare l'inizio delle lezioni, saluto Beth e mi dirigo verso l'armadietto più amato della scuola: quello di Noah. Come si dice: via il dente, via il dolore. Quando tutti i suoi scimmioni e tutte le cheerleader si accorgono che mi sto dirigendo lì, un inquietante silenzio cala sulla compagnia. Per quando mi riguarda me ne sbatto altamente, possono baciarmi il culo. Così non appena mi ritrovo di fronte a Noah, anche se nel mio caso sarebbe più appropriato dire sotto, considerando che è alto come un fottuto palo della luce, mi schiarisco la voce e esordisco con un: " Ehi coso, dobbiamo metterci d'accordo per il progetto di letteratura, non voglio ritrovarmi con l'acqua alla gola". Lui mi squadra e per un attimo, un solo attimo, lo giuro, mi ritrovo folgorata dalla sua bellezza. Ha degli occhi azzurri, che Dio, potrebbero illuminare una stanza e dei capelli di un colore misto tra il biondo e il marrone, molto alla Justin Bieber ai tempi d'oro, che sono la fine del mondo e poi, vogliamo seriamente parlare del suo fisico? Scommetto che sotto quella fastidiosa maglietta c'è un corpo da...Alex, basta! Concentrati. È solo un maschio, ce ne sono mille molto più intelligenti e belli di lui. Nel frattempo lui ha iniziato ha parlare e io mi sforzo per prestare attenzione. "Ah sì, quel noioso progetto...com' è che ti chiami? " "Alex" rispondo semplicemente con una nota di fastidio nella voce. Le mie ovaie stanno iniziando a girare pericolosamente. "Ah, sì, certo, Alex. Bhe, direi che possiamo vederci domani pomeriggio per iniziare a buttare giù qualche idea. Okay perfetto, allora ci vediamo domani alle 4 davanti alla biblioteca" dicendo questo torna a parlare con i suoi amici. Non mi ha neanche chiesto se mi andava bene, ha deciso lui per tutti e due. Ma chi si crede di essere? Obama? E se io avessi da fare qualcosa, come che so..dare da mangiare ai poveri? Gesù, le mie ovaie sono impazzite ma faccio lo stesso un mezzo assenso con la testa e me ne vado. Non ho voglia di discutere già al mattino presto.


La giornata passa relativamente tranquilla, a parte qualche battibecco con Mrs Smith, la pazza che insegna chimica. Quella ha seriamente bisogno di medicine, un giorno o l'altro ci farà saltare in aria. Grazie a Dio è arrivata la mia ora preferita: Psicologia. Mi metto nel banco in prima fila e tiro fuori il mio quaderno per gli appunti. Nell'ora successiva mi perdo in Freud e nelle sue teorie del complesso di Edipo. Che cosa strana vero? È tua madre ma la ami come se fosse la tua amante. È tuo padre ma lo ritieni un avversario in amore.
Sulla strada del ritorno mi preparo ad affrontare un discorso con mia madre. Non mi interessa se sarà ancora mezza sbronza, non ho intenzione di cadere nel profondo e buio tunnel della droga; già, perché se ci cade lei, ci cado anche io e non so se posso sopportarlo. Anzi, ne sono sicura, non posso assolutamente sopportarlo. Una volta arrivata davanti alla veranda sento rumori strani provenire dall'interno: pentole che sbattono, sedie che cadono e gente che parla velocemente. Entro il più in fretta possibile e, di certo, non mi aspetto di trovare questo spettacolo. Mia madre con una faccia spaventata e un tizio con una pistola in mano.

"Ma si può sapere che diavolo sta succedendo?" Urlo tra lo spaventato e l'incazzato. Il tizio inquietante si gira svogliatamente verso di me e, Dio, ha una faccia che farebbe scappare l'agente Gibson. Purtroppo mi devo fare forza, così faccio un passo avanti e lo fronteggio. "Senti, noi non vogliamo problemi, quindi dimmi cosa vuoi e poi vattene". L'uomo mi studia per un secondo poi, ritenendomi probabilmente degna della sua risposta, mi dice con voce profonda: " quella stronza si è presa la mia roba promettendomi che avrebbe pagato in contanti il giorno dopo, ma io non vedo i miei soldi da più di una settimana. Quindi, io voglio i miei cazzo di solidi. Ora." Conclude la frase calcando volutamente sull'ultima parola. Cercando di non far trasparire la mia ansia, replico " e quanto è che la stronza ti dovrebbe?" "150  verdoni" . Per un attimo mi manca l'aria. QUANTO? Magari per tanti non sarebbe un problema, ma per noi, anzi, per me, sono un sacco di soldi. Cazzo. Per un attimo, uno solo, mi passa per la mente di mandare a fanculo lui e mia madre e dirgli che io non c'entro, anzi, che lei non vive nemmeno qui, e sbatterli fuori entrambi. Sfortunata me, ho ancora un briciolo d'amore per mia madre, quindi gli faccio segno di aspettare lì e salgo in camera. Vado dritta verso l'armadio dove so che troverò una scatola, non molto grande e di colore verde, con scritto sopra "Boston". Faccio un respiro profondo, la apro, e prendo ciò che devo. Scendo giù e mi metto davanti al tipo, che tiene ancora la pistola ben in vista. "Ecco i tuoi sporchi soldi, levati da piedi e non vendere mai più roba a mia madre. Chiaro?" Il tizio non risponde, prende i soldi e esce dalla porta. A questo punto sono davvero, davvero, incazzata nera. "Ma che avevi in testa? Drogarti? Farti fare credito da uno spacciatore psicopatico?". Mia madre tace per un secondo, poi alza la testa e risponde. " Mi dispiace tesoro, mi hanno cacciata dal bar e Bob mi ha convinto a provare qualcosa di più forte. Non volevo, davvero. Smetterò, lo giuro, smetterò anche di bere" Dice l'ultima frase piangendo e io sono quasi tentata di crederle. Ma lo so, non smetterà mai. La famosa ultima sigaretta di Zeno, che in realtà non è mai l'ultima. Per cui mi giro e gli rispondo con voce incolore: " Senti, non mi interessa, okay? Fai ciò che voi, ma non qui dentro. Quando torni devi essere in condizioni perlomeno decenti, chiaro? Non mi frega se Bob o Tom o chi per esso vogliono provare cose più divertenti, andate a farlo a casa loro. Qui dentro io non voglio mai più vedere tipi che mi minacciano con la pistola. E se vedo anche un solo granello di quella merda in giro per casa, giuro su Dio che sbatto te e quel tuo patetico culo fuori da casa mia". Dopo aver finito il mio discorso, mi sento bene ma anche maledettamente male. Non so qualche dei due sentimenti prevalga. Mia madre mi guarda con uno strano sguardo e con voce flebile, replica semplicemente "Tesoro, quando è che ti ho persa?" Ci penso un attimo e "probabilmente, anche se te lo dicessi, non te lo ricorderesti neanche. Il tuo corpo è invaso da quella merda." Detto questo, mi giro e torno in camera. Devo ancora fare i compiti.

Autrice:
Tatannn okay lo so che dovrei trovare un giorno in cui pubblicare i capitoli, ma mi viene l'ispirazione nei momenti più strani possibili e quindi devo scrive e siccome non ho pazienza devo poi per forza pubblicarlo. Fatemi sapere cosa ne pensate...tranquilli tra poco arriverà anche la parte Love..parlo come se avessi un vasto pubblico a cui rivolgermi ma va Bhe! Tra poco segnerò un giorno in cui pubblicherò..per il resto..have a good day! (L'ho riletto 8383 volte ma se ci sono errori per favore ditemelo!)
 
  
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