Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Emy Potter    06/04/2016    4 recensioni
Conoscete la canzone "Life's too short - reprise" che è stata tagliata in Frozen? Bene, perché questa storia parla proprio di quel momento che doveva essere inserito nel film.
Nel testo: "Se fosse uscita da quella stanza non sarebbe stata viva. Non avrebbe potuto rivedere Elsa, chiederle scusa per non essere riuscita ad aiutarla, a capirla. Non avrebbe potuto dirle che le voleva bene. (...)
Per lei, la vita era troppo breve."
Spero vi piaccia!
Genere: Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando Elsa aprì gli occhi, subito un forte mal di testa si fece sentire, martellandole la testa come farebbe una mazza su un tamburo. Si sedette su quello che sembrava un lettino, mentre lo sguardo passava in fretta da una parte della stanza all'altra, nel tentativo di capire dove si trovasse.
Quello che subito catturò la sua attenzione fu l'unica fonte di luce, ovvero una stretta finestra che sembrava dare apparentemente sul nulla.
In cerca di risposte, Elsa corse istintivamente verso di essa, mentre gli occhi cercavano di mettere a fuoco il paesaggio al di fuori. Arrivò così vicina che riusciva quasi a scorgerne i lineamenti, ma qualcosa la trattenne e la tirò, facendola arretrare di qualche passo.
Solo quando si guardò le mani capì cosa era successo. No, in realtà non le vide, le mani. Vide solo il ferro che le avvolgeva, probabilmente per tentate di arrestare i suoi poteri. Chi gliele aveva messe? Erano stati i soldati di Arendelle? Sotto l'ordine di chi?
Non si soffermò più di tanto su quei pensieri, forse anche perché non voleva saperle le risposte. Inolte doveva scoprire se quello che aveva detto Anna era vero, se, come aveva sperato, era solo una scusa per riportarla a casa.
Oh, quanto voleva che fosse stato così.
Ma quando si sporse per vedere attraverso il vetro, quelle speranze crollarono in fretta, come succede ad un castello di carte con un soffio di vento. Il cuore perse un battito e un dolore fitto lo strinse in una morsa che le parve mortale. La consapevolezza di quello che aveva fatto la colpì con un pugno che non mostrava pietà per il mostro che era, mentre i sensi di colpa le attorcigliarono le membra.
"Non siate il mostro che tutti temono" aveva detto Hans, il principe delle isole del sud. Ma lo era diventata ormai. Il suo popolo stava soffrendo, Anna stava soffrendo e tutto a causa sua.
Anna.
L'immagine della sua amata sorellina le tornò alla mente, così come tutte le volte che le aveva sbattuto la porta in faccia.
Vedeva chiaramente i suoi capelli biondo fragola, lunghi e lisci, così belli che parevano fatti di seta, con quella striscia bianca che le ricordava sempre quello che le aveva fatto quella notte, tanti anni fa, ma dolorosamente rimasta vivida nella sua mente. Poi rivide quei bei occhi azzurri, allo stesso tempo simili e diversi dai suoi. Perché se i propri esprimevano freddezza, solitudine e dolore, quelli di Anna davano un senso di gioia, speranza e libertà.
Fredde lacrime vennero agli occhi, in bilico sulle ciglia inferiori, come per affacciarsi a vedere il mondo esterno. E a quanto pare furono troppo curiose di uscire per poter essere fermate, come farebbe un bambino che vuole vedere il luogo in cui è nato.
Si sedette sul lettino di quella che aveva riconosciuto essere una prigione e cominciò a piangere, stringendo le braccia attorno alla vita per alleviare il dolore e intonando una dolce e struggente melodia.
"Questa tristezza è come neve in me.
Lei si fidava e l'ho ferita, ed ora credo che
se ritornassi indietro questa volta rischierei e starei accanto a lei."



"Tempo non ho"


Anna sentiva il cuore ghiacciato batterle debolmente nel petto, la schiena appoggiata alla porta chiusa a chiave, le gambe al petto in cerca di calore, mentre tentava inutilmente di soffocare i forti singhiozzi che scuotevano il suo ormai fragile corpo.
"Per essere una stupida che ha pensato soltanto a sé...
Tempo non ho, non so l'amore che cos'è, questa è la verità.
Così ho sbagliato tutto, così è finita qua.
Ora so che tempo non ho..."

Le mancò il fiato quando sentì il gelo avanzare ancora. Se fosse uscita da quella stanza non sarebbe stata viva. Non avrebbe potuto rivedere Elsa, chiederle scusa per non essere riuscita ad aiutarla, a capirla. Non avrebbe potuto dirle che le voleva bene. Una fredda lacrima le rigò l'ormai pallido volto, ghiacciandosi a metà percorso e rimanendo sospesa, come quel dolore che rimaneva lì e la tormentava.
Per lei, la vita era troppo breve.
-O-

NOTA AUTRICE: Ciao a tutti!
Se siete arrivati fino a qui e state pensando "non è la canzone tagliata di Frozen". Ora vi spiego tutto: in realtà questa è la versione in italiano cantata da Thymeka e Awa, la quale è davvero bellissima.
Vi lascio il link: http://www.dailymotion.com/video/x1knb7e_frozen-tempo-non-ho-ripresa-life-s-too-short-reprise-italian-version_creation .
Ringrazio in anticipo chiunque abbia letto questa breve flash-fic, fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola recensione, in modo che io possa migliorarmi giorno per giorno.
Alla prossima!
Kisses, Emy.
   
 
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