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Autore: Stellina13    07/04/2016    2 recensioni
"Tu mi rendi felice anche quando mi rendi triste".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Mi mancava. 
Terribilmente. 
Mi manca. 
Ancora.
Mi svegliavo nel cuore della notte cercandolo. 
Lo cercavo. 
Continuamente. 
Lo cerco.
Ancora. 
Lui non c'era. 
Per colpa mia. 
Lui non c'è. 
Non ci sarà mai più.
Più volte ho composto il suo numero in quelle settimane.
Non ho mai avviato la chiamata. 
Non lo chiamerò mai più. 
Un giorno avevo deciso di andare da lui.
Volevo vederlo. 
Mi mancava troppo. 
Non ce la facevo più. 
Avevo preso la metro. 
Ero caduta dalle scale. 
Ero svenuta. 
Ero incinta. 
Di Josh.
L'ho preso come un segno. 
Il bambino. 
Lui veniva prima di tutto. 
Ci abbiamo provato. 
Ci stiamo provando. 
Ancora. 
Non lo amerò mai. 
L'ho capito io e lo ha capito anche lui.
Ma il bambino viene prima di tutto.
Un giorno non ce l'ho fatta.
La pancia era cresciuta.
E io ho avviato la chiamata.
Volevo sentirlo.
Volevo vederlo.
Egoisticamente.
Il cuore batteva forte. 
Veloce.
Impaurito. 
E speranzoso.
E poi la sua voce...
Dio quanto mi era mancata.
Erano passati tre mesi.
Ed era sempre lui.
Un po' più freddo.
Un po' più distaccato. 
Un po' più arrabbiato.
Un po' più acido.
Un po' più ferito. 
Ma sempre lui.
Sempre l'uomo che amavo.
Che amo.
Che amerò per sempre.
Riuscii a strappargli un caffè in centro. 
Probabilmente vederlo mi avrebbe ucciso. 
Anzi.
Senza il probabilmente. 
Ma non importava. 
L'avrei visto.
In carne ed ossa. 
E gli avrei parlato. 
Lui mi avrebbe vista.
In carne ed ossa.
E mi avrebbe parlato. 
E avrebbe visto la pancia.
E l'avrebbe ucciso. 
Ci saremmo uccisi a vicenda. 
Ma ne avevo bisogno. 
E forse anche lui. 
Avevamo scelto un bar casuale. 
Un'orario casuale.
Sarebbe potuto sembrare un incontro casuale. 
Ma non lo era.
Era un incontro atteso.
E temuto.
Da entrambe le parti. 
Non mi preparai un discorso.
Anche se fantasticai a lungo su come sarebbe stato rivederlo.
Non cercai di nascondere la gravidanza.
Sarebbe stato da codarda.
E lo ero stata per troppo tempo. 
Troppo a lungo. 
Perdendo la persona a me più cara. 
Non avrei commesso lo stesso errore. 
Non questa volta.
Non con lui.
Non di nuovo. 
Quando l'ho visto. 
Una strana sensazione. 
Un misto tra felicità e malinconia.
Averlo lì. 
Davanti a me. 
Qualcosa di inspiegabile.
E la consapevolezza di un addio.
Qualcosa che fa tanto male.
Al petto.
All'altezza del cuore. 
Quando mi ha vista. 
Una faccia scura. 
E poi un sospiro.
Una fitta.
Proprio lì.
Proprio dove fa più male.
Avermi lì.
Davanti a sé.
Un dolore immenso. 
La consapevolezza di avermi persa per sempre. 
E poi capire che non mi ha mai avuta. 
Straziante.
Fu una conversazione straziante. 
Da ogni sguardo, da ogni parola, da ogni gesto trapelava ciò che nessuno dei due riusciva a dire.
Sapevamo che dirlo avrebbe reso tutto più difficile.
Glielo chiesi.
Egoisticamente glielo chiesi.
Ma avevo bisogno di sapere.
"Sei felice?"
"Mentirei se dicessi di no. Perché ora in questo momento, qui con te sono felice. Nonostante tutto il male che mi hai fatto. Nonostante la consapevolezza che non ci vedremo più. Tu mi rendi felice anche quando mi rendi triste"
Una lacrima.
Una goccia di acqua salata.
Uscì senza controllo.
"Non piangere ti prego. Perché non posso più consolarti. E vederti soffrire mi uccide"
Sorrisi tra le lacrime.
Smisi di piangere.
Lo feci mentre tornavo a casa.
Piansi tanto.
Il respiro mozzato dai singhiozzi.
Poi la calma.
Dovevo stare calma. 
Per il bambino.
Perché lui viene prima di tutto. 
Al momento di salutarsi ci salutammo. 
Prendemmo due strade opposte.
Ma poi mi ricordai che il mondo è tondo.
Allora mi voltai e corsi indietro da lui. 
E appena mi vide allargò le braccia.
Quasi d'istinto. 
Mi trovai d'improvviso a casa.
Il suo profumo.
Lo inalai dentro come fosse ossigeno.
Arrivò in profondità.
Nella stanza dedicata a lui. 
Sarebbe rimasto lì per sempre. 
Sapevamo che dirlo avrebbe reso tutto più difficile. 
Ma lo dicemmo.
Ognuno all'orecchio dell'altro.
"Ti amo"


ANGOLO AUTRICE
Non so da dove venga questa storia. O forse sì. Comunque spero vi piaccia, e so che avevo promesso a blodi52 qualcosa di allegro, ma questo è ciò che è uscito dalla mia testolitna. Spero ti piaccia ugualmente e non disperare prima o poi qualcosa di felice lo scrivo. 😉
Mi piacerebbe se lasciaste una piccola recensione, è bello sapere quello che i miei testi suscitano nelle persone. Vedere se il messaggio che volevo lanciare è arrivato.
Grazie 
A presto 
AC




 
   
 
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