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Autore: Mrs Hood    09/04/2016    4 recensioni
Dean ha fatto come aveva promesso: si è creato una nuova vita con Lisa.
Ma se non fosse felice?
E se Castiel un giorno si presentasse da lui?
E' la mia prima One Shot, quindi siate clementi ù.ù
Un po' OOC
Parole: 1154
Contesto: Tra la quinta e la sesta stagione
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione, Sesta stagione
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“Cas. So che sei impegnato in cose molto più importanti in questo momento ma mi sento davvero solo, sai? Ora che Sammy non c'è più e che tu sei tornato in Paradiso. –qui una lacrima minacciava di scendere sul suo viso–Sii prudente Cas.” Dean si alzò pesantemente dal letto e si diresse verso la camera di Ben per accertarsi che dormisse. Bussò piano alla porta socchiusa ma il ragazzo non rispose ed infatti dormiva come un sasso, il fumetto che stava leggendo ancora sul letto. Dean uscì con un sorriso triste dalla stanza.

 

La sua nuova vita era ciò che aveva sempre sognato nel profondo della sua anima, poteva finalmente essere normale. Ma, pochi mesi dopo essere entrato in quello stile di vita, capì che l'ordinario non era fatto per lui: a lui il golf non piaceva, dover essere amico con tutti i vicini anche se non li sopportava non faceva per lui; il lavoro era diventato monotono, bellissimo per carità, lui amava le auto ma, dopo un po', anche quelle furono noiose. Era tutto troppo poco per ciò con cui era cresciuto.

La semplice verità era che gli mancava la caccia, terribilmente. Okay, certo, gli ultimi mesi erano stati davvero dolorosi, ma gli mancavano i primi tempi dopo che suo fratello aveva lasciato Stanford. Quando erano solo due ragazzi che cercavano loro padre.

E poi Sam. Oh, il suo Sammy. Colui che si era sacrificato per l'umanità. Lui era la cosa che gli mancava di più al mondo. Non si perdonava di non aver trovato una soluzione alternativa a ciò che gli era successo, e mai lo avrebbe fatto.

Così pregava, quando Lisa era a cena con le sue amiche o semplicemente quando lui si trovava solo. Di certo non pregava Dio. Sapeva che a lui aveva smesso di importare anni prima. Pregava Castiel perché era sicuro che lui lo ascoltasse, o almeno lo sentisse. Gli chiedeva di scendere sulla Terra, almeno per un po'. Solamente per il tempo necessario perché lui capisse cosa voleva fare davvero. L' angelo non si era mai fatto vedere, ma Dean non mollava e, se anche erano solo poche parole ogni volta che ne aveva l'occasione lo faceva.

 

 

* * *

 

“Ciao Dean” Sussultò quando udì la voce profonda del suo amico che stava in piedi dall'altra parte della camera ed improvvisamente i suoi muscoli erano come congelati. L'unica cosa che si muoveva minimamente nella stanza era il bavero del trench dell'angelo, mosso dal vento per via della finestra aperta.

Nessuno dei due si spostò finché il nome di quest'ultimo non lasciò le labbra di Dean:”Castiel”. Fu solo un sussurro, quasi impercettibile ad orecchio umano, ma bastò per far realizzare al biondo che ciò che stava davanti a lui era vero. Corse tra le braccia di Castiel che lo strinse, dopo un momento di esitazione. Il nome dell'angelo continuava a risuonare nella stanza. “Cas”, veniva sussurato.

Al moro si spezzò il cuore sentendo il suo amico chiamarlo così disperatamente, “Mi dispiace Dean” gli mormorava nell'orecchio mentre l'altro si aggrappava alle sue spalle disperatamente, scosso dai singhiozzi, “Andrà tutto bene, ci sono io qui ora”.

Dean riuscì a ricomporsi dopo una decina di minuti, ma si dovette sedere sul letto per paura di crollare a terra.

“Dean.” l'angelo si sedette vicino al biondo poggiandogli delicatamente una mano sul ginocchio sinistro.

“Sto bene.”

Castiel rise sprezzante, “Non è vero”

“Mi sei mancato, Cas” l'uomo abbassò gli occhi, un po' perché si vergognava di ciò che aveva detto, un po' perché i suoi occhi stavano nuovamente riempiendosi di lacrime e lui non voleva piangere ancora davanti al suo amico.

Quest'ultimo gli sollevò il viso ed i loro sguardi si fusero.

Sorrise teneramente, “Dee la devi smettere di incolparti per tutto.”

“No Cas, è stata colpa mia. Dovevo trovare una fottuta soluzione, non ci sono riuscita ed ora Sammy è all'Inferno.” La sua voce si era alzata. Tremava.

La mano destra di Castiel si appoggiò su quella sinistra di Dean. Il calore di essa lo fece smettere di tremare.

“Ora ascoltami perché non lo ripeterò due volte, è stata una scelta di Sam, dire di sì a Lucifero. Non colpa tua. Seriamente Dean, smettila.” il biondo annuì piano, dandola vinta all'uomo al suo fianco, “Tu?”

“In questo momento io non sono importante.”

“Oh, andiamo Cas, non fare il sentimentalista adesso. Come va ai piani alti?” un sospiro sconsolato uscì dalle labbra screpolate del moro:”In questo momento c'è un attimo di tregua, ma sono certo che a breve i miei fratelli e sorelle ricominceranno a combattere.

Per questo sono qui soltanto ora, ero molto occupato. Mi dispiace molto Dean, scusami.” l'ex cacciatore rise sommessamente, scuotendo poco la testa “Non c'è nessun problema Cas. Lo so che hai cose più importanti da fare lì su. Non dovresti nemmeno essere qui a preoccuparti per me adesso.” una mano si posò sulla sua guancia.

“Sentivo le tue preghiere, le ascoltavo. Volevo solo scendere sulla Terra, venire da te per starti vicino. Mi piangeva il cuore Dean. Ero in battaglia e ti sapevo qui giù, infelice, senza tuo fratello. Ed era l'unico pensiero che mi faceva andare avanti: che quando sarebbe stato tutto finito avrei potuto raggiungerti e farti sorridere. O provarci, almeno.” gli occhi di entrambi erano oramai pieni di lacrime di gioia, rabbia, dolore. E in un momento la mano dell'angelo era dietro la nuca del biondo e la spingeva verso il suo viso. Furono così vicini che egli poteva contare le lentiggini sul naso di Dean. Vi fu un “Cas” sussurrato con voce disperata, carica di scelte sbagliate, mancanza e amore mai espresso. Quel nome riempì la camera, mentre le loro bocche si sfioravano, prima lentamente e poi con passione. Quella passione che quasi per tre anni avevano represso.

Il nome del moro continuava ad echeggiare tra le quattro mura, nei gemiti di Dean mentre i loro corpi si fondevano in uno solo.

“Cas.”

“Dean, scappa con me.” gli sussurrò l'angelo. E lui non poteva dire di no. Era stufo di essere infelice.

Così annuì, lo baciò, gli sussurrò un “Ti amo.” e poi chiamò Lisa che, un po' ridendo, un po' piangendo ed un po' urlando gli disse che doveva aspettarselo prima o poi e che comunque stava tronando a casa. Gli disse di non aspettarla perché se lo avesse fatto lei non avrebbe resistito e lo avrebbe fermato. E lui andò.

Partirono con l'Impala, come le persone normali. Senza poteri angelici o altro. Per una meta a loro sconosciuta.

 

E, ad un certo punto, mentre le ruote della macchina magiavano l'asfalto ad una velocità fin troppo alta per l'autostrada ed una canzone di Bob Seger usciva dalle casse, Castiel parlò, e furono solo tre parole:”Anche io Dean.”

Solo tre parole bastarono a far riempire, per l'ennesima volta quella notte, gli occhi di Dean di lacrime di gioia, mentre sussurava:”Cas”.




Spazio me
Heii, okay, questa è la prima One Shot che scrivo. Mi piace abbastanza ma non ne sono del tutto convinta, mi piacerebbe tantissimo sentire la vostra opinione ù.ù
Kisses, 
Vio.

 

   
 
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