Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: marthainabluebox    09/04/2016    1 recensioni
Una'annoiata investigatrice dal triste passato, un emulatore, un patto col diavolo, la rinascita di bene e male...
AU ai limiti dell'impossibile in cui Sybil Vyse, investigatrice londinese, viene chiamata per aiutare nel caso di un secondo Kira (o meglio un terzo) e viene portata dalla sua ossessione per uscire vittoriosa da ogni sfida a stringere un patto col diavolo (o meglio con uno shinigami) per riportare in vita le uniche due persone che potranno aiutarla a risolvere il caso.
||SPOILER!||OC, OC ovunque||Life note AU||Probabile yaoi/shonen-ai e praticamente sicuro yuri/shoujo-ai||
Genere: Mistero, Thriller, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: L/Light
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter one
Boredom

Era una giornata come un’altra, il tipico tempo londinese era rimasto invariato malgrado tecnicamente fosse primavera, il che faceva sì che ad accompagnare il ticchettio dei tasti del computer di Sybil ci fosse il lieve rumore della pioggia che sbatteva sui vetri dell’appartamento.
Quel giorno era particolarmente noioso per la ragazza: Solo casi minori o al massimo qualche emulatore. Non riceveva un nuovo caso da settimane. Cosa era successo alla categoria dei criminali in quel periodo?

Non avendo null’altro da fare continuava a scorrere tra i fascicoli dei casi archiviati dalla polizia con la solita espressione tra l’apatia e la profonda noia. Rapine, furti d’identità, violazione di proprietà privata… Le cose più interessanti che c’erano erano qualche delitto passionale e dei rapimenti.

Era arrivata a pensare che avrebbe potuto commettere lei stessa un qualche crimine per poterci indagare, dopotutto sarebbe stata decisamente migliore di tutti quelli che venivano catturati a mala pena ad una settimana di distanza dal crimine in questione. Senza contare il fatto che sarebbe stato divertente vedere la polizia brancolare nel buio e chiederle aiuto senza sapere di avere davanti proprio la colpevole.

In fondo sapeva che non lo avrebbe mai fatto, ma dilettarsi con quell’ipotesi si era rivelato sorprendentemente divertente. Le piaceva l’idea di poter essere allo stesso tempo eroina e nemesi.
Alla fine, mentre leggeva l’ennesimo noioso fascicolo, come una manna dal cielo arrivò una mail da parte dell’ispettore della polizia di Baltimora.

“Gentile signorina Vyse,
Il suo consulto per il caso dell’arciere scarlatto è stato vitale. Noi, come le unità investigative del resto del mondo, stiamo attraversando un momento di enorme crisi. La notizia non è stata resa pubblica per non scatenare il panico tra la popolazione, è stato deciso di contattarla dopo settimane di indecisione. A questo punto è giunto il momento di rivelarle cosa ci angoscia da ormai settimane: Pensiamo che Kira sia tornato. Le saranno mandate tutte le informazioni necessarie in caso decidesse di accettare e collaborare con noi, in caso contrario la ringraziamo per il tempo sprecato a causa nostra  e la preghiamo di non rivelare alcuna informazione.
-Stephen Headley”

Ricordava alla perfezione il caso Kira anche se non era stata lei a indagare. Le morti dei criminali, la fan psicotica che imitava le azioni del suo idolo, le informazioni tenute segrete… Eppure lei fu tra le poche persone al mondo a venire a conoscenza della tragica conclusione di quel caso: La morte di L Lawliet e Kira stesso, Light Yagami.

Aveva partecipato al funerale di L, anche se probabilmente nessuno dei pochi presenti si era accorto di lei.


Lo spazio davanti alla lapide cominciava a svuotarsi di quelle poche persone che avevano deciso di andare li, in fondo Sybil sapeva che non sarebbero stati in molti a piangere la morte di L ma che infondo era giusto così.
In fine si avvicinò, aveva evitato di farsi notare per non destare curiosità e ora che avrebbe potuto esternare i suoi sentimenti l’espressione indifferente sul suo viso non sembrava volerglielo permettere.

Nessun conoscente di L aveva mai incontrato Sybil e quei pochi che avevano avuto l’occasione di conoscerla l’avevano fatto sotto falso nome o per via telematica senza vedere il suo viso.
‘Ti ho permesso di vedere la vera me, tu hai fatto lo stesso. Non ho mai mostrato gratitudine per questo, magari se lo avessi fatto adesso sarei al posto tuo, sarebbe meglio così. Magari se mi fossi offerta di aiutarti saresti ancora vivo... Mi dispiace, sappi solo che sei l’unica persona che mi ha conosiuto così a fondo, addio’
Sussurrò la giovane donna passando la punta delle dita sul marmo freddo con una sorta di nostalgica apprenzione. Le sue parole non erano adatte alla sua espressione, era come se le sue frasi si articolassero senza il consenso del suo corpo.


Non versò una lacrima, chiunque l’avesse vista li non avrebbe mai detto che avesse conosciuto il defunto o che fosse dispiaciuta per la sua morte. Qualcuno avrebbe persino potuto pensare che fossero nemici o che si fossero odiati e che lei fosse andata al funerale solo per confermare che la persona che più aveva odiato era morta, ma non era così, o almeno non voleva lo fosse.

Tutti i ricordi dei momenti passati con L si accavallavano ai quelli di quando era stata chiamata per riconoscere il corpo e confermare che non fosse un ennesimo trucco del brillante detective. Aveva sperato fino in fondo che si fosse trattato di un trucco e che Ryuzaki fosse ancora vivo da qualche parte anche se aveva sempre saputo che non era così, sarebbe successo anche ad L prima o poi, malgrado il suo porsi come fosse superiore il momento della morte era arrivato anche per lui. 

Era stato l’unico che era riuscito a dare un senso ad alcuni periodi della sua vita, chiunque avrebbe considerato Sybil fortunata senza accorgersi che dei meri beni materiali non potevano rendere felice neanche una persola apparentemente fredda come lei.

‘Fredda’. Se dovesse contare tutte le volte in cui l’avevano definita così non ne sarebbe in grado, persino il suo ormai morto migliore unico amico l’aveva definita fredda o insensibile più volte. Infondo non poteva biasimarlo, adesso poteva solo sperare che il fatto che l’espressione perplessa e ferita di L in risposta alla sua insofferenza avrebbe infestato i suoi sogni per sempre avrebbe in qualche modo dato pace al ragazzo.

Alla fine si girò dando le spalle alla lapide e cominciò ad andare via. Non riusciva a pensare lucidamente, era come se tutte le cose che non ebbe mai l’occasione di dire a L stessero lentamente corrodendo la sua mente.

Quasi non si rendeva conto di quel che le succedeva intorno se non per una cosa, o meglio per una persona, un ragazzo dai capelli castani che con aria altrettano impassibile si avvicinava al luogo dove poco prima si era fermata Sybil.
Si guardarono per un attimo negli occhi, si poteva pensare che avessero gli stessi pensieri per la testa in quel momento ma la ragazza si accorse subito che non era così. Certo, c’era un velato risentimento negli occhi del giovane ma ormai era più che chiaro che le emozioni predominanti erano divertimento e soddisfazione.

Qualche girno dopo le arrivò la notizia della morte di quel ragazzo che scoprì chiamarsi Light Yagami ed essere colui che aveva ucciso Ryuzaki. Non potè fare a meno di sorridere.

La ragazza prese il cellulare componendo velocemente il numero della sua assistente, Ann. Dopo appena due squilli l’assistente rispose chiedendo se aveva bisogno di qualcosa.

 
-Ann, chiama Headley, digli che accetto il caso. -
 
Senza dare ulteriori spiegazioni Sybil chiuse la chiamata e cominciò ad aspettare che l’ispettore mandasse i dettagli sul caso.
Un secondo Kira, pensò incrociando le mani sotto il mento, sarà interessante…

Qualche minuto dopo arrivarono i fascicoli su tutte le vittime di quello che ormai dalla polizia di tutto il mondo era stato soprannominato il secondo Kira (erroneamente, non potè fare a meno di notare la giovane investigatrice, visto che il secondo Kira era in realtà stata Misa Amane, ammiratrice e poi complice di Light Yagami)

“Fujiwara Kazuma, residente a Kyoto, denunciato per violenza domestica ma mai processato, morto di attacco cardiaco a casa sua, mai apparso in televisione o suoi giornali”

“Nakashima Kumini, residente a Nara, scoperto colpevole di furto d’identità dopo essere stato ucciso, circostanze del decesso conformi a quelle della vittima precedente, apparso in un gioco a premi televisivo due anni prima sotto falso nome”

“Chiba Atsushi, residente a Osaka, denunciato da un piccolo commerciante per furto, morto per arresto cardiaco, apparso pubblicamente una sola volta tra i fatti di cronaca del telegiornale”

“Ted Warrick, residente a Birmingham (Inghilterra), mai commesso nessun crimine, morto per arresto cardiaco sul posto di lavoro, mai apparso in notiziari o programmi televisivi”

Le circostanze della morte erano le stesse degli omicidi di Kira eppure c’era qualcosa a lasciare perplessa Sybil: molte delle vittime non erano mai apparse pubblicamente o commesso crimini…
 
Che questo assassino sia una specie di sicario? Magari i delitti gli vengono commissionati dai conoscenti delle vittime, pensò aggrottando la fronte, eppure sono tutti successi in paesi diversi e a distanza di qualche ora il che rende impossibile che abbia parlato con qualche conoscente che gli ha ordinato di uccidere la persona…

Cercò di ricordare i pochi particolari resi pubblici del caso Kira. Certamente era stato in grado di trovare una maniera di manipolare le azioni precedenti alla morte e la data in cui essa avveniva ma mai senza conoscere il volto di una persona.

All’improvviso i video messaggi trasmessi da Misa Amane come ammiratrice e aiutante dell’ormai celebre assassino le balenarono nella mente, in particolare due frasi: “Tu non hai ‘gli occhi’” cosa avrebbe mai potuto voler dire con quella frase? Era collegata alla proposta di ‘mostrarsi i rispettivi shinigami’?
 
Nella cultura giapponese gli shinigami sono dei della morte, si ricordò Sybil, che non fosse solo una bizzarra simbologia? 

In quel momento Sybil era certa solamente di una cosa: Solo una persona poteva rispondere alle sue domande e avrebbe fatto qualunque cosa per ottenere le risposte che la polizia giapponese al tempo si era rifiutata di darle.

Quella persona era L Lawliet e avrebbe a tutti i costi ottenuto il suo aiuto.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: marthainabluebox