Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Ricorda la storia  |      
Autore: Dominil    04/04/2009    3 recensioni
*One-shot legata alla fic "And in this pool of blood*
"Allie, vuoi vedere delle foto di papà?"
La piccola spalancò gli occhi, per poi sorridere.
"Zio Frank... si!"
L'uomo allora si diresse verso un mobile e aprì l'anta, alla ricerca di un vecchio album di foto. Lo tirò fuori e poi andò sul divano, facendo sedere Allie, sulle sue gambe. Prese subito a sfogliarlo, accorgendosi di non rivedere quelle foto da troppo tempo. Nelle prime Gerard aveva qualche chilo in più mentre Frank aveva dei capellli improponibili. Sorrise, nel rivedere quel viso impresso nella carta lucida.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Reminding Me Of You

Erano passati diversi mesi da quando Frank aveva incontrato Mikey, conoscendo anche la piccola Allie. E da allora, non era riuscito più a starle lontano, andava a trovarla ogni giorno, la portava al cinema, al luna-park... ovunque la bimba volesse.
In quel momento era davanti alla scuola elementare, un edificio grigio e anonimo, se non fosse per il cancello verniciato di verde. Si tolse gli auricolari dalle orecchie, non appena vide i bambini uscire dall'ingresso vociando, cercando i loro genitori con lo sguardo.
Finalmente vide dei ciuffi neri, e subito riconobbe la piccola. Anche lei lo vide e le sue labbra si allargarono in un fanciullesco sorriso... così fottutamente uguale al suo.
Bruciò la poca distanza che li divideva in un paio di saltelli, per poi allargare le braccia e correre a rifugiarsi tra quelle dell'uomo.
"Zio Frank!" esclamò affondando il viso nel petto del chitarrista. "Sei venuto!"
"Certo che sono venuto, Honey." le scompigliò i capelli, per poi scoccarle un bacio sulla guancia paffuta. "Potevo mai deludere la mia piccola?!"
Frank la prese per mano e la condusse verso la sua auto scura. Quando le aprì al portiera posteriore quella saltò su e aspettò che lo zio salisse al suo posto e mettesse in moto.
"Dove andiamo?" chiese lei affacciandosi verso i sedili anteriori, sporgendo i gomiti.
"A casa." rispose. "Perchè, dove vuoi andare?"
Allie corrucciò la fronte e ci pensò per qualche istante, prima di sbuffare sonoramente.
"Non lo so!" esclamò, sorridendo. "Però non voglio andare a casa." La sua espressione cambiò e sporse il labbro inferiore, facendolo tremare.
Frank sorrise, perchè quell'espressione gli ricordò molto quella che aveva assunto lui stesso tante di quelle volte!

"Dai Frank, adesso non posso!" esclamò Gerard alzando le braccia verso il cielo, e la testa dal foglio.
Il minore si allontanò dall'altro, andando a sedersi sul divanetto dietro il moro. Incrociò le braccia intorno al petto, mettendo il broncio.
"Frank..." mugolò il cantante chinandosi di nuovo verso il fumetto a cui stava seriamente lavorando da ben due ore. "Non fare l'offeso, su."
"Non lo sto facendo." replicò l'altro, sforzandosi per non tradire emozioni. Portò le ginocchia sul divano e le strise al petto, per appoggiarci gli avambracci.
"E allora perchè tieni il broncio?" Gerard sorrise, divertito dagli atteggiamenti fin troppo infantili del suo ragazzo.
"Perchè sono ben due ore che non mi fai le coccole!" E, a quel punto, sporse il labbro inferiore facendo gli occhi dolci.
A questo punto il maggiore esplose in una sonora risata e lasciò cadere la matita sul tavolo.
"Davvero sono due ore che non ti do nemmeno un bacio?" chiese voltandosi verso Frank che fece di sì con la testa.
"Oh Frankie..." aggiunse affettuosamente, per poi alzarsi e andare ad accomodarsi accanto a lui, cingendolo con un braccio. "Scusa tesoro."
Iniziò a baciargli la guancia sinistra, prima salendo verso il lobo dell'orecchio, poi cambiando direzione e quindi arrivando sul collo.
"Mi perdoni?" chiese languido, spostando un lembo del collo della t-shirt di Frank, per inumidire la porzione di pelle scoperta con la lingua.
Quest'ultimo rabbrividì ma cercò con tutte le sue forze di rimanere impassibile. Un sospiro però lo tradì.

"Zio Frank!"
Il ragazzo al volante sobbalzò e premette il piede sull'acceleratore, inchiodando.
"A-Allie, che c'è?!" chiese sconvolto, voltandosi verso la bambina.
"Mi stai ascoltando?"
"Sì..." mentì, asciugandosi la fronte con il dorso della mano. "Non vuoi andare a casa, ho capito."
Quando si fermò ad un semaforo rosso, cercò il cellulare nel vano del cruscotto. Compose il numero di Mikey e si portò l'apparecchio all'orecchio, aspettando che il suo amico rispondesse.
"Pronto, Frank! Allie sta bene?!" chiese il bassista, in apprensione.
"Certo Mik... che c'è, non ti  fidi?" Inarcò i sopraccigli.
"Sì e solo che quando si tratta di Allie... mi preoccupo sempre troppo."
Frank capì perfettamente cosa intendesse dire. Quella bambina era l'unico legame che avevano ancora con Gerard, ed erano tutti molto attaccati a lei, cercavano sempre di proteggerla da tutto e tutti. Sbagliavano molto spesso, ma non riuscivano a non essere apprensivi.
"Comunque, ti ho chiamato per dirti che porto la nostra piccola principessa a pranzo da me." sentenziò finalmente, lasciando perdere i pensieri.
"In casa tua?!" esclamò Mik.
"Non posso?"
"Ma cucini tu?!"
"Certo, Bob non vuole farmi da colf." rispose il chitarrista, ironico. "Guarda Mik, sono più di dieci anni che mi cucino da solo e non sono ancora morto."
"Ma lei è una bambina e la farai morire avvelenata. Non ha il tuo stesso stomaco."
"Mikey!" esclamò Frank. "Non ci pensare nemmeno! La porto da me, non si discute. Ciao." concluse la chiamata un po' irritato. Mikey doveva darsi una calmata con i caffé, ultimamente gli stavano facendo davvero male.
"Zio Mikey ha detto che posso venire a casa con te?"
"Certamente." rispose l'altro, sorridendo. A dire il vero se l'era dato da solo il permesso, ma non aveva importanza.
Guidò fino a casa, per poi parcheggiare l'auto nel vialetto. Aprì la portiera alla bambina e le prese la cartella. Lei corse fino all'ingresso e aspettò che lo zio prendesse le chiavi.
Quando entrarono, Frank la prese in braccio, conducendola con lui in cucina, per poi farla sedere sul piano.
"Adesso lo zio Frank ti prepara un po' di spaghetti."
"Evviva!" esclamò Allie alzando le braccia al cielo.
 Frank trafficò per un bel po' con le pentole e finalmente riuscì a mettere due piatti fumanti sul tavolo. Fece scendere la piccola e si sedettero entrambi.
"Com'è andata a scuola?"
"Bene." disse lei prendendo un boccone, che le fece irrimediabilmente macchiare la camicetta di sugo. "Solo che Jessica non mi ha invitato alla sua festa di compleanno!"
Il ragazzo spalancò gli occhi.
"Su tesoro, non ti preoccupare, lei è solo invidiosa." Allungò una mano per darle un buffetto sulla guancia.
Finirono di mangiare e Frank portò la bimba in salotto.
"Allie, vuoi vedere delle foto di papà?"
La piccola spalancò gli occhi, per poi sorridere.
"Zio Frank... si!"
L'uomo allora si diresse verso un mobile e aprì l'anta, alla ricerca di un vecchio album di foto. Lo tirò fuori e poi andò sul divano, facendo sedere Allie, sulle sue gambe. Prese subito a sfogliarlo, accorgendosi di non rivedere quelle foto da troppo tempo. Nelle prime Gerard aveva qualche chilo in più mentre Frank aveva dei capellli improponibili. Sorrise, nel rivedere quel viso impresso nella carta lucida.

Gerard aprì gli occhi di scatto, sentendosi osservato. E infatti, quando alzò il viso, vide gli occhi di Frank puntati su di lui.
"Ehi..." disse il chitarrista arrossendo, quando si accorse di essere stato scoperto. "Ti sei svegliato."
Il cantante sorrise, mostrandogli i denti, per poi baciarlo delicatamente sulle labbra.
Ogni volta che Gerard lo guardava, Frank quasi stentava a credere che un ragazzo così bello, così perfetto e così dannatamente sexy, era stato posto al suo fianco.
"Mi ami?"
"Certo Gee, troppo tanto."
"E non tanto troppo?" chiese il maggiore, divertito.
"Facciamo così, ti amo troppo tanto e tanto troppo."

"Zio Frank, papà manca tanto anche a te?" chiese la bambina, notando che lo zio era lentamente scivolato nei ricordi.
L'altro alzò il viso di scatto, come se si fosse svegliato da un bellissimo sogno.
"Sì Allie, non sai quanto.



Allora gente, immagino debba spiegarvi almeno un piccolo poco questa one-shot.
E' il sequel della mia fic "And in this pool of blood" e qui Frank passa un po' di tempo con Allie, la figlia di Gerard.
Gerarda mia, ti ci sei ritrovata nei discorsi dell'ultimo flashback, vero? XD.
See you soon, pipòl!
Glo.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: Dominil