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Autore: Ehyca    12/04/2016    5 recensioni
Kyungsoo non sapeva cosa aspettarsi quando alla fine si era deciso a dire alla madre di essere gay, ma di certo non si aspettava di essere mandato in un campo estivo di soli ragazzi nel bel mezzo del nulla.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, D.O., D.O., Kai, Kai, Sehun, Sehun
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Storia originariamente scritta in All Hands On Deck da:
 
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Kyungsoo non sapeva cosa aspettarsi quando alla fine si era deciso a dire alla madre di essere gay, ma di certo non si aspettava di essere mandato in un campo estivo di soli ragazzi nel bel mezzo del nulla. A quanto pare avrebbe dovuto aiutarlo a 'entrare in contatto con la sua mascolinità interiore' o qualcosa del genere, ma davvero non vedeva come avrebbe potuto funzionare.
“Ma non capisco,” disse alla mamma, con un pizzico di disperazione nella voce. “Come dovrebbe aiutarmi? Ti dico che mi piacciono i ragazzi, e tu mi mandi in un posto in cui sarò circondato da ragazzi giovani, sudati e potenzialmente attraenti 24 ore su 24 senza alcuna supervisione? Probabilmente ci faremo la doccia tutti insieme e dormiremo insieme e roba così.” Fece una pausa per vedere l'espressione inquieta della madre. “In effetti, detto così, non sembra affatto male.”
Sfortunatamente, la madre di Kyungsoo capì che stava mentendo. In fondo, non ci voleva un genio per capire che l'idea che aveva Kyungsoo di 'stare all'aria aperta' era leggere fuori piuttosto che in camera sua. E non era nemmeno il tipo di persona socievole ed estroversa. “Penso che ti farà bene,” disse decisa la mamma. “Una volta che vedrai come sono i ragazzi normali, penso che metterai da parte questa tua stupida teoria e—”
“Mamma,” sospirò Kyungsoo. “Essere gay non mi rende anormale, e non è nemmeno una teoria. Non è qualcosa che puoi decidere per poi cambiare idea.”
La madre di Kyungsoo non era convinta, e per qualche motivo, Kyungsoo non ne era sorpreso. Era sempre stata terribilmente testarda e con la testa dura, e sempre molto decisa – in fondo, non era facile crescere un figlio da sola. “Ci vai, Kyungsoo. Ti ho già iscritto e comprato i biglietti del treno. Parti tra tre giorni.”
Kyungsoo sentì un peso sullo stomaco. Andare in un campo estivo era l'ultima cosa che voleva fare. Non era bravo a farsi nuovi amici, e non conosceva nessuno lì, e non era mai stato in campeggio prima o niente di simile, ed era... il suo incubo peggiore, ad essere sinceri. E non era nemmeno una di quelle cose brevi, tipo una settimana. No, questo campo era davvero una tragedia. Sapeva già che tutta quest'esperienza sarebbe stata terribile.
Con un grosso sospiro, incurvò le spalle e tornò in camera sua, dove sua madre aveva lasciato sul pavimento una delle loro valigie più grandi per essere riempita con scarpe da corsa, costumi da bagno, torce, ed altre necessità da campo estivo (fortunatamente il sito web aveva una lista di cose da portare, altrimenti Kyungsoo non l'avrebbe mai saputo). Ma per il momento, Kyungsoo la spinse via con un calcio e si buttò sul letto, coprendosi con il lenzuolo. I bagagli avrebbero potuto aspettare fino a domani. Oggi, Kyungsoo voleva solo mettere il broncio e autocommiserarsi. Non era affatto così che aveva pianificato la sua estate prima dell'ultimo anno di superiori.
(Magari avrebbe potuto portare tutti i libri che aveva intenzione di leggere durante l'estate e leggerli al campo. Era permesso? Avrebbe dovuto controllare la mattina seguente.)

Tre giorni dopo, Kyungsoo salì sul treno, con il suo enorme bagaglio dietro. Borbottò e si lamentò quando la sua stessa valigia gli travolse il piede mentre cercava di tirarla su per le scale, ma nessuno venne ad aiutarlo, e Kyungsoo da una parte era sollevato perché non era affatto bravo a parlare con le persone. Finalmente arrivò al suo vagone – l'ultimo, con il minor numero di persone che entravano – e si incamminò per il corridoio tra gli scompartimenti, guardando dai finestrini per vedere se ce ne fosse uno libero. Quando scoprì che non ce n'erano – che fortuna – si voltò imbarazzato, scavalcando il proprio bagaglio per tornare indietro da dove era venuto, decidendo di entrare nello scomparto più vuoto. Meno contatto umano aveva, meglio era.
(Non è che a Kyungsoo non piacessero le persone, solo che era davvero terribile a socializzare. Era per quel motivo che si era trasferito a Seoul già da sei mesi e ancora non aveva nessun amico.)
Trovando uno scompartimento con solo una persona all'interno, inchinata sopra il proprio cellulare, Kyungsoo aprì la porta ed entrò in silenzio, cercando di non far notare la propria presenza all'altro ragazzo. Stava facendo persino un buon lavoro, fino a quando non cercò di sollevare la propria valigia per metterla nella cappelliera e perse l'equilibrio, cadendo a terra con la valigia che gli schiacciava le gambe. “Ow,” disse.
Il ragazzo seduto di fronte a lui sollevò lo sguardo dal telefono. “Hai bisogno di aiuto?” chiese gentilmente.
“Uh, sì,” confessò Kyungsoo. “Più o meno.”
Il ragazzo rise. “Dai, ti do una mano.” Si alzò e sollevò la valigia dalle gambe di Kyungsoo, il quale si rimise in piedi, e insieme infilarono il bagaglio al suo posto. Kyungsoo lo ringraziò educatamente.
“Oh, nessun problema. Ho passato dieci minuti a provare ad infilare la mia.” Il ragazzo indicò dietro di sé, mostrando la propria valigia. “Sono Kim Minseok, comunque. Piacere.”
Kyungsoo si voltò verso di lui, guardandolo bene per la prima volta. Era alto più o meno quanto Kyungsoo, con capelli castani e guance piene, aveva il sorriso da bambino ed occhi vivaci ed amichevoli. Ma, cosa più importante, aveva indosso un cappello con un logo familiare. “Do Kyungsoo,” disse distrattamente. “Hey, anche tu sei diretto al campo?”
Minseok sembrò confuso per un secondo, poi seguendo lo sguardo di Kyungsoo sul suo cappello si mise a ridere. “Oh! Sì, sono un leader di cabina-barra-consigliere.”
Kyungsoo strabuzzò gli occhi per la sorpresa. “Davvero?” chiese. “Non sei un po' troppo giovane?” Minseok non sembrava un giorno più grande di Kyungsoo.
Minseok rise. “Me lo dicono spesso, a dire il vero,” disse. “In autunno comincio il mio secondo anno all'università. Ma sono sempre andato al campo da ragazzo, e quando sono diventato troppo grande, mi sono iscritto come membro dello staff. A loro piace avere ragazzi giovani come consiglieri, visto che riusciamo a relazionarci meglio con i campeggiatori e tutto. Ho ancora degli amici tra loro.”
Kyungsoo annuì e si sedette al suo posto di fronte a Minseok. Era ancora scioccato da quanto sembrasse giovane il ragazzo, comunque. “Sei sicuro di essere all'università?” chiese incredulo.
Minseok rise ancora. “Abbastanza sicuro,” rispose. “Posso mostrarti un documento se vuoi, però.”
Kyungsoo sorrise e gli disse che non era necessario. “Quindi vai in questo campo da tanto tempo, huh?”
Minseok si sedette a sua volta e annuì entusiasta. “Ogni estate per tipo cinque anni. È fantastico. Quasi ogni ragazzo lì è costante – nel senso che tornano ogni anno – quindi sono sorpreso di vederti. Non vengono spesso ragazzi nuovi.”
Kyungsoo deglutì nervosamente. “Davvero?” domandò, con la paura che gli attanagliava lo stomaco. Grandioso, avrebbe dato nell'occhio. E tutti avrebbero già avuto degli amici. “Oh…”
“Non dovrebbe essere un problema, però,” lo rassicurò velocemente Minseok. “tutti i ragazzi sono davvero simpatici. Credimi, lo so.”
Kyungsoo si limitò a scrollare le spalle con aria abbattuta, per nulla convinto. Dopotutto, sarebbe stata la stessa identica situazione che c'era a scuola. “Allora... com'è questo campo?” chiese. Aveva letto un po' sul sito, ma tutto ciò che diceva era un mucchio di roba generale sul 'creare legami e ricordi'.
“Beh,” disse Minseok, raddrizzandosi e sorridendo, “è un sacco divertente. Non troppo organizzato. Tipo, non è che devi per forza essere in un posto preciso. Ci sono sempre delle attività pianificate, come giochi e cose così, ma non devi partecipare se non vuoi. In pratica puoi fare quello che ti pare.”
Kyungsoo si grattò nervosamente il collo. “Che tipo di regole ci sono?” chiese. Ebbe l'improvvisa visione di un gruppo di ragazzi che corrono liberi nella foresta, come selvaggi. Accidenti.
“Hmm.” Minseok sembrò pensarci su un attimo. “Non c'è un regolamento vero e proprio. Ma le regole base sono solo non essere cattivo, non essere stupido, non farti male, è più che altro buon senso. Uh, e poi... non sono permessi apparecchi elettronici, oltre alle torce. Non alzarti per andare in bagno senza un compagno – questo è importante. Non disturbare Kris, perché scatenerà la sua furia su di te. Oh, e le luci vengono spente alle 11.00, ma non importa a nessuno. Tanto hanno tutti delle torce. Nessuno va a dormire prima di mezzanotte, ad essere sinceri.”
Kyungsoo provò disperatamente a tenere il filo. Kris? Compagni? 'Luci spente' significava che non ci sarebbe stata luce letteralmente? “Um, d'accordo,” disse. “Sembra... tranquillo.”
Minseok annuì. “Lo è. Non abbiamo mai avuto problemi. Qualche graffio ed escoriazione, ma niente di serio. Tutti si divertono sempre un sacco. E hey, magari sarai nella mia cabina! Voglio dire, io non dormirò lì, ma sarò il capo del gruppo. Sarebbe figo.”
Kyungsoo si poggiò allo schienale e sospirò. Minseok poteva fargli tutte le promesse che voleva – Kyungsoo non era ancora sicuro di tutto questo. A parte tutto, stava comunque andando in un campo estivo con un gruppo di ragazzi che non aveva mai visto. E questo significava disastro per qualcuno come Kyungsoo.

Il viaggio in treno durava quattro ore, e in quell'arco di tempo Kyungsoo e Minseok parlarono un po'. Onestamente, questa era la prima volta che Kyungsoo parlava così tanto con qualcuno che non fosse sua mamma da mesi. Ma quando non c'era nient'altro da fare, beh...
Minseok era davvero una persona piacevole, però. Sorrideva tanto e riempiva i silenzi che lasciava Kyungsoo, era gentile e amichevole, e Kyungsoo apprezzava lo sforzo che fece il maggiore per cercare di conoscerlo (visto che nessuno ci aveva mai provato da quando Kyungsoo si era trasferito qui). Kyungsoo scoprì che Minseok studiava Architettura all'università, e che aveva una sorella minore che aveva frequentato il programma gemello a questo che si era tenuto qualche settimana prima, e anche che Minseok era andato nella stessa stessa scuola che frequentava ora Kyungsoo. Fece anche a lui qualche domanda, riguardo la sua famiglia e la sua vecchia città e cose così. Kyungsoo trovava facile parlare con lui, sebbene Minseok fosse più grande, ed era una bella sensazione. Per la fine del viaggio, lo considerava quasi un amico. Minseok emanava delle vibrazioni calde, da fratello maggiore, ed era confortante.
Quando scesero dal treno, trascinandosi dietro le loro valigie pesanti, avevano da affrontare ancora un viaggio di venti minuti in un pulmino che li stava aspettando nel parcheggio della stazione. Al momento si trovavano in un piccola cittadina di campagna, e il campo era situato nel mezzo della foresta adiacente. Kyungsoo e Minseok caricarono i bagagli nel cofano del van, e poi Minseok si guardò intorno confuso. “Aspetta, dovremmo incontrare un altro ragazzo qui. Dovrebbe venire con noi al campo.”
“Oh, davvero?” Forse era in un vagone diverso del treno. Kyungsoo si guardò intorno incuriosito.
Fu solo un minuto dopo che una figura alta li raggiunse inciampando, trasportando una valigia dall'aspetto consunto e strofinandosi gli occhi assonnato. “Hey,” mormorò.
“Oh, è Chanyeol.” rise Minseok. “Hey, amico. Ti sei addormentato sul treno?”
Chanyeol lo guardò sbattendo le palpebre. “Hey Minseok-hyung.” la familiarità tra i due ricordò dolorosamente a Kyungsoo quanto si sarebbe sentito fuori luogo. “Già. Per poco mancavo la fermata.”
Minseok grugnì. “Tipico di te Chanyeol,” disse affettuosamente. “Comunque, metti la valigia dietro così possiamo partire.”
“Okay.” Chanyeol sollevò la valigia, posandola accanto a quella di Kyungsoo (che ancora non aveva notato, comunque) per poi fare il giro, salire sul pulmino e mettersi la cintura. Kyungsoo e Minseok fecero lo stesso, il maggiore prese il sedile del passeggero e Kyungsoo si sedette dietro vicino a Chanyeol.
Quando erano pronti a partire, il più grande si voltò e disse, “Comunque, Chanyeol, questo è—” si bloccò all'improvviso quando si rese conto che stava parlando al vento. Chanyeol si era già riaddormentato, russando piano. Minseok rise. “Oh, non importa allora. Oh beh, vi potrete presentare per conto vostro quando saremo arrivati. Avrete tantissimo tempo per conoscervi più tardi.”
Kyungsoo sorrise leggermente e si mise comodo sul suo sedile.

Come già menzionato prima, Kyungsoo non era mai stato in campeggio prima. L'unica volta che era stato in una foresta era durante una gita scolastica quando aveva nove anni. Kyungsoo non era una persona da aria aperta. Gli piacevano le città. Gli piaceva il comfort degli spazi chiusi. Non aveva alcun desiderio di andare in campeggio.
Ma quando raggiunsero la foresta e attraversarono una strada sterrata, Kyungsoo cominciò a vederne il fascino. Era tutto così... selvaggio. E naturale. E silenzioso. Gli alberi percorrevano la strada a destra e sinistra per chilometri, e delle piante rigogliose tappezzavano il suolo della foresta, e la luce solare filtrava tra le foglie sopra di loro, dando a tutto un'aura verdastra. Era davvero bello, ma Kyungsoo pensava agli insetti e alla possibilità che ci fossero animali selvatici letali.
Finalmente, il pulmino entrò in uno largo spiazzo, e si intravedeva un edificio, con piccole cabine ad ogni lato e dietro di esso. Il van si fermò, e tutti scesero, incluso Chanyeol, il quale si era svegliato nel momento in cui la vettura si era spenta.
Uscendo e sgranchendosi le gambe, Kyungsoo prese un profondo respiro, inalando l'odore di terra ed erba e degli alberi. Era un buon odore, completamente diverso da quello a cui era abituato. Stava già facendo buio – probabilmente erano quasi le 9 di sera – ma l'area in cui avevano parcheggiato era illuminata dalle luci abbaglianti del davanti dell'edificio principale.
All'improvviso, Chanyeol si scaraventò fuori dal pulmino accanto a Kyungsoo urlando, con voce tuonante nello spiazzo silenzioso, “YAH, BYUN BAEKHYUN.”
Kyungsoo lo fissò per un momento, per poi voltarsi nella direzione in cui stava guardando Chanyeol e vide un altro ragazzo uscire da una cabina in lontananza. “CHANYEOL-AH!”
Immediatamente, entrambi corsero l'uno verso l'altro, scontrandosi a metà strada, con le braccia di Chanyeol che circondavano il corpo del ragazzo più piccolino e lo sollevavano in aria, facendolo girare in tondo. “Wah, Byun Baekhyun, sei ingrassato? Di solito non è così difficile sollevarti!”
“Scusa, Park Chanyeol! Sei tu che stai diventando più debole! E io sto diventando più alto!”
Kyungsoo li guardò, e Minseok gli si avvicinò, ridendo e scuotendo la testa. “Sono sempre così, ogni anno,” disse con un sorriso. “È come se durante l'anno non si vedessero mai. Sono così drammatici.”
Kyungsoo sbatté le palpebre mentre i due ragazzi riuniti continuavano a battibeccare, ma senza mai lasciarsi andare. Pensò che sarebbe stato bello, avere qualcuno che ti aspetta in quel modo. Avere qualcuno che aspetti il tuo arrivo con trepidazione.
“Comunque,” disse Minseok, riscuotendolo dai suoi pensieri. “Nel grande edificio al centro ci sono l'ufficio principale, la mensa ed altre cose. I bagni sono sul retro. Qui mangi, fai la doccia e tutto, e trovi anche la stazione di pronto soccorso e l'unico telefono. E lì trovi tutto lo staff adulto, se mai ti dovessero servire. Anche noi e gli altri leader di cabina dormiamo qui. Il resto degli edifici sono cabine, dove dormono i ragazzi. Ce ne sono solo quattro dato che siamo un campo piccolo, ma credo che quest'anno tutti letti siano occupati. Ti conviene andare a cercarne uno libero.” Minseok lanciò un sorriso incoraggiante a Kyungsoo. “Io devo andare a registrarmi e vedere a quale cabina sono stato assegnato, ma ci vediamo in giro, okay?”
“Okay,” rispose timidamente Kyungsoo. Minseok era ancora l'unica persona che conosceva in questo campo (oltre a Chanyeol, vagamente, ma non era sicuro che Chanyeol sapesse chi era lui). Era spaventoso essere lasciato solo. “Prendo la valigia, allora.”
Trascinando la valigia sull'erba, Kyungsoo raggiunse nervosamente la cabina più vicina. C'erano tre letti a castello dentro, tutti occupati da dei ragazzi che chiacchieravano. Kyungsoo si girò velocemente e passò dritto.
Con la seconda cabina era lo stesso. Nessun letto libero. E così la terza. Deglutendo a fatica, Kyungsoo si diresse verso la quarta cabina, la più lontana, le ruote della sua valigia lasciavano piccoli solchi sul terreno rendendogli difficile spostarsi, e si chiese se sarebbe stato un campeggiatore extra. Si chiese se non ci fosse spazio per lui. Avrebbe dovuto dormire fuori o qualcosa del genere?
Facendo un profondo respiro, spinse la porta della cabina e sbirciò dentro.
C'erano sei letti dentro, come in tutte le altre cabine; tre letti a castello, uno attaccato all'altro contro il muro, e l'unico modo per salirci era attraverso l'apertura alla fine. Sembrava una specie di grande letto a castello a sei posti. Non c'era molto spazio dentro, solo un piccolo pezzo di pavimento davanti ai letti, momentaneamente occupato da valigie aperte che Kyungsoo immaginò sarebbero state successivamente infilate sotto ai letti o spinte contro il muro.
Tutti i letti tranne uno, quello di sotto attaccato al muro, erano occupati. Kyungsoo esitò nervosamente, e gli occhi si spostarono su un ragazzo seduto nel letto di mezzo, piegato sopra ad una torcia smontata, con i capelli scuri che gli coprivano il viso. “Um,” disse Kyungsoo, rivolto al ragazzo. “Questo letto è occupato?”
Il ragazzo sollevò lo sguardo al suono della sua voce, e oh, wow, era davvero bello. Cavolo, Kyungsoo non sapeva come parlare ai bei ragazzi. Merda, perché doveva essere attraente? Perché. Il ragazzo si accigliò, storcendo il naso, e disse acidamente, “Non più.”
Kyungsoo rimase lì in piedi per un momento, incerto e nervoso, e chiese, “Quindi posso prenderlo?”
Il ragazzo lo guardò e scrollò le spalle. “Immagino.”
Sospirando mentalmente per il sollievo (e anche per disperazione, perché doveva avere un compagno di branda così attraente?), Kyungsoo si diresse verso il letto, mollando la valigia di fronte ad esso. Con cautela, si sedette sul bordo del materasso, e con la testa sfiorava il letto di sopra. “Um,” disse a disagio, evitando di guardare il ragazzo. “Io sono Do Kyungsoo.”
Il ragazzo sollevò nuovamente lo sguardo dalla torcia per guardarlo. “Kim Jongin,” disse, e non gli offrì la mano, né sembrava amichevole e accogliente come era stato Minseok sul treno. “Sei nuovo qui?”
Kyungsoo annuì, abbassando le spalle. Era davvero ovvio, vero? “Già. È la mia prima volta in un campo estivo.” guardò il ragazzo, il quale annuì pensieroso, giocherellando con un paio di batterie. Debolmente, Kyungsoo riuscì a dire, “E tu?”
“Oh, io vengo qui da anni. Questa è la mia terza o quarta volta, non sono sicuro.” Jongin infilò le batterie nella torcia e chiuse il tappo, per poi accenderla. Un raggio di luce illuminò la stanza. Il ragazzo sorrise, e Kyungsoo sentì le gambe deboli. “Quasi tutti qui vengono ogni anno.”
“Così mi hanno detto,” disse piano Kyungsoo. Indietreggiò in modo da poggiare la schiena contro il muro.
Jongin annuì e spense la torcia, e il suo sorriso compiaciuto venne rimpiazzato da un'altra smorfia.
“Allora, uh,” balbettò Kyungsoo, cercando disperatamente di sembrare un normale essere umano con normali capacità di socializzare. “Esattamente perché questo letto non è più occupato?”
Jongin si accigliò. “Oh, sai,” disse, con voce tagliente, “solo perché il mio stupido ex-migliore amico Sehun ha deciso di convincere il campo a lasciarlo stare nella cabina di Luhan così da poter inseguire il suo vero amore invece che stare con me come fa di solito. Quell'idiota.”
Kyungsoo sgranò gli occhi. “Luhan?” ripeté.
“Sì, è un nome cinese,” disse Jongin, colpendo il materasso con la propria torcia e accigliandosi ancora di più. “Luhan fa parte degli aiutanti del campo, leader di cabina, come vuoi chiamarli.”
Ci fu un attimo di silenzio, e poi Kyungsoo blaterò, “Ci sono ragazze qui?”
Jongin si voltò a guardarlo. “Cosa? No.”
“Ma hai detto—” Kyungsoo si fermò, aggrottando le sopracciglia confuso. “Sehun è—”
“Luhan è un ragazzo,” disse lentamente Jongin, con gli occhi fissi su Kyungsoo.
Kyungsoo rimase a bocca aperta. Sehun, l'amico di Jongin, andava dietro ad un ragazzo. Sehun era... gay? C'era un altro ragazzo gay al campo? Poteva essere vero, o era solo la fantasia di Kyungsoo? (E non era nemmeno perché Kyungsoo fosse interessato a provarci con qualcuno. Anche semplicemente non essere il solo sarebbe stato abbastanza). “Davvero?” chiese.
Jongin lo osservò con attenzione. “Sì,” rispose. “Perché? È un problema per te?” Lo guardava come se stesse sfidando Kyungsoo a dire sì.
Kyungsoo agitò freneticamente le mani di fronte a sé. “No, niente affatto!” disse velocemente. “Ero solo sorpreso. Mi sta bene, giuro.”
Jongin lo fissò ancora per un momento, poi annuì. “Bene. Perché anche se sono incazzato, non lascerò che qualcuno giudichi lui, o Luhan. Se è un problema, fai meglio ad andartene subito.”
“No, no, va bene, davvero.” Kyungsoo era ancora incredulo. Solo una persona al mondo sapeva che fosse gay – sua madre – e lei non aveva preso bene la notizia. Scoprire che nel campo in cui era stato mandato, di tutti i posti – il posto in cui era stato mandato nella speranza che diventasse non gay – avrebbe incontrato non uno, ma due ragazzi apertamente gay, e a quanto pare degli amici che lo accettassero, era quasi incredibile. Kyungsoo faceva fatica a crederci.
Dopo aver sentito Kyungsoo insistere sul fatto che non aveva alcun problema con il suo migliore amico (o ex-migliore amico), Jongin fece un piccolo sorriso. “Fantastico.” Quel sorriso faceva cose strane allo stomaco di Kyungsoo. “Allora benvenuto al campo.”
Kyungsoo riusci a contraccambiare con un sorriso incerto. “Grazie,” disse piano.
“Ad ogni modo, ora sai chi sono io, ma ti presento gli altri tuoi compagni di cabina.” Jongin indicò dietro di sé, dove un ragazzo era sdraiato nell'ultimo letto di sotto. “Quello è Kim Jongdae. È molto sarcastico, quindi non offenderti.”
Jongdae sollevò lo sguardo dal fumetto che stava leggendo per guardarlo male. “Chiudi il becco, Jongin,” disse. Poi guardò Kyungsoo. “Ciao, piacere di conoscerti.”
Kyungsoo sorrise leggermente in risposta, improvvisamente timido con tutta l'attenzione rivolta su di lui.
Jongin indicò il letto sopra quello di Kyungsoo. “Il tuo compagno di letto è Byun Baekhyun, e sopra di me sta Park Chanyeol.” Kyungsoo sbatté le palpebre riconoscendo i nomi, e un momento dopo, due volti vagamente familiari si affacciarono da sopra i loro letti, sorridendo.
“Ciao, io sono Baekhyun,” disse il ragazzo dalla parte di Kyungsoo, allungando una mano che Kyungsoo strinse con cautela. “Piacere di conoscerti.”
“Io sono Chanyeol,” disse il ragazzo più alto, allungando a sua volta un braccio. “Sembri familiare.”
“Eravamo sullo stesso pulmino,” lo informò Kyungsoo, stringendogli comunque la mano.
“Oh, davvero?” rise Chanyeol. “Scusa, non ero del tutto cosciente.”
Baekhyun diede un colpo alla spalla dell'amico e alzò gli occhi al cielo.
“Baekhyun e Chanyeol si sono conosciuti qui al campo,” gli spiegò Jongin. “Sono diventati migliori amici nel giro di venti secondi. Ora sono più o meno inseparabili, se non per il fatto che frequentano due scuole diverse, quindi non si vedono tanto durante l'anno scolastico. Al campo, però, è impossibile vedere l'uno senza l'altro. Diventano una persona sola.” rise Jongin, e i due ragazzi in questione si sorrisero, senza negare. “A volte indossano persino vestiti simili.”
Jongdae grugnì dal proprio letto, senza nemmeno sollevare lo sguardo dal suo fumetto.
“Comunque, l'ultimo è l'amico di Jongdae, lassù,” disse Jongin, indicando il letto. “Anche lui è nuovo quest'anno. Yixing, giusto?”
Un'altra testa sbucò da sopra i loro letti. Un viso amichevole, con occhi luminosi e capelli castani arruffati. “Esatto,” disse il ragazzo, e Kyungsoo pensò di aver sentito una specie di accento nella sua voce. “Piacere di conoscerti.”
Kyungsoo sì senti decisamente sollevato di non essere l'unico ragazzo nuovo qui. Sorrise piacevolmente a Yixing e lo salutò.
Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta, che poi si aprì e Minseok entrò, esclamando, “Salve, miei amati bambini! Sono il vostro leader!” si guardò intorno. “Dov'è Jongdae?”
“Qui, hyung!” Jongdae si alzò dal letto e abbracciò forte Minseok. “È passato un sacco di tempo!”
“Beh, sì,” disse ridendo Minseok, tenendo Jongdae a distanza per guardarlo dalla testa ai piedi. “Sei stato a spasso per la Cina negli ultimi cinque mesi. Com'è andato l'interscambio?”
Jongdae sorrise. “Stupendamente,” disse. “Guarda, ho riportato Yixing con me per l'estate.”
Minseok si voltò per guardare Yixing sul suo letto. “Quindi tu sei il ragazzo cinese, huh?”
Yixing sorrise allegramente. “A quanto pare,” rispose.
Jongin si spostò più vicino a Kyungsoo per dirgli sottovoce. “Jongdae è stato via per cinque mesi per uno scambio culturale in Cina. Nei cinque mesi precedenti, Yixing stava qui da Jongdae, ma ora è tornato per passare l'estate qui prima di tornare in Cina l'ultimo anno. E quello è—”
“Oh!” disse improvvisamente Minseok, notando Kyungsoo. “Hey, amico! Sembra che sarò veramente il leader della tua cabina alla fine!”
Kyungsoo sorrise – scuotendo via i brividi che gli avevano percorso la schiena quando Jongin gli si era avvicinato – e disse, “Già! Sono sollevato.” guardò Jongdae, che ora stava abbracciando Minseok da dietro, con la testa poggiata sulla sua spalla.
“Jongdae è il mio dongsaeng preferito,” gli disse Minseok con una risata. “Siamo andati nella stessa scuola, e gli ho fatto da tutor per un paio di anni. Abitava in fondo alla strada di casa mia, quindi siamo molto amici.”
“Come conosci Minseok-hyung?” gli chiese Jongdae.
“Abbiamo fatto il viaggio in treno insieme,” disse Kyungsoo. “Ma – questo significa che frequentiamo la stessa scuola? Voglio dire, visto che Minseok ha detto che si è diplomato nella scuola dove vado io ora…”
“Davvero? Beh, non ti ho mai visto prima,” disse Jongdae, aggrottando le sopracciglia confuso.
“Mi sono trasferito solo dopo Natale,” disse Kyungsoo.
“Oh, davvero?” rise Jongdae. “È quando io sono partito per la Cina. Ma probabilmente ci vedremo l'anno prossimo, giusto?”
Kyungsoo annuì, sorridendo. Il mondo era davvero piccolo. Però stava ancora cercando di tenere il filo di come si come conoscessero tutti.
Con cautela, Minseok staccò le braccia di Jongdae dal proprio corpo e disse, “Comunque, ora che so che siete la mia cabina, devo andare a parlare con gli altri leader. Ci vediamo, miei piccoli angeli!” Con un ultimo saluto, sparì dietro la porta.
“Allora, in che classe sei Kyungsoo?” chiese Jongdae, continuando la conversazione di prima.
“Sono all'ultimo anno. E voi?” chiese Kyungsoo. Wow, era piuttosto bravo a conversare. Rimase colpito da se stesso.
“Uguale,” disse sorridendo Jongdae. “Tutti noi, a dire il vero, a parte Jongin. Lui è un anno più piccolo. Ma non sembra.”
“Sehun e Tao hanno la mia stessa età,” disse Jongin. “Erano entrambi in questa cabina l'anno scorso. Sehun è decisamente il maknae, però.”
“Chi è Tao?” chiese Kyungsoo.
“L'amico cinese di Sehun. È migrato insieme a Sehun nella cabina di Luhan,” disse Jongin, rimettendo il broncio. Gli altri ragazzi risero per il suo comportamento.
“Hai già visitato il campo?” domandò Chanyeol.
Kyungsoo scosse la testa. “Non proprio. Solo di sfuggita.”
“Allora ti faremo un tour,” disse eccitato Baekhyun. “E ti presenteremo a tutti.”
Kyungsoo annuì timidamente. Almeno Minseok aveva ragione – erano tutti molto gentili (ed era un po' eccitato di conoscere l'amico gay di Jongin).
Chanyeol, Baekhyun e Jongin cominciarono a far fare un giro a Kyungsoo, armati della torcia elettrica di Baekhyun, mentre Jongdae e Yixing rimasero in camera a cercare di capire come infilare entrambe le loro valigie sotto al letto. Baekhyun e Chanyeol chiacchieravano a non finire, sia con Kyungsoo che tra loro, ma Jongin rimase in silenzio durante la camminata verso la cabina più vicina.
“Questa è la cabina di Junmyeon-hyung. Lui ha i ragazzi più piccoli, dal primo al terzo anno. Non competiamo spesso contro di loro. Junmyeon-hyung è gentile, comunque. Davvero... materno? Un po' pollo forse. Se qualcuno ti becca a infrangere le regole, spera che sia Junmyeon-hyung. Fa più che altro discorsetti e dà degli avvertimenti,” disse Chanyeol, sorridendo.
Baekhyun indicò la cabina successiva. “Questa è la cabina di Kris-hyung. Mettono tutti i ragazzi un po' più scatenati nella sua cabina. Kris-hyung è come... il papà severo. Non devi scherzare con lui.” Kyungsoo si ricordò che Minseok aveva detto la stessa cosa sul treno. “Non è cattivo, però. Ha solo il compito di tenere tutti sotto controllo. E ha un aspetto spaventoso. E non ha paura di niente. È davvero figo. Se hai dei problemi seri, vai da lui. È facile da trovare. È super alto, anche più alto di Yeollie.” Chanyeol si accigliò contrariato.
Si stavano avvicinando alla quarta ed ultima cabina ora. “E questa è la cabina di Luhan-hyung, dove stanno Tao e Sehun. Entriamo qui.”
Un momento dopo, i quattro si ritrovarono all'interno di una stretta cabina, e un ragazzo dalla pelle chiara sollevò lo sguardo strabuzzando gli occhi. “Non sei qui per picchiarmi di nuovo, vero?” chiese, mordendosi il labbro e guardando preoccupato Jongin. Kyungsoo notò che aveva un piccolo difetto di pronuncia.
Jongin lo fulminò. “Ci stavo pensando.”
“Oh smettila, Jongin,” disse Baekhyun, alzando gli occhi al cielo. “Sehun, questo è Kyungsoo, il miglior amico di rimpiazzo di Jongin. Kyungsoo, il maknae Oh Sehun.”
Sehun squadrò Kyungsoo dalla testa ai piedi, e Kyungsoo fece lo stesso. Quindi era lui? Il ragazzo gay? Era piuttosto carino, con la sua pelle chiara e lo sguardo assonnato e i capelli biondi.
“E questo è Tao,” disse Chanyeol, indicando il ragazzo con i capelli scuri nel letto di sopra, e che Kyungsoo non aveva notato.
Tao sorrise timidamente e fece un cenno di saluto, che Kyungsoo ricambiò.
“È con lui che mi rimpiazzi?” chiese Sehun, ancora fissando Kyungsoo. “È piuttosto silenzioso.”
“Per niente come Sehun,” rise Baekhyun.
“Mi piace,” disse Jongin, e Kyungsoo fece del suo meglio per non arrossire. “È una bella pausa dalle tue continue lamentele.”
“Sì, ma a lui piaci tu?” chiese Sehun. Si voltò verso Kyungsoo. “Il corpo di Jongin è alla continua ricerca di calore. Diventa molto coccolone quando dorme. Ti avverto.”
Kyungsoo tossì imbarazzato.
Prima che i due ex-amici potessero continuare a battibeccare, la porta della cabina si aprì all'improvviso e sbucò una nuova faccia. “Sono qui!” disse il ragazzo, sorridendo in modo infantile, gli occhi castani luminosi.
“Luhan-hyung!” esclamò Sehun, il cui viso precedentemente accigliato si illuminò, dandogli un aspetto completamente diverso. Si alzò, sebbene lo spazio per stare in piedi nella cabina scarseggiasse e fosse già pieno di persone. In qualche modo riuscì a raggiungere la porta e buttarsi sul ragazzo.
“Sehunnie! Wow, devi essere cresciuto dieci centimetri dall'ultima volta che ti ho visto,” disse Luhan, abbracciando il ragazzo. Kyungsoo osservò questo Luhan. A quanto pare era un leader di cabina, e tutti lo chiamavano 'hyung', ma Kyungsoo poteva giurare che sembrava il più giovane tra tutti, con i suoi grandi occhi da cerbiatto e i tratti del viso delicati.
“Ho avuto un boom di crescita,” annunciò orgoglioso Sehun. “Sembro più maturo ora, giusto?”
Luhan lo spinse indietro per guardarlo. “A dire il vero sì,” ammise, sorridendo. “Oh Sehun, diventi ogni anno più attraente, giuro.”
Sehun sorrise felice.
“Hey, Luhan-hyung, non dovresti essere carino con lui,” si intromise seccato Jongin. “Mi ha piantato per stare nella tua cabina.”
Luhan rise. “Ho sentito,” disse. “È stato davvero poco leale da parte tua, Sehunnie.” Sehun fece una smorfia. “Ma questo significa che voi due potrete competere l'uno contro l'altro, giusto? Vi è sempre piaciuto.”
Jongin grugnì. “Non ci sarà alcuna competizione,” disse. “Vincerò tutto io.”
Sehun lo spinse. “Nei tuoi sogni.”
“Kyungsoo mi aiuterà a vincere, vero Kyungsoo?” disse Jongin, voltandosi verso di lui.
Kyungsoo sbatté le palpebre. “Uh…” Okay, gli sport non erano proprio il forte di Kyungsoo. O qualsiasi tipo di gioco competitivo.
Salvando Kyungsoo dal dover rispondere, Luhan disse, “Oh, chi è questo? È carino.”
Mentre Kyungsoo arrossiva (perché gli ricordò del fatto che Luhan fosse gay, quindi wow, complimenti da parte di un ragazzo gay), Jongin rispose, “Il mio nuovo migliore amico, visto che ho chiuso la mia amicizia con Sehun. Do Kyungsoo, uno dei ragazzi nuovi, ha preso il vecchio letto di Sehun.”
“Oh davvero?” Luhan gli sorrise calorosamente. “Ti hanno già avvertito che Jongin cerca le coccole mentre dorme?”
Kyungsoo si sentì avvampare. “Um, sì,” disse, e Jongin fece una smorfia.
Luhan rise. “Comunque, io sono Luhan, ma sono sicuro che l'avessi già capito. Sono il leader di cabina figo.”
Jongin grugnì. “Più che altro quello che non riesci a distinguere dai campeggiatori,” mormorò piano, in modo che solo Kyungsoo potesse sentire.
“Luhan-hyung è un grande fan del calcio,” disse Baekhyun a Kyungsoo. “Pianifica la maggior parte degli eventi sportivi del campo.”
Luhan annuì fiero. “Proprio così,” confermò.
“E va all'università con Minseok-hyung,” aggiunse Chanyeol. “Sono molto amici.”
“Anche questo è corretto,” disse Luhan con un sorriso. “Ma hey, hai detto uno dei ragazzi nuovi. Ce n'è un altro?”
“Ah sì, Jongdae ha portato lo studente di interscambio dalla Cina,” disse Baekhyun. “Sono nella nostra cabina.”
“Oh, un altro ragazzo cinese?” chiese eccitato Luhan. “Devo andare a conoscerlo. Da che provincia viene?” Kyungsoo notò il modo in cui Sehun si abbatté automaticamente non appena Luhan mostrò interesse per qualcuno che non fosse lui (sebbene probabilmente era in quello stato dal momento in cui Luhan aveva cominciato a parlare con Kyungsoo).
“Hunan, credo?” disse Baekhyun. “Parla un buon coreano, però, dato che ha vissuto con Jongdae per cinque mesi.”
“Oh, Hunan. Probabilmente ha una pronuncia adorabile.” sorrise Luhan, e Sehun si accigliò ancora di più.
“Comunque, dobbiamo far vedere a Kyungsoo il resto del campo. Sehunnie, Luhan-hyung, venite con noi?” chiese Jongin.
Sehun sì appese immediatamente al braccio di Luhan e scosse la testa. “No, andate avanti voi. Voglio parlare ancora un po' con Luhan-hyung.”
Jongin grugnì leggermente, poi i quattro lasciarono i due ragazzi (e Tao, che era come un'ombra scura e silenziosa sullo sfondo) per avventurarsi nuovamente nel campo buio. La luce della torcia di Baekhyun si muoveva avanti e indietro.
Dopo avergli indicato in modo vago i campi sportivi e il sentiero della foresta che portava al lago vicino, i ragazzi fecero entrare Kyungsoo nell'edificio principale, dove gli mostrarono la piccola mensa, la stazione di pronto soccorso e poi i bagni.
“I bagni sono da quella parte, e le docce proprio qui,” disse Baekhyun, guidandolo attraverso una stanza con le piastrelle azzurre.
“Tutte le docce sono attaccate, con delle tende in mezzo, ma visto che le pigne delle docce sono così vicine tra loro questo rende i cubicoli davvero piccoli, quindi noi le lasciamo sempre aperte dato che siamo tutti ragazzi,” disse Chanyeol, e Kyungsoo sentì lo stomaco sprofondare.
“E poi, ti consiglio di fare la doccia la mattina, altrimenti non troverai più acqua calda,” lo avvisò Baekhyun.
“Comunque andiamo spesso a nuotare, quindi non facciamo sempre la doccia,” gli disse Jongin.
Oh, fantastico. Nuotare. Un'altra cosa che Kyungsoo non sapeva fare.
E con questo si concluse il grande tour. Baekhyun e Chanyeol ammisero che non c'era tanto da vedere – la maggior parte del campo era panorama e spazio aperto, e durante la notte del primo giorno non potevano andare né al lago né nella foresta perché ancora non c'era stata la Notte delle Regole, che apparentemente sarebbe avvenuta nella notte del primo giorno intero.
Dopo di che, si incamminarono per tornare alla loro cabina, fermandosi prima in quella di Luhan così che Jongin potesse assicurarsi che Sehun non stesse molestando troppo il suo leader e per dargli la buonanotte – non che fosse ancora amico di quell'idiota o qualcosa del genere. Quando arrivarono alla loro cabina, trovarono Jongdae e Yixing già addormentati nei rispettivi letti. Sussurrando tra loro, i rimanenti quattro si misero il pigiama al buio – Kyungsoo dovette cercare il proprio nella valigia, ma fortunatamente l'aveva messo tra le prime cose – e si buttarono a letto, scontrandosi tra loro e ridendo fino a che tra vari sussurri si diedero la buonanotte. Kyungsoo non si era lavato i denti, ma a quanto pare era una cosa normale al campo perché nessuno ne aveva fatto parola. Decise di non fare domande. Se li sarebbe potuti lavare il mattino seguente. Per ora, voleva solo dormire, accoccolato sul suo letto abbastanza comodo, e rivolto contro il muro perché non voleva vedere la figura di Jongin così vicina a sé, il suo corpo illuminato dalla luce della luna che filtrava dalla finestra.
Sorridendo leggermente tra sé e sé, Kyungsoo chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. Forse questo campo estivo non sarebbe stato così male. Forse si sarebbe davvero fatto qualche amico e si sarebbe divertito.
Mentre si addormentava, Kyungsoo si ritrovò a chiedersi se il fatto che Sehun fosse gay significasse che anche Jongin lo era, o se la mancanza di interesse di Sehun verso il suo amico significasse che Jongin non lo era. Ma comunque non aveva importanza, perché non si sarebbe mai interessato a Kyungsoo.
Vabbè. Si sarebbe occupato di quei pensieri la mattina. Per adesso... voleva dormire. Voleva cadere in un bel sonno profondo.
(Oh quanto si sbagliava.)

  
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