The fall of the Black Canary

“Laurel Lance, always trying to save the world.”

Basta un istante affinché il suo mondo si faccia più buio.
La paura si impossessa di lei nel momento esatto in cui capisce cosa accadrà.
L’eroina di Star City viene inghiottita da un mare di dolore e di solitudine, e non può fare niente per evitarlo.
È così intensa, la sua angoscia, che il respiro le viene a mancare.
È davvero questo il potere della morte?

«Ho aspettato questo momento da troppo tempo.»

Il flebile suono della freccia che le lacera la pelle fa affiorare in lei vecchi ricordi: Sara che cade dal tetto di un edificio con tre frecce piantante nello stomaco; il sangue scarlatto sui suoi capelli, sui suoi vestiti; lo sguardo spento e assente che vede nei suoi occhi color del ghiaccio. Lei che la prende tra le proprie braccia e la porta nella vecchia Arrow Cave ‒ la porta da te.

«Voglio che tu riferisca un messaggio a tuo padre da parte mia.»

È davvero questo il suo destino? Black Canary deve morire allo stesso modo di sua sorella?
Canary è risorta, però.
Risorgerà anche lei?

«Voglio che tu gli dica che sono un uomo di parola.»

In un istante, non vede nient’altro che il buio.
L’oscurità la abbraccia, e Laurel le permette di rubarle l’anima e di portarla via con sé.
Anche tu la stringi forte, convinto di poterla salvare.
Illuso.



«Sono davvero felice che tu abbia incontrato Felicity.»

Fa quasi male ammetterlo, ma è la verità: Laurel è contenta di sapere che hai trovato la persona giusta.
Lei non ha avuto questa fortuna. È stata innamorata solamente di due uomini nella sua vita ‒ uno sei tu, il playboy creduto morto sul Queen’s Gambit mentre la tradiva con sua sorella minore, ma che è tornato a casa dopo cinque anni per creare ulteriore scompiglio nella sua vita; l’altro era Tommy, il tuo migliore amico di sempre, che non sei riuscito a salvare ‒, ed entrambi, in un modo o nell’altro, l’hanno fatta soffrire. L’hanno lasciata.
Eppure, Laurel si è sempre rialzata. Nonostante il dolore e tutto il male che il mondo le ha fatto, non si è mai arresa.
Quanto vorresti che nemmeno ora lo facesse.

«E spero davvero che tu riesca a riconquistarla.»

Non è giusto.
Non è giusto che Laurel ti guardi negli occhi e finga di stare bene.
Non è giusto che sia lei a dover pagare le conseguenze di una guerra che non la riguarda.
Laurel è innocente. Come tutti gli altri.
È diventata Black Canary perché voleva salvare le persone ‒ salvare il mondo, ecco qual era il suo destino ‒, ma con indosso quella maschera è riuscita a salvare chiunque meno che sé stessa.
E non è giusto che debbano sempre essere i buoni a soffrire.

«E, Ollie, so bene che non sono l’amore della tua vita…»

La morte è inevitabile.
Anche Laurel lo sa, per questo non dice nulla quando sente qualcosa bruciarle nel petto.
Resta in silenzio, un lieve sorriso a contornale le labbra, nella speranza di convincerti che non ci sia niente che non vada; fino a quando non si scatena l’embolia e i dottori si precipitano nella stanza, accrescendo le tue insicurezze e le tue paure.
Andrà tutto bene, ti ripeti, ma sai che non è così.
È la fine, Oliver. E tu non puoi fare niente per salvarla.
Devi lasciarla andare.

«Ma tu rimarrai sempre l’amore della mia.»

E ti sembra di sentire in lontananza l’eco della risata di Laurel e le sue ultime parole, prima che il canarino nero muoia davanti ai tuoi occhi.
Un attimo dopo, il rumore assordante del macchinario misto alle urla disperate di Felicity ti rimbomba nella testa.
Non doveva finire così.
L’hai persa, Oliver. L'hai persa per sempre. E questa volta non ci sarà un Pozzo magico a riportarla indietro ‒ a riportarla da te.
Laurel se n’è andata. E non tornerà.
Riuscirai a guardare Sara negli occhi e a dirle che sua sorella è morta?



«Quante persone dovrà perdere Oliver Queen affinché non sia più Oliver Queen?»

Il rimpianto di non averla salvata è immenso.
È colpa tua, Oliver ‒ solamente colpa tua.
E dovrai convivere per il resto della vita con il peso di non essere riuscito a proteggere la donna che amavi.



Questa notte, Star City sembra più gelida e più vuota del solito.
Quentin Lance compare nel corridoio spoglio dell’ospedale, il respiro affannato e le guance arrossate.
Basta uno sguardo affinché lui capisca.
L’ex capitano della polizia si accascia a terra, distrutto.
Perché Black Canary non c’è più.
L’eroina è morta per salvare la sua città, e verrà ricordata per questo.
È caduta tra le braccia dell’oscurità, fondendosi con essa. Per sempre.
In un istante, anche il tuo mondo si fa più buio.

 





Okay, in pratica è da giovedì pomeriggio che sto lavorando a questa storia, e dopo cinque giorni di infinite pause tra un’ora di studio e l’altra, posso finalmente dire di essere riuscita a pubblicare.
Nella prima parte ho riportato in maniera sintetica le parole di Darhk prima che infilzasse Laurel con la freccia, da cui derivano le seguenti emozioni della nostra Black Canary; nella seconda parte, ho utilizzato alcune frasi di Laurel tratte dalla scena che più ho adorato dell’episodio (e che mi ha fatta piangere tanto); nella terza parte, ho riproposto la frase pronunciata da Slade Wilson ormai due stagioni fa, perché è la prima che mi viene in mente ogni volta che Oliver perde qualcuno a lui caro, e credo che quando le persone che ama se ne vanno, anche a lui capiti di ripensarci; infine, nella quarta e ultima parte, non ho aggiunto alcuna citazione perché intanto è già angstosa di suo.
È stata in assoluto una delle fanfiction più difficili da scrivere. Per non parlare dell’episodio… non so come abbia fatto ad uscirne viva. Non credo che riuscirò mai ad accettare il fatto che Laurel sia morta. Non posso assolutamente crederci, perché se ho iniziato a guardare Arrow è stato proprio grazie a questo personaggio, che fin da subito mi ha incuriosita e attratta, spingendomi a seguire la serie. Mi fermo qui, perché se vado oltre la nota diventa più lunga della storia.
Ringrazio di cuore chiunque abbia letto :3