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Autore: ShadowBloom    13/04/2016    2 recensioni
"Mi chiamo Melissa. Ho vissuto una vita piena. Ora, voglio morire nel migliore dei modi." Chi, meglio di Khada Jhin, può esaudire il desiderio di morire in modo sublime e poetico? Arte, poesia, amore e morte si uniscono negli ultimi minuti di vita di una persona che ha fatto una scelta, e non ha intenzione di pentirsene.
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Mi chiamo Melissa. Ho vissuto una vita piena. Ora, voglio morire nel migliore dei modi."
Attesi, con un sorriso timido, la sua risposta: di fronte a me avevo l'unica persona che potesse aiutarmi. Lo vidi inclinare la testa, la sua maschera sempre sorridente. Dopo qualche secondo mi rispose. La sua voce era calda e teatrale nonostante fosse schermata. "Melissa... Hai uno splendido nome. Se sei sicura della tua scelta, sarà un onore per me realizzare il tuo ultimo desiderio nel modo in cui sognavi. Non resterai delusa....". Mi sfiorò una guancia con la sua fredda mano metallica, e continuò: "Sono emozionato, sai? L'unico scopo nella mia vita è rendere arte -calcò lievemente il tono su quella parola- ogni mia uccisione. E tu, mia splendida Melissa, sei il mio primo.... Suicidio assistito, possiamo definirlo così. Ti renderò bellissima, ti renderò perfetta: sarai il mio fiore più bello." Si alzò, e con un gesto mi invitò: "Prego, preparati come meglio credi: io sarò qui ad attenderti".
Sorrisi, emozionata: morire per mano di Jhin era stata una mia aspirazione sin da quando ho assistito ad un suo spettacolo in un teatro di Ionia, prima che si venisse a sapere che molte... troppe delle sue spettacolari uccisioni fossero più che semplici trucchi da palcoscenico. Il costume che avevo scelto era molto semplice: un corpetto in pizzo nero ed una gonna lunga, rosso fiammante, con uno spacco che risaliva su tutta la mia gamba. Raccolsi i capelli in una coda alta, ma quanche ricciolo riuscì a sfuggire alla mia presa. Mi guardai allo specchio: vedevo una immagine di me che a breve non mi sarebbe più appartenuta. Sì, era la cosa giusta da fare.
Quando Jhin mi vide fece un profondo inchino, e mi tese una mano. La presi, e mi strinse a sé con energia. Mi contemplò per attimi interminabili: "Mia splendida Melissa," sussurrò con voce roca, "quasi mi dispiace ucciderti. Vedo in te il fiore di quella bellezza a cui ho sempre aspirato." Una musica lenta, dolce e straziante invase la sala: il mio spettacolo aveva dunque inizio.
Danzammo, affiatati, stretti nel nostro abbraccio, i nostri volti quasi a contatto. Dietro quella maschera c'era qualcuno di umano, ne percepivo il calore, ne sentivo il respiro. Riportai l'attenzione su me stessa quando, dopo avermi fatta elegantemente volteggiare, mi sorresse mettendomi una mano sulla schiena e mi fece scivolare in un casquet. Stesi una gamba e ritirai l'altra verso il petto, e la gonna scivolò leggera, scoprendo del tutto la mia coscia nuda. Non so dire per quanto rimanemmo così, ma sapevo cosa stava succedendo: quel vortice caldo che sentivo dentro ne era un chiaro segnale. In poco tempo, la mia euforia si tinse di desiderio: io volevo morire in modo memorabile. Lo fissai, sbattendo le mie lunghe ciglia. Jhin mi tirò su, sospirando: "Mi stupisci di nuovo, mia cara... Questo corpo non provava un'emozione simile da tanto, tanto tempo. Ma tu... Hai risvegliato qualcosa di profondo, dentro di me." Estrasse un pugnale dalla cintura e mormorò: "Melissa... Canta per me". Mi tagliò via il corpetto e nel farlo mi ferì, tra la clavicola e il seno. Gemetti. Una cascata di petali rosa iniziò a cadere delicatamente dall'alto, mentre iniziavo a sanguinare. Lo vidi, tra le mie dita. Stava succedendo davvero. Vidi Jhin intento a tagliarmi via anche la gonna, e lo abbracciai.
Era troppo tardi per pensare, quindi recitai urlando la mia parte da vittima: "Le sue azioni mi renderanno degna di essere ricordata, la mia vita intera ha portato a questo: Eccellenza Dorata, donami il piacere dell'amore che sublima nella morte, io sono tua!".
Dapprima urlai. Poi la mia voce si fece sempre più fioca, fino a diventare un gemito sommesso. Khada Jhin era lì, la sua mano ancora umana impugnava Sussurro, la sua elegante pistola, il suo corpo entrava dentro di me. Rovesciai gli occhi verso l'alto, il mio respiro si era fatto affannoso, i miei pensieri non esistevano già più. Sanguinavo, e godevo, l'uomo che stavo abbracciando era colui che mi stava uccidendo. Vidi un lampo, nell'unico occhio visibile da quella maledetta maschera. Ci muovevamo veloci, con ritmo. Giunsi al culmine. Mentre mi accasciavo a terra, il mio assassino si staccò da me. 
Sentii uno sparo.

Riaprii gli occhi, tremando. Jhin era in ginocchio di fronte a me, e mi prese una mano. Si levò con un ampio gesto la maschera, ed alzò il passamontagna giusto il necessario per scoprire le labbra. Sentii il suo caldo bacio sulla mia mano, e una lacrima cadde da un mio occhio. Lui sussurrò, scandendo emozionato: "Enchanté". Chiusi gli occhi, lasciai che la morte mi avvolgesse.
   
 
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