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Autore: Immahia94    14/04/2016    1 recensioni
"voglio essere una nonna libera e indipendente" queste furono le famose parole pronunciate da Camilla, che hanno devastato Gaetano. Dopo quel giorno Gaetano colse l'opportunità di allontanarsi per un po da Torino e da Camilla.
Sono passati circa cinque mesi e Gaetano si è trasferito a Roma, non ha avuto più contatti con Camilla ma li ha mantenuto con Torre il quale di tanto in tanto lo informa sulla donna. Come reagirà Gaetano quando un bel giorno all'improvviso si troverà Livietta nel suo ufficio in cerca del suo aiuto. E soprattutto quale sarà il motivo di tanta urgenza per aver spinto Livietta a cercare l'uomo essendo a conoscenza degli eventi. E Camilla dal canto suo come se la passa...
Spero questa storia vi piacerà e vi farà appassionare.
Buona lettura
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mia cara Livietta,
 
quando leggerai questa mia lettera io sarò già lontana da Torino, so che adesso nel leggere queste mie parole tu stia piangendo, ma preferisco ricordare quei tuoi occhioni verdi, allegri e sorridenti, più tosto che tristi e colmi di lacrime.
Ti sembrerò una folle nell’aver preso questa decisione può anche non essere la cosa giusta, e non so se questo mi farà del bene o del male ma non puoi capire come sto male nell’affrontare ciò che mi sta capitando tutta da sola e soprattutto non avere qui con me Gaetano. Non voglio che tu creda che sia una decisione affrettata anzi in questi mesi ho riflettuto abbastanza.
Sai, ricordo ancora la felicità che provai quando scoprii di aspettarti, ti avevo desiderato molto e alla fine sei arrivata, e quando ti ho tenuta tra le mie braccia sono scoppiata a piangere per la felicità, forse l’unico momento in cui sono stata felice per davvero.
Mi hai regalato emozioni inspiegabili che mai avrei creduto di provare e non mi pentirò mai di nessuna azione e tutto ciò che ho fatto per te l’ho fatto con il cuore. Sei stata il centro della mia vita, tra alti e bassi, ti ho messo al primo posto perché tutto il resto passava in secondo piano anche la mia felicità. So che adesso ti sentirai sola ma non è così, hai un fantastico marito che ti ama e sarà sempre accanto a te e una bambina che anche se così piccola ti vuole già tanto bene, ed hai anche papà che anche se adesso c’è Lorenzo ti vuole tanto bene e non ti lascerà mai. Ti auguro davvero che tu possa realizzare tutti i tuoi sogni e desideri e tutto il bene che una mamma può augurare alla propria figlia. Lo so che ti ho promesso che non ti avrei mai abbandonata in nessuna situazione e ti chiedo solo di non avercela con me perché ti ho lasciata da sola nel momento del bisogno.
Non ti volevo perdere ma mi tocca per non soffrire di più.  Anche se da quando è partito Gaetano ti ho sempre detto che andava tutto a meraviglia ti confesso che mentivo non c’è stato un singolo giorno che quando tornavo a casa, calavo la maschera e tutto ciò che reprimevo veniva a galla, non avevo nessuno con cui sfogarmi se no il povero Potty che è sempre stato accanto a me. La notte era la mia una amica, era l’unico momento in cui potevo piangere e pensare a tutti i miei rimpianti a tutti gli errori che ho commesso specialmente con Gaetano.
E’ troppo il dolore, il male e la rabbia che porto dentro al mio cuore, ormai ho perso quasi ogni speranza.
Mi devo rassegnare al fatto che non lo rivedrò mai più. Devo farmene una ragione e cercare di riprendere in mano la mia vita farmi forza, cercare di superare questa cosa.
Da quando è partito tutto è cambiato nella mia vita, mi sono sentita come un vuoto dentro di me una parte mancante e sai di chi è la colpa???
Mia, solo e soltanto mia, se non fossi fuggita per l’ennesima volta ma fossi rimasta per farmi amare. Ed proprio per lui che parto, sapere di averlo perso per sempre mi ha distrutta se mai dovessi incontrarlo vorrei che tu gli dessi l’altra parte della lettera così che possa anche se inutilmente dargli una spiegazione.
Può darsi che mi pentirò tra qualche giorno della mia scelta ma dovrò essere forte anche tu lo dovrai essere. Già non riesco a stare senza di te, mi manca il visino dolce della mia piccola Camilla, il mio fidato amico Potty di cui ti chiedo di prenderti cura e anche papà mi manca nonostante tutto. Ho scritto una lettera anche per Gaetano se mai lo vedrai vorrei che tu gliela consegnassi e in oltre ti ho spedito anche il mio ciondolo così avrai sempre un mio ricordo e soprattutto non dimenticare il nostro segreto.
Ti voglio bene bambina mia sperò che quando tornerò tu mi accolga a braccia aperte, la tua dolce mamma.
 
Camilla
 
Livietta aveva le lacrime agli occhi ancora non riusciva a credere che Camilla se ne fosse andata, abbandonando lei e tutti. Renzo era impassibile anche perché nella seconda lettera Camilla aveva ammesso ciò che lui temeva da più di 10 anni cioè che lei avesse amato solo Gaetano.
 
Dopo poco il silenzio assordante che si era creato venne interrotto dal campanello.
 
Driiiiiin diiiiiiiiin
 
-Livietta apri sono Gaetano –
 
Fu Renzo ad aprire, aveva uno sguardo freddo non sapeva cosa aspettarsi si verso Livietta. Vederla in quello stato non presagiva niente di buono, non sapeva cosa aspettarsi si avvicinò alla ragazza per consolarla ma questa si allontanò.
 
- E’ solo colpa tua se la mamma è andata via – aveva una rabbia negli occhi
- Colpa mia ma cosa dici?? – non sapeva cosa pensare
 
Vide Livietta porgergli una lettera
 
- La mamma ha spedito due lettere una per me e un per te ecco così capirai!! -
 
Prese la lettera, aveva timore nel leggerla, aveva le mani che gli tremavano e le forze quasi mancargli.
Iniziò a leggerla;
 
Amore non è amore se muta quando scopre
un mutamento o tende a svanire quando l`altro
s`allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai ;Amore
non muta in poche ore o settimane, ma impavido
resiste al giorno estremo del giudizio; se questo è
 errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e
 nessuno ha mai amato.
(William Shakespeare)
 
 
Caro Gaetano,
 
Ormai non credo più che tornerai, né torneranno i nostri bei momenti a riscaldarmi l’anima e il cuore. Forse crederai che per me è stato solo uno stupido gioco dettato dalla noia, ma ti assicuro che non è così. Sei entrato nella mia vita e l’hai stravolta come un uragano. Non mi è mai piaciuto il caos fin quando non sei arrivato tu, ricordo ogni singolo minuti insieme a te come se fosse ieri. Ricordo il giorno in cui per la prima volta mi regalasti una rosa rossa ricordi?? Avevi organizzato un pranzo per restituirmi il mio taccuino e fu in quell’occasione che me la regalasti e che per la prima volta scaturisti il dubbio se ero ancora innamorata di Renzo ed io ti risposi con un semplice anagramma di Amore “Sai qual è l’anagramma di amore?? Marea, va e viene”. Ma viversi, non era possibile, io ero sposata ed avevo degli obblighi, delle responsabilità ma nonostante tutto ti volevo con me. Ogni volta che chiudevo gli occhi immaginavo te, un futuro insieme, un figlio con i tuoi occhi e il tuo sorriso.  Credevo che tutto questo noi non lo avremmo mai avuto, perché certi amori restano impossibili, troppo grandi, troppo immensi, troppo liberi per essere vissuti.
Sono sempre tornata da Renzo perché preferivo "la tranquillità”, mi sono sempre convinta   che non ti ho amavo, e che restavo con Renzo perché era lui quello che amavo, ma ho sempre mentito. La verità è che ho sempre amato te dal primo nostro vermut ricordi??. Ma solo oggi mi accorgo era la prima di tante bugie, anche se ti conoscevo da poco c’era qualcosa che mi attirava verso di te come una calamita. Provo, un rimpianto immenso, un vuoto che non colmerò mai e la cosa assurda è che sono stata io a crearlo. Avrei preferito di gran lunga non vederti mai più, non sapere più niente di te, immaginandoti felice accanto ad un'altra donna. Non riesco nemmeno a spiegarlo a me stessa come mi sentissi con te, so solo che ho il tuo profumo perennemente addosso, non va più via, che nessuno mai mi toccherà come mi hai toccato tu, nessuno mai mi farà provare brividi di piacere così intensi, nessuno mai mi abbraccerà facendomi sentire così protetta, forte e meravigliosa. Lo so forse non è una giustificazione ma a volte ci si difende dalla paura di essere nuovamente feriti, con un apparente allontanamento.
Renzo mi ha ferita molto, e lo ammetto mi è mancato il coraggio perché temevo di essere nuovamente ferita. Non mi fidavo più di nessuno, nonostante tu ci sia stato sempre. Ho provato a vivere la nostra storia ma era difficile dimenticare il dolore.
Solo ora mi rendo conto di essere stata una stupida ed egoista, ho pensato solo a me e non all’ennesimo dolore che ti avrei arrecato. Ora lo so che solo con sentimenti, emozioni e gioie positive e costruttive si può vivere in pieno un amore come il nostro.
Io non ti dimenticherò. Perché la nostra storia seppur breve mi ha dimostrato che L'AMORE, quello che ti strappa via le viscere, che ti fa perdere la testa esiste. Ci siamo stravolti, nonostante fosse sbagliato, ci siamo innamorati, di quell'amore folle che solo una volta nella vita ai prova.
Non sarò mai più la stessa dopo di te, perché ora so che esiste tutto questo.
Porto dentro me la sensazione di aver perso una parte di me, non riesco neanche a capire come sia potuto iniziare tutto questo. Non c'è mai una vera ragione logica, e non si può forzare il destino su queste cose, anche se per uno stupido gioco, è stato proprio il destino a forzare le cose tra noi. La vita qui a Torino e vuota senza di te ed è per questo che sono partita senza dirlo a nessuno, non volevo che qualcuno che non fossi tu mi fermasse e mi impedisse di fuggire da questa città così vuota senza di te. Certo lo so non colmerò mai il mio vuoto ma almeno ci proverò.
Avrei voluto dirti addio, avrei voluto dirti di non dimenticarmi, perché so che ci sarà sempre qualcosa di meraviglioso e immenso tra noi... mi va bene averlo provato anche se per poco.
Ricordami per quella che ero con te.
Non mi dimenticare mai... Mai.
Tua per sempre;
Camilla
 
 
Minuti di puro silenzio.
Blackout, il cervello e il cuore avevano smesso di funzionare, il sangue si era gelato nelle vene.
Non riusciva ancora a credere a ciò che aveva appena letto, ciò che lo aveva  colpito era il fatto che Camilla era andata via perché per una volta era stato lui a scappare, non riusciva ancora a crederci.
Forse se fosse rimasto altro che su carta, avrebbe ricevuto questa dichiarazione di persona e adesso lei starebbe lì tra le sue braccia.
Si accasciò sul divano, si portò il viso tra le mani e scoppiò in un pianto misto tra rabbia e disperazione.
Renzo e Livietta vedendo questa reazione si preoccuparono, non lo avevano mai visto in quelle condizioni.
Livietta capì di aver esagerato con Gaetano, così si avvicinò all’uomo e iniziò ad accarezzargli la schiena.
 
-Mi dispiace ho esagerato, non dovevo darti  la colpa. –
Era sincera, aveva capito il suo sbaglio
Gaetano alzò la testa e con il volto rosso e umido, guardò sia la ragazza che l’uomo alzato di fronte a lui. Aveva un aria strana che fece preoccupare molto i padre e figlia.
-Invece hai ragione!! È solo colpa mia –
Livietta non sapeva cosa fare me cosa dire.
-Gaetano ti prego sono stati giorni di angoscia per tutti, Livietta non aveva intenzione di accusarti. –
- lo so questo ma ciò non toglie che ha ragione-
-no Gaetano io no-
Si alzò di scatto ed interruppe immediatamente la ragazza
-Livietta stai tranquilla non sono arrabbiato con te ma con me stesso-
Renzo non capiva cosa stesse dicendo l’uomo ;
-m..m...ma che dici?? Senti l’unico che dovrebbe incazzarsi quello sono io –
Gaetano capì al volo a cosa alludeva e infondo non poteva dargli torto.
Camilla in quella lettera aveva ammesso di avere amato sempre e solo lui negli ultimi anni ed essere tornato con Renzo solo per un senso del dovere.
-Senti Renzo tu hai tutte le ragioni per essere incavolato con noi. Ma ciò non toglie che è colpa mia se Camilla è andata via –
Quasi non riusciva a parlare aveva un groppo in gola, aveva bisogno di fare quattro passi doveva schiarirsi le idee per capire il da farsi. Una cosa era certa che anche se non voleva essere rintracciata lui avrebbe messo sotto sopra l’intero pianeta pur di trovarla.
Si alzò dal divano prese la sua giacca e guardò dritto negli occhi Livietta e le fece un mezzo sorriso.
 
-E adesso dove vai?? –
Disse Renzo quasi preoccupato
-Vado a cercarla no?-
Aveva un tono serio e negli occhi si poteva leggere la speranza che ciò potesse accadere.
Renzo e Livietta si guardarono dritti negli occhi come per dirsi reciprocamente “ma cosa sta dicendo”
-Senti Gaetano anche io sono rimasta sconvolta ma hai letto anche tu che non vuole essere cercata –
-Lo so!! Ma questa volta non starò al mio posto, lo sono stato fin troppo –
Uscì dall’appartamento ed entrò in macchina.
Renzo non riusciva nemmeno ad aprir bocca, era sconcertato da tutto ciò che era successo.
 
Livietta lo aveva capito che la confessione della madre aveva devastato il padre, così lo prese per il braccio e lo portò nella sua vecchia stanza.
 
-Su papà non fare così in fondo lo hai sempre saputo –
-ma cosa dici Livietta? –
- Papà non sono più una bambina, e poi credi che io gli occhi non li ho mai avuti?? Anche un cieco se ne sarebbe accorto. È inutile continuare a mentire non credi?? –
Renzo non sapeva cosa dire, infondo aveva ragione anche un cieco se ne sarebbe accorto. Aveva lo sguardo perso . Non si era nemmeno reso conto che Livietta gli stava parlando e della mano difronte al suo volto che cercava di attirare la sua attenzione.
 
-Papà?? Papà ci sei? –
-Si amore scusa e che stavo pensando-
-Papà io lo so che ti ha sconvolto quello che hai letto, però io sono convinta che se la mamma è sempre rimasta al tuo fianco è perché comunque tu eri davvero importante per lei. Ora però dormi che domani sarà anche più dura di adesso –
 
Renzo accennò un sorriso e si infilò sotto le coperte. Livietta gli diede un bacio sulla guancia e andò in camera sua.
Appena si infilò  sotto le coperte si strinse al cuscino fissava il ciondolo che aveva ricevuto e iniziò a piangere cercando di non farsi sentire.
Ma dopo alcuni minuti si aprì la porta e vide Renzo entrare.
Si asciugò in fretta le lacrime e soffocò il pianto ma inutilmente.
 
-Papà che fai qua?-
-Sono venuto a controllare che non bagnassi troppo il cuscino –
-ma come sapevi che??-
Renzo fece un sorriso e si stese vicino alla ragazza, la prese tra le braccia e iniziò ad accarezzarle i capelli.
-Come facevo a sapere che appena saresti stata da sola avresti iniziato a piangere? –
Livietta fece un cenno con la testa e si asciugò con il palmo della mano le guance
-Beh vedi tu sei molto simile a tua madre, vuoi infondere coraggio a tutti anche se a te manca e poi quando ti ritrovi da sola crolli in un attimo. Ammiro molto quello che hai fatto prima ma avrei preferito che tu ti sfogassi con me-
-Papà mi manca terribilmente –
Scoppiò in un pianto disperato si stinse più che poteva al petto di Renzo
-Piccola mia non fare così, vedrai che Gaetano la ritroverà –
-No io non credo –
Renzo non poté evitare di fare un sorriso pieno d’amarezza
-amore mio quello che ho capito in questi 10 anni e che il destino prima o poi li fa sempre incontrare. È per questo ti dico abbi fiducia, Gaetano ce la riporterà sana e salva –
- Papà resti qui vicino a me fin quando non mi addormento?  -
Aveva una vocina da bambina e due occhi da cerbiatto
-Certo amore resto qui tutto il tempo che vuoi –
Si addormentarono abbracciati l’uno all’altra sperando che il giorno seguente sarebbe stato migliore.
 
 
 
 
Camilla continuava ad avere un tarlo fisso nella mente, quel soprannome sfinge le ricordava qualcosa ma non sapeva cosa.
Nulla vuoto totale eppure era così vicina se lo sentiva, doveva sforzare un po' di più la sua memoria ma l’età di certo non aiutava.
Smise di riflettere quando sentì dei passi avvicinarsi e una voce a lei ben nota canticchiare.
 
X – ecco la mia prof preferita! Le ho portato la cena spero sia di suo gradimento –  
Aveva in aria alquanto felice
C – A cosa devo tanta felicità ?? –
Aveva le braccia conserte e il sopracciglio alzato, non riusciva ad evitare di essere ironica.
Detestava la voce di quel uomo, era sempre così pomposo e pronto a dire qualche cattiveria.
X – Beh se ci tiene io glielo dico ma poi non se la prenda con me! –
C – si sono proprio curiosa di saperlo –
Non si era smossa di una virgola
X – beh diciamo che sto immaginando la faccia che farà il suo bel commissario quando leggerà la sua lettera di addio –
C – sei un mostro –
Si leggeva il ribrezzo nei suoi occhi
X – ha insistito lei –
C – Gaetano non crederà mai che io sia andata via così da un giorno all altro –
X – e perché sentiamo? –
Questo era il momento buono, doveva provocarlo sapeva che senza rendersene conto avrebbe detto qualcosa che le sarebbe stato utile per capire
C – beh vediamo fammi pensare! Forse perché non ho portato nulla con me, nessun oggetto personale non ho fatto prelievi. Avrei una lista di motivazioni ma le lascio al tuo acume –
X – È sicura prof di ciò che dice?? Lo sa la sua camicia da notte  blu le sta proprio bene -
C – Come sa che ? –
Era spiazzata quasi le mancavano le parole
X – come so che lei prima di andare a dormire versa dell’acqua fresca al suo cagnolino e che prende una tazza di camomilla –
C – sei entrato in casa mia di notte? Com’è possibile che io non me ne sia accorta?? –
Non riusciva a crederci non si era accorta che un estraneo fosse entrato in casa sua
X – ci pensi bene prof –
Sgranò gli occhi
C – hai drogato me e potty per questo non mi sono accorta di niente –
X – non mi dica che le devo dire anche il perché –
C  - hai preso dei miei oggetti dei quali io non me ne sarei accorta così che una volta rapita tutti credessero che avessi preso le prime cose e fossi andata via -
X – esatto! E adesso la lascio mangiare in santa pace. –
 
Adesso che ci pensava molte cose successe avevano senso.
Spesso si svegliava con la testa pesante, non trovava oggetti aveva perso le chiavi di casa e spesso potty dormiva più del previsto.
Credeva che stava impazzendo e invece era stata tutto organizzato.
Non riusciva ancora a crederci se così fosse anche se Gaetano avesse provato a cercarla tutto avrebbe fatto pensare in una sua partenza improvvisa. 
Era disperata stava iniziando a perdere le speranze, doveva trovare una soluzione per uscire di lì.
 
Camilla pensa!!
Chiunque abbia organizzato tutto questo conosceva le mie abitudini e quindi qualcuno vicino a me. Ma chi può essere??
Forza cerca di capire 10 anni di indagini devono pur servire a qualcosa
Se riuscissi a collegare quel benedetto soprannome allora capirei chi c’è dietro a tutto ciò .
 
Stava cercando di stilare una lista delle persone più vicine a lei ma nessuno poteva avercela con lei al punto tale di rapirla.
Ormai notte fonda si addormentò sperando che leggendo la lettera Livietta potesse capire il suo messaggio.
 
 
 
 
Sono passate due settimane, Gaetano è dovuto ritornare a Roma ma nonostante ciò non ha smesso di cercarla.
Anche se tutto dimostrava in una partenza volontaria di Camilla c’era qualcosa che non gli quadrava.
Come poteva essere sparita nel nulla, doveva aver detto a qualcuno di ciò che aveva intenzione di fare.
Stava aspettando che tornassero la dottoressa a Gariglio e il produttore di vini che ha scoperto essere il fratello del commissario che stava sostituendo.
Fortunatamente al suo fianco c’era Torre, che nonostante il suo lavoro svolgeva le indagini privatamente cercando di trovare qualcosa ma nulla di serio.
Stava girovagando per Roma quando si ritrovò difronte all’istituto Fibonacci, rimase impalato a guardare il cortile immaginandola sorridere e parlare con i suoi studenti.
Una lacrima gli rigò il volto, mentre stava andando via si sentì chiamare
 
-Commissario ma è proprio lei?? –
Aveva un accento napoletano, gli ricordava qualcuno ma non sapeva bene chi. Si voltò e vide un giovane sulla trentina che si avvicinava verso di lui.
Lo guardò spaesato proprio non ricordava lui chi fosse.
-Commissario non vi ricordate di me?? –
-No mi scusi, lei chi è?? –
-Sono Gigi Aiello, alunno della prof Baudino si ricorda?? –
-No mi dispiace –
-Ma come la prof aiutò mio fratello che fu accusato dell’assassinio di quella giovane americana trovata al teatro Marcello –
- Aaah adesso mi ricordo tuo fratello si chiama Renato giusto? –
- Si commissario esattamente! Scusi se  sono indiscreto ma lo sapete che la prof non lavora più qui da anni?? –
- si sì lo so è che passavo di qua e non ho potuto fare a meno di fermarmi. Sai i vai vecchi tempi! –
- E come vi capisco! Io ho voluto seguire le orme della prof e adesso mi ritrovo a fare l’insegnate qua.-
- beh sono contento per te. Adesso però devo andare scusami –
- si figuri commissario. Ah se sentisse la prof le dia i miei saluti –
- senz’altro! Buona giornata –
 
Si allontanò abbastanza in fretta, ricordarla era doloroso.
 
Aveva ricevuto due chiamate da Livietta a cui non aveva risposto, nelle ultime settimane si erano sentiti spesi perché la ragazza non trovava pace e voleva essere aggiornata costantemente sulle novità.
 
 Era quasi diventata ossessiva, decise che quel pomeriggio avrebbe staccato con tutto e tutti così spense il cellulare tutto ciò che non riguardava Camilla poteva aspettare.
Voleva stare per conto suo, girare Roma e ricordare ogni singolo momento vissuto con Camilla.
Rivedendo l ex alunno della prof gli venne voglia di andare al teatro Marcello e così fece, arrivato nel punto esatto dove era il cadavere vide lei spuntare le sembrò una apparizione.
Quell’excursus gli aveva fatto più male che altro così decise di tornare a casa e rimanerci.
 
 
 
 
Era giorno, non sapeva a che ora si fosse addormentato ma di sicuro era molto tardi, si alzò dal letto fece una doccia veloce si preparò ed uscì di casa.
Solo quando fu in macchina accese il cellulare, trovo 30 chiamate perse tra Livietta e Renzo credeva che lo avessero cercato per sapere se ci fossero novità ma poi si ricredette quando lesse un messaggio.
 
Ma che fine hai fatto?? Sto prendendo adesso l’aereo per Torino, atterrerò alle 8. Ti aspettiamo a casa ho delle novità sulla mamma e non dimenticarti la lettera è fondamentale. Fai il prima possibile.
 
Non se lo fece ripete due volte, chiamò in ufficio dicendo che stava partendo per Torino e che si sarebbe preso un paio di giorni.
Risalì a casa e prese la lettera dal comodino, non c’era sera che non la leggesse l’aveva quasi consumata.
Preparò un borsone per il viaggio e uscì.
Dopo dieci minuti era in auto pronto per partire.
 
Durante il viaggio pensò e ripensò a cosa potesse aver scoperto Livietta e a cosa le servisse la lettera.
Lui l’aveva letta almeno un centinaio di volte ma non aveva scoperto nulla di interessata.
 
In men che non si dica era arrivato a casa di Camilla.
 
Suonò il campanello e attese.
 
-Vieni entra! –
Entrò in casa un po' diffidente, non sapeva cosa aspettarsi.
Segui la ragazza in salotto, dove trovò anche Renzo e Torre.
 
-Torre che ci fai qua? –
Era sbalordito si aspettava di trovare chiunque ma non Il suo amico
-Eh dottò lo dite a me? Io ne so meno di voi!! –
 
 Salutò Renzo e si accomodò sul divano in attesa di spiegazioni.
 
-Allora quali sono queste novità ?? –
-Ti ricordi il ciondolo che mamma ha spedito insieme alle lettere? –
-Certo che mi ricordo-
Ci capiva sempre meno
-Non riuscivo a capire perché me lo avesse spedito, infondo molte delle sue cose sono ancora qua quindi non aveva senso mandarlo e scrivere cosi avrai un mio ricordo . E poi parlava di un segreto–
I tre uomini non capivano dove Livietta volesse arrivare
 
Gaetano si avvicinò a Renzo e iniziò a bisbigliare
- mi spaventa sembra Camilla –
- sapessi a me. Una già era difficile da controllare figurati due per giunta sono mamma e figlia –
- ssssh non lo dire –
 
i due ridevano sotto i baffi, ma la finirono non appena Livietta li fulminò con lo sguardo.
- l’ ho detto io identiche –
 
-in queste settimane ho cercato di sforzarmi ma nulla non mi è venuto niente in mente fin quando ieri sera Camilla non lo ha fatto cadere a terra e si è aperto -
 
-Scusate ma io continuo a non capire –
-Zitto Torre!! Falla parlare –
-come non detto!!-
 
-Dal ciondolo è uscito un foglietto –
- un foglietto?? –
-che foglietto –
- una poesia!! –
- una poesia?? –
 
Tutti e tre la guardavano come se stessero vedendo un alieno, non capivano cosa centrasse una poesia con Camilla.
 
-Si una poesia e precisamente per la festa della mamma. Il ciondolo glielo regalai alla festa della mamma e all’interno misi questa –
 
-Senti Livietta io non so dove tu voglia arrivare ma credo che stiamo perdendo tempo –
 
-Dammi la lettera che la mamma ti ha scritto –
 
Gaetano estrasse la lettera dalla tasca intera e la diede a Livietta.
 
Prese la lettera e dopo un po' che la controllo esclamò a voce alta
 
-Lo sapevo!! Mamma sei un genio!! –
 
-Cosa sapevi?? –
 
Livietta si girò verso i tre uomini e gli indicò cosa aveva scoperto.
Erano rimasti tutti e tre a bocca aperta non riuscivano a crederci.
   
 
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