Metafora sulle persone che hanno paura di pensare
Sono amante delle notti più strane, perso nel mare, tra onde di pensieri che sembrano catrame, quanto fa male se a pensare rimango in solitudine coperto dal sale
che brucia sulla pelle di chi sa nuotare nell’oceano tra le ombre del male, ma non so respirare se m’immergo e perdo tempo a guardare la morte che mi continua a fissare.
Sono rimasto sulla riva, tra la gente ancora viva che non ha rischiato e si gode la propria vita che è troppa e sembra infinita senza accorgersi che prima che iniziasse era già finita,
marcita, deperita sotto il sole che brucia la mia matita e non mi fa scrivere che è avvilita la luna calamita del vento fresco sulle spiagge senza vita piene di gente che io reputo fallita.
Sono ciò che non voglio mostrare, dagli altri non mi faccio toccare, tra questa gente l’unica che mi capisce è il mare perché sa ascoltare anche quando non ho voglia di parlare.
E resto in silenzio davanti a chi sa criticare, chi pensa di avere ragione senza ragionare, chi crede che dopo il fiume venga il mare, e chi che dopo il bene venga il male.
Sono ciò che pensi, ma non troppo, su questa spiaggia vivo esente dal mondo che è diventato contorto e storto se guardo l’orizzonte dove s’immerge quel rosso,
anche se è celeste quel corpo che nel mare sembra scavare un fosso dove sono le anime di chi è morto ma risorto dentro noi come la luna che fa finire il giorno.
Sono sdraiato sul bagnasciuga che asciuga il bagnato delle mie lacrime in fuga, scappate in fretta dalla paura che qualcuno le veda sbocciare prima della luna.
Stavo cercando una cura per questa sensazione che mi lascia tra le mura di sabbia fatte con cura, senza apertura, rimango intrappolato, ma non ho più paura.
Sono spaventato dalle persone al di fuori, come quando sott’acqua non respiri, ma non muori, risali e vedi tutto a colori e avresti preferito rimanere giù senza rumori,
e poi ritorni come i primi amori, sulla spiaggia dove i tuoi stessi genitori ti portavano quando non avevi pensieri, ma solo occhi irraggiungibili come grattacieli.
-DreamEater