E' questo quel che si prova quando dai tutto a una persona ma lui sceglie un'altra che non potrà mai amarlo quanto te?

Calde lacrime scendevano imperterrite sul volto di una ragazza; inumidivano le ciglia, percorrevano l'intera guancia fino ad arrivare alla fine del loro percorso e scendere giù, in terra, se non arrestate in precedenza da quella stessa ragazza che con la mano le asciugava.
Malia si guardava intorno, perduta in quel turbine di ricordi; lasciava che gli occhi ricadessero nello spazio intorno a sè, studiando quella stanza in cui era entrata così tante volte da conoscerne i particolari a memoria come le parole di un canzone amata.
Era un luogo familiare, quello, noto ai suoi sensi e al suo cuore che sembrava stringersi in una morsa inarrestabile sentendosi escluso da quel che era stato, dai bei ricordi che parevano ormai esser volati via come foglie portate altrove dal vento, lontane dal proprio albero di origine. Si sentiva fuoriposto in casa propria,come un uccellino caduto dal nido quando era ancora troppo piccolo per poter spiegare le ali e allontanarsi, pronto a morire di stenti senza il calore della madre che si prendeva cura di lui. Eppure, quelle mura erano state casa sua, il suo luogo preferito dove dimoravano i ricordi più belli con l'unica persona in grado di farle sentire il proprio cuore battere, nell'unico modo che poteva farle capire che era viva.
La stanza di Stiles, in cui ogni cosa odorava di lui, con il letto disfatto, le carte sulla scrivania che creavano un turbine di fogli disordinati e la parete composta da fili di vario colore, foto di casi risolti e non, che lo facevano sembrare tanto un detective con anni di esperienza e studi sulle spalle e non un normale adolescente.
Malia stringeva a sè un cuscino, immaginando di stringere il suo Stiles; le sue caldi mani che la prendevano per i fianchi e le labbra che delicatamente si posavano sul collo e sulla bocca, esprimendo tutto ciò che c'era da dire senza lasciar sfuggire alcun tipo di parola.
Amanti silenziosi erano stati loro, due anime legate da un sentimento tanto forte da non avere bisogno di parole, suoni così futili per loro due, in grado di esprimere tutto e niente con uno sguardo ed un bacio.
Affondò il volto in quel cuscino, anch'esso ora estraneo a lei. Come se non lo avesse condiviso con Stiles, come se non vi avesse poggiato anche lei il capo dopo le notti  trascorse ad amarsi, con i loro corpi trasformati in un intermezzo per stringere gli spiriti in una presa ancor più stretta che gli rendeva un'unica entità nel corpo e nell'anima.
Stiles non riusciva a dormire senza quel che cuscino.
Malia, l'orgogliosa, forte Malia, non riusciva a dormire senza Stiles.

Perchè hai deciso di suonare un'altra canzone? Perchè non ascolti più ciò che il mio cuore può suonare solo per te?

Ora i suoi occhi vedevano solo il ragazzo che amava sorridere verso un'altra persona.
Sembrava così sereno, così spensierato nell'osservare un'altra ragazza che non fosse lei.
Come se lei non fosse mai esistita.
Come se non vi fossero parole da dire, discorsi da prendere.
Come se Malia Tate non fosse mai entrata a far parte della sua vita e non stesse cercando di riunire i cocci di un cuore infranto impossibile da riaggiustare.
Lui sorrideva e lei pensava che la sua felicità fosse anche la sua, che bastava quel sorriso per far sorridere anche lei.
Lei, la forte Malia che faceva finta di non sentire anche le propria ossa rompersi dal dolore e la testa esplodere nella consapevolezza che non avrebbe avuto un lieto fine e che un'altra ragazza, una persona che mai avrebbe potuto amare Stiles quanto lei, stesse prendendosi la sua felicità.
A quei pensieri, si alzò dal letto, il volto ancora rigato dalle salate lacrime che imperterrite continuavano a scendere; poggiò il cuscino al suo posto ed uscì dalla porta, guardando per un'ultima volta quella stanza, consapevole che non l'avrebbe rifatto mai più.
Il fato era stato crudele a tal punto da render quel luogo inadatto a lei.


«Mal, ma dici davvero?» Chiese Stiles. Aveva alzato le sopracciglia e stringeva Malia in un abbraccio, scostandole i capelli dal volto con una mano.
«Sì. Io e te ci eravamo lasciati senza aver chiarito e tu e Lydia...» Malia abbassò lo sguardo, stringendosi maggiormente al corpo della persona amata mentre ne inspirava l'odore familiare. Quel sogno l'aveva turbata ma era brava a non dar a vedere certe emozioni, seppur immaginasse che Stiles lo avesse già intuito da solo. «Sì, mi avevi rimpiazzata piuttosto facilmente. Ed io decidevo di lasciarti stare nella tua felicità. Era ciò che più contava.»
«Oh, Mal, Mal...» Lui sorrise,dandole un bacio sulle labbra. La sua espressione sembrava divertita,eppure, aveva anche un'evidente nota di tenerezza che lasciò sfociare in quel dolce bacio che stava dando alla sua Malia. «Non ti lascerei mai e non senza aver chiarito. E poi la storia con Lydia è ormai passata, dovresti saperlo. Ormai lei è come una sorella per me e niente di più.»
Malia annuì. Un semplice gesto accompagnato da un tenero sorriso ed un secondo bacio, più veloce del precedente ma non per questo meno dolce.
«Quindi, mi ami ancora, vero?»
Stiles sorrise. «Certo che ti amo Malia. Ti amo e ti amerò ancora per molto, molto tempo.»

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ANGOLO DELL'AUTRICE. 
Salve a tutti! Era da un po' che non pubblicavo qualcosa su Efp e, perchè no?, mi son detta, perchè non con una Stalia? 
Ultimamente il fandom è diviso dalle shipwar e buh, loro sono la mia OTP dello show quindi volevo scrivere qualcosa su di loro. Qualcosa che non mi facesse pensare a --- insomma, sapete già. Quindi, spero solo che sia stata di vostro gradimento. Bye <3