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Autore: Gaia_dc    16/04/2016    0 recensioni
Cos'è la famiglia? Cos'è la normalità? Tony si troverà a fare i conti con questi due aspetti della vita, che spesso sono legati l'uno all'altro, pur non essendo la stessa cosa. Un amore nascosto, tre nuovi amici, e due bambini che presto diventano tutta la sua felicità.

Oggi è il compleanno di una persona fantastica. Si chiama gaia come me, è una fan dei DINENSI e dedico a lei questa storia... Che però è sempre TIVA... Mi sono impegnata a metterci tanto fluff, e molto meno angst. Vi avviso che non ho alcun tipo di conoscenze su molti dei personaggi che incontrerete nella storia, e che probabilmente non sarete d'accordo su qualche aspetto... Ma questa storia è per la mia Gemellina, e spero che piaccia a lei ed anche a voi. Tanti auguri Gaia!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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FAMILY IS MORE THAN JUST DNA
 
-E come previsto, anche in questo caso, l’assassina è la moglie… Sono un genio!
-Si… Genio della fortuna!
-McGee… Sei invidioso?
-Della tua conoscenza filmografica?
Ziva ride.
-E tu non ridere!
-Se avete finito di fare i bambini, potete tornare a casa!
Gibbs ci interrompe, passando col suo caffè, senza fermarsi, diretto verso l’ufficio del direttore.
 
4 scrivanie, il capo, l’intelligentone, lo spaccone, e la ninja. Una squadra assurda si, ma questa è la mia famiglia. La mia normalità!
Una normalità un po’ paradossale, una compagnia di matti, tante avventure fuori da ogni schema… Eppure, se mi dovessero togliere tutto questo, mi sentirei diverso, strano… Anormale. Assurdo, vero?
 
-Ziva ti accompagno a casa?
In questo periodo il mio rapporto con lei è cambiato radicalmente… Siamo più vicini, io so tutto di lei, e lei sa tutto di me. Credo che la morte di suo padre mi sia servita per capire che senza di lei, non sarei più Tony, ma solo Anthony… Non molto tempo fa ha reso giustizia a suo padre e alla moglie del direttore, uccidendo Ilan Bodnar.
Ricordo ancora il momento in cui io, il capo e il pivello l’abbiamo raggiunta al molo 19, e mentre salivamo le scale, un corpo inerme è caduto dall’albero. È stata una frazione di secondo… Per un attimo ho temuto che quel corpo fosse il suo… Finché non ho alzato lo sguardo, e incontrato i suoi occhi che fissavano prima Ilan, poi me.
 
-Tony… È vero che ho dato la mia mini a Tim, ma ora ho una Ferrari rossa… Al massimo… Credo che sia tu ad aver bisogno di un passaggio!
Mi risponde con un tono malizioso. Due occhi da gatta che hanno tutta l’intenzione di divertirsi punzecchiandomi.
 
-Già… A proposito… Mi devi ancora spiegare perché hai dato la tua mini a McGee e non a me.
La accontento. Giochiamo. Un gioco di sguardi, frecciatine, gesti. Non credo che qualcuno dall’esterno potrebbe capire… Forse solo il capo e McGee, forse solo la mia famiglia… Senza tralasciare Abby, ovviamente!
-Te l’ho detto… Ci tengo alla mia mini!
-Non sei affidabile, Tony!
Incalza McGee.
 
Ci alziamo tutti e tre contemporaneamente, prendiamo i nostri zaini, le giacche, ma quando le porte dell’ascensore si aprono, mi scontro con un ragazzo, poco più giovane di me… Mi ci vuole un momento per capire se si tratti di un uomo o una donna. Ha i capelli biondi, lunghi poco più sopra delle spalle, ondulati. Due occhi verdi, ed un fisico allenato. Istintivamente mi volto a guardare Ziva, che però non sembra interessata a quel ragazzo (Sì, ho realizzato che è un uomo… O almeno credo… E forse sono un po’ geloso). Al contrario, i miei colleghi sono divertiti dalla scena, e quando mi rigiro per scusarmi, mi accorgo che non è da solo. Con lui, un altro ragazzo probabilmente della stesa età, ha la carnagione molto scura, ed un fisico da palestrato, ed accanto un altro ancora, capelli quasi rasati, ed uno sguardo che mi ricorda in un modo quasi spaventoso, Gibbs.
 
-Scusa riccioli d’oro… Tony DiNozzo… E voi chi… Chi sareste?
McGee si fa avanti, mi scansa, e saluta… Sembra conoscerli…
 
-Ci… Ci siamo persi qualcosa?
Domanda Ziva, togliendomi le parole di bocca.
-Ziva, Tony, vi presento gli agenti che ho conosciuto a Los Angeles quando ci sono andato con Gibbs: Sam e Callen.
Agenti federali? Quelli? Questo è troppo… E credo che Ziva la pensi come me, dall’espressione interdetta sul suo volto.
-E lei chi è?
Domanda McGee al biondino. Ah ecco… Dicevo che quel ragazzo così agitato non poteva certo far parte di un’agenzia come la nostra.
-Agente speciale Marty Deeks.
Questo è troppo!
-Ma che ci fate qui?
-Per stasera tornerete a casa più tardi, McGee.
Gibbs è alle nostre spalle, e mi fa sobbalzare.
-Perché Capo?
Oso chiedere.
-Venite, il direttore Vance ci aspetta.
Non mi risponde…
 
Entriamo nell’ufficio del direttore, e nella mia mente molte domande iniziano ad affollarsi. Troppe. Guardo Ziva e sembra provare la stessa cosa.
-Che sta succedendo, Gibbs?
Chiede alla fine, visto che nessuno ci dà una spiegazione logica.
-Come avrete capito, loro sono agenti dell’NCIS di Los Angeles.
Inizia a spiegare Vance,
-Il nostro amico è stato ucciso, e la mia ragazza è scomparsa!
Deeks non gli dà il tempo di finire di parlare. È agitato, ma a me sembra che nasconda qualcos’altro sotto. Non mi convince il biondino!
-E… Questo che c’entra con noi?
Mi domanda Ziva nell’orecchio, ma neanche io ho una risposta a questa domanda.
-L’agente Kensi Blye è scomparsa ieri sera. Nate Getz, psicologo forense, si era offerto di accompagnarla a casa, ma quando anche noi tre siamo tornati a casa…
Callen sta spiegando quello che è accaduto, e sembra davvero la fotocopia di Gibbs… Se non fosse che potrei giurare di aver visto una lacrima affiorare nei suoi occhi.
-Nate era ancora in macchina… Sanguinante, morto. Kensi era sparita!
La sua voce trema, e nonostante io non conosca Kensi, e tantomeno conoscevo Nate, sento una fitta al cuore… Credo che l’argomento abbia toccato tutti. Il pivello è pietrificato, forse aveva conosciuto anche lui. Gibbs inespressivo come al solito. Ziva continua a fissare Callen che parla, ha lo sguardo di chi sa bene cosa significhi perdere qualcuno, un amico… Un fratello. E vicino a me, e mentre io distolgo lo sguardo da lei, per osservare Deeks, lei cerca la mia mano con la sua, senza farsi notare. La cosa mi stupisce, anche se dopo gli ultimi avvenimenti che l’hanno profondamente toccata, me lo sarei dovuto aspettare.
Stringo la sua mano nella mia per darle sicurezza, e lei mi lascia fare.
-Abbiamo bisogno di qualcuno che ci possa aiutare lucidamente. Kensi è una nostra amica, e benché la perdita di Nate ci abbia colpito molto, ora la priorità è trovarla.
Sam, una roccia fuori e anche dentro. Non perde di vista il suo obiettivo, e mi chiedo se non sappia qualcosa di più…
-Loro sono gli ultimi ad aver visto la vittima e l’agente Blye… Suggerisco di parlare con ognuno di voi, singolarmente!
Questo caso mi ha già profondamente colpito, ed ho bisogno di parlare con Sam, da solo, fuori da occhi e orecchie indiscrete.
Il capo ci allontana, ci deve parlare…
-DiNozzo, David, interrogate Sam, McGee, pensa a Deeks.
Ci ordina. Immagino che lui abbia intenzione di parlare con Callen, forse si conoscono già da molto tempo… Forse McGee sa qualcosa di più. Quando arriverà il momento, glielo chiederò.
 
 
Prima, in ufficio, dal direttore, mentre Callen raccontava quanto accaduto, ho avuto la necessità di sapere che Tony era con me, che era ancora lì, e che non se ne sarebbe andato. Non potrei sopportare di perdere anche lui!
 
-Sam… Cosa ci stavi nascondendo prima?
Sono seduta davanti a lui, e Tony è accanto a me. Usa il suo metodo che personalmente trovo scontato sì, ma molto funzionale! Anche io avevo notato in lui qualcosa che non andava, e lo stesso valeva per Deeks.
-Sam… È inutile continuare a nasconderlo… Abbiamo voluto quest’interrogatorio perché tu ci possa raccontare qualcosa che probabilmente è meglio che il tuo collega non sappia.
Cerco di chiarirgli la situazione.
Lui ha un viso tranquillo, alza un sopracciglio… Mi sta forse sfidando? So solo che questo atteggiamento, a lungo andare, potrebbe essermi letale.
-Mi dispiace dirvelo ragazzi… Ma io non nascondo niente.
Provo a ribattere, ma Tony mi ferma.
-Okay, ti avviso, tu potrai anche assomigliare alla Cosa dei fantastici 4, ma credimi… È meglio non farla arrabbiare…
Non so se prendermela con lui o no, ma qualunque cosa decida, lo farò al termine di questo interrogatorio.
-Quindi, ora mi dici cos’è che non ci vuoi dire!
Aggiungo innervosita.
Sam ci osserva, e alla fine si apre… Meglio per lui!
-Okay okay… Kensi… Kensi e Marty stanno insieme.
-Divertente… Dicci qualcosa che non sappiamo!
Ora anche Tony sembra nervoso.
-Marty… Ecco loro stanno insieme da tanto tempo… Ma… Si insomma… Lui non può avere figli, è sterile…
-E questo cosa c’entra?
-Kensi voleva dei bambini… E si è rivolta alla banca del seme.
-Solo che Deeks non lo sa.
Completo la frase guardando Tony con la coda dell’occhio.
-Io lo sapevo perché una volta l’ho sentita parlare con Nate… Nate sapeva tutto… E quella sera dovevano andare a risolvere delle questioni giudiziarie…
-Quindi tecnicamente abbiamo perso non solo una donna, ma anche un probabile feto!
Tony trae delle conclusioni, ma dall’espressione di Sam, mi sembra che si stia sbagliando…
-In realtà, più che di feto, parlerei di bambini!
Lo guardiamo turbati, e lui si spiega meglio.
-Kensi e Deeks hanno due figli gemelli. Ma Deeks crede che siano figli suoi, che si tratti di un miracolo!
-Bel particolare da omettere, non credi, Ziva?
-Anche da parte del padre, direi… Era allarmato per la scomparsa di Kensi, la morte di Nate… Ma non per la scomparsa dei figli!
Provo a far sorgere dei dubbi in Sam sul suo amico…
-Aspettate… Voi sospettate di Deeks? Di Marty?
Ci chiede allibito. E da come lo fa, sembra che si aspettasse tutto il contrario.
-Ieri mattina Kensi aveva detto di aver portato i figli dalla madre, ma in realtà, li aveva portati per dei controlli… Per quelle famose questioni giudiziarie.
-Molto attento come padre, riccioli d’oro!
-Non è nemmeno andato a parlare con loro, per avvisarli di quanto stia accadendo?
Tony era su di giri. Non aveva un gran rapporto con i bambini, ma nonostante ciò, si preoccupava sempre di loro. Aveva avuto un’infanzia difficile, anche se non me ne ha mai parlato più di tanto…
-Marty… Deeks… Ama i suoi figli, e su questo non c’è ombra di dubbio. È da un po’ di tempo, però, che è diventato più freddo con tutti, persino con la stessa Kensi…
Io e Tony ci guardiamo, abbiamo avuto la stessa intuizione!
 
Usciti dalla sala interrogatori, entriamo in quella di osservazione, per vedere come procede l’interrogatorio di McGee.
-Tu come la vedi?
Mi domanda serio.
-Due possibilità… O Kensi, vedendo Deeks più distaccato, ha avuto paura che Nate avesse parlato, ed è scappata…
-Oppure Deeks ha avuto dei sospetti notando Nate e Kensi molto vicini, e ha creduto che i figli fossero suoi…
Completa le mie ipotesi.
-Ed i bambini in tutto questo?
Mi chiedo dove siano adesso… Dalla nonna? Alla banca del seme? Con Kensi? Dove?
Tony mi guarda per un secondo, e mi stupisco di come capisca al volo le mie intenzioni.
-Chiedi a Sam tutte le informazioni sui bambini, io avviso Gibbs che stiamo per fare una gita alla banca del seme.
Torno nella stanza di Sam. Non sembra preoccupato. Mi siedo davanti a lui.
-Cosa succede agente David? Non vi basta sospettare del mio collega? Adesso sospettate anche di me?
Questa è la parte che odio deli interrogatori. Quando si è dall’altra parte, è difficile capire il lavoro di un agente… Anche quando quello stesso lavoro lo si fa da anni. Voglio dimostrargli che si sbaglia, quindi gli faccio un’altra domanda.
-Secondo te cos’è successo?
-Sebbene io sia un agente, questo non è compito mio…
È un osso duro… Ma io so come farlo crollare.
-Non ti ho chiesto di risolvere il caso… Agente Hanna. Ti ho chiesto cosa credi sia successo. Dobbiamo trovare dei bambini, sono la nostra priorità.
Mi guarda, mi scruta, crolla. Lo sapevo, una roccia fuori, un cuore tenero dentro.
-Kensi non è una che scappa. Se lo fa, è solo per proteggere le persone che ama di più al mondo, Deeks. Non ha un bel rapporto con la madre, quindi escluderei che li abbia portati da lei. Non ha avuto il tempo di portarli alla banca del seme… Quindi saranno con lei.
È un ragionamento che ha una sua logica. Ma non mi basta.
-E lei dove può essere?
-Gliel’ho detto… Quando deve proteggere i suoi bambini… Neanche il Mossad potrebbe trovarla… E credo che lei abbia una vaga idea di cosa sia il Mossad.
Fissa la mia collana. Non so da dove derivi quest’affermazione. Non mi colpisce più di tanto. L’unico collegamento che avevo col Mossad, era mio padre. Mio padre è morto, è stato ucciso… Quindi il Mossad non significa più nulla per me.
-Cosa mi sa dire sui bambini?
Faccio cadere l’argomento.
-Sono degli splendori. Un maschietto ed una femminuccia. Due gemelli. Hanno quasi 8 anni.
La loro età mi stupisce. Ma lascerò a dopo i miei pensieri.
-Come si chiamano?
-Gaia e Lucas.
Questo mi basta. Esco dalla sala interrogatori. Devo controllare una cosa.
 
Sono nello squadroom. Ho delle novità. Ho lavorato tutta la notte, sono le 5 del mattino, ma ne è valsa la pena!
-Gibbs! So come far crollare Deeks!
Lui mi guarda stupito, mentre nello squadroom arrivano anche McGee e Tony.
Mi alzo, e mostro delle immagini sullo schermo.
-Per fare il punto della situazione… Kensi voleva un bambino, ma Deeks è sterile. Si è rivolta alla banca del seme, e temendo la reazione di Deeks ha chiesto aiuto al suo amico e collega Nate.
-Le possibilità sono che Kensi abbia ucciso Nate, temendo che parlasse, per poi scappare con i figli, o che l’abbia fatto Deeks quando ha notato il forte legame che si era instaurato tra Kensi e Nate.
Conclude Tony.
-Escluderei la prima ipotesi. Kensi non è una che fugge…
Continua McGee.
-Esattamente quello che ha detto Sam… Ma, io avrei dei dubbi anche sulla seconda.
Tutti mi guardano confusi, e lo sguardo di Gibbs mi intima di andare avanti.
Faccio comparire sullo schermo le foto dei figli di Kensi.
-Gaia e Lucas Deeks. 8 anni.
Poi accosto la foto dello psicologo.
-Nate Getz. Psicologo forense dell’NCIS da 6 anni.
Credo che la conclusione sia palese ma non lo è.
-Kensi e Deeks hanno avuto i figli due anni prima che Nate entrasse a far parte dell’NCIS. Ma a domanda è: Deeks lo sa?
 
 
Entro nella sala interrogatori. Riccioli d’oro mi sa sempre più di bugiardo.
-Okay Marty. Direi che è il caso di scoprire le carte in tavola.
Mi guarda, ma non capisce.
-Hai due figli, Gaia e Lucas. Hanno 8 anni… Li abbiamo visti… Sono davvero splendidi. Gaia ha i capelli castani, ricci, occhi verdi… Se non fosse che non l’ho mai vista prima, si potrebbe dire che mi assomiglia. Lucas ha gli occhi marroni, i capelli scuri, e la carnagione olivastra… Sembra la fotocopia di Kensi. Eppure, nessuno dei due ti somiglia. La cosa non ti crea dei dubbi? Kensi e Nate sembravano molto affiatati per essere amici.
Si alza in piedi. L’ho innervosito… Ora sarà più semplice.
-Cosa stai insinuando? Kensi è entrata nell’NCIS un anno prima di me, è vero. Ha conosciuto Kensi un anno prima di me, ma non mi avrebbe mai tradito!
-Non ho mai detto questo.
Lo provoco.
-Senta, agente DiNozzo… Probabilmente lei ora si sente un James Bond in pensione, che ha smesso di cercare l’azione in tutto ciò che fa, e che si occupa di risolvere casi… Crede di avere un grande intuito, ma non è così.
La sua citazione mi sorprende… Non mi sembrava un tipo da film…
-Nate era un mio amico! Non lo avrei mai ucciso. Se avessi avuto il minimo dubbio, gliene avrei parlato… E l’avrei fatto anche con Kensi.
-Perché non parla dei suoi figli? Dove sono adesso?
-Dalla madre di Kensi!
Mi risponde come se questo non c’entrasse nulla.
-Dovremo fare una lunga chiacchierata.
Esordisco alla fine.
 
Non ho dormito tutta la notte, ed ho bisogno di un caffè. Non so come faccia Ziva ad essere ancora sveglia solo con del thè!
-Ziva cosa ci metti in quel thè, che ti tiene tanto sveglia?
-La voglia di risolvere questo caso il più in fretta possibile per poter tornare a casa.
Mi risponde secca. Ha altro cui pensare… E personalmente la capisco… Quando si parla di bambini, diventiamo tutti più comprensivi… Lei invece diventa più introversa di quanto già non sia.
-Ziva…
Ho bisogno di staccare la spina.
Alza lo sguardo verso di me.
-Tu… Hai mai penato al tuo futuro? Voglio dire… Certo la famiglia Deeks non sarà in un bel momento, Kensi ha tenuto nascosto il suo segreto per quasi 8 anni, ai figli… Ma poi cosa accadrà? Deeks è stato il padre di quei bambini per tutto questo tempo,  e le cose non cambieranno quando si verrà a sapere che il padre biologico al momento potrebbe essere un vecchio di 60 anni che da giovane voleva divertirsi a donare sperma!
-E questo cosa c’entra col mio futuro?
-Intendevo dire… Che nonostante tutto, quella famiglia si ricomporrà… Vivranno una vita felice… E loro hanno la nostra età… Tu hai mai pensato di mettere su famiglia?
Ziva mi guarda… Non so perché le ho fatto questa domanda, mi è uscita spontanea. Forse solo per parlare, o forse perché avevo bisogno di sapere se vedeva qualcuno nel suo futuro.. Magari un agente molto speciale… Chi lo sa!
-In questo periodo, Tony, più che sul futuro mi sono concentrata sul passato… E se mi chiedi, adesso, se vedo una famiglia nel mio futuro… Io non vedo nemmeno me stessa nel mio futuro. Ho perso le mie radici, non sono più nessuno… Vengo da un posto in cui preferisco non tornare, non ho una madre, un padre, non ho i miei fratelli… Quindi non mi chiedere se vedo una famiglia nel mio futuro.
Il suo tono è serio. Non immaginavo di toccare tasti così importanti per lei, ma anche questa volta, me lo sarei dovuto aspettare. C’è una cosa che però mi preme farle sapere…
-Ziva… Tu non sei sola… Tu hai me, Gibbs, Tim, Abby, Ducky…
Torno al concetto di normalità… Forse per me quel paradosso è stato chiaro fin da subito, per lei invece no!
-In questo momento Tony, mi sento come quando rimasi in Israele dopo la morte di Michael. Persa. Non so chi sono, né di chi mi posso fidare.
-Allora lascia che ti chiarisca le idee: sei una ninja con impulsi omicidi verso il sottoscritto, sei la ragazza che è arrivata qui, all’NCIS, in un momento critico, nessuno si fidava di te, nessuno a parte te stessa, e alla fine sei riuscita a farti conoscere per quello che sei. Sei la femme fatal israeliana che ogni tanto sbaglia i proverbi americani, un’agente federale che è stata rapita e torturata in Somalia, e quando sei tornata, eri a terra, completamente, ma ti sei rialzata più forte di prima. Sei la bambina che ha visto morire la madre, la ragazza che ha visto morire prima la sorella e poi il fratello, ed ora la donna che ha visto morire il padre. Ma sei anche il membro di questa famiglia, della mia famiglia. Sei importante per molte persone, e non dire che non vedi alcun futuro per te, perché io riesco a vedere il mio, e lì in mezzo, ci sei anche tu, forte e determinata come un tempo, fragile e impaurita come adesso!
Non so da dove mi siano uscite queste parole, e mi meraviglio di non aver citato alcun film. Ziva mi guarda, vuole capire il perché di questo discorso, ma non lo so nemmeno io. Ha gli occhi lucidi, forse le ho ricordato i momenti peggiori della sua vita, tutti insieme, forse non avrei dovuto… Cerco di rimediare, mi avvicino cauto, non sono sicuro di quello che faccio, ma alla fine la abbraccio, e lei non si tira indietro. Rimane ferma immobile, ma poi appoggia la sua testa sul mio petto, e anche se un po’ insicuro, inizio ad accarezzarle la testa con una mano. Ad un tratto sento la maglietta inumidirsi, capisco che probabilmente sta piangendo sommessamente… Solo che io la conosco, non si farebbe mai vedere mentre piange, non da me. Non la allontano, e non lo farò finché non sarò certo che avrà smesso di versare lacrime.
 
-DiNozzo, David, ci sono novità?
Siamo alle scrivanie, Gibbs va avanti imperterrito con il caso, ed io sento il sonno che vuole impossessarsi di me sempre più prepotentemente.
-Deeks non ha mai sospettato che i figli non fossero suoi, e non mi sembrava che mentisse.
Dico riuscendo a trattenere a stento uno sbadiglio.
-Ha idea di dove possano trovarsi Kensi e i bambini in questo momento?
-Era convinto che fossero dalla nonna…
-Aspetta!
Ziva interrompe il mio discorso.
-Dalla nonna? Sam ha detto che Kensi non ha un buon rapporto con sua madre…
-E Deeks questo non lo sa?
Fingo di meravigliarmi… C’è ancora qualcosa che il ragazzo non ci dice!
-Capo, cos’ha detto Callen?
Domando, ma lui sorride, prende il caffè e si alza in piedi… Che sappia dove sia Kensi adesso?
-Chiedilo a lui.
Mi volto, e me lo trovo davanti. Con lui due bambini, ci metto pochi secondi a riconoscerli, ma Ziva ci impiega di meno.
-Ciao bambini! Voi dovete essere Gaia e Lucas!
Si piega in ginocchio davanti a loro.
-Io sono Ziva…
Non me la sarei mai immaginata così apprensiva con dei bambini… O forse è solo colpa degli ultimi avvenimenti che l’hanno riguardata.
-Agente DiNozzo, dobbiamo parlare…
Callen mi distrae dai miei pensieri.
Guardo il capo, che mi indica di seguire Callen in sala conferenze. Anche Ziva sembra confusa.
 
Callen mi ha parlato. Mi ha detto delle cose… Ed io non so cosa fare. Anzi si… Una cosa la devo fare. Callen cerca di fermarmi, ma non ci riuscirà, non adesso. Corro in sala interrogatori, dove teniamo ancora Deeks. Dopo questo, dubito che riusciranno a tornare una famiglia felice! Sento l’adrenalina scorrere nel mio corpo, questa notizia mi ha svegliato più di una doppia razione di Caf-Pow unito all’ingrediente segreto che Ziva (ne sono certo) mette nel suo thè.
Entro nella sala come una furia, Deeks sente che qualcosa non va, si alza, forse l’ho spaventato. Arretra, mentre io avanzo, mi sento una belva famelica. Alla fine mi avvento su di lui. Non mi interessa della accuse che potrebbero lanciarmi, di aggressione ad un agente federale, ma chi sene frega! Ora ho ben altro cui pensare.  Gli tiro un pugno, forte, assestato sull’occhio. Diventa dubito violaceo. Lui non capisce, ma reagisce. Prova a colpirmi, ma io lo schivo. In questo momento vorrei essere come Ziva saper mettere qualcuno KO in meno di due secondi, senza alcun tipo di danno, ma purtroppo sono Tony, e mi devo accontentare della mia tecnica… Se non fossi così preso dal farlo fuori immediatamente, mi sarei già allontanato per prendere una sedia e scaraventargliela addosso… Se non lo faccio, è solo perché ho bisogno di sentirlo impotente, contro un muro, sotto il mio sguardo, e le mie mani che tirano pugni… Non so se lo colpisco sempre, non so se gli sto facendo male, ma spero di sì…
 
 
Passo vicino alla sala interrogatori di Deeks, e mi fermo quanto sento dei rumori provenire da dentro. Non c’è nessuno nella sala d’osservazione, quindi Deeks in questo momento potrebbe fare qualsiasi cosa… Ad un tratto però, sento un urlo… Un urlo inconfondibile. È la voce di Tony! Cosa ci fa là dentro? E perché sta urlando? Senza pensarci, entro… La scena che trovo è orripilante. Deeks ha un occhio viola, dei graffi un po’ ovunque, e si tiene lo stomaco. Non vedo Tony in un primo momento, ma noto che il tavolo è pieno di sangue… Guardo Deeks atterrita. Raggiro il tavolo e trovo Tony, per terra, quasi senza sensi… Mi piego su di lui, e per fortuna è ancora vivo… Per un momento, mi è crollato il mondo addosso. È ancora vigile, ma ha una brutta ferita sulla tempia.
-Cosa gli hai fatto?
Urlo alzandomi, e dirigendomi contro Deeks.
-Mi sono solo difeso! L’ho stordito… È lui che è entrato ed ha iniziato a picchiarmi senza motivo!
Non riesco a capire, torno su Tony.
La porta si apre, ed entrano contemporaneamente Callen e Gibbs.
Si occuperanno loro del biondino, io penso a Tony.
-Tony… Tony, mi senti?!
Sono preoccupata… Non so cosa gli sia successo!
Lui lentamente si mette seduto, lo avvicino al muro, perché si possa mantenere.
-Sto bene, Ziva… Troppe cose in una volta…
-Che è successo?
Chiedo allarmata
-Poi ti spiego.
Sanguina dalla tempia, provo a controllare se si tratti di ferite gravi. Gli appoggio delicatamente la mano sul viso, ma lui sobbalza.
-Scusa…
-Tranquilla David… Te l’ho detto… Sto bene!
Mi guarda con un sorriso strano…
-Dove sono i bambini?
I bambini? Che domanda è? Adesso mi chiede dove sono i bambini?
-Con Abby… Vieni, ti devi sciacquare.
Lo accompagno in bagno, prendo la gazzetta dei medicinali, e lui si lascia medicare. Non so perché lo sto facendo io, quando abbiamo a disposizione un ottimo medico come Ducky, ma a lui va bene così.
Lo faccio sedere nuovamente per terra, gli appoggio la mano sulla fronte dopo avergli sciacquato la faccia, e provo a ricucirgli la ferita.
-Gaia e Lucas…
-Sono da Abby… Tranquillo, stanno bene…
Non riesco a capire perché si preoccupi tanto per quei bambini!
-Sono i miei figli.
-Chiamo Ducky!
Rimango paralizzata… Che cosa ha detto? I suoi figli? Mi correggo… Non solo sono paralizzata, ma anche traumatizzata! La ferita alla testa sembrava una ferita superficiale, ma a quanto pare ha intaccato il cervello… È il caso di chiamare un vero medico!
-No, Ziva… Sto bene… Sono i miei figli… La banca del seme…
Oh mio dio! No… Non è possibile… Sapevo che Tony aveva depositato il suo sperma da giovane, alla banca del seme… Ma…
-Ziva… Gaia ha i miei stessi occhi… Bellissimi, per altro… Ma… Ha i miei stessi occhi!
-Okay… ma questo cosa c’entra con Deeks?
-Callen ha sentito Kensi.
-Allora è ancora viva?!
Esclamo sollevata.
-Si… Ed ha anche visto tutta la scena dell’omicidio! Hai finito?
È impaziente… Deve vedere i bambini… I suoi figli… Deve parlare con loro…
 
 
Ora mi sento più lucido, ma non mi biasimo per aver picchiato Deeks! È quello che si merita!
Non so se Ziva ha finito di medicarmi, ma io mi alzo, per parlare con i miei bambini… Che strano… I miei bambini… Quando ho depositato alla banca del seme, non mi sarei certo aspettato tutto questo…
Quando mi alzo, però, ho un giramento di testa… vedo tutto bianco per qualche secondo, ma due braccia forti mi sorreggono.
-Tony tu non vai da nessuna parte per ora!
È Ziva… So quello che pensa, ma come io non posso capire quello che si prova nell’uccidere il proprio fratello, nel rimanere completamente solo al mondo senza famiglia, e senza radici, lei non può capire cosa significa scoprire su due piedi, di avere dei figli , due per giunta, di 8 anni, dei quali ignoravi completamente l’esistenza, e non sai nemmeno se loro sanno chi è il loro padre biologico!
E per essere chiari… Mi sbagliavo quando parlavo del loro padre di 60 anni…
-Ziva, portami da loro.
Il mio tono è fermo, e lei acconsente, anche se non volentieri.
 
Sono davanti alla porta del laboratorio di Abby, ma non riesco ad entrare… Mi blocco… Ho bisogno di tempo, forse Ziva aveva ragione…
-Tony… Prima di entrare, e magari picchiare qualcun altro… Spiegami cosa è successo…
-Da qualche tempo, Deeks è violento in casa, con Kensi e con i bambini. Kensi lo ha detto a Callen, e lui a me. Dice che circa due anni fa Deeks ha chiesto ai bambini dove fossero andati, e loro gli hanno detto la verità…
-Lui ha scoperto il segreto di Kensi, e per la rabbia è diventato violento…
Conclude lei al posto mio…
-Non so se ad uccidere Nate è stato lui o no, so solo che Gaia e Lucas… I miei figli… Sono terrorizzati da lui… E se ora non hanno idea di dove sia la loro mamma, è solo colpa sua!
-Tony… Non so cosa succederà, adesso. Ma so che sarai un ottimo padre per loro!
Ancora mi sembra strano che io sia diventato padre in così poco tempo! Generalmente hai 9 mesi di tempo per metabolizzare la cosa, prima di relazionarti con i tuoi figli… Io ho avuto sì e no 9 minuti!
Apro la porta, e come va, va! Non so cosa sanno, ma so che farò la cosa giusta! E porterò indietro la loro mamma… Lo farò per i miei figli. Non li ho mai visti prima, ma già sono diventati importanti per me.
 
Entro, e davanti mi torvo Gaia. Mi fissa… che sappia qualcosa? Ha i miei stessi occhi… Ora che ci penso, direi che non mi sbagliavo quando l’ho detto a Deeks…
Mi piego sulle ginocchia… Non so come ci si comporta con i bambini, ma loro sembravano aver apprezzato il comportamenti di Ziva di poc’anzi. Le prendo una manina, e lei continua ad osservarmi.
-Come ti chiami?
Mi domanda, mentre un riccio le cade su un occhio. Io glielo sposto, ma appena avvicino la mano al suo viso, lei ha un sussulto… Deeks… Ancora non ha finito! Cerco di non pensare ala rabbia che mi ribolle dentro alla sola idea di lui che tocca i miei figli!
-Anthony DiNozzo, ma tu puoi chiamarmi Tony…
Le dico… Lei ha una reazione che mai mi sarei aspettato.
Gli occhi le si illuminano, un sorriso enorme si dipinge sul suo volto, e mi abbraccia. Mi stringe con tutte le forze che una bambina della sua età possa avere! Rimango davvero allibito, ma poi vedi Ziva che mi fa cenno di abbracciarla a mia volta. Mi sciolgo, e alla fine la abbraccio… E subito, dopo pochi secondi, sento una sensazione che mi pervade… È bellissimo… Sto abbracciando mia figlia!
Ad un tratto lei si allontana, e chiama il fratello.
-Lucas!
L’altro mio figlio arriva insieme ad Abby, che subito si affianca a Ziva sussurrandole qualcosa all’orecchio… Ma non mi interessa, adesso ho altro cui pensare.
-Lucas, sai chi è questo bonazzo, stile James Bond di Pierce Brosnan in “La morte può attendere?
La sento domandare al fratello… Ed ora ho la certezza matematica che Gaia è mia figlia!
-A me sembra più Hugh Jackman in Wolverine, ma vabbè… Chi sarebbe?
Domanda… Ha la mia stessa espressione… E anche con lui ora ho la certezza assoluta!
-Anthony DiNozzo!
Esclama Gaia. Rimango leggermente turbato… Loro conoscono il mio nome… Poi capisco… Loro sapevano che Deeks non era il loro padre biologico, Kensi deve aver detto loro come si chiamava quello vero… Quindi sanno di me!
-Anthony DiNozzo? Sei il nostro mito da… Da sempre!
Esclama Lucas, gettandosi anche lui sul mio collo per abbracciarmi.
Gaia si rende conto della mia confusione, e mi spiega.
-La mamma ci ha parlato di te! Ha detto che sei tu il nostro papà! Ci ha detto che hai fatto un regalo alla mamma e che così siamo nati noi!
-Che regalo le hai fatto?
Mi chiede Lucas… Ma è meglio non rispondere a questa domanda.
-Quindi voi sapete che io sono il vostro papà?
Domando… Voglio averne la certezza… Non conosco questa Kensi, ma mi sta già molto simpatica!
-Certo!
Esclamano in coro.
È la sensazione più bella di sempre. Ho dei figli, sono il loro mito, e loro mi vogliono bene, non mi rifiutano!
-Ma adesso dov’è la mamma?
Mi chiede Gaia…
Io le prendo le manine… Non posso spiegarle quello che sta succedendo, e certo non nominerò Deeks davanti a loro!
-Vi sta proteggendo dai cattivi.
Cerco di spiegare… Ma forse ho sbagliato fascia d’età.
-Ehi, papà…
Mi chiama Lucas… In questo momento… Il mio cuore sta urlando. Mi ha chiamato papà! Io… Tony DiNozzo… Ora sarò Papà!
-Lo sai che non abbiamo 4 anni vero?
Decisamente… Ho sbagliato fascia d’età!
-Okay… Allora diciamo che al momento è in un posto segreto che non so nemmeno io…
Provo in quest’altro modo… Ma Gaia mi guarda in modo strano… Se fosse stata una donna, e non mia figlia, avrei giurato che nella sua mente si stessero affollando dei pensieri poco casti su di me… E che in breve mi sarebbe saltata addosso… Ma si tratta di una bambina di 8 anni… Certo… È mia figlia, quindi teoricamente non sarebbe impossibile… Ma proprio perché è mia figlia, dovrebbe esserlo… Solo ora mi rendo conto di quante contraddizioni comportino i figli…
Li abbraccio, loro non se l’aspettano, ma apprezzano, e ricambiano con altrettanta foga! Non potevo chiedere di meglio!
 
 
Sono trascorsi alcuni giorni… Finalmente abbiamo riposato qualche ora… Ma nonostante ciò abbiamo tutti ancora le borse sotto gli occhi. Eppure, questo non importa a nessuno. C’è stata una svolta, e non nel caso, ma nella nostra vita… In quella di Tony più che altro, ma questo ha cambiato anche le nostre vite! Tony ha scoperto di avere dei figli, e a differenza di quello che mi sarei aspettata, ha affrontato la cosa nel miglior modo possibile.
Eppure, vedo nei suoi occhi che ancora qualcosa non va… Ha bisogno di parlare con qualcuno, ed io sono qui per questo. Lui mi è stato vicino ogni volta che avevo bisogno, e se anche al momento, non sono la persona più adatta per offrire aiuto, lo voglio fare per lui!
-Tony…
Lo chiamo. È vicino ad un distributore. Sta cercando di far scendere una barretta di cioccolato, ma sta tirando bugni sul lato sbagliato…
-Dall’altro lato.
E mentre lo dico, tiro un calcio ben assestato al distributore, e la barretta cade.
-Ci sai fare meglio di me…
Ho paura che non si riferisca alla barretta.
-Sei un ottimo padre… Gaia ti ama, e Lucas ti considera un esempio.
-Stavo pensando… Che insomma… Un figlio… È qualcosa di davvero importante! Deeks è stato arrestato per violenza domestica, Nate è stato ucciso, probabilmente da Deeks… E Kensi adesso è da sola! Io ho tutte le intenzioni di fare il padre… Certo… Ma io ho la sensazione che i bambini si aspettino che io vada a vivere con loro…
Capisco le sue preoccupazioni, e probabilmente sarebbero anche le mie se mi trovassi nei suoi panni!
Ancora non capisco perché Kensi continui a nascondersi. Insomma, ha parlato con Callen, si sono visti, lui è andato a prendere i suoi figli… Ma perché continuare a nascondersi, se ora Deeks è dietro le sbarre?! Non riesco a capire, finché un lampo non mi attraversa la mente… Forse ho capito! Lei ha visto l’assassino di Nate, ed ha intenzione di fermarlo. Io la posso capire… ho fatto lo stesso con Ilan.
-Credo che Kensi stia vendicando il suo amico. Mi sembra una ragazza in gamba, e lo sono anche i suoi figli… Vedrai che capiranno!
-Lo spero davvero tanto…
Mentre parliamo il direttore Vance ci chiama. Sta succedendo qualcosa…
Torniamo nello squadroom, Tony prende in braccio Gaia, e la stringe forte a sé. È una scena davvero bellissima. Poi prende per mano Lucas, ed insieme entriamo nell’MTAC.
Una videoconferenza. Ci sono anche Callen e Sam, che ancora devono riprendersi dalla notizia di Deeks.
Sullo schermo compare una stanza, sembra vuota. Ad un tratto la videocamera si abbassa. Una signora alquanto bassa, si presenta. Ha un caschetto con la frangia, degli occhiali squadrati neri…
-Chi è adesso questa nana malefica?!
Mi domanda Tony nell’orecchio facendomi ridere. Sulle sue gambe è seduta Gaia, e sulla sedia accanto, Lucas.
-Salve, Vance.
-Hetty.
Si salutano.
-Che razza di nome è Hetty?!
Continua a commentare nel mio orecchio.
-Tony…
Lo riprendo
-Abbiamo una sorpresa!
Annuncia la “nana malefica”, come l’ha soprannominata Tony, senza molti preliminari.
La videocamera si sposta.
Riprende una ragazza. Ha un occhio marrone ed uno verde. I capelli neri.
-Kensi è qui!
-Kensi!
Sam e Callen saltano in piedi.
-Mamma!
Urlano i bambini, correndo davanti allo schermo.
-Bambini! Tra poco sarò lì con voi!
 
 
Kensi sarà qui a momenti. Dovrà spiegarci alcune cose… E soprattutto dovremo spiegare noi qualcosa ai bambini. Ieri li ho sentiti parlare… Erano nel laboratorio di Abby, da soli.
-Secondo te mamma e papà si innamoreranno?
Aveva chiesto Gaia.
-Scherzi, vero? Papà è cotto di Ziva! E come biasimarlo! Fa un baffo alla Honeychile Ryder di James Bond.
Le aveva risposto il mio ometto… Ha capito tutto dalla vita!
-Si certo… Stanno bene insieme… Ma cuoi mettere se si innamorasse di mamma? Potrei anche unire i loro nomi… I TENSI… No… I KONY… No… I DINENSI! Questo si che suona bene! I DINENSI.
Mi ero messo a ridere da dietro la porta… Che fantasia… Certo, dopo averla vista in videoconferenza, questa sua idea dei DINENSI non mi sarebbe dispiaciuta per niente… Ma forse Lucas aveva ragione.
-Tu tifi i DINENSI? Io tifo i… I TIVA!
TIVA… Suonava bene… I TIVA…
Ora però, sono seduto alla mia scrivania, sono teso, e la mia Honeychile Ryder, come la chiama Lucas, mi fissa divertita.
-Secondo te suona meglio DINENSI o TIVA?
Le chiedo ad un tratto.  Lei mi guarda, ed il suo sguardo mi dice chiaro e tondo che tra poco mi porterà da Ducky per farmi controllare la ferita.
-Niente, lascia stare.
Le porte dell’ascensore si aprono. Kensi esce. La madre dei miei figli… Eccola lì, per la prima volta, davanti ai miei occhi.
Gaia e Lucas sono arrivati in questo momento insieme a Tim, appena vedono la mamma corrono ad abbracciarla.
-Mamma! Ci sei mancata tantissimo!
-Lo so, piccole pesti… Ma adesso non vi lascio più!
Si abbracciano ancora, io sono in piedi davanti a loro, e sinceramente non so cosa fare. Poi Gaia tenta di scoprire se la sua teoria DINENSI potrebbe avere dei risultati.
-Mamma, ti presento papà… Tony
Dice allontanandosi.
-Anthony DiNozzo.
-So bene chi sei… Kensi Blye…
Ecco appunto… Ci mancava solo la madre dal bel caratterino!
Gaia ci guarda come Abby guarderebbe una coppia di sposi novelli con un cucciolo di labrador in braccio, e Lucas si porta una mano sulla fronte scuotendo la testa.
-Ziva David.
Si presenta Ziva, rompendo al tensione che si sta creando.
-Kensi!
Sam e Callen sono appena arrivati… E la stanno abbracciando. Le parlano dolcemente, forse per via di Deeks. Qualcun altro si vuole aggiungere?
-Agente Blye!
Ecco come non detto. Anche Gibbs e Vance.
 
Siamo in sala conferenze. Separare Gaia e Lucas dalla madre per questi pochi minuti è  stato quasi traumatico, ma del resto è comprensibile.
-Deeks ha fatto tante cose, per cui dovrebbe pentirsi, e forse la galera non è neanche abbastanza come pena…
Inizia a parlare, e mi trovo pienamente d’accordo con lei! Infatti gli ho anche cambiato soprannome. Un uomo come lui, certo non può essere chiamato “riccioli d’oro”. L’ho chiamato “scimmia” per via del suo viso… Mi ricorda vagamente quello di una scimmia.
-Ma non è stato lui a uccidere Nate.
-E chi?
Domanda Sam.
-Mia madre…
-Tua madre? Kensi… Okay… Non avete un bel rapporto, ma questo non significa che lei uccide il tuo migliore amico!
-Ha fatto delle ricerche. Lei non sa niente di me, e quando ha scoperto che ho fatto richiesta alla banca del seme, insieme a Nate, lo ha voluto fare fuori… Dice che non voleva che io soffrissi per lui, come lei aveva sofferto per mio padre… Ma come può intromettersi nella mia vita solo per questo?!
Mi sembra la versione 2.0 di Ziva… Più o meno la stessa situazione famigliare, e lo stesso carattere. Forse è per questo che si conoscono da molto poco tempo,  e già vanno molto d’accordo. Io ancora non ci ho parlato con lei, nonostante siamo legati da non uno ma ben due figli!
-I genitori fanno tanti errori.
Parla Ziva… Questa volta me l’aspettavo.
-E spesso sono errori che non possono essere perdonati… Ma finché hai tempo, Kensi, credimi, devi cercare di ristabilire un rapporto. Io questa possibilità non ce l’ho più…
-Mi dispiace, Ziva. Ma non posso perdonarle una cosa simile. E poi Hetty ha già mandato altri agenti ad arrestarla. Non so quali saranno le accuse, come si svolgerà il processo… Non voglio sapere niente. Lei ora, non fa più parte della mia famiglia. La mia famiglia sono solo i miei figli.
-Hai Sam. E anche Callen. Hai tutti i tuoi colleghi. Sono loro la tua famiglia.
Ziva le sta spiegando quello che le ho spiegato io pochi giorni fa. Sono felice che abbia compreso di non essere sola, tanto da poterlo spiegare agli altri!
-Certo! Tu avrai sempre me e Callen!
Aggiunge Sam.
-Ci mancherebbe!
Conferma Callen.
-Tecnicamente, avresti anche me… Non abbiamo avuto modo di parlare, ma voglio essere presente per Gaia e Lucas.
Non ho detto niente di speciale, eppure vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime. Mi abbraccia, nello stesso modo in cui mi abbraccia Gaia! È così tenera!
-Non ho mai nascosto ai bambini di avere un padre, da qualche parte nel mondo che aspettava solo di conoscerli.
Sorrido.
 
È trascorso quasi un mese da quando ho scoperto di essere un padre. Kensi ed io siamo diventati ottimi amici. Lei ed il resto della squadra di Los Angeles sono ancora qui, ma non so di preciso perché. Sono andato con lei quando poco tempo fa, Kensi mi aveva chiesto di poter vedere Deeks. Gli ha riservato un ceffone che credo si ricorderà per tutta la vita. E senza aggiungere altro, se n’è andata, mentre lui la supplicava di farlo spiegare.
-Troppo tardi, scimmia!
Gli avevi risposto. E non mi pentivo di averlo chiamato così!
Intanto, anche il rapporto tra me e Ziva si è evoluto… E forse anche grazie a Kensi. Avevo bisogno di qualcuno che mi consigliasse cosa fare!
-Ziva…
Siamo ancora una volta davanti ai distributori.
-Tony…
-Ziva devo dirti una cosa importante.
Ora sono pronto. Poi però, vedo comparire sulla porta i miei bambini. Lucas mi sorride, e con i pollici alzati, mi incoraggia a fare il primo passo. Anche gaia sembra aver accettato alla fine l’dea dei TIVA… Infondo, Ziva è per lei una specie di zia, e le vuole tanto bene. Non credo abbia abbandonato quella dei DINENSI, ma sono felice che mia figlia accetti il mio amore verso una persona che non è la loro mamma, sono felice che abbia un bel rapporto con la persona che amo.
-Che succede Tony? Problemi con i bambini?
Sembra preoccupata, ma è bellissima.
-In questo mese ho capito molte cose… Aere dei figli, è la cosa più bella in assoluto. Loro sono al mia vita, ed ho trovato in Kensi un’amica fantastica. Le ho promesso che le sarei stato vicino per qualunque necessità, perché anche io sono un membro della sua famiglia… Quella famosa famiglia di cui ti parlavo… Quella che non è fatta solo di DNA… Ma… Tutto questo non sarebbe successo senza di te! Non avrei avuto il coraggio di aprire la porta del laboratorio di Abby, un mese fa, e conoscere i miei figli, non avrei avuto la forza di andare avanti e conoscere Kensi… Ziva… Se non fosse per te, ora sarei decisamente un’altra persona…
L’ultima frase… Non credo abbia capito il vero senso di ciò che intendo. Si insomma…
Mi avvicino, e la vedo confusa. Poi guardo Gaia. Mi sorride. Ho la sua approvazione. Mi guardo intorno. C’è tutta la mia famiglia. Kensi, che abbraccia i nostri bambini, Sam e Callen (che a mio parere nascondono una love story), Abby che non aspetta altro probabilmente da sempre, McGee, il mio Pivello che mi fa l’occhiolino, e Gibbs che si prepara le mani per uno scappellotto. Questa è la mia famiglia, ed è davanti a loro che lo faccio.
Mi avvicino, ancora di più le cingo i fianchi, lei mi guarda quasi impaurita.
-Tony…
Ingoia, forse ha capito…
Mi decido e lo faccio. Appoggio le mie labbra sulle sue. Si irrigidiscono. Mi si gela il sangue… E se lei non lo vuole… Poi però… Ci vuole un secondo perché lei si sciolga. La stringo a me, approfondisco il bacio, la sollevo e faccio un giro su me stesso.
-Ti amo, Ziva!
-Anche io, Tony.
Banale? Forse. Ma mi basta questo per essere felice: un fratello, un padre, degli amici, i miei bambini, la madre dei miei bambini, nonché probabilmente la mia migliore amica, e la ragazza che amo. Oggi è il 16 aprile. Il giorno del compleanno dei miei figli, ed io sono felice, perché forse sono loro ad avermi fatto il regalo più bello che potessi desiderare: Una famiglia!
   
 
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