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Autore: Losiliel    16/04/2016    5 recensioni
Lo scontro tra Fingon e il Drago Glaurung, uscito dalle segrete di Angband ancora immaturo.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fingon, Glaurung
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Los Tales'
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Tra i numerosi e graditissimi commenti che ho ricevuto per Tenn'Ambar-metta, qualcuno faceva la giusta osservazione che il linguaggio da me usato si discostava parecchio dall'epicità che caratterizza le opere di Tolkien. Tentando di emulare il registro non certo del Professore, bensì del suo traduttore F. Saba Sarti, è nata questa flash-fic.

In altre parole: una breve storia senza pretese, per ingannare il tempo in attesa di… qualcosa di più corposo!







 

FINGON E IL DRAGO

 

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WARNING per tentativo (fallito) di linguaggio epico.
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Quando furono trascorsi 260 anni dalla venuta di Fingolfin nel Beleriand, Glaurung, il primo degli Urulóki, che tanto danno avrebbe in seguito arrecato a Elfi e Uomini della Prima Era, uscì di propria iniziativa dai cancelli di Angband e scatenò la sua potenza, ancorché immatura, incendiando la piana antistante Thangorodrim.

Dalle torri di guardia che presidiavano l'ovest dell'Ard-galen, le sentinelle Noldorin, vedute le fiamme innalzarsi all'orizzonte, inviarono messaggeri nello Hithlum per richiedere l'intervento del Re Supremo.

E si narra che Fingon il Valoroso, primogenito del Re, si mise a capo di un drappello di arcieri a cavallo, essendo egli stesso un arciere di rinomata abilità, e si apprestò a compiere un'impresa che si sarebbe aggiunta al novero delle sue più famose.

Rapidi i cavalieri oltrepassarono gli Ered Wethrin al seguito del Principe, ma quando pervennero in vista del serpente infuocato, tale fu la devastazione che si presentò ai loro occhi, che per un attimo il loro cuore venne meno.

Fingon, tuttavia, sorretto dallo spirito indomito che sempre lo animava, non ebbe esitazione alcuna, e così accadde che lui fu il primo della sua schiera a giungere al cospetto del giovane Urulókë.

Allora Glaurung, flagello del Beleriand, facendo ricorso al suo potere incantatore, spalancò gli spaventosi occhi privi di palpebre e vincolò Fingon al suo sguardo paralizzante.

Ed ecco che il Principe cadde vittima dell'incantesimo e ristette immoto come privato di ogni volontà di agire. Gli stessi compagni, presi dallo sgomento alla vista del loro comandante sottomesso al potere oscuro del Drago, interruppero l'avanzata.

Pertanto Glaurung, maestro di menzogne, avvedutosi che nessuna minaccia giungeva dai cavalieri armati di arco e frecce, parlò, e questo disse a Fingon: che il suo valore, tanto celebrato, non era che un'ombra effimera, un inganno costruito sul nulla, e che non ci sarebbe voluto molto prima che suo padre se ne avvedesse e decidesse di abbandonarlo, così come già avevano fatto i suoi fratelli.

E in ultimo gli disse che amaramente avrebbe rimpianto il legame col figlio di colui che aveva sfidato il suo Padrone, perché il destino di Fingon era di morire solo, tra atroci tormenti, tradito proprio da colui che amava.

Ma il Principe era ancora nel pieno del suo vigore, e il suo spirito era saldo, non già logorato da interminabili anni di guerre e di lutti. E da parte sua Glaurung era ancora troppo giovane, e il suo potere acerbo, sicché non riuscì a mantenere a lungo la presa sull'avversario, e presto l'incantesimo di sottomissione si infranse.

Una volta che Fingon fu rilasciato, anche i suoi arcieri si riscossero, come svegliati da un incubo senza nome, e spronati dal suo esempio, senza più alcun indugio attaccarono Glaurung con dardi che si conficcarono affilati laddove la pelle del Drago emergeva dalla corazza incompleta.

L'Urulókë, sorpreso dalla forza di cui il suo avversario aveva dato prova, e al contempo soggetto al volere del suo Signore che lo richiamava presso si sé, rientrò nei sotterranei di Angband e ivi rimase per molto tempo ancora.

Grandi furono le lodi tributate a Fingon il Valoroso per la cacciata del Drago, e rinnovata fu la sua fama, ché il Principe sempre usciva vittorioso da tutte le imprese alle quali metteva mano.

Tuttavia nel suo cuore le menzogne di Glaurung cercavano di porre radici, e da quel momento egli fu costretto a combattere contro il germe del dubbio e della paura.

Ma di tutto questo mai fece parola a suo padre il Re, già gravato dal fardello del governo, né tantomeno a colui che amava più della vita stessa, e al quale, a cagione delle innumerevoli pene che aveva già sofferto, voleva risparmiare altro dolore. 

 

 

 

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Note

01.
Grazie per aver letto anche questo… tentativo!

02.
I riferimenti di Glaurung che, come tutti sanno, ha la spaventosa capacità di travisare la realtà a proprio beneficio, richiamano:
- la decisione di Fingolfin di suicidarsi affrontare Morgoth da solo senza farne parola con nessuno,
- la decisione di Turgon e di Aredhel di seppellirsi rifugiarsi nella Città Nascosta,
- il mancato arrivo dell'esercito dei figli di Fëanor nella così ben pianificata Nirnaeth Arnoediad.


 

  
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