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Autore: Tinucha    17/04/2016    1 recensioni
"Voglio che smetti di frignare come una stupida ragazzina." "Come una stupida ragazzina? L'uomo che amo è morto appena due giorni fa!" sbottai spingendolo via e rischiando di cadere. "E quell'uomo Ty, quell'uomo era tuo fratello."
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi rannicchiai tremante contro la parete di quella casa che non era più la mia. Le mani sembravano non rispondere più ai comandi, i miei occhi erano inondati di lacrime, sprofondai in quell'acqua salata buttata al vento. Sola. Ero stupidamente sola. Non avevo più nessuno, la piccola creatura che stava crescendo dentro di me non avrebbe avuto un padre. Il mio labbro cominciò pieno a tremare ed il mio stomaco si ingarbugliò. Udii dei passi per il corridoio e mi coprii il volto singhiozzando, odiavo farmi vedere in quelle condizioni. Io che avevo fatto innamorare un uomo per la mia forza stavo crollando nel baratro più oscuro a causa della debolezza. << Alzati Camille. >> il mio corpo preso dagli spasmi fu attraversato da brividi. << No. >> sentii un braccio circondarmi la vita e mi ritrovai d'improvviso in piedi davanti all'uomo che odiavo con tutta me stessa. Davanti al fratello dell'uomo che avevo amato e che avrei amato sempre. << Cosa vuoi Tyler? >> riuscii a ringhiare ancora tenuta in equilibrio da quel ragazzo presuntuoso, arrogante ed insensibile. << Voglio che smetti di frignare come una stupida ragazzina. >> << Come una stupida ragazzina? L'uomo che amo è morto appena due giorni fa! >> sbottai spingendolo via e rischiando di cadere. << E quell'uomo Ty, quell'uomo era tuo fratello. >> dal suo viso sembravano non trasparire emozioni. << Va' a dormire, Camille. Domani è un altro giorno. >> le sue spalle rigide, le braccia adesso incrociate al petto, gli occhi illeggibili, la mascella contratta e le labbra serrate in una linea dura. << Come..come puoi non provare nemmeno un'emozione, cazzo?! Era tuo fratello! >> gridai nuovamente l'ultima frase dandogli una spinta. << Ti ho detto di smetterla, va' a dormire. >> << Come puoi pensare che io possa chiudere questi maledetti occhi, sapendo che al risveglio Ryan non sarà al mio fianco, eh? >> si voltò di spalle dirigendosi in salotto. << Io vado a dormire sul divano, tu fa' quello che vuoi. >> << Cosa? >> ridussi gli occhi a due fessure sentendo la rabbia sostituire il dolore. << Chi ti ha dato il permesso di rimanere in casa mia? >> << Ryan me lo ha dato. Questa casa è tanto tua quanto mia adesso. >> e detto questo si stese sul divano, lasciandomi in piedi ammutolita. Mossi le mie gambe per andare in cucina a prendere una bottiglietta d'acqua e per raggiungere la mia camera richiudendomi la porta alle spalle. Il letto matrimoniale riaccese in me un senso di dolore, ricordandomi quel ragazzo biondo, alto e sempre sorridente che dolcemente mi ci adagiava sopra per fare l'amore con me. Trattenni il fiato spogliandomi piano ed infilandomi velocemente la sua maglietta ed i suoi boxer per poi posarmi sul letto e guardare il soffitto. Dovevo essere forte, perché glielo avevo promesso. Chiusi piano gli occhi finendo tra le braccia di Morfeo. Ben presto davanti ai miei occhi ricomparse l'immagine del cadavere di Ryan, gridai con tutto il fiato che avevo nel corpo mentre lui si contorceva dal dolore ricoperto di sangue. << NO! NO! >> << CAMILLE! >> << PER FAVORE, RYAN. RIMANI CON ME, NON MI LASCIARE, RY PER FAVORE. PER FAVORE. >> i miei occhi erano iniettati di sangue, di dolore, di paura, o forse di terrore allo stato puro. << CAMILLE! >> << RYAN! >> << CAMILLE SVEGLIATI, CAZZO. SONO TYLER, NON RYAN! >> aprii gli occhi di scatto, sapevo di aver gridato, sapevo di essermi ritrovata in uno di quei pianti isterici e liberatori, sapevo che il mio non era solo un semplice incubo, ma anche un dannato ricordo. Lo sapevo perché dinanzi a me non c'erano gli occhi dolci di Ryan, ma quelli cupi e scuri di Tyler. << Stai bene? >> domandò con il fiato corto, forse lo aveva perché aveva gridato troppo, ma sinceramente non me ne fregava minimamente, così come a lui non fregava niente né di me né di suo fratello. << Scrollati di dosso. >> provai a spingerlo via ma fu lui ad allontanarsi. << Ti ho chiesto se stai bene. >> << Si, sto bene, puoi andartene. >> << Sei masochista, sai? >> gli rivolsi un'occhiataccia asciugandomi gli occhi. << Cosa te lo fa pensare? >> << Indossi i suoi vestiti, non dovresti farlo. Questo non ti farà andare avanti. >> << Non accetto consigli da un odioso ed insensibile come te. >> << Te lo dico solo perché così ti fai del male. >> scoppiai a ridere guardandolo amareggiata. << Sai che c'è Tyler? >> esitai qualche secondo prima di parlare. << Potrei anche non indossarli i suoi vestiti, ma dentro di me, nel mio stomaco, nel mio ventre, nel mio corpo sta nascendo un bambino. E questa bellissima creatura non è soltanto mia, ma anche sua. >> 




CIAO A TUTTI!!
Questa è la prima storia con personaggi originali che scrivo, spero sia di vostro gradimento. Se vi va lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate.
Grazieee ❤️
   
 
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