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Autore: Keisi    18/04/2016    3 recensioni
Penso di non essere mai stata brava a descrivere una storia a parole, sopratutto se queste sono solo 200 >.<
Fatto sta che, una delle cose che in assoluto preferisco di Dragon Ball è per l'appunto l'amicizia tra Goten e Trunks, quindi, come avrete intuito ho deciso di scrivere una raccolta basata su di loro, sperando di non banalizzarli e non sfociare nell'OOC, magari recensite per dirmi se ci sono riuscita❤
Ora, come da manuale, Goten avrebbe sorriso, dimenticandosi del rancore e sarebbero scesi a mangiare i biscotti di sua madre. I loro litigi finivano sempre così, a nessuno dei due importava di chi era la colpa, si perdonavano sempre a vicenda, perché dopotutto, si volevano bene. Eppure, Goten non accennò al minimo sorriso, continuava a fissare cupo il pavimento, sembrava sul punto di piangere. Il suo istinto gli diceva di avvicinarsi a lui e magari, chiedergli scusa, ma il suo orgoglio da saiyan-rappresentato perfettamente dalla voce del padre- gli imponeva di rimanere freddo e impassibile. Poco importa, se il suo migliore amico si sentiva offeso. Per cosa poi? si domandò, non capendo il cambio d'umore del piccolo.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goten, Trunks | Coppie: Bra/Goten
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1 # Litigi
«Uffa, Trunks, non puoi fermare il gioco, quando stai per perdere!» sbottò il piccolo saiyan, stanco del fatto che il suo amico non sapesse perdere. In tutta risposta, il bambino di fronte a lui inarcò un soppracciglio. «Posso invece.» disse con naturalezza, sistemando i suoi giocattoli. Era molto affezionato ai pronomi possessivi. Mio, tuo, suo. Ogni cosa al mondo aveva un proprietario e a rigor di logica se i giocattoli erano suoi, il gioco era suo, quindi se non voleva più giocare, Goten era obbligato a stare ai suoi ordini. «E, per la cronaca, io non perdo mai.» aggiunse dopo aver riordinato tutto. «Ci credo.» mormorò Goten contrariato «Quando ti rendi conto di non poter vincere, non vuoi più giocare.» In quel momento il più piccolo poteva benissimo sentire il suo migliore amico irrigidirsi, segno che doveva smetterla di contraddirlo. E infatti lui lo guardò dubbioso, per poi mormorare in risposta alla sua affermazione: «Non avresti vinto comunque.» L’amico lo guardò, con sguardo di sfida, “non è vero” sembrava voler dire, sembrava convinto, ma ben presto il suo sguardo mutò, trasformandosi più in una specie di supplica. Per cosa poi? Ora, come da manuale, Goten avrebbe sorriso, dimenticandosi del rancore e sarebbero scesi a mangiare i biscotti di sua madre. I loro litigi finivano sempre così, a nessuno dei due importava di chi era la colpa, si perdonavano sempre a vicenda, perché dopotutto, si volevano bene. Eppure, Goten non accennò al minimo sorriso, continuava a fissare cupo il pavimento, sembrava sul punto di piangere. Il suo istinto gli diceva di avvicinarsi a lui e magari, chiedergli scusa, ma il suo orgoglio da saiyan-rappresentato perfettamente dalla voce del padre- gli imponeva di rimanere freddo e impassibile. Poco importa, se il suo migliore amico si sentiva offeso. Per cosa poi? si domandò, non capendo il cambio d'umore del piccolo. «Cos’hai?» domandò in tono neutrale, emulando perfettamente quello di suo padre. Goten, non alzò la testa, continuando a fissare il pavimento. «Tsk.» bofonchiò «Smettila di fare la femminuccia.» Poteva giurare di aver sentito l'amico singhiozzare, ma fu questione di secondi, perché un'attimo dopo lo vide rialzarsi. «Sei il peggior miglior amico dell'universo!» sembrava quasi infuriato, quasi, perché la voce, risultava spezzata dai singhiozzi. Solo quando il più piccolo uscì dalla sua stanza si rese conto di aver fatto un'errore. Che fosse questo il motivo per cui tutti i bambini si allontavano da lui? Era un pessimo amico, quella era la prima volta che litigava con Goten. E per la terza volta si fece la stessa domanda, Per cosa poi? solo per il suo stupido orgoglio da saiyan. Lo sapeva, e anche bene, che questa volta, toccava a lui rimediare.
«Goten!» la voce di Bulma richiamò dolcemente il bambino che aveva appena sceso le scale. Forse non doveva rispondere così a Trunks, si ritrovò a pensare alla ramanzina che gli avrebbe fatto sua madre dopo aver scoperto l'accaduto e si irrigidì di colpo, ma in verità quello che provava in quel momento non era paura, ma sensi di colpa. Lui non era il peggior miglior amico dell'universo, era solo troppo orgoglioso per capire che, di tanto in tanto, Goten avrebbe voluto giocare o combattere con lui alla pari. «Ehi, tesoro.» Lo richiamò Bulma e il piccolo sorrise, tentando di ignorare il forte dolore al petto. «Ecco i biscotti. Volete mangiare di sopra?» domandò sorridente. Ora il piccolo aveva due scelte, tornare di sopra con i biscotti dal suo amico o chiedere alla donna di portarlo a casa. L'istinto gli gridava di salire le scale, mentre, i due neuroni presenti nel suo cervello lo supplicavano di lasciar fare a Trunks, era l'ennesima volta che si comportava così e aveva tutto il diritto di arrabbiarsi, eppure, per l'ennesima volta, prese il piatto di biscotti, ringraziando con un “grazie” impacciato e salì le scale di corsa. Dopotutto, lui era Goten e per Goten portare rancore a Trunks era come per la Luna baciare il Sole: impossibile. Aprì la porta di scatto cinguettando tutto contento «Ecco i biscotti!»
Si era seduto in ginocchio, per terra, di fronte al letto, incrociando le braccia sul materasso e lasciando cadere il suo volto su di esse, scoppiando in lacrime. Poteva capirlo Goten, nemmeno lui avrebbe voluto essere amico di sé stesso. Sentì il cigolio della porta che si aprì di scatto e si affrettò ad asciugarsi le lacrime con il dorso della mano, per poi voltarsi. I biscotti sentì una lacrima rigargli il volto e notò l'espressione di Goten mutare in una frazione di secondo. «Che ti prende?» Non doveva mettersi a piangere, però scoppiò in lacrime, senza riuscire a contenersi, davanti all'altro che lo guardava basito. Per un attimo, aveva temuto di aver perso il suo migliore amico. Abbassò lo sguardo, come uno struzzo nasconderebbe la su testa nella sabbia, in una situazione del genere. «Trunks, che succede?» domandò il piccolo mollando il piattino sul piccolo tavolo vicino alla porta e avvicinandosi all'altro, visibilmente preoccupato. Non riusciva proprio a capirlo, lui non si era comportato bene con Goten, anzi, era stato freddo e distaccato, come se dei sentimenti del corvino gliene importasse poco o niente e in cambio aveva ricevuto l'attenzione e la preoccupazione di lui. Le lacrime continuarono a rigargli il viso e si sentiva impotente. Ora, la femminuccia era lui, ma non sembrava nell'interesse del suo migliore amico rinfacciarglielo. «I saiyan non piangono mai, Trunks.» La voce infantile e piena di dolcezza di Goten, sembrava aver il potere di farlo sorridere, anche con le lacrime agli occhi. Poi, sentì il corpo del saiyan contro il suo, intento a donargli un'abbraccio. Appoggiò il capo sulla spalla del bambino, continuando a piangere. Le parole che pronunciò dopo, tra i singhiozzi, furono solo un sussurro. Sentiva il bisogno di dirle da un sacco di tempo, ma non poteva di certo scalfire il suo orgoglio da saiyan. «G-grazie e s-scusa.» L'altro sorrise.
nda: So che come primo capitolo non è granché, i know, ma mi ci sono davvero messa d'impegno, pur avendolo scritto in un'ora dal cellullare. Eh già, è meglio sfruttare l'ispirazione, invece che aspettare un pc con il rischio che scompaia. Ebbene sì, ho deciso di avventurarmi in questo fandom che sin da ragazzina mi ha sempre incuriosito molto. Dragon Ball è stata la mia infanzia. All'inizio, non ve lo nascondo, avrei voluto scrivere una BraxGoten, forse perché il “cliché” della sorella minore che si innamora del migliore amico di suo fratello mi è sempre piaciuto [quindi aspettatevela in qualche one shot in questa raccolta], eppure devo ammettere che una delle cose che in assoluto preferisco di Dragon Ball è per l'appunto l'amicizia tra Goten e Trunks e visto che Dragon Ball GT mi ha deluso molto, troppo poco Goten per i miei gusti, tsk, ho deciso di provare a scrivere una raccolta su di loro, sperando di non banalizzare il loro legame. [Ora la smetto di dilungarvi, altrimenti finisce che questo “angolino” diventa più lungo della storiella. Prima di lasciarvi specifico una cosuccia; come avrete potuto leggere Goten e Trunks sono piccini picciò, ora, non mi ricordo esattamente la differenza d'età tra i due, ma immaginateveli sui 5/6 anni. Btw, stavo pensando di adattare ogni prompt-sì sto usando pure dei prompt *c*-ad una storia di loro due bambini e una di loro, beh, adolescenti o adulti >.< Ditemi se l'idea vi attira❤ Spero spendiate due minuti per lasciarmi una recensione, magari facendomi presente gli errori commessi, o ancora meglio, farmi i complimenti e incitarmi a continuare❤ Gradirei molto *^*
  
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