"Dotachiiiin, veloce, aspettiamo tutti te!" - esclamò Erika, agitando la mano dal finestrino.
Togusa sbuffò, portandosi le mani sulla testa.
"Mi chiedo perché ogni volta tocchi a me sopportare due stralunati come voi" - disse quest'ultimo.
"Suvvia, non fare il broncio - lo schernì Walker - con quella faccia non troverai mai una ragazza!"
"Sì, e finirai con l'essere un nerd recluso a vita" - aggiunse la ragazza.
"Ma essere un nerd è figo! - rispose l'amico - pensa che bello passare la vita davanti uno schermo e giocare a tutti i videogiochi del mondo"
"Mmmh, hai ragione, è una fine troppo figa per lui"
"Ma sentiteli! - sbottò Togusa - anziché pensare per me, perché non vi mettete insieme voi due?"
Erika e Walker si zittirono. Era la prima volta che qualcuno diceva loro una cosa del genere, e suonava strano. Sarebbe stato naturale riderci sopra, eppure era calato un silenzio imbarazzante, e senza che se ne rendesse conto, la gote di Erika si era colorata di rosso, così come quella di Walker. Nessuno, neanche loro stessi, avevano mai insinuato che potesse esserci qualcosa di più della semplice amicizia, ma nonostante ciò una semplice frase era stata in grado di farli sentire in imbarazzo.
"Emh, emh - la ragazza ad un certo punto si sgranchì la voce - Ma che dici Togusa? Io e Walker? Non dire sciocchezze!"
"Infatti - intervenne l'altro - non capisci proprio nulla d'amore, forse è per questo che non hai una ragazza"
"Basta, mi avete stancato! - esclamò - aspetto Kadota fuori!"
Dicendo ciò aprì lo sportello della macchina, sbattendolo poi una volta fuori. Erika sospirò. Avvertiva il proprio respiro pesante, senza sapere il perché.
"Ah, ah, povero Togusa - rise Walker - è troppo divertente prenderlo in giro - s'interruppe un attimo, vedendo l'amica fin troppo seria. C'è qualcosa che non va Erika chan?"
"Eh?! Assolutamente niente!" - borbottò con le guance ancora arrossate.
"Aaaah, ho capito qual'è il problema! - esclamò - sei in imbarazzo per ciò che ha detto poco fa Togusa, non è vero?"
"Assolutamente no! - rispose spavalda - direi che quello in imbarazzo sei tu!"
"Neanche un pò - rise ancora - dopotutto si tratta di te, Erika chan"
La ragazza fu colta alla sprovvista da quella frase, tanto da zittirla. Cosa intendeva con "dopotutto si tratta di te"?
Non era una novità il fatto che Walker la considerasse più un personaggio comico che una ragazza, ma non aveva mai riflettuto sul fatto che potesse darle fastidio.
Era sempre esaltata e su di giri, ma era anche vero che una volta tanto le sarebbe piaciuto essere considerata in modo diverso. 
"Beh, si tratta di me, e allora?  - domandò a braccia conserte - guarda che un sacco di ragazzi mi vengono dietro"
"Eh? Ma dai Erika-chan, si sa che le uniche relazioni che ti interessano sono quelle dei manga!"
"E questo chi lo dice?" - domandò leggermente stizzita - guarda che sono una ragazza come tutte le altre, anche io posso innamorar...!". Senza finire la frase, ella si portò le mani davanti la bocca, come se si fosse fatta sfuggire qualcosa di importante. Non era abituata a parlare con lui di certe cose, ed effettivamente dovette ammettere di provare anche un certo imbarazzo. Il ragazzo rimase a fissarla per un pò, per poi scoppiare a ridere.
"Ah, ecco qual'è la questione! - esclamò puntandole il dito contro - Erika-chan, a te piace qualcuno! Dai, dimmi chi è, lo conosco?". Erika arrossì ulteriormente nel vederlo avvicinarsi al proprio viso, a quel contatto.
"E che importa?! Tanto si tratta di me!" - borbottò distogliendo lo sguardo. Nel captare quel repentino cambiamento di tono, Walker capì che vi fosse qualcosa che non andava: Erika era molto sicura di sè, e distoglieva lo sguardo solo quando qualcosa la metteva a disagio. Non ci voleva un genio per capire che fosse proprio lui la causa del suo malumore.
"Emh... Erika-chan - sussurrò incerto - non te la sarai presa, vero?". Il silenzio di lei non prometteva nulla di buono. Avrebbe potuto fingere che quella sua reazione fosse stato in realtà uno scherzo, ma le parole uscirono dalle sue labbra senza che potesse fare nulla per fermarle.
"Tu che dici? - domandò sarcastica, alzando gli occhi al cielo - sai Walker, io sono molto di più di una fangirl folle. Sono una ragazza, e come le altre ho dei sentimenti, ti viene così difficile credere che io possa innamorarmi?"
"Eh? - domandò, sentendosi come accusato - ma... no! E' solo che... non abbiamo mai preso il discorso, quindi..."
"Ah, lascia stare - sospirò avvilita - non c'è bisogno di parlarne. E' vero, qualcuno che mi piace c'è, ma non potrebbe mai nascere nulla. Dopotutto nessuno mi vede come una ragazza...". Nel parlare sottovoce, ella non si era resa conto che ora il ragazzo si era leggermente sollevato.
"Io ti vedo come una ragazza! - esclamò - certo, sei la mia compagnia di mille avventure, ma mi sembra più che palese che tua si una ragazza... abbastanza carina, ecco! Ed inoltre sei simpatica, ti preoccupi per gli altri e abbiamo gli stessi hobby... inoltre sei l'unica con cui posso permettermi di fare lo sciocco... insomma, tu sei fantastica Erika-chan, se questo tizio non riesce a capirlo allora è davvero stupido!"
Quella lunga frase era suonata ad Erika come una sorta di dichiarazione non voluta. Le sue guance erano ora bollenti, così come quelle di Wlaker: quest'ultimo sembrava affaticato, come se avesse corto.
"Hai ragione - disse ella con un sorriso soddisfatto sulle labbra - è davvero uno stupido. Tanto stupido da non capire che sto parlando proprio con lui... in questo momento..."
"Esatto, e.... eh?"
Calò il silenzio. Walker rimase con il dito alzato, le lebbra semichiuse, ma in silenzio. Erika invece era rimasta con lo sguardo basso a torturarsi le mani. Non poteva credere di averlo detto, e adesso che sarebbe successo? Non poteva permettersi di perdere un'amicizia come quella, non per quei suoi sciocchi sentimenti sicuramente non ricambiati.
Avvertì il cuore battere fortissimo, come un tamburo. Quel silenzio la stava innervosendo, perchè lui non diceva nulla? Si sarebbe accontentata di una risata, di qualsiasi cosa...
"Accidenti! - esclamò poggiando una mano sullo sportello - scusami un attimo!". Prima che potesse però fare altro, sentì la sua mano poggiarsi sulla propria spalla. Pian piano si voltò, fino a scorgere il suo sguardo incredibilmente serio. 
"Erika... - la chiamò - sono io il ragazzo che ti piace?". Nel sentirsi chiamare senza l'onorifico, la ragazza si sentì ad un tratto accaldata. Il suo tocco le causava una sensazione così... strana.
"No, no, no! - esclamò, forzando una risata - ovviamente era uno scherzo! Ma dai, non è possibile, tu con me? Io sono io! Ah!".
Walker l'aveva ora trascinata per un braccio, vicino a sè: mai i loro occhi e i loro respiri erano stati tanto vicini.
"Per l'appunto, tu sei tu. Credo che dalle mie parole si sia capito ciò che penso di te - disse lui - sei estremamente euforica, continuamente su di giri... e sei anche carina e gentile. Magari anche tu mi piaci. O pensi che io non sia in grado di innamorarmi?"
Quel tono la fece sciogliere completamente. Walker non era mai serio... eppure in quel momento la guardava fissa negli occhi. Le sue mani addosso, la sua voce nelle orecchie e il suo profumo impregnato su di sè, la stavano facendo andare fuori controllo.
"Ah, ma sentilo! - esclamò - sei tu quello che lo pensava di me fino a due minuti fa! Mi chiedo davvero come faccia a piacermi uno così stupido!". Si fermò di nuovo. Adesso sì che si era fatto sfuggire qualcosa di importante. Walker sorrise soddisfatto.
"Non ho bisogno di sapere altro - disse sorridendo - sono proprio curioso di sapere come baci, Erika"
La ragazza avrebbe voluto dirgli di fermarsi, ma non ne ebbe l'opportunità. La sensazione delle sue labbra sulle proprie, le fece dimenticare di ogni cosa. Era il suo migliore amico che la stava baciando, il suo compagno di mille avventure, a cui era sempre stata legata, anche senza saperlo.
E soprattutto... quello era il primo bacio di entrambi. Erika chiuse gli occhi, lasciandosi stringere dalle sue braccia. Non sapeva cosa sarebbe successo dopo, non sapeva cosa volesse dire passare da un'amicizia così forte ad una relazione amorosa, sapeva solo due cose: la prima, era che nonostante l'inesperienza Walker era davvero bravo a baciare, e secondo, che quel bacio superava di certo ogni finto bacio cartaceo.
Togusa, poggiato al muro di fronte e braccia conserte, si lasciò andare ad una risata.
"Togusa - disse improvvisamente Dotachin - scusate, ho fatto tardi... ma che fai qui? Ed Erika e Walker?"
"Beh, diciamo che i due fiorellini sono finalmente sbocciati - disse soddisfatto - chiamami pure Cupido"
"Oh - disse non troppo stupido - senti Cupido, non permetterai a quei due di fare le loro cose nella tua auto, vero?"
"Di cosa stai parlando? Loro non! Oh! - esclamò ad un tratto, fiondandosi sullo sportello - voi due! Non macchierete la mia auto in questo modo!"

                                                                                     


Angolo mio!
Ho trovato questa storia scritta in un mio quaderno di inglese, non potevo non pubblicarla. Erika e Walker sono una coppia troppo tenera, è un vero peccato che vi siano così poce cose scritte D:
un saluto a tutti ^^