Sapete cos’è un terremoto?
La maggior parte di voi risponderà semplicemente che è un tremolio della terra, magari i più esperti useranno paroloni e addurranno spiegazioni scientifiche ma alla fine il senso è sempre quello: la crosta terrestre si muove sotto di noi senza che noi possiamo far nulla per fermarla. E ora un’altra domanda…
Vi siete mai trovati coinvolti in un terremoto?
È un’esperienza
che può essere compresa solamente da chi
l’ha vissuta; ti svegli all’improvviso, di notte, e
senti che il tuo letto
trema, che i bicchieri sbattono fra loro, le porte scricchiolano, e ti
chiedi
se seriamente sta accadendo proprio a te o se è solo un
sogno. Poi lo senti, un
rumore che cresce, quasi come se un treno stesse sfrecciando a gran
velocità
dentro casa tua, cornici che cadono e vetri in frantumi, e tu sei
lì, fermo nel
tuo letto, senza sapere cosa fare; nella tua mente scorrono immagini
sconnesse
di tutte le tecniche che ti hanno insegnato per correre il minor
rischio
possibile. “Ripararsi sotto
qualcosa” “Mettersi
sotto al montante delle porte” “Correre fuori
appena è possibile” …eppure
c’è una mano invisibile che ti
blocca e ti tiene ancorato a quel maledetto materasso, e
l’unica cosa che ti
resta da fare è guardare davanti a te e sperare che passi
tutto. I minuti
sembrano dilatarsi, ogni secondo diventa lungo
un’eternità, e c’è sempre
quel
maledetto rumore che ti riempie le orecchie; poi, dopo minuti che
sembrano
giorni, tutto passa, il tintinnare dei bicchieri si ferma, insieme allo
scricchiolare delle porte, e il treno che poco prima aveva usato la tua
casa
come stazione passa avanti, va a devastare altri luoghi.
Strano
come mi
vengano in mente certe cose, ma stanotte, durante il terremoto, mentre
tutto
tremava e a me si stringeva questo piccolo esserino che adesso riposa
sereno,
ho pensato a quanto l’amore assomigli a queste maledette scosse
sismiche. Tu sei lì, non fai nulla, non vai a cercarlo,
quello arriva da solo e
ti sconvolge la vita, distrugge barriere che hai costruito con anni di
sacrifici, fa tremare il tuo cuore così come il terremoto ha
fatto tremare il
pavimento della nostra casa… Semplicemente ti lascia inchiodato
dove sei, impedendoti qualsiasi reazione, perché nonostante
tutti i consigli e
gli accorgimenti, c’è qualcosa di più
forte che ti tiene incollato a quel
sentimento. Questi erano i miei unici pensieri durante le scosse
sismiche che
stanotte hanno sconvolto Karakura, questi e la consapevolezza che
qualsiasi
cosa fosse successa avrei dovuto proteggere il mio piccolo terremoto.
Un’altra
scossa…saranno
numerose, il terreno deve riassestarsi dopo quello che è
successo…
«Cos’è
stato Renji?»
«Nulla
Hime, dormi tranquilla, vedrai che adesso passa…»
Note dell’Autrice
Il mio non lo definirei un ritorno, piuttosto uno sprazzo di creatività dovuto ad un evento abbastanza brutto accaduto questa notte; il terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo è venuto a bussare anche in casa mia, e l’unica cosa buona che ha portato è stata questa fan fiction. La riflessione fatta da Renji è un pensiero che mi è sorto dentro questa notte verso le 3.40, mentre guardavo la finestra della mia stanza e attendevo che terminassero le scosse.
Come sempre, un grazie speciale a tutti coloro che hanno commentato la mia ultima fic, quindi mando un grandissimo grazie a silviaapollo4ever, yukino_lang08 (anche se, come è ovvio, la pensiamo diversamente riguardo questa coppia :P), Sabaku no Akari, kiki4everhere, Smemo92 e Tifalockhart. Ah, e un grazie megagalattico alla mia amichetta Queen_of_sharingan_91 che continua a farmi da tester e a sopportarmi =3
Non voglio appesantirvi troppo, ringrazio semplicemente tutte le persone che leggeranno e commenteranno questo mio scritto e mando un bacione a tutti!!!