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Autore: Minako_86    06/04/2009    13 recensioni
Noi, di fan fictions su di loro, ne scriviamo tante. A volte andando anche decisamente *oltre*. E allora chiediamoci: quei tre, i nostri amati Jonas, come reagirebbero a leggere certe incredibili, impensabili cose? La risposta a voi, in questa folle shot nata un po' per caso!x3 (Il rating è giallo solo per via di qualche parolaccia e alcuni, velati accenni a tematiche un po' esplicite qui e lì. Niente di grave!x3)
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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F

Allora, prima che leggiate questa mia ennesima shot, occorre fare qualche dovuta precisazione:

 

Prima cosa, questa shot è doverosamente dedicata all'adorata cognata numero 3, alias Miss President, alias Agatha.<3

Perchè, senza ombra di dubbio, se non fosse stato per lei e per l'ennesima delle nostre folli chiacchierate su msn, questa fic non avrebbe mai visto la luce. Quindi questa è tutta per te, 3, con tutto il cuore!x3

 

Secondo questa shot NON è una incest.

Prima che nascano eventuali dubbi, visto che comunque, per mio gusto personale, io amo molto quel genere di fic. Questa, però non lo è. Anche perchè  è vietato pubblicarne su questo sito.

 

Questa è semplicemente la descrizione della reazione che avrebbero i Jonas, nel leggere fictions in cui succedono determinate cose.

 

Spero che la cosa non turbi nessuno, in caso contrario, le moderatrici della sezione non hanno che da contattarmi e se ne parlerà!x3

 

Adesso è veramente tutto, vi lascio alla lettura e aspetto commenti!x3


Buon divertimento... E questa volta è proprio il caso di dirlo, vero 3?xD

 

 

 

F.F.F. - Fun Fan Fictions

 

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Non cambierà un gran che.
Tanto sei sempre tu, sempre scemo così!
Non è poi grave.
Adesso ti alzerai e farai finta che...

(Uno In Più - Max Pezzali)

 

 

Joe soffocò una risatina, facendo correre lo sguardo sullo schermo illuminato del suo nuovissimo notebook. Allungò un braccio a recuperare il mouse, mentre con l'altro si sorreggeva il capo, leggermente inclinato nell'atto di evitare un fastidiosissimo gioco di riverberi.

 

Si mordicchiò un'unghia, lasciandosi sfuggire l'ennesimo sogghigno sommesso.

 

- Ohohoh...! La cosa si fa piccante... - Gongolò, riscuotendosi improvvisamente, mentre scendeva lungo la pagina giallina del web-site su cui stava navigando. Si raddrizzò gli occhiali sul naso, immergendosi totalmente nella lettura.

 

L'unico rumore che spezzava il silenzio ferale, piombato repentinamente nel salotto di casa Jonas, era il frenetico cliccare del suo dito sui tasti.

 

- Ma guarda che roba...! Ah! - Spalancò la bocca in un'espressione di esilarato stupore, prima di appoggiare entrambe le mani al bordo del tavolo e darsi una sonora spinta all'indietro, restando in bilico sulle gambe posteriori della sedia.

 

Le sue spalle erano scosse da rumorosissimi singhiozzi e gli occhi scuri erano ridotti a due fessure, lì-lì per lacrimare. Decisamente era nel bel mezzo di una crisi di riso in piena regola...

 

- Cos'è tutta questa ilarità? - La testa ricciuta di Kevin si sporse oltre l'entrata della stanza nel momento esatto in cui Joe si appoggiava inavvertitamente allo schienale della sedia, spinto da una risata più energica delle precedenti.

 

Fu questione di un attimo: sotto lo sguardo scettico del fratello maggiore, le sue mani persero la presa sul piano di ciliegio chiaro. Un boato che avrebbe potuto ridestare l'intero quartiere e si ritrovò col fondoschiena sul pavimento freddo, gli occhiali per traverso e la sedia incastrata fra le gambe.

 

- Joseph? - Abbozzò Kevin, osservando l'altro rotolarsi sul piastrellato di marmo in preda ad un palese attacco di stupidera. Sentendosi richiamato, quello smise di contorcersi e tentò di tornare a respirare regolarmente.

 

- Sì, Paul Kevin? - Rispose, mentre si ricomponeva e si rimetteva in piedi, sedia compresa.

 

- Vaffanculo. - Soffiò il maggiore, decidendosi finalmente ad entrare nella stanza. - E, a parte questo, mi vuoi dire che cosa diavolo stai facendo? -

 

- Leggo... - Spiegò, sistemando lo schermo del macintosh.

 

- Leggi. - Ripetè, con lo stesso tono convinto con cui avrebbe constatato che suo padre aveva deciso di aprire una casa d'appuntamenti. - E cosa leggi, se posso essere tanto indiscreto da chiedertelo? -

 

Joe distolse, per un attimo ancora, lo sguardo dalla pagina scritta che aveva davanti e lo fissò sul fratello. Serio come lo era stato poche volte in vita sua...

 

- Mah, niente... - Abbozzò, scrollando le spalle con estrema nonchalanche. - Ci sei tu che spalmi Nick contro un muro e... Oh! - Sussultò, proseguendo nella lettura delle successive due o tre righe. - Gli hai appena infilato una mano nei pantaloni, credo... -

 

Le pupille di Kevin si dilatarono a dismisura, mentre le sue guance assumevano un colore indefinibile, a metà tra il porpora e il viola.

 

- Co... Chi... COSA!? - Abbaiò. - Joe, ma sei ubriaco, per caso? O peggio, ti sei fatto di qualcosa... Guarda, questa è la volta buona che lo dico a papà! Così ci pensa lui a farti la festa... Reciterai Ave Maria fino ai quarant'anni, come minimo. - 

 

- No. - Rispose il minore, in tutta tranquillità. - E' un'idea delle fan! Si chiama... aspetta... - Armeggiò con il mouse, risalendo in cima alla schermata, prima di aprire un paio di altre finestre. - Ecco! "Jonascest", è una forza! -

 

- Jonasche? No, senti, seriamente! - Ritentò.

 

- Sono serissimo, Kev! Guarda tu, se non ci credi... - Detto questo, ruotò leggermente il computer verso di lui in modo che riuscisse a leggere da sè.

 

Kevin prese a scorrere rapidamente le righe, andando ben oltre la fatidica mano nei pantaloni del suo fratellino. A metà di un paragrafo particolarmente coinvolgente, si allungò ad afferrare una delle sedie e ci si sedette a cavalcioni, appoggiando le braccia incrociate in cima alla spalliera.

 

- Ti vedo interessato...! - Ghignò Joe, interrompendo la sua lettura con un rapido clic del mouse.

 

- Eh!? - Sobbalzò il maggiore, riscuotendosi quando vide la finestra del sito sparire sotto i suoi occhi. - No, è che... E' allucinante! Cioè, queste scrivono storie di noi che... - Balbettò.

 

- Sì. - Annuì. - E hanno anche una fantasia notevole... Ho letto delle cose...! - Ridacchiò, coprendosi la bocca con una mano.

 

- Tipo? - Domandò Kevin, strizzandosi un incolpevole riccio fra le dita affusolate.

 

- Lo vedi che ti interessa? - Continuò Joe, senza smettere di ghignarsela alla grande, alla vista delle guance del suo fratellone che si tingevano nuovamente di rosso.

 

- Piantala, cretino! - Sibilò. - Non è che mi interessi... Però, permetterai che mi ci senta un minimo coinvolto? -

 

- Oh, ben più che un minimo... Non ti stanchi mai! - Borbottò l'altro, mordendosi subito dopo la lingua per essersi lasciato sfuggire una cosa del genere.

 

- Cosa hai detto? - Lo fulminò, drizzando le antenne.

 

- No, sai... Fino ad un'ora fa ti divertivi con me sul bancone della cucina di mamma, poi giocavamo alla "scalata del K2" sul divano... Adesso hai messo Nick al muro. - Enumerò sulle dita della mano. - E ieri, oh... Ieri, poi, non ti dico! Non sapevo fossi capace di fare tutti quei giochini con una semplice banana...! - Sorrise malizioso.

 

A quel punto Kevin era più o meno del colore dell'uva durante la vendemmia.

 

- Se sei stronzo... - Ringhiò. - Beh, almeno fammele leggere! - Continuò poi, in tono inquietantemente più rilassato.

 

Joe fece tanto d'occhi, sbattendo le ciglia scure dietro le lenti.

 

- Ne sei sicuro? Perchè guarda che ci sono cose pesan... - Senza nemmeno ascoltarlo più, agguantò il portatile e lo girò totalmente nella sua direzione.  - Va bene, va bene, ho capito! Ma non sai dove cercare, da' qua... -

 

Dieci minuti dopo, i due Jonas erano totalmente assorbiti nella lettura di un passionale tète-a-tète fra i loro "altereghi sessualmente repressi", come amava definirli il più piccolo. Le teste praticamente pigiate l'una contro l'altra, nel tentativo di riuscire a vedere entrambi le parole scritte in caratteri minuscoli.

 

- Oh, Kev! - Si interruppe Joe, richiamando ad un tratto l'attenzione del fratello. - Scommetti che, adesso, con quella panna montata... - Indicò lo schermo e poi compì un movimento molto eloquente con la mano, facendo sussultare l'altro tanto improvvisamente da fargli andare la saliva per traverso.

 

Tra un colpo di tosse e l'altro, Kevin riuscì ad allungare la mano per vibrargli un sonoro scappellotto sul coppino.

 

- Sei un deficiente! - Lo apostrofò, riprendendo a respirare più o meno regolarmente.    

 

- Scusa, scusa. Pensavo fossi abbastanza grande per certe allusioni! - Replicò il minore, massaggiandosi il collo.

 

- Te l'ho già detto che sei un deficiente? - Ripetè, riprendendo a leggiucchiare dal pc. Tornò ad appoggiarsi al tavolo, sorreggendosi il capo con una mano. - Oh, ma dai! Basta con queste banane! - Esclamò, poi, sbuffando sonoramente.

 

- Non preoccuparti, Kev, questa era l'ultima. - Entrambi i fratelli si voltarono simultaneamente verso la porta, osservando Nick fare la sua trionfale entrata con in mano uno dei suddetti frutti. - So che l'odore ti da fastidio, ma non è il caso di farne una tragedia... -

 

Scrollò la massa di riccioli perfettamente pettinati, addentando con uno sbuffo la polpa tenera... Il che ebbe, come conseguenza evidente, due reazioni ben distinte... Kevin, per l'ennesima volta quel pomeriggio, arrossì come se si fosse trovato davanti l'immagine stessa del peccato.

 

E Joe... Joe soffocò con incredibile abilità un risata, prima di alzarsi di scatto.

 

Scosto la sedia con un gesto deciso, prima di avviarsi a grandi falcate verso il fratellino, sul viso l'espressione più mortalmente seria che quest'ultimo gli avesse mai visto.

 

- Che cos'hai? - Domandò, osservandolo con aria leggermente allarmata.

 

- Nick... -  Sussurrò, con voce suadente.

 

- J-Joe...? - Balbettò lui, indietreggiando di un passo e trovandosi con le spalle al muro, in senso più fisico che letterale.

 

- C'è una cosa che devo dirti da tempo. - Continuò, appoggiando le mani contro la parete intonacata, appena sopra le spalle dell'altro. - Io... - Pausa ad effetto durante la quale, all'altro capo della stanza, Kevin sperimentò tutte le sfumature di rosso note al genere umano.

 

Decisamente leggere certe cose non faceva bene al cervello formato nocciolina di Joe.

Tutto quel - un brivido gli corse lungo la schiena, solo a pensarci in quei termini - "sesso" doveva avergli dato alla testa...

 

In caso contrario, non avrebbe saputo spiegarsi come gli fosse venuto in mente di saltare addosso a suo fratello!

 

- Senti... - La voce di Nick gli arrivò leggermente strozzata ed intrisa di panico.

 

Ennesimo sussulto. Sicuramente vedere Joe e Nick baciarsi selvaggiamente - o peggio... - contro il muro del soggiorno non era una delle prospettive più allettanti.

 

Ne avrebbe fatto tranquillamente a meno, ma il corpo di Joe era già leggermente inarcato in avanti, nell'atto di bloccare il più piccolo.

 

- No, senti tu... -

 

- Joe... - Panico.

 

- Nicky... -

 

- Joe! - Molto panico.

 

- E' una vita che te lo voglio dire... -

 

- JOE...! - Panicissimo.

 

- Io... TI SOGNO TUTTE LE NOTTI! -

 

Il silenzio torno a cadere improvviso e agghiacciante nella stanza, mentre i tre fratelli rimanevano immobili nelle loro posizioni. Questo fino a quando, una manciata di secondi più tardi, Joe scoppiò nella fragorosa risata che aveva trattenuto per tutto il tempo.

 

- Dovresti vedere la tua faccia...! - Ululò, indicando il volto di Nick che lo fissava più che basito.

 

Se fosse stato un cartone animato, avrebbe probabilmente avuto la mascella più o meno all'altezza delle ginocchia.

 

- TU! - Ringhiò, quando si fu ripreso almeno in parte dallo shock. - Tu sei, senza ombra di dubbio, l'idiota più fottutissimamente idiota che abbia mai calcato questa Terra! - Joe lo fissò con aria apparentemente seria per una frazione di secondo, prima di fingersi scandalizzato.

 

- Ma senti che linguaggio sconveniente... - Chiocciò, prima di mettersi a strillare a pieni polmoni. - PAPAAA'! Nicky è cattivo, dice le parolacce! - 

 

A quel punto il minore dei Jonas non ci vide più. Saltò addosso al fratello, in un accorato tentativo di strangolarlo con le sue mani.

 

- PAPAAAAAAAA'!!! - Gridò di nuovo, ottenendo come unico risultato di farlo imbestialire ancora di più.

 

- STRONZO! - Abbaiò, strattonandolo per la camicia a quadri. - Stronzissimamente stronzo! -

 

- Ma dai, Nicky, scherzavo... - Annaspò Joe, cercando inutilmente lo spazio per dilatare la cassa toracica sotto i gomiti dell'altro che gli premevano, nemmeno troppo gentilmente, tra una costola e l'altra. - Stavamo leggendo tutte quelle storie in cui Kevin ti salta addosso in ogni dove e... -

 

Kevin, che era rimasto seduto al suo posto, in placida attesa di vedere versato, sul tappeto persiano di Denise, il sangue del maggiore fra i suoi fratelli, si avvicinò a grandi falcate e abbrancò il suddetto cretino per le spalle.

 

- Ok, Presidente. - Si rivolse poi all'altro. - Io lo tengo fermo e tu gli fai quello che vuoi! -

 

- Oh, maniaci, niente banane o panna montata! Quella è roba che piace solo a voi..! - Ridacchiò Joe, trovando il coraggio, o forse solo la faccia di tolla necessaria per fare lo scemo anche in quel frangente.

 

- Se gli provochi molto dolore, è meglio! - Aggiunse, in un sibilo, mentre Nick annuiva e una luce sinistra gli appariva negli occhi.

 

- Adesso tu mi spieghi che cosa diavolo mi significava quella cosa di Kevin che mi salta addosso, perchè se è uno dei tuoi maledetti scherzi, giuro che ti ammazzo sul serio! -

 

A quel punto Joe si vide costretto a spiegare qualcosina a proposito del "Jonascest" anche al suo piccolo, casto e puro fratellino, in un disperato tentativo di allentare la sua presa sulla propria giugulare.

 

Nick ascoltò con estrema attenzione, mentre gli venivano raccontate cose che, se fosse stato solo un minimo più sensibile, gli avrebbero fatto venire lunghi, lisci capelli biondi.

 

Alla fine del riassunto, breve ma intenso, la sua prima reazione fu quella di riprendere da dove si era interrotto.

 

- Io ti picchio! - Ringhiò.

 

- Aspetta, Nicky. - Lo bloccò Kevin, sospirando profondamente. - Guarda, mi infastidisce bestialmente dirlo, ma... Joe ha ragione. -

 

- Grazie, eh! - Borbottò il diretto interessato, ancora sdraiato sul pavimento.

 

- Prego. - Rispose, con un sorriso a trentadue denti. - Comunque, sì, è vero. Quelle storie esistono... -

 

- Gesù...! - Esalò Nick, lasciando momentaneamente il collo del fratello per passarsi una mano fra i capelli.

 

- Ah no! Lui lascialo fuori da questi discorsi. Non è proprio il caso... - Lo rimbrottò il maggiore.

 

- Tuo fratello ha ragione, per quanto non sappia di che discorsi stia parlando... Non è mai bene nominarlo invano. -

 

Il reverendo Jonas arrivò trotterellando dal corridoio e rivolse un sorriso comprensivo ai suoi figli, come se non avesse notato che due di loro erano inginocchiati sul pavimento, nell'atto di squartare il terzo.

 

- Ah e... Nicholas, non stringere troppo. Credo che tuo fratello stia diventando cianotico. - Aggiunse, raddrizzandosi gli occhialetti sul naso.

 

- Si, papà. - Acconsentì, lasciando la presa e concedendo a Joe di mettersi per lo meno seduto sul tappeto. - Ti è andata bene... - Sibilò poi, all'indirizzo di quest'ultimo che nemmeno lo ascoltava, intento a massaggiarsi il collo dolorante,

 

Paul scrollò le spalle, attraversando la stanza ed avvicinandosi al tavolo.

 

- Joseph, quello è il nuovo notebook che ti ha regalato la mamma? - Domandò, indicando il portatile abbandonato a sè stesso.

 

- Sì, perchè? -

 

- No, niente, devo cercare una cosa. - Rispose, afferrando una sedia, prima di mettersi ad armeggiare col mouse.

 

- Ah, ok. - Annuì Joe, agitando la mano con noncuranza.

 

Tornò a rivolgersi ai fratelli che lo fissavano ad occhi spalancati.

 

- Beh, che c'è? - Domandò, in tutta la sua beata ingenuità.

 

Poi, improvvisamente, realizzò.

 

- Ragazzi, che cos'è questa finestra? -

 

Fra i tre Jonas passò uno sguardo di panico puro. Si guardarono in silenzio per una manciata di secondi, prima di scattare all'unisono verso il padre.

 

- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! -

  
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