Taehyung stava
aspettando Jimin davanti all'ingresso del
cinema, con impazienza e il cuore che batteva a mille. Da quando lui e il ragazzino del canile avevano iniziato
a frequentarsi, Taehyung si era sentito un po' escluso -e non solo
perché
poteva avere un minuscolo, insignificante interesse che poteva andare
leggermente oltre la semplice amicizia per Jimin. Il fatto era che
anche a casa
stava iniziando a sentirsi un po' di troppo, con Namjoon e Jin che si
ronzavano
stranamente intorno senza avere le idee chiare su come comportarsi e
con Hoseok
che poteva o non poteva avere una storia con Yoongi, che sembrava quasi
essersi
trasferito da loro, alle volte. Era felice per tutti, sul serio
-sarebbe stato
più felice se tutto quello non avesse più
influito sul suo riposo notturno, ma
andava bene lo stesso- solo che, almeno per quella giornata, si sarebbe
voluto
godere l'appuntamento (che appuntamento
non era) con il suo amico, in completa tranquillità e senza
dover pensare ai
suoi problemi di scuola o ai problemi dei suoi altri amici. E poi non
vedeva
l'ora di passare del tempo con Jiminie e di divertirsi con lui! Avevano
programmato tutto, si sarebbero incontrati al cinema per andare a
guardare
l'ultimo film sui supereroi appena uscito, quello che Jimin aveva detto
di
essere impaziente di vedere, e poi sarebbero andati a cena da qualche
parte
nelle vicinanze. Taehyung aveva pure dato fondo a gran parte dei suoi
risparmi
per poter offrire al suo amico almeno il biglietto del cinema e i
popcorn. Era
talmente tanto entusiasta che non si sentiva nemmeno più di
tanto in colpa per
aver saltato la sua visita giornaliera a Donut. E infatti, quando vide
Jimin
avvicinarsi nella sua direzione, non poté trattenersi dallo
sbracciare
contento, ignorando le persone intorno a lui che avevano iniziato a
guardarlo
male "Jiminie!"
Jimin
incominciò a ridere, quella risata un po' infantile che
non poteva non essere considerata adorabile, non quando ci si accorgeva
che i
suoi occhi sparivano completamente dietro le sue guance, e lo raggiunse
facendo,
un po' di corsa, gli ultimi passi che li separavano "Ciao Tae"
Quando Jimin gli
si parò davanti non perse tempo ad
abbracciarlo calorosamente. Il cuore di Taehyung incominciò
a battere un po'
più veloce e, confuso, ricambiò velocemente la
stretta. Ormai doveva esserci
abituato, lo sapeva che Jimin era sempre più affettuoso del
necessario, non
solo con lui -lo aveva visto comportarsi allo stesso modo anche con Jin
hyung e
Yoongi hyung- ma la realtà era che, da quando aveva capito
che Jimin avrebbe
potuto essere più di un semplice amico per lui, non riusciva
a prendere quelle
effusioni amichevoli solo per quello che effettivamente erano. E per
quanto in
realtà gli piacessero, avrebbe preferito che l'altro ne
facesse a meno, giusto
per non dargli altri motivi per dare credito a quel tarlo che il moccioso gli aveva messo in testa dopo
la loro chiacchierata.
"Mi sembra
passata una vita dall'ultima volta che ci
siamo visti!"
Taehyung
sorrise, sollevato in parte da quelle parole -almeno
non era l'unico ad aver avuto quella sensazione.
"Anche a me" si
tirò indietro dall'abbraccio
dell'altro e, dopo avergli dato un buffetto gentile e scherzoso sulla
testa,
chiese "Andiamo? Se non ci sbrighiamo ci beccheremo i posti peggiori"
L'altro
annuì e così si ritrovarono in coda alla
biglietteria
del cinema, chiacchierando animatamente sul film che era già
uscito un paio di
anni prima, quello che faceva da inizio a quello che avrebbero visto a
breve,
quando il telefono di Jimin squillò dalla tasca dei suoi
jeans. Taehyung guardò
l'amico estrarlo da lì e sbloccarlo, per controllare chi
fosse il mittente del
messaggio "Grazie al cielo, credevo fosse ancora la chat di gruppo che
ho
con Jin hyung e Yoongi hyung. Non ti offendere ma da quando si sono
andati a
confondere con i tuoi coinquilini sono diventati così
pesanti da reggere!"
Taehyung si
imbronciò appena "Non dirlo a me, sono io a
doverci condividere quel loft e a doverli sentire notte e giorno" non
seppe poi come la domanda successiva gli uscì dalla bocca
"E' Jungkook?"
Quando vide
Jimin arrossire un pochino e sorridere felice si
pentì immediatamente di avergli fatto quella domanda.
Davvero, non è che ci
tenesse così tanto a sabotare con le sue stesse mani quel
pomeriggio che tanto
aspettava da giorni ma non riuscì a trattenersi, non quando
si accorse che gli
occhi si erano illuminati in quel modo.
Jimin, ancora
sorridente, si morse appena il labbro inferiore
prima di rispondere "Sì. Mi ha mandato una foto di un nuovo
arrivato al
canile, mi ha detto che l' ha
fatto pensare a
me. Guarda"
Taehyung
aggrottò le sopracciglia, quasi infastidito, fino a
che non vide la foto. Effettivamente, non poteva dar torto a Mefistofele, quel piccolo batuffolo di
pelo era tanto carino da poter ricordare in qualche modo Jimin. Ed era
anche
una cosa tanto dolce questa, secondo lui, ma comunque non poteva fare a
meno di
sentirsi indispettito.
Il vero
problema, in quella faccenda, non era la sua gelosia.
Nonostante ormai avesse capito di poter provare qualcosa per il suo
amico, era
davvero felice di vederlo così contento. Quello che gli dava
fastidio era il
non riuscire a capire le vere intenzioni di Jungkook. Aveva ovviamente
capito
che l'unico motivo per cui all'inizio il più piccolo avesse
contattato Jimin
era per fare un dispetto a lui. Era talmente palese e infantile da
risultare
quasi ridicolo, ma il punto era che non riusciva a spiegarsi
perché la cosa ora
stesse andando avanti così a lungo. Incominciava ad avere
davvero paura che
quel ragazzino lo stesse prendendo solo in giro per colpa sua e se
così fosse
stato non se lo sarebbe mai perdonato. Allo stesso tempo,
però, aveva anche
paura di dire esattamente quello che credeva a Jimin. In quel caso, la
causa
della sua sofferenza non sarebbe stata solo Jungkook, ma anche lui e,
egoisticamente, preferiva poter essere quello che avrebbe poi sistemato
le cose
una volta che Lucifero si fosse
dimostrato per quello che effettivamente era. Nell'esatto momento in
cui questo
pensiero sfiorò la sua mente desiderò di potersi
prendere a calci da solo e
punirsi. Era davvero una persona orribile, Namjoon hyung poteva dirgli
tutto
quello che voleva ma la verità rimaneva quella.
Jimin, comunque,
lo riscosse dai suoi pensieri riprendendo il
cellulare e aggiungendo "Ha anche detto di essersi preso cura di Donut
lui
stesso oggi, puoi stare tranquillo"
Appunto. Era un doppio
gioco a dir poco demoniaco quello. Si sforzò di
sorridere e di aggiungere
un "Ringrazialo" che suonasse vagamente gentile. Probabilmente non
era stato molto credibile ma in ogni caso vide Jimin annuire e
sperò che questo
chiudesse la questione Jungkook lì.
"Oh. Gli ho
detto di raggiungerci per cena. Non ti
dispiace, vero?"
Ma da quando era
diventato così sfortunato, esattamente?
Sospirò
e poi, sempre con quel sorriso forzato, rispose
"Certo che no. Ci divertiremo tutti insieme"
Quando vide che
il loro turno era ormai arrivato lo afferrò
per l'avambraccio e lo tirò verso la biglietteria "Guarda,
tocca a noi!
Sbrighiamoci"
Tanto oramai la
giornata era stata rovinata. Non poteva far
altro che sperare che quello fosse il film più lungo mai
prodotto prima.
---
Purtroppo per
lui, però, non fu affatto così e il film
durò,
come previsto, giusto un paio d'ore. Non appena comparvero i titoli di
coda sul
grande schermo e le luci della sala si riaccesero Jimin
balzò in piedi, tutto
sorridente, e riprese la felpa che aveva lasciato sulla poltrona
"Andiamo?"
Taehyung si era
lasciato scivolare sulla sua, di poltrona,
stando quasi steso e con le braccia conserte portate al petto.
Guardando di
sottecchi Jimin, sbuffò e si imbronciò, comunque
alzandosi e iniziando a
camminare verso l'uscita. Vide l'altro raggiungerlo in un paio di
grandi e
buffe falcate per poi iniziare a camminare normalmente una volta che
furono fianco
a fianco "Non ti è piaciuto il film?"
Avrebbe voluto
rispondergli che sì, il film gli era piaciuto
tanto, esattamente quanto gli piaceva la sua compagnia, e aggiungere
anche
delle scuse per essersi imbronciato in quel modo ed essere stato
sgarbato, ma
quando raggiunsero nuovamente la grande entrata del cinema e vide
lì il demonio ad
aspettarli, appoggiato ad
un angolo della parete con la schiena e le mani in tasca, non
poté fare a meno
di ridurre gli occhi a due fessure e guardarlo, rispondendo a Jimin con
un
"Non più di tanto" praticamente grugnito. Il suo amico fece
per
rispondergli ma si interruppe quando si accorse verso chi il suo
sguardo era
diretto. A quel punto, dalla sua fronte scomparirono le rughette che si
erano
formate a causa delle sopracciglia aggrottate e le sue labbra si
stesero in un
carinissimo sorriso.
Taehyung,
invece, incominciò a chiedersi se in una sua vita
precedente fosse stato un pessimo individuo degno di una qualche
punizione
celeste. Lo guardò corrergli incontro e salutarlo con un
bacio sulla guancia.
Jungkook a sua volta gli sorrise e lo prese per mano. Si
ritrovò costretto a
pensare che insieme, quei due, fossero davvero carini, se non fosse
stato per
la sua convinzione del fatto che Jungkook si stesse solo prendendo
gioco di
Jimin.
All'improvviso,
si ricordò di quello che il suo hyung gli
aveva detto quando tutta quella storia tra loro era appena iniziata. Se
non
poteva parlarne con uno -anche se per ragioni diverse, questa volta-
avrebbe
potuto farlo con l'altro. Non poteva dire a Jimin quello che pensava,
non
voleva spezzargli il cuore, ma avrebbe potuto mettere in guardia
Jungkook e
chiedergli quale il suo gioco fosse effettivamente.
L'occasione gli
si presentò poco dopo, quando si ritrovarono
seduti intorno al tavolo di un pizzeria. Dopo che ognuno di loro aveva
scelto
cosa prendere e dopo averlo riferito al cameriere, Jimin si
congedò per andare
in bagno, lasciando così Taehyung da solo con l'ingannatore. Seguì il suo
amico con lo sguardo, i suoi occhi
rimasero incollati alla schiena di Jimin fino a che questa non
scomparve dietro
l'angolo del corridoio che portava alla toilette. A quel punto, poi,
praticamente scattò, girandosi verso Jungkook e
ringhiandogli contro mentre
tentava di guardarlo minaccioso "Si può sapere cosa
accidenti stai
facendo?"
Quello che
Taehyung non si sarebbe mai aspettato, però, fu
esattamente quello che successe: nello stesso momento in cui lui gli
rivolse
quella domanda, il più giovane, la serpe
infingarda, gli propose un quesito simile con tono ed
espressione
altrettanto simili ai suoi.
Taehyung
strabuzzò gli occhi, sconcertato. Era sicuro che
l'altro ragazzo non fosse proprio nella posizione di rivolgersi a lui
in quel
modo. Non ne aveva il diritto. Né tantomeno il motivo.
"Di cosa stai
parlando?"
Jungkook si
sforzò di ridere per poi rispondergli, con tono
arrogante "Di te che organizzi delle uscite con Jimin!"
Oh, quindi il
diavolo non era solo cattivo, era anche
stupido. Bene, buono a sapersi.
"Da quando non
si possono organizzare serate da passare
in compagnia di un amico, esattamente?!"
"Da quando tu
sei interessato a lui mentre lui è già
impegnato con me!"
Taehyung si
ritrovò a spalancare la bocca per poi richiuderla
subito dopo, non sapendo cosa dire. Gonfiò le guance,
pensandoci, per poi
sbuffare e ritrovarsi a dire "Non è assolutamente
così! Io non ho nessun secondo
fine nei suoi confronti"
Assottigliò
di nuovo gli occhi, cercando di tornare ad
intimorirlo un pochino "Al contrario di te"
Cercò
di mantenere la sua espressione, ma guardando l'altro
fare altrettanto ebbe la sicurezza di non essere minimamente credibile
-il che
era assurdo, visto quanto il viso di Jungkook, in condizioni normali,
fosse
carino, con quei grandi occhioni e tutto il resto.
Non avrebbe mai
potuto nemmeno prevedere il repentino
cambiamento che ci fu nei lineamenti dell'altro, però.
Rimasero duri,
continuava ad essere arrabbiato con lui per nessuna valida ragione, ma
Taehyung
fu certo anche di notare un lampo di smarrimento.
"Cosa significa?"
Taehyung
sbuffò una risata forzata e poi gli rispose
"Falla finita, ok? Non m'interessa se vuoi prendere in giro me o se
vuoi
vendicarti perché ti ho detto di non voler passare del tempo
con te. Fa pure,
dico sul serio, ma lascia in pace Jimin. Lui non c'entra niente in
questa
storia e non si merita un trattamento simile!"
Quando vide il
ragazzino sospirare sconfitto non riuscì a
trattenere un sorriso. Internamente aveva pure esultato -fortunatamente
era
riuscito a reprimerlo, glie lo dicevano sempre i suoi hyung che
esternava
troppo le sue emozioni.
"Ok, lo ammetto"
ad ogni parola da lui pronunciata
il sorriso di Taehyung si allargava sempre di più "La prima
volta ho
chiesto a Jimin di uscire con me solo perché avevo capito
che a te piace e
volevo fartela pagare per avermi rifiutato per lui ma -"
Il sorriso di
Taehyung morì nello stesso momento in cui Jungkook
smise di parlare ed entrambe le cose avevano probabilmente lo stesso
motivo:
Jimin aveva fatto ritorno dal bagno proprio in quell'istante e li stava
guardando con le labbra socchiuse e gli occhi un po' lucidi.
Rimasero
lì, immobili, per quelle che a Taehyung parvero
delle ore, tutti e tre senza dire una parola e senza muovere un
muscolo.
Avrebbe voluto poter andare dal suo amico per assicurarsi che stesse
bene,
anche se chiaramente non era così. Avrebbe voluto
abbracciarlo o fare qualsiasi
cosa, ma non riuscì a muoversi. E non perché si
sentiva in colpa o colto in
flagrante come probabilmente era per Jungkook. Si stava semplicemente
sentendo
nuovamente e ufficialmente
di troppo.
Jimin, nonostante avesse sentito tutto quello che il più
giovane aveva detto,
nonostante sapesse ormai che quello che Taehyung provava per lui, aveva
rivolto
il suo sguardo addolorato solo a Jungkook.
Era lui a non
entrarci niente in quella storia, non Jimin.
Non poteva più fare a meno di sentirsi davvero una persona
orribile e solo
perché sapeva che, anche se fosse riuscito a muoversi e a
raggiungerlo, non
avrebbe potuto fare niente per tirargli su il morale. Non era di sua
competenza.
Cercò
di farsi il più piccolo possibile mentre Jungkook si
alzava dalla sedia per avvicinarsi mentre piano sussurrava "Jiminie io
-"
"E' hyung, per
te" fece un passo indietro e poi,
con voce strozzata, aggiunse "Dimmi... Dimmi solo se è vero"
Guardò
Jungkook avvicinarsi ancora mentre cercava di parlare
"Io... Sì, ok, ma non è -"
Jimin si
ritirò a sua volta e, sul punto di scoppiare a
piangere, riuscì a dire qualcosa che suonò
vagamente ad un "Non
m'interessa" per poi correre fuori dalla pizzeria. A quel punto,
Taehyung,
riuscì finalmente a sentire nuovamente le sue articolazioni
potersi muovere e,
correndo anche lui, si fiondò al di fuori cercando di
raggiungerlo, senza
preoccuparsi di guardare un'ultima volta Jungkook.
Lo
trovò poco più avanti, seduto sul marciapiede
mentre
cercava di trattenere a stento le lacrime. Sentì il suo
cuore spezzarsi ancora
una volta a quella vista.
"Jiminie..."
Quello stesso
giorno, appena qualche ora prima, aveva pensato
di voler aspettare il passo falso di quello stupido per poter avere
l'opportunità di essere la spalla su cui Jimin potesse
piangere e per poter
consolarlo. Il suo desiderio era stato esaudito prima di quanto avesse
mai
potuto immaginare e ora che era lì tutto quello che voleva
era poter ritornare
indietro nel tempo e impedire ad una cosa del genere anche solo di
avvicinarsi
alla sua testa, se solo fosse servito a non far stare così
il suo amico.
Si mise seduto
anche lui su quel marciapiede e svelto
circondò le spalle di Jimin con un braccio, stringendo poi
su quella dove si
era posata la sua mano. Jimin tirò su col naso e poi sussurrò
"Avrei dovuto capirlo
subito. Solo che... Mi piace così
tanto"
Taehyung lo
strinse ancora un po' e poi appoggiò la sua
fronte sui capelli dell'altro "Lo so. Non è colpa tua"
Jimin a quel
punto alzò la testa, costringendolo a fare
altrettanto. Si guardarono negli occhi e poi Taehyung vide l'altro
provare a
sorridere mentre gli diceva "Nemmeno tua. Non ce l'ho con te"
Taehyung si
sorprese per un attimo quando si accorse di non
essere ferito dalle implicazioni di quella frase. Jimin sapeva.
Era ormai chiaro, e sapeva anche che era colpa sua se il
ragazzo che tanto gli piaceva si era approfittato di lui ma, comunque,
non gli
stava dando nessuna colpa. Non riteneva il suo coinvolgimento tanto
importante
quanto quello tra lui e Jungkook. Faceva male, certo, ma continuava ad
essere
più dolorosa la consapevolezza di non poter impedire al suo
amico di soffrire.
"Dì a
Donut che mi dispiace. Non credo che verrò più a
trovarlo"
Lo strinse
ancora una volta prima di lasciare la presa,
rispondendogli con un "Capirà"
A quel punto si
alzò e tese le mani all'altro ragazzo per aiutarlo
ad alzarsi a sua volta "Se vuoi posso addestrarlo e insegnargli a
sbranare
chiunque vogliamo. Lo faremo partire da Jungkook e pian piano
riusciremo a
conquistare il mondo"
Jimin
scoppiò a ridere, buttando indietro la testa "Dovremmo
mettere su un esercito di Donut, allora"
"Sarà
l'esercito più carino e letale del mondo"
Jimin rise
ancora, intrecciando le loro mani insieme e
iniziando a camminare nella direzione di casa.
Taehyung, guardandolo, riuscì a sorridere a sua volta e a sentirsi un pochino meno orribile. Non poteva impedirgli di soffrire ma almeno era riuscito a farlo ridere e questo bastava a mettere in pace una parte del suo mondo, per il momento.
Salve a tutti, miei cari ^^
Vi scrivo
direttamente dal mare che le mie lacrime hanno formato in questi giorni
*piange
ascoltando Young Forever e Toy come se non ci fosse un domani* non so voi, ma io da
questo periodo
probabilmente non mi riprenderò mai *muore affogando in
quelle sue stesse
lacrime*
Comunque, non so
a
quanti di voi interessino i miei scleri, quindi ignorateli e andiamo al
dunque.
La maknae line, il secondo capitolo di Tae. La mia più
grande incertezza. Spero
davvero non vi abbia deluso, è inutile ripetervi quanto io
sia insicura su
questi capitoli...
Le
vostre recensioni mi emozionano sempre
tantissimo, grazie
♥
Buonanotte,
al prossimo
aggiornamento spero *-*
YoongiYah ♥