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Autore: Mrs Hood    21/04/2016    3 recensioni
Raccolta di OS e flash fic che mi vengono in mente perlopiù da canzoni perché, c'mon, passo ogni momento della mia vita ad ascoltare musica, se quella non mi ispira cosa lo farebbe?
Spero vi piacciano.
Per la maggior parte sono destiel ma capitano anche altre coppie qua e là.
-Aggiornamenti irregolari-
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Castiel, Charlie Bradbury, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Castiel Novak indossava fiori tra i capelli. Erano piccoli fiorellini freschi e lui li trovava bellissimi. Li sceglieva spesso bianchi o rosa/fucsia perché facevano risaltare i suoi occhi, che erano azzurro chiaro ma anche blu scuro, e la sua carnagione leggermente abbronzata.

Sua madre adorava questa scelta di stile che lui aveva adottato ormai dal secondo anno di liceo perché così poteva comprare quei mazzolini di fiori che vendeva il fioraio davanti alla loro casa anche perché, ammettiamolo, l'uomo che ci lavorava era piuttosto carino.

A scuola non lo avevano mai infastidito per questo e, Dio, quanto ne era grato. Sì, certo, forse all'inizio pensavano che fosse strano che un ragazzo che aveva miliardi di maglie, rigorosamente nere, di altrettante band, di punto in bianco cominciasse a infilare fiori tra i capelli, ma sinceramente nessuno ci aveva costruito nessun tipo di gossip/problema/presa in giro. Anzi, tutti pensavano che così fosse ancora più carino e che così la sua gioia fosse sempre più evidente.

Lui amava la sua scuola. Erano tutti così tranquilli su ogni cosa, accettavano ogni persona (surreale, mh?), ed era magnifico.

 

“Hanna la puoi smettere di disegnare sulla mia mano?” sussurrò il ragazzo alla sua migliore amica mentre lei era concentratissima a tatuargli con la penna varie lune e stelline sul dorso della mano intanto che il professore di letteratura spiegava qualcosa (in ogni caso avrebbero rubato, emh, si sarebbero fatti prestare gli appunti da qualcuno). Ricevette un gestaccio dalla ragazza ed un'occhiataccia dal professore, così sbuffò ed alzò gli occhi al cielo mettendosi comodo sulla sedia. “Ti va di venire ai miei allenamenti oggi, Flowey?” (ci potete scommettere che quello era diventato il suo soprannome dopo che Hannah aveva scoperto Undertale), lui annuì tirando fuori il cellulare dalla tasca e afferrando il suo libro dal banco in fretta mentre la campanella produceva quel suono fastidioso e metallico che gli faceva male alle orecchie. “Ci vediamo dopo, Han!” urlò correndo via per il corridoio dirigendosi al suo armadietto.

 

* * *

 

Dean Winchester cambiava spesso tinta per i suoi capelli, portava una cresta alla moicana e aveva più buchi in faccia di quanti avrebbe dovuto. Suo padre non approvava tutta quella "robaccia" così, per questa e molte altre piccole incomprensioni, si era trasferito in un piccolo appartamento, ma ogni tanto passava a casa a trovare suo fratello Sam. In ogni caso, John era spesso fuori per lavoro e Dean passava la maggior parte dei weekend a casa sua.

 

Al maggiore dei Winchester la scuola non piaceva più di tanto. Non perché i suoi compagni giudicassero troppo, perché stranamente non lo facevano, ma soltanto perché le lezioni lo annoiavano, i compiti prendevano troppo tempo e a lui il tempo serviva per lavorare e guadagnare soldi per pagare l'affitto e le bollette. In più, quello che risparmiava lo dava a Sammy per il college.

 

"Dove andiamo così correndo,'ragazzo dei fiori?'" ridacchiò Dean vedendo, beh, non sapeva il suo nome, lo conosceva come, appunto, 'il ragazzo dei fiori'. Tutti lo chiamavano così a scuola, perché era solito portare piccoli fiorellini tra i capelli corvini. Lo rendono ancora più bello, pensava sempre lui.

Non lo aveva sempre fatto.

Aveva cominciato al secondo anno.

E, il primo giorno in cui lo aveva notato, aveva pensato esattamente la stessa cosa di ogni santa volta. E sperò con tutto il cuore che continuasse a metterli.

Lo fece e, davvero, per Dean fu come se tutti i suoi sogni più proibiti venissero alla luce. Ma cazzo quanto era bello.

“Uh, il mio nome è Castiel non 'ragazzo dei fiori'” borbottò l'altro, “Oh, bene Castiel, dove è che corri?” chiese, marcando bene il suo nome soltanto per vedere come suonava. Mi piace il suo nome. “In classe forse? Siamo a scuola, se non l'hai notato” il ragazzo dagli occhi azzurri alzò un sopracciglio, “Sassy” commentò Dean, con un ghigno divertito.

Si scambiarono qualche occhiata poi il ragazzo davanti a lui scosse la testa, come risvegliatosi da una trance.

Per quale motivo aveva delle stelle disegante sulla mano?

“Beh, Dean Winchester, ci si vede in giro” rise Castiel facendogli un veloce occhiolino ed incamminandosi verso la sua classe.

Okay, mantieni la calma. E' solo un occhiolino, fai l'uomo dannazione.

Ma quegli occhi erano fin troppo belli per cose come “fare l'uomo”.

 

* * *

 

Aveva appena flirtato con Dean Fottuto Winchester? Oh santo cielo.

Quel ragazzo era la sua cotta da anni. Erano diversi, ed anche parecchio. Ma c'era qualcosa in quel taglio alla moicana, in quei capelli che cambiavano colore ogni mese ma che lui sapeva fossero biondi, in quegli occhi verde prato sempre contornati da pesanti linee di eyeliner, in quei piercings, Dio quei piercings. Avevano un je ne sais pas che lo faceva impazzire.

 

 

Hanna era una nuotatrice bravissima, e Castiel rimaneva ogni volta meravigliato nel vederla nell'acqua. Dava un distacco notevole alle sue compagne di squadra quando si allenavano e nella staffetta, per esempio, non c'era partita. Più volte aveva visto ragazze che, non appena uscite fuori dall'acqua, rodevano di gelosia per via della sua migliore amica. Ne era così fiero.

Peccato che quel giorno il ragazzo dagli occhi blu non faceva altro che pensare al suono profondo della risata di Dean.

Dovrei parlargli più spesso. Lo farò di certo, pft. Non fare il codardo Castiel.

Ma quei capelli verdi lo rendevano codardo. Ed è dire poco.

 

* * *

 

Era passata una settimana da quando aveva parlato al ragazzo dei fiori, emh, Castiel.

Voleva sentire di nuovo la sua voce.

Cazzo Dean metti le idee in ordine, su. Vai a parlargli, cosa ti costa?

Oppure potrei fare una cosa migliore...sono un genio, è deciso.

 

* * *

 

“Flowey, cos'è quella roba che spunta dal tuo armadietto?” domandò la ragazza, assottigliando gli occhi per vedere bene, “Io...non lo so” lui aggrottò le sopracciglia (sì, lo faceva spesso) e si avvicinò a grandi passi ad esso. “Oh santo cielo”.

Un mazzolino di piccoli fiori azzurri a gambo corto sporgeva dall'apertura del suo armadietto, un bigliettino era attaccato con un po' di scotch sulla superficie di metallo.

Recitava: “Sono della stessa sfumatura di

azzurro dei tuoi occhi,

puoi indossarli per me, Cas?”

 

E lui capì.

E non vi fu mai sorriso più grande sul viso di Castiel Novak.

 

* * *

 

Nel momento in cui Dean vide i suoi fiori sul capo di Castiel non poté fare altro che avvicinarsi a lui con un grande sorriso sul viso. “Bei fiori, Cas”, l'altro sorrise al soprannome. “Già, me li ha regalati un ragazzo che vende crack per la CIA” rispose il moro adocchiando la sua maglietta. Risero.

“Non mi sbaglio quando dico che nel tuo immediato futuro vedo un pranzo con quel ragazzo, vero?”, Castiel scosse la testa ancora sorridendo:”No di certo”.

 

* * *

 

“Castiel posso dirti una cosa?”, la voce di Dean gli arrivò alle orecchie mentre era sdraiato su un praticello accanto a lui.
Erano diventati amici da quando erano andati a pranzo insieme, e lui ne era così felice. Perché adesso non sembrava più inquietante quando si perdeva negli occhi verdi dell'altro (anche perché lo faceva anche quest'ultimo).

“Certo, tutto quello che vuoi”, rispose.
“Ti rendi mai conto di quanto i tuoi occhi siano belli?” arrossirono entrambi a quella domanda, e Cas sorrise “No, e tu?”. Si guardarono negli occhi sorridendo emtrambi, smeraldo e zaffiro grezzo che si scontravano.

Ci fu un momento, un solo momento di respiro, in cui i loro visi furono vicinissimi, ed il ragazzo con la cresta alla moicana sorrise ancora di più e sussurrò:”Ovviamente”, prima di baciare Castiel.

E fu così pieno di amore, passione e mille altre cose, che le menti di entrambi si offuscarono.

Perché le labbra di Dean erano così morbide e dolci, e quelle di Castiel erano screpolate ma sapevano di fiori.

 

E loro erano un punk rocker ed un ragazzo che portava fiori nei capelli.
Ma si amavano comunque perché, diamine, i loro occhi erano talmente belli.


Spazio me
Spero che questa prima OS vi sia piaciuta, mi è venuta in mente mentre pensavo alla canzone I wish I was a punk rocker.
RECENSITE MI RACCOMANDO, vi adoro.
Kisses,
Vio.

   
 
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