Anime & Manga > Nana
Ricorda la storia  |      
Autore: Ray Wings    22/04/2016    2 recensioni
Era da tanto tempo che Nana non metteva più piede nell'appartamento 707. Chissà perché, poi. Forse, aveva solo desiderato a lungo evitare lo sguardo di Takumi, che ultimamente era lì dentro più del dovuto.
Ma quella sera sarebbe riuscita a sopportarlo.
Desiderava solo rivedere Hachiko.
Era tutto ciò che voleva.
Ma aprendo quella porta uno strano silenzio l'accolse e lei capì all'istante, anche se non riuscì ad accettarlo. Perché quello strano silenzio?
Bussò alla porta di Hachiko, la chiamò nel disperato tentativo di poter risentire la sua voce.
"Hachiko!"
Il silenzio.
Poi la vide...una lettera portava il suo nome, poggiata sul tavolino.
----------
"Hachiko, ho bussato alla porta di una stanza vuota. Mi ha risposto una luna incompleta, affacciata alla tua finestra.
Quella luna ero io."
---------
1° classificata al contest "Un contest per due Fandom" di S.Elric_ su EFP forum
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nana Osaki, Ren Honjo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come puoi essere Sole
e dire di amarmi?


Hachiko, ho bussato alla porta di una stanza vuota. Mi ha risposto una luna incompleta, affacciata alla tua finestra.
Quella luna ero io.

If you haven't changed your mind
I wish for you to be by my side tonight

"Non importa che uomo io ami, il mio eroe rimarrai solo tu, Nana." sono state queste le ultime parole che sono riuscita a leggere, prima che la mia vista si annebbiasse completamente. Poi ho lasciato cadere a terra quella dannata lettera, ormai stropicciata. La stanza vuota riecheggiava dei miei singhiozzi, facendomi in qualche modo sentire meno sola. È stupido, lo so, ma con gli occhi chiusi riuscivo ad avere l'impressione che quei singhiozzi ti appartenessero. Era come se tu fossi lì, a piangere al mio fianco. Probabilmente era solo quello il motivo per cui mi ostinavo a stringere sempre più le mie palpebre.
Non avevo il coraggio di tornare alla brutale realtà, a quella stupida lettera.
Come hai potuto?
Mi sentivo così arrabbiata... e così sola.
L'intero appartamento 707 piangeva con me, ma ad occhi aperti mi rendevo conto che lì dentro c'ero solo ed esclusivamente io.
Tu non eri con me, a mischiare le tue lacrime alle mie, a far risuonare i miei singhiozzi.
«Nana.» la voce di Ren ha spezzato quell'incantesimo.
In quell'appartamento vuoto, tormentato dal mio dolore, solo Ren aveva osato raggiungermi. Lo faceva sempre e io non ero mai riuscita a perdonarglielo.
«Che fai qui buttata a terra?» mi ha chiesto con tono quasi denigratorio.
Io l'unica cosa che sono riuscita a rispondergli è stato un altro singhiozzo. Ma la mia voce, non potendo più rimbalzare solitaria su quelle pareti per colpa di quella presenza estranea, non tornava alle mie orecchie.
Anche piangere era diventato inutile.
Ren si è chinato a raccogliere la lettera che giaceva ai miei piedi.
Non potevo vederlo, ma ero sicura che la stesse leggendo. Era sempre così, prepotente nel suo entrarmi dentro, non lasciandomi scampo, obbligandomi a renderlo partecipe di ciò che ero.
E io, per qualche strana forma di masochismo, non riuscivo mai a fare niente per impedirglielo.
Come quel giorno, quando anche lui mi ha lasciata sola in una stanza vuota e fredda, ad ascoltare i miei singhiozzi.
Che stupida, in un momento come quello io tornavo a pensare a Ren.
Sarebbe stato diverso se lui non fosse mai partito? Se lui fosse rimasto nella nostra vecchia casa, nel nostro paese natale?
Era così bello quando non c'eravamo che noi, insieme su quel palco.
Era così bello quando mi sentivo veramente completa, insieme a Ren, insieme alla musica, senza dover più scegliere tra l'uno o l'altra.
Chissà come sarebbero state le cose, a casa nostra.
Sai, Hachi, in questo periodo dell'anno tutta la città profuma di salsedine, non rimane neanche l'ombra della neve che spesso ci costringe ad avvolgerci in ingombranti cappotti. Il caldo di Giugno mi permette di indossare quel top scuro, con logo Sex Pistols, che tanto amo. Il top che avevo comprato in quel negozio in fondo alla strada, con quei pochi spiccioli che eravamo riusciti a raccimolare con l'ultimo concerto. Ricordo di averlo visto in vetrina, addosso a un manichino a cui non stava per niente bene.
Ricordo di aver di nuovo pensato a Ren.
La birra fresca, la sera nei locali, è più piacevole da bere durante questi primi caldi.
Spesso io e Ren la bevevamo seduti sulla riva del mare, sotto a una luna che, benché fosse piena solo una volta al mese, era sempre completa. Proprio come me.
La nostra città natale, a Giugno, sorride.
Chissà come sarebbe stato restare lì, a sorridere insieme a lei, specchiandomi nelle acque del mare proprio come quella luna.
«Non la trovi triste?» aveva detto una sera Ren, steso su un masso con gli occhi puntati all'infinito cielo sopra di noi. Quel cielo che, a guardarlo fisso, dava le vertigini. Ma noi restavamo sempre saldamente aggrappati l'uno all'altra e questo rendeva quell'adrenalinica sensazione solo un altro giro di giostra.
«La storia della Luna e del Sole, intendo.»
«Perché, hanno una storia?» avevo chiesto io.
«Il Sole arde d'amore e per amore decide ogni notte di morire, per permettere alla sua amata Luna di poter respirare.»
Mi ero stesa di fianco a lui, guardando anche io il viso pallido della dama innamorata.
«Com'è egoista.» avevo risposto. «Se l'amasse davvero rinuncerebbe al suo bagliore per poterle restare vicina.»
E Ren aveva sorriso, abbracciandomi. «Ma sarebbe come tutte le altre, non sarebbe più tanto speciale.»
Quella frase mi aveva fatto riflettere molto, allora. Mi aveva stranamente riempito d'angoscia e mi ero ritrovata a pensare che forse amore e dolore fossero due cose inscindibili l'uno dall'altro. Perché non si poteva essere felici e basta?
«Tu sei Sole, Ren?»
«No.» mi aveva stretta. «Io ho scelto di essere Stella.»
Aveva mentito.
Lui, dentro sè, era sempre stato Sole. Non poteva accettare di essere una comunissima stella, nemmeno per amore della sua Luna.
Lui aveva scelto di essere Sole ed aveva occupato il suo posto nel cielo di mezzogiorno. Splendente, come solo lui sapeva essere.
Ma mai più insieme alla sua Luna.
Chissà come sarebbe stato, se le cose non fossero andate così.
Hachiko, una volta mi dicesti che avresti voluto vedere la città dove sono nata, che avresti voluto vedere il mare.
Dimmi, Hachi... lo desideri ancora?
«Nana, questa non è una lettera d'addio.» La voce di Ren aveva sulla mia pelle lo stesso effetto del sole di Giugno, in quella città ora così lontana.
E io, che ero Luna, soffocavo.
«È una lettera d'amore.»
Come può essere amore un addio? Come può essere amore il non riuscire neanche a guardarmi negli occhi? Come può essere amore quella stanza, così vuota?
Il Sole che all'alba si erge nel cielo, che decide di prendersi il suo posto su quel palcoscenico, allontanando la Luna, soffocandola, fino al tramonto successivo, come può dire di amarla?
Come puoi aver provato amore, Hachi?
Come puoi somigliare così tanto a Ren?
«Ren... Voglio rivedere il mare.»



NDA


Allora, sono circa *conta sulle dita* quasi 10 anni, credo, che ho visto Nana la prima volta su MTV e che me ne sono innamorata.
Però, a quanto pare, ci voleva un contest su EFP per convincermi a scrivere qualcosa su di lei/loro/egli/essi/noi/voi/*error 404*.
Spero comunque di averle reso giustizia, ho impostato tutto come fosse uno dei soliti "pensieri fuori campo" che spesso fa e che ho sempre amato alla follia.
Come potete aver capito, il momento è quello della lettera di Hachi, quando lascia l'appartamento 707 per andare a vivere con Takumi. Dio solo sa quanto ho pianto T__T Hachi doveva stare con Nobu! *Team Nobu*
Fangirlate a parte....
La frase inserita in corsivo all'inizio sono i primi due versi di Endless Story (in inglese, perchè nell'originale in parte è in giapponese).
Come ho detto, poi, la storia è scritta per un contest: "Un contest per due Fandom", indetto da S.Elric_ dove appunto chiedeva di scrivere qualcosa su Nana (o Lovely Complex, che però non conosco) scegliendo uno dei pacchetti.
Io ho scelto il Pacchetto di Giugno e come tale ero obbligata a usare, appunto, il mese di Giugno più almeno un prompt tra quelli forniti.
Inoltre, a scelta, si potevano inserire due citazioni.
Le mie (che ho usate entrambe) sono:

-“
Raccontami la storia di come il sole ha amato la luna così tanto da morire ogni notte per lasciarla respirare” (da qui tutto il filo conduttore su Luna-Sole)
-“Il cielo era così infinito che a guardarlo fisso dava le vertigini.” - Haruki Murakami

Mi pare d'aver detto tutto :)
Io vi mando un bacino *kiss *
Tanto Love per Nana.
Ringrazio la giudiciA per avermi dato quest'occasione di riprendere in mano questo magnifico Fandom.
Spero di leggere qualche vostro commento...
E concludo dicendo che chi volesse seguirmi con più accanimento stalkeriano, può trovarmi sulla mia pagina "Ray Scrive" dove non solo ci saranno aggiornamento miei di ogni tipo ma organizzo ogni settimana un giveaway dove svendo recensioni, spammo storie altrui oppure provo a intrattenermi/vi con qualche simpatico giochetto :D
Insomma, tante belle cose.
Mi piacciatemi! Vi aspetto numerosi!
Un saluto.

Ray.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Nana / Vai alla pagina dell'autore: Ray Wings