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Autore: february    22/04/2016    13 recensioni
[ Storia ad OC ] [ Iscrizioni Aperte ]

«Povero, piccolo Jesper» schioccò la lingua, seccamente «Non ti hanno mai insegnato ad ubbidire sempre a tua madre?»
Il mostro avvicinò ancora di più il volto a quello del piccolo, la lingua da rettile che gli leccava la guancia.
Voleva ribattere qualcosa di arguto, ma la voce rimaneva ostinatamente impigliata nella sua gola riarsa.
«Mh, che bambino cattivo» chiosò, melliflua e famelica.
L'ultima cosa che vide prima di sprofondare nell'oscurità furono i suoi occhi.
Grandi e neri, più profondi della disperazione.

•••
Crow Feather è una delle più antiche e floride gilde di maghi di Fiore, eppure una minaccia terribile incombe su di essa. Siete pronti ad imbarcarvi in un viaggio mozzafiato tra amori, tristezze, vittorie ed amicizie?
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Crow Feather


 

Città di Hageon, Fiore
Non sarebbe stata un'alba gradita.
Lo schiamazzare dei corvi nella loro grande gabbia dorata l'aveva tenuto sveglio per gran parte della nottata ー cosa che avrebbe comunque dovuto fare a causa dell'enorme numero di lettere che di lì a poco si sarebbe apprestato a seguire.
Jacob Falk sospirò teatralmente. Da quanto tempo ormai la sua famosa Gilda non si riuniva al completo?
Certo, questa era un'occasione davvero importante, per cui nessuno avrebbe dovuto mancare.
Con aria angosciata, accarezzò il folto piumaggio del suo volatile preferito, Poe, appollaiato sul suo braccio.
Esausto, fece gocciolare l'ultima porzione di ceralacca, imprimendoli bene il timbro.
A Jesper e Nina, recava l'involucro. Sorrise tra sé, scuotendo il capo.
Suo figlio non sarebbe stato tanto felice di rivederlo, non era esattamente il tipo da incontri strappalacrime con la famiglia e, anzi, faceva di tutto pur di rimanere lontano dalla loro sede, nella città portuale.
Jacob sorrise amaramente, osservando con malinconia il paesaggio cittadino bagnato dalla luce lunare. Probabilmente suo figlio non l'avrebbe mai perdonato, neanche per tutto l'oro del mondo.
«È un ragazzo stupendo, Lydia, se solo tu potessi vederlo...» mormorò tra sé, gli occhi glaciali persi nell'immensità del cielo notturno.
Con gentilezza legò la busta alla zampa del grosso corvo, meritandosi un gracchiare di protesta da parte del pennuto, che lo squadrò con gli occhietti tondi, inclinando il capo.
«Vola da mio figlio» ordinò con un mezzo sorriso dipinto sulle labbra.
La finestra si aprì, facendo entrare una zaffata di vento marino, che lo fece rabbrividire nella sua pelliccia.
Poe era già sparito, come un lampo nero.
Le sue piume inghiottite dalle ombre.
Era un pensiero irrazionale, certo, eppure Jacob non riusciva a scacciare quella forte sensazione di angoscia che gli attanagliava il cuore.

Città di Clover, Fiore
Sua madre sapeva di miele e raggi di sole ー il profumo che ti saresti immaginato in un pomeriggio estivo assolato, assordato dal tenue ronzare delle api nel loro giardino.
Nel sogno indossava un vestito leggero, di quelli che si legano dietro la schiena, bianco, i capelli ramati sciolti sulle spalle, mossi dalla brezza. Erano frammenti di memorie confuse ー il suono argentino della sua voce, la morbidezza delle sue mani ー cuciti assieme dalla sua mente stanca ed intorpidita dall'insonnia. Non ricordava il colore dei suoi occhi ー forse erano grigi? glicine? o dorati come i suoi?
Nel sogno era solo un bambino, poco più che un poppante che le trotterellava attorno, lagnandosi di voler sentire un'altra storia o qualche altra preoccupazione vana che in quel momento era sembrata indispensabile. Niente di più di quello che avrebbe voluto un bambino di otto anni, attaccato alla sottana frusciante della madre.
Era un paesaggio paradisiaco, con uccellini che cinguettavano e il sole che gli bruciava la pelle.
«Jesper?» sussurrò lei. Era girata, e gli dava le spalle. Ridacchiò «Jesper, dovresti stare dentro. Santo cielo, con tutto questo calore finirai per prenderti un'insolazione»
Il bambino formulò una risposta confusa, gonfiando il petto con orgoglio mentre sottolineava che i veri uomini non temevano una o due scottature. 
Certo, il sole era il minore dei suoi problemi, in quel momento.
«Oh, il mio ometto» sua madre scosse la testa, ridacchiando sofficemente con quella sua voce celestiale «Su, vieni qui, dammi un abbraccio»
E lui, stupidamente, mosse quelle gambe paffute da bimbetto di otto anni, il rumore soffice del l'erba che veniva calpestata dai suoi piedi nudi, avvicinandosi alle braccia tese di sua madre, al suo profumo inebriante.
Come un fiore velenoso, che affila le sue spine.
Era stato un gesto stupido, una distrazione banale, che anni dopo gli sarebbe probabilmente costata la vita. Notò gli artigli solo nel momento in cui si strinsero dolorosamente attorno al suo collo, sollevandolo da qualche centimetro da terra, le sue gambette che scalciavano, si contorcevano per sfuggire a quella presa ferrea.
Cercò di urlare, di dimenarsi, ma dalla sua gola sembravano entrare solo respiri di fuoco.
Sua 'madre' esplose in una risata roca, che di umano e celestiale non aveva proprio nulla. Le sue dita si strinsero attorno alla sua trachea, le ossa del suo collo che scricchiolavano lugubremente.
Jesper sentiva il suo cuore traboccare di paura, mentre quell'essere si chinava su di lui, l'altro fetido che gli soffiava in volto.
«Povero, piccolo Jesper» schioccò la lingua, seccamente «Non ti hanno mai insegnato ad ubbidire sempre a tua madre?»
Il mostro avvicinò ancora di più il volto a quello del piccolo, la lingua da rettile che gli leccava la guancia.
Voleva ribattere qualcosa di arguto, ma la voce rimaneva ostinatamente impigliata nella sua gola riarsa.
«Mh, che bambino cattivo» chiosò, melliflua e famelica.
L'ultima cosa che vide prima di sprofondare nell'oscurità furono i suoi occhi.
Grandi e neri, più profondi della disperazione.

Jesper si svegliò nel suo letto, in un groviglio di coperte umidicce e sudate, la stanza ancora in penombra e la luce debole del mattino che filtrava attraverso le tende.
Il suo cuore batteva all'impazzata sotto la camicia leggera.
«È stato solo... un sogno?» mormorò tra sé, ancora perso negli attimi confusi dopo il risveglio, a metà tra la vita reale e il mondo onirico. Si passò una mano tra i capelli pallidi, sentendo il proprio respiro che mano a mano si regolarizzava.
Le mani gli tremavano e normalmente gli sarebbe voluta almeno una mezz'ora per calmarsi completamente.
Imprecò sotto voce. Gli incubi si erano fatti più frequenti e averli in missione era la cosa peggiore che potesse capitargli.
Per fortuna che lui e Nina avevano svolto il lavoro (alcuni elfi mutaforma dall'aspetto ridicolo che piagavano la popolazione locale) in tempi relativamente ristretti e incassato la somma pattuita senza riscontrare i problemi e ben presto si sarebbero rimessi in viaggio per tornare alla Gilda. Certo, l'idea di incontrare nuovamente suo padre non gli era particolarmente gradita, ma si sarebbe semplicemente limitato ad evitarlo, come faceva di solito.
Sospirò, voltando il capo di lato, e ritrovandosi a fissare un paio di grandi e curiosi occhi femminili ー che grazie al cielo erano indaco, e non neri.
Nina. Dannazione.
«Oh, guarda un po' chi si è svegliato. Buongiorno principino! Dormito bene? ~» la ragazza era appollaiata con nonchalance sulla scrivania, come se fosse una cosa di routine ー cosa peraltro abbastanza vera.
Jesper si rigirò nel letto con un gemito esasperato, coprendosi la testa con la coperta.
Al diavolo. Jesper credeva che suo padre tendesse ad affibbiargli Nina ogni volta solo perché traeva un sadico piacere nel farlo andare fuori dai gangheri ー cosa in cui Nina era imbattibile.
«Va' via, Nina» brontolò con aria infastidita «Non voglio rovinarmi l'umore di prima mattina»
«Qualcuno ha la luna storta, a quanto vedo. Qual'è il problema, principino? Il letto non era abbastanza comodo per gli standard di vostra maestà?» ecco, se c'era una cosa che Nina non poteva proprio perdonargli, era il fatto di essere nato in una famiglia ricca. Non che la conoscesse particolarmente bene, certo. Nina era parte di Crow Feather solo da poco più di un anno, e non sapeva nulla di lei, ma sapeva abbastanza da riconoscere l'antipatia a prima vista.
Ecco perché suo padre ci teneva tanto ad appaiarli sempre assieme.
«Se sei qui perché dobbiamo fare le valigie, puoi andare a fare colazione senza di me. Ti raggiungo al più presto» bofonchiò, ignorando le sue parole affilate e prendendo la via diplomatica «Tanto non ho fame comunque»
«Nah, ero solo venuta a informarti che abbiamo un ospite» trillò lei allegramente, le sue parole accompagnate da un sonoro 'cra' che lo fece sobbalzare. Poe, il corvo preferito di suo padre, spuntò da dietro la spalla della ragazza, le penne arruffate e gli occhi intelligenti che lo osservavano con la stessa aria di disapprovazione di suo padre.
Suo padre.
Ah, giusto.
«Cosa diavolo vuole adesso?» borbottò lui, infilandosi la maglietta con uno sbadiglio «Abbiamo completato la missione, no?»
«Guarda un po' tu. Ci ha spedito una lettera» sbuffò la ragazza, arricciando una ciocca dei corti capelli corvini.
I due maghi si lanciarono uno sguardo di sfida mentre il ragazzo apriva con calma la busta, con fare di sfida.
«Ali oscure, oscure parole» borbottò, estraendo il foglio e notando con sorpresa che la lettera era stata vergata in inchiostro vermiglio. Che diavolo di scherzo era mai quello?

Attenzione!
A tutti i membri della Gilda Crow Feather.
La vostra presenza è richiesta il giorno 24 Febbraio dell'anno X794 presso la sede della nostra Gilda per una riunione della massima importanza.
Le assenze non saranno tollerate.
In fede

Jacob Falk

Nina e Jesper ー e Poe, certamente ー si scambiarono uno sguardo allarmato, e la stanza cadde in un silenzio di tomba, carico di timore.

Jesper Falk (c) tuesday aka Ange
Nina (c) february

♠︎ and then there were none
/Sono una fan di Agata Christie, capitemi/
Buonsalve, fandom!
Qui è february (Mahiru) che parla, benvenuti nella storia ~
Cosa c'è n'è parso del primo capitolo? Vi piacciono Nina e Jesper?
Devo ammettere che sono MOLTO emozionata, giacché questa è la prima storia ad OC che pubblico in assoluto, e ho grandi piani per questa idea *sorriso malvagio*
A supervisionarmi ci sarà la mia cara amica Ange, che ha già più esperienza di me, ed è inoltre la creatrice del caro Jesper ~
Dunque, ciancio alle bande, voi sarete i protagonisti di questa storia, facenti parti di questa nuova fantastica(?) Gilda, Crow Feather. Che ne dite?
Probabilmente non è il massimo dell'originalità, ma faremo del nostro meglio per rendere questa storia intrigante ed entusiasmante!
Le regole per gli oc sono piuttosto semplici:
~ non più di un oc a testa.
~ niente Mary Sue o Gary Stu.
~ seguire la scheda.

Di seguito, alle domande:
FAQ
♠︎ Ogni quanto aggiornerete?
Compatibilmente agli impegni di tutte e due, visto che entrambe facciamo un liceo. Cercheremo di essere il più regolari possibile, ma non si può mai sapere. e le vacanze estive ci lasciano ben sperare, dai.
♠︎ Sceglierete gli oc da inserire nella storia?
Mhh, dipende dagli oc che ci arriveranno. Se vi impegnate e create oc originali, non avrete da preoccuparvi.
♠︎ Quanto tempo ho per inviarvi la scheda?
Fino alla mezzanotte del 28 aprile 2016. Niente proroghe a meno che la motivazione non sia davvero valida. 
♠︎ Quanto durano le iscrizioni?
Si concludono il 28 aprile 2016.
♠︎ Compariranno anche i personaggi canon di Fairy Tail?
Io e la mia sociah abbiamo programmato almeno 4/5 archi, è quasi sicuramente in due dovrebbero comparire alcuni personaggi canon, quindi direi al 90% sì.
♠︎ Cosa succede se vi mollo l'oc e sparisco?
Il tuo oc morirà nelle più atroci sofferenze e tu sarai maledetto a vita tramite la mia bambola voodoo dai poteri magggici >:"D
È molto più probabile che la prima si avveri, ma comunque(?).
♠︎ Qual'è il tatuaggio di Crow Freather?
Questo qui ~
♠︎ Vorrei creare un fratello ed una sorella. Come faccio?
Mettiti d'accordo con un altro autore, e magari potete fare un'allegra famigliola ~
♠︎ Jesper è molto figo, posso sposarlo?
Giù le mani, scostumata, l'ho visto prima io :")
♠︎ Non mi è chiaro un campo della scheda...
Non sei l'unico Chiedi pure! Siamo a tua disposizione!
♠︎ È possibile che qualcuno morirà?
Mhh, visto che io e la Ange siamo molto più kattifeh e fiolenteh di Mashima, probabilmente ci sarà più violenza(?), ma ovviamente avviseremo prima.
♠︎ Qual'è la formula chimica del sale tetraossosolfato (VI) di rame (II)?
*imprecazioni di sottofondo* 
LA PROSSIMA! *buzz*

Detto e sottointeso che Ange odia la nomenclatura della chimica inorganica e la chimica in generale, passiamo a quello che maggiormente ci (vi) interessa: la scheda ad OC!

Nome::
Cognome::
Età:: (17-25 anni, niente bambini!)
Personalità::
Aspetto fisico::
Abbigliamento::
Potere:: (Se volete, potete anche aggiungere il nome delle tecniche)
Storia romantica:: (potete rispondere 'sì' o 'no'. Se rispondete con la prima, allora fate una breve descrizione del vostro 'lui' o della vostra 'lei' ideale)
Background:: (Potete sbizzarrirvi e il drama e l'angst sono benaccetti qui, solo che cercate di non scrivere l'odissea. Se la storia è sufficientemente interessante, potremo includerla in uno degli archi narrativi, e il vostro pg sarebbe il protagonista)
Tic/fobie::
Ama::
Odia::
Motivo per cui si è unito alla Gilda/sogno::
Da quanto tempo è nella Gilda::
Luogo e colore del tatuaggio::
Altro::

Detto questo, noi abbiamo finito ~
Attendiamo con ansia le vostre recensioni!
Mahiru & Ange

  
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