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Autore: NeverThink    07/04/2009    5 recensioni
Sapevo che essere lì era sbagliato.
Sapevo che era non la scelta giusta, ma in cuor mio speravo lo fosse.
E forse, proprio per quello rimanevo lì inerme, fra le sue braccia.
Sapevo che era la cosa errata da fare, avrei ferito la mia migliore amica, l’avrei delusa, eppure in quel momento non mi importava.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kissing you

La luna argentea scintilla, quindi baciami

 

 

Sapevo che essere lì era sbagliato.
Sapevo che era non la scelta giusta, ma in cuor mio speravo lo fosse.
E forse, proprio per quello rimanevo lì inerme, fra le sue braccia.
Sapevo che era la cosa errata da fare, avrei ferito la mia migliore amica, l’avrei delusa, eppure in quel momento non mi importava.
Mi lascia andare ai miei sensi, lasciai che le sue mani sfiorassero la mia palle, delicate come un petalo di rosa galleggia sull’acqua.
Era la cosa sbagliata, ma giusta in fondo.
Era ciò che da tempo sognavo, ciò che da tempo desideravo, ciò avevo desiderato nell’esatto momento in cui i suoi occhi castani incontrarono i miei. Stavo solo assaporandoo ciò che il mio cuore voleva.
Sentii i suoi polpastrelli accarezzarmi le gote e poi i capelli. Avvertivo il fresco profumo della sua pelle, il suo respiro caldo solleticarmi la pelle del collo quando avvicinò le sue labbra alla mia mandibola.
Non mi importava di ciò che mi circondava. Non mi importava se sulle panchine accanto alla nostra vi era altra gente, non mi importava se erano mie amiche o sconosciuti. Ignorai bellamente tutto ciò che mi circondava, dimenticato tutto. Dimenticando che pochi istanti prima lei era lì, ad osservarci.
Solo col senno di poi mi resi conto dell’enorme sbaglio che commisi, dell’enorme torto che le feci.
Continuavo a assaporare quel momento, come probabilmente mai ho fatto in tutta la mia giovane vita.
Sentivo il viso avvamparmi di calore, ogni vota che le sue labbra sfioravano delicatamente la mia pelle, posando si tanto in tanto leggeri baci.
Con le labbra dischiuse presi a canticchiare una canzone del mio gruppo preferito, una canzone che non aveva abbandonato la mia mente per tutto il giorno. La canticchiai distrattamente persa nel mio angolo di paradiso.
-Cosa canti?- la sua voce era calda e roca, pari ad un sussurro mormorato al vento.
Sollevai all’insù un angolo della bocca, tenendo sempre chiusi gli occhi, imprimendo nella mia mente ogni piccolo gesto, ogni piccola carezza. Immaginando quel viso perfetto, in quel momento per il mio cuore innamorato.
-Nulla. – sussurrai mentre la sua mano mi accarezzava i lunghi capelli neri.
-Tu sei scema. – disse in un risolino, baciandomi la fronte.
-No, sono pazza, non scema. E’ diverso. – risposi come fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Tu sei scema. – e ancora mi bacio la palpebra dell’occhio chiuso.
-No, sono pazza. – le voce mi tremò impercettibilmente e la vicinanza del suo viso al mio mi scatenò inevitabilmente una tempesta dentro.
-Sei scema. Non vi è altra soluzione. – sussurrò ancora baciandomi una zigomo, per poi soffiare piano sulle mie ciglia.
-Sono pazza. – cominciavo a delirare, si ne ero consapevole, ma in fondo era inevitabile.
Mi bacio ancora la guancia e il mio cuore intraprese una folle corsa. Batteva talmente forte che credevo potesse uscire dal mio petto, squarciandolo crudelmente, proprio come io stavo facendo col suo cuore. Ma come ho già detto, in quel momento la mia mente raziocinante era offuscata dalle se labbra premute sul mio viso.
Fece un leggero risolino e fui disarmata da quel dolce suono. Poi le sue labbra piano sfiorarono ancora le mi guancie per poi baciarmi l’angolo della bocca.
Mi voltai appena istintivamente, senza conoscere il reale motivo.
-Perché mi eviti?- sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra.
-Non ti evito. – mormorai.
-Si, mi eviti. -
-No, non ti evito, mi diverto. – dissi facendo sfiorare le punte dei nostri nasi.
Non ebbi al forza di riaprire gli occhi, mentre il le sue mani accarezzavano il mio braccio e il suo respiro alla menta mi colpiva in pieno viso.
Involontariamente dischiusi le labbra, il respiro mi si fece sempre più corto, brividi attraversarono l’intero mio corpo e lo stomaco mi si strinse in una morsa.
Poi accadde l’inevitabile.
Avrei dovuto aspettarmelo e invece non fu così. In quel momento in cuor mio lo speravo e lo desideravo, ma non credevo potesse  accadere veramente, dato che ancora non era riuscita a capacitarmi che lui fosse lì e che non stringeva fra le braccia un’altra ragazza, bensì me, eterna timida, fragile sognatrice. Ancora non mi capacitavo che stesse accadendo realmente. Sembrava solo uno dei miei altri sogni. No, invece non lo era.
Le sue labbra morbide si posarono sulle mie, un tocco leggero e delicato, come la carezza fatta da un adulto ad un neonato.
Un tocco che fece spiccare il volo a miliardi di farfalle nel mio stomaco, che mi fece venire le vertigini e trattenere il respiro.
Dischiusi lievemente le mie, inebriandomi del suo dolce e fresco profumo, assaporando quelle labbra morbide che tanto avevo desiderato farle mie.
Piano le sue si mossero sulle mie, con estrema ed infinita dolcezza.
Sulla palpebra chiuse dei miei occhi rividi la sua immagine. I capelli scuri, la pelle abbronzata, gli occhi marroni striati da vivido verde.
Era come un sogno, eppure era la realtà.
Era la mia realtà, quella che avevo aspettato per mesi, che avevo sognato.
Una realtà dolce ed amara allo stesso tempo.
Non mi curai del fatto che avrei l’avrei ferita, in fondo lei aveva detto di amare un altro, anche se sapevo non era del tutto vero.
Mi presi quel piccolo che forse mi spettava.
Vivendo con gioia e timidezza quel presente che avrei voluto non finisse mai.
Non mi importava del passato o del futuro.
Mi godevo quel bacio, uno dei gesti più semplici ed importanti che ci siano al mondo.
In quel momento lui era mio, ed io ero sua.
Non era come me lo aspettavo, no… era anche meglio.

 

   
 
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