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Autore: BishamonYG    25/04/2016    1 recensioni
7 . 11 . 1986
Un pianto, un urlo, lacrime di una donna rimasta sola, sola con una creatura da crescere, una creatura nata da... cosa?
Sola con un insieme di righe malscritte che fu difficile leggere con gli occhi pieni di lacrime, ma con anche lo stupore che cresceva ad ogni parola letta, ed una frase pronunciata da lui poco prima di sparire:
“Arriverà e tu te ne dovrai prendere cura.”
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Volevo pubblicare questa storia da tanto, troppo tempo, ho finito di scrivere il prologo stanotte alle 3.30, quindi non so neanche la stabilità di esso. Ci tengo molto dato che questo o.c. me lo sono studiata per mesi, spero appassioni anche voi.
[#TeamMe, entra e ricevi 3 kg di cioccolata. (?)]
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Clint Barton/Occhio di Falco, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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7 . 11 . 1986


Un pianto, un urlo, lacrime di una donna rimasta sola, sola con una creatura da crescere, una creatura nata da... cosa?
Sol
a con un insieme di righe malscritte che fu difficile leggere con gli occhi pieni di lacrime, ma con anche lo stupore che cresceva ad ogni parola letta, ed una frase pronunciata da lui poco prima di sparire:

Arriverà e tu te ne dovrai prendere cura.”





È così che quella mattina dell'undici di quel mese, al sorgere del sole, arrivò lei, non si sa da cosa né perché, ma le lacrime furono molte, interminabili, lacrime di disperazione, la disperazione di una donna ormai prossima all'anzianità che aveva appena perso ciò che la vita le aveva offerto; lacrime di stupore e gioia, la gioia di chi scopre di aver ricevuto uno dei più bei doni mai esistiti.
Si trattava di una bambina, un piccolo fagotto di 3 kg e mezzo, aveva un ciondolo al collo sul quale vi era inciso Post Fata Resurgo e un pianto tale da risvegliare il vicinato, ma se c'era qualcuno che aveva davvero svegliato quella era la donna che ora la teneva in braccio, un risveglio dall'oblio in cui stava per cadere, un risveglio di cui si sentiva una grande necessità. La chiamò Milcham, Milcham Phenix proprio come le era stato indicato, e quel giorno, guardando verso il sole appena sorto, promise a se stessa e al marito che se ne sarebbe presa cura come una madre malgrado anch'ella avesse ormai pochi anni davanti.


16 anni dopo.


Milcham era ormai cresciuta, non aveva avuto certo un'infanzia piena di agi, ma di momenti felici, seppur lei e quella che aveva imparato a chiamare madre non fossero in una gradevole situazione economica, ce n'erano stati a bizzeffe.
Aveva così raggiunto l'età dei sedici anni diventando una ragazza forte e decisa, e se c'era qualcosa che non le mancava quella era la bellezza. Non appena aveva aperto gli occhi, Elizabeth, la madre, era rimasta colpita ed aveva spalancato i suoi di occhi: in quello sguardo vide il suo uomo, Ben, lo stesso sguardo, la stessa luce pronta a riflettere quella del sole, quel vermiglio nel quale si scorgevano chiazze d'ambra, gli stessi occhi che credeva di aver visto per l'ultima volta e che adesso le donavano sollievo nel pensiero che sarebbe potuta rimanere ad osservarli ancora a lungo.
I suoi capelli, che le arrivavano a metà schiena, eran rossi, ma quelli che crescevano sulla nuca avevano un colore che di certo a prima vista non poteva sembrare naturale, erano blu. Per questo lo zio, la prima volta che l'aveva vista legarli in una crocchia dato il forte caldo estivo, le aveva detto con la sua solita ironia che la tinta doveva farla quando avrebbe iniziato ad avere i primi capelli bianchi.
Per il resto era comunque una ragazza come le altre, magra e non troppo alta, occhiali da vista e quella punta di ironia che a seconda della situazione portava o ilarità o un alto fastidio da parte dell'altro.
Quello che lei chiamava zio non era altro che un uomo che ogni tanto andava a trovare Elizabeth e che quando aveva scoperto la nascita della piccola Milcham e la scomparsa di Ben aveva iniziato a farle visita sempre più spesso e ad aiutare la donna economicamente, seppur lei avesse sempre insistito sul non averne bisogno lui non si era mai tirato indietro, d'altronde con i suoi soldi avrebbe potuto sfamare l'intero Continente, insomma, era Tony Stark e ne andava fiero.
Inoltre quella donna meritava davvero tutto ciò che lui potesse offrirle, era sempre stata pronta ad aiutarlo, a credere in lui, sin dal primo giorno, quel giorno di tanti anni fa in cui per la prima volta si era ritrovato con addosso un peso in grado di schiacciarlo al minimo accenno di esitazione, quando la vita lo aveva risvegliato da quell'agio a cui era sempre stato abituato, era stata quella volta che lei, trovandolo seduto sul ciglio di una strada, non curandosi del suo nome e neppure del suo cognome, gli aveva teso la mano aiutandolo a rialzarsi, gli aveva chiesto di aiutarla a portare la spesa alla sua abitazione, aveva detto che ad una donna non si doveva mai negare un'aiuto, ma durante la strada con le sue parole lo aiutò più di quanto ogni lettera di condoglianze avesse potuto fare, senza conoscerlo era riuscita a capirlo più di qualsiasi persona avuta più vicina, lei lo aveva tirato su senza il bisogno di sapere che il suo nome era “Stark”, per un attimo era riuscita a togliere il peso di quel nome più grande di lui; lei lo aveva aiutato.
La donna della spesa, ecco il suo primo ricordo di lei, ecco perché si era sempre sentito in dovere di aiutarla, e col tempo si era accorto che aveva iniziato ad avere bisogno del suo aiuto, gli anni erano passati veloci, così come quelli di quella bambina; era rimasto stupito quando era venuto a sapere della sua nascita, non aveva fatto domande ma si era preso cura di lei, forse era per questo che aveva imparato a chiamarlo zio, la prima volta ne era rimasto quasi stupito ma lo stupore aveva presto dato spazio alla felicità, Zio Tony, suonava anche bene in fin dei conti.
Era questo lui, dietro al miliardario, genio, playboy e filantropo, dietro quel suo essere egocentrico c'era un uomo, un semplice uomo che all'insaputa di molti andava a trovare un'anziana donna con la sua bambina, una famiglia a cui voleva bene, una famiglia che poteva definire sua.


Fu per questo che quel Dicembre una parte di lui se ne andò;
proprio quando stava andando a trovare Elizabeth, insieme al freddo dei fiocchi di neve che lentamente scendevano da quel cielo un po' più cupo del solito udì una voce, a pochi passi dall'abitazione, una voce che diventò un urlo, e poi un lamento, e poi... un pianto.
Conosceva quella voce, la conosceva così bene che fu quella forse a spingerlo a correre sempre più forte, ma una volta lì si fermò, incredulo.
La sirena di un'ambulanza, tanta gente accorsa a vedere forse lo spettacolo più triste di quell'inverno, degli uomini intenti a tirar fuori qualcosa dal veicolo e poi eccole, una ragazza con ancora lo zaino sulle spalle si trovava in ginocchio, china e lacrimante sul corpo di una donna... un'anziana donna distesa sulla neve inerme, immobile, un sacchetto in plastica con della frutta riversata sull'asfalto e nient'altro. La donna della spesa.

Se n'era andata così Elizabeth quel giorno, quell'inverno del 2002, rendendo quel Natale uno dei più malinconici e tristi di sempre.





“Sai che ormai sono vecchia, bè... Se un giorno mi dovesse succedere qualcosa tu dovrai occuparti di quella bambina.” “Niente ma, me lo aspetto da te, Anthony.”




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BOOM!
Finalmente eccolo, il prologo, dopo mesi di non so cosa, mi sono decisa a finirlo ed eccolo qua.

Alur... Ditelo tutti: Milcham è un nome tanto schifoso da far sputare un lama, woooo, I know but... Ha un significato legato al futuro della storia, sempre se ne avrà uno (dipende da voi (?)).
Una cosa, non cercate il significato del nome della storia o vi picchio, vi spoilerate tutto e... Ohw sarebbe una cosa triste. NEVER DO IT. (?)
Volevo poi dire che PORCAGNA CATATONICA non esiste su questo fandom una fuckin' storia che comprenda O.C. + OCCHI DI GATTO, TELL ME WHY.
Quindi rimedierò io :))))).

Per il resto nothing, recensite in qualsiasi modo, che sia per aiutarmi, per migliorarmi o per sputarmi malamente cinquanta insulti diversi. 
(Chi mi conosce sa che bazzicavo nel fandom di RDJ e minacciavo la gente affinché recensisse, non spingetemi a farlo (?))

P.S. Magari per adesso sembra una roba che mannajalanonnaladrastarobamispingeràatajarmileveneconunpelodicane ma... Insomma dai, parliamo di me, e di una mini Stark, WOH.

SEE YAH!
   
 
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