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Autore: nalla85    25/04/2016    6 recensioni
«La troveremo, Happy. Non ci fermeremo finché non l'avremo trovata.»
Dopo la battaglia contro Tartaros la Gilda di Fairy Tail ha cessato di esistere. Dopo tre anni, Natsu fa finalmente ritorno a Magnolia venendo così a sapere dello scioglimento della Gilda verificatosi subito dopo la sua partenza. La maggior parte dei suoi compagni si è rifatto una vita ma del membro che più gli sta a cuore non vi è nessuna traccia. Lucy sembra svanita nel nulla e nessuno sa che fine possa aver fatto. Finché un giorno, strane voci giungono all'orecchio del Dragon Slayer. Voci che circolano tra le Gilde Oscure riguardanti un misterioso mercenario noto come l'"Incappucciato", un mago che sembra in qualche modo essere associato a Lucy.
Ma in cosa consisteranno queste voci? Cosa è successo alla giovane maga durante questi tre anni?
Spero di avervi un pò incuriosito con questa breve trame (si capisce che non sono proprio il mio forte? :P ) Questa è la mia prima ff su Fairy Tail e spero che possa piacervi ;)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy, Heartphilia, Natsu
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Natsu si sentiva trascinare dal vortice di emozioni che lo avevano travolto con la loro potenza.
Rabbia.
Terrore.
Dolore.
Durante la battaglia aveva permesso al suo istinto di prendere il sopravvento guidando ogni sua azione, finché le parole dell’avversario non avevano fatto scattare qualcosa in lui, qualcosa di talmente potente da rischiare di fargli perdere la ragione sotto il peso di quell’incredibile ondata di furia e potere.
Era riuscito a mettere fuori combattimento due generali ma, quando stava per dare il colpo di grazia anche a Pride, l’intervento del Master lo aveva steso.
Il colpo inferto da Vistrass non si era limitato a ferirlo fisicamente, ma aveva reso anche Natsu consapevole della loro disparità di forze. Con un solo tocco lo aveva gettato a terra impotente, rendendogli quasi impossibile anche il più piccolo movimento a causa del veleno che circolava liberamente nel suo sangue. Non riusciva a capire né come fosse riuscito il suo avversario ad avvelenarlo né a comprendere la criptica spiegazione data da quest’ultimo.
Pensare non è mai stato il mio forte, rifletté amaramente. È sempre stata Lucy la più intelligente.
A fatica voltò il capo verso di lei, sollevato di essere riuscito a mantenere l’anello di fuoco anche durante l’impeto della lotta, proteggendo così l’eredità che la sua compagna gli aveva lasciato.
Axel ed Ellie lo fissavano attraverso quelle lingue rossastre con occhi spaventati, le gote rigate dalle troppe lacrime versate, incerti di quale sarebbe stato il loro destino e terrorizzati di perdere anche lui. Furono proprio quegli sguardi a dargli la forza di provare a rialzarsi e continuare a combattere. A lottare per dar loro quella famiglia che Lucy aveva tanto desiderato.
Riuscì a stento a sollevarsi ma restò subito impietrito quando vide Vistrass affondare in Pride lo stesso tubo che in precedenza era stato usato su Lucy, condannandolo così a un’agonia senza limiti che lo avrebbe condotto alla morte. Una vista simile alimentò nuovamente le fiamme di Natsu. Come poteva un compagno, un Master, attaccare così un membro della propria Gilda? Arrivare addirittura ad ucciderlo!
Per il Dragon Slayer un pensiero simile era inconcepibile.
Un’esplosione improvvisa, seguita dal suono di voci a lui fin troppo familiari, lo distolse da quella vista, riaccendendo in lui quella fiamma di speranza estintasi nell’istante in cui aveva stretto tra le braccia il corpo freddo di Lucy.
«Ehi fiammifero, spero per te che non ti sia preso tutto il divertimento»
Le labbra di Natsu s’incresparono in un lieve sorriso. Il suo piano aveva funzionato: Happy era riuscito a condurre fin laggiù i loro compagni.
«Natsu!»
Il Dragon Slayer osservò il suo piccolo amico volare immediatamente da lui con gli occhi sgranati alla vista delle condizioni in cui era ridotto. Happy fu subito seguito Wendy, Gray ed Erza, che si frappose tra loro e il nemico, analizzando subito la situazione.
«Oh mio… Natsu-san, ti curo subito!»
«N-Natsu… il tuo braccio…»
Le parole di Happy catturarono la sua attenzione facendogli notare per la prima volta gli strani simboli che avevano sostituito il suo marchio.
«Che diamine ti è successo, Natsu?» domandò furioso Gray, innervosendosi ancora di più quando non ricevette alcuna risposta. Solo la mano di Erza sulla sua spalla gli impedì di porre ulteriori domande, limitandosi ad inginocchiarsi al fianco dell’amico.
Beandosi brevemente del calore che la presenza dei suoi amici, della sua famiglia, gli provocava, Natsu restò a terra con gli occhi chiusi.
Un lieve tepore si diffuse in tutto il suo corpo e avvertì quasi immediatamente la morsa del veleno venir meno, permettendogli così di riprendere a respirare senza dolore. La magia di Wendy stava agendo molto più velocemente di quanto si aspettasse. Era evidente che negli anni in cui non si erano visti, non era stato l’unico ad affinare le proprie abilità: la ragazza era diventata una maga potente a tutti gli effetti.
Chissà quanti incantesimi avrà imparato, pensò distrattamente. Poi un’idea si fece lentamente strada nella sua mente, quasi timorosa di alimentare una speranza oramai ritenuta perduta.
Forse non tutto era perduto.
Forse Wendy avrebbe potuto fare qualcosa.
Forse…
Allontanò da sé la giovane maga, interrompendone la magia e facendo esplodere Gray, che fino a quel momento era rimasto immobile al suo fianco con un’espressione ansiosa dipinta sul viso.
«Natsu non fare l’idiota e lasciati guarire da Wendy!» imprecò Gray voltandosi poi verso Erza in cerca di sostegno. «Erza dì qualcosa!»
Il silenzio fu la risposta dell’amica. Un silenzio grave, pesante, fatto di mille dolori. Anche senza guardarla, Natsu sapeva cosa aveva bloccato la grande Titania e, subito dopo, anche gli altri.
«Quella… quella non può essere…»
Natsu non permise né a sé stesso né a loro di lasciarsi traviare ulteriormente dal dolore della perdita. Non quando esisteva una remota possibilità di sopravvivere ad esso.
«Wendy» iniziò Natsu mentre si rialzava a fatica aiutato da Gray, che subito gli aveva teso un braccio, gli occhi scuri determinati, seppur velati. «Ti prego. Vedi… vedi se puoi fare qualcosa. Lucy è… è stata ferita gravemente.»
Wendy non pronunciò una parola, limitandosi ad annuire.
«Natsu che diamine è successo?» domandò aspramente Erza, anche se la sua voce conteneva una nota di dolore che non gli sfuggì. «Che vi è successo? E che ci fanno quaggiù dei bambini?»
«Axel e Ellie. Sono… sono i nostri bambini. Miei e di Lucy.»
Quattro paia di occhi fissarono sgomenti il mago, che li ignorò. Non era quello il momento di dare spiegazioni futili.
Dopo.
Dopo ci avrebbe pensato Lucy a spiegare tutto. Ne era convinto. Glielo diceva il cuore.
«Wendy tieni al sicuro i bambini. Happy vai con lei.»
«Aye»
Non se lo fecero ripetere due volte, si diressero subito verso il gruppetto. Con un lieve movimento della mano, Natsu fece svanire il fuoco che aveva posto a loro difesa osservando poi Wendy inginocchiarsi al fianco di Lucy mentre Happy parlava ai due piccoli. Sapendo che con loro sarebbero stati al sicuro e pregando per un miracolo, Natsu rivolse tutta la sua attenzione a Vistrass, che li guardava con arroganza.
«Pensi forse che chiamare aiuto vi salverà, Salamander?» li schernì mentre gettava a terra ciò che restava del corpo di Pride. «Niente potrà farlo.»
«Natsu» lo chiamò Gray con voce glaciale. «E’ lui?»
Il Dragon Slayer rispose alla domanda implicita dell’amico con un cenno del capo. Sì, il responsabile di quanto accaduto alla loro compagna era lui.
«Dreyden Vistrass. Master della gilda dei Mercenari. Colui che ha costretto Lucy a diventare l’Incappucciato.»
«Cosa?!» esclamò Erza. Dalle espressioni che vide, Natsu intuì che perfino loro avevano sentito parlare dell’Incappucciato. 
«Oh andiamo, Salamander. Mi duole ammetterlo, ma non posso prendermi un tale merito. Quel che è giusto è giusto. Entrambi sappiamo molto bene chi sia il responsabile della rinascita di Lucy, non è vero?»
«BASTARDO! FA SILENZIO! La pagherai cara per quello che hai fatto. Non ti permetterò di aprire quel portale!» urlò Natsu.
«REQUIP!»
«ICE MAKE: ARROWS!»
Mentre Erza partiva all’attacco, la katana pronta ad abbattere il nemico, Gray la supportava con uno dei suoi attacchi a distanza più micidiali.
Il tempo delle chiacchiere era finito.
Fairy Tail era pronta a reclamare giustizia.
Poco prima che Natsu si unisse ai suoi compagni nell’attacco, un muro di fiamme bloccò l’avanzata di Erza, dissolvendo contemporaneamente anche le frecce di ghiaccio.
Entrambi si voltarono verso il mago di fuoco.
«Che diamine combini, Natsu? Perché diavolo ci hai bloccati?» urlò Gray furioso.
«Ti si è congelato il cervello, ghiacciolo? Ti sembro tanto stupido da bloccare un attacco di Erza?»
«Visto di chi sto parlando… sì! La prossima volta che mi starai trai piedi te la     farò pagare cara, Natsu.»
«Vuoi la guerra?»
«Provaci se ne hai il coraggio»
«RAGAZZI!»
«Aye!»
Il richiamo di Erza ebbe il potere di immobilizzare i due maghi.
«Gray, non è stato Natsu a fermare il nostro attacco. Calmati e usa il cervello.»
Il tono di Erza era inflessibile, determinato.
«Tsk» Gray scrollò il capo, come a volersi schiarire le idee, prima di posare una mano sulla spalla di Natsu. «Scusami amico.»
Quest’ultimo scrollò le spalle. Quelle fiamme avevano colto tutti di sorpresa, lui per primo, e la situazione diventava sempre più difficile.
«Lascia perdere. Vediamo di prendere a calci quel bastardo.»
La risata di Vistrass riecheggiò nell’aria.
«Mio povero, povero Salamander» lo schernì Vistrass. «Pensi davvero di riuscire a fermare me? Il grande e potente Drayden Vistrass?»
Lentamente l’espressione di sdegno dell’uomo si mutò in una carica di odio e disprezzo. «Inutili scarafaggi. Troppo a lungo avete ostacolato il mio sogno. Troppo a lungo mi avete privato del potere che mi spettava.»
«Natsu di che diamine sta parlando?» domandò Erza leggermente accovacciata, pronta a lanciarsi in un secondo attacco.
Fu il Master a risponderle.
«Vuoi sapere chi sono, Titania? Qual è il motivo che mi ha spinto così lontano? Il perché ho creato una Gilda dove raccogliere la peggior feccia mai conosciuta?» Gli occhi blu di Vistrass, quel blu che fino a poco prima aveva ricordato a Natsu il ghiaccio più gelido, ora ardevano di follia.
«Voglio una cosa semplicissima, mia bellissima e affascinante Erza: voglio il potere. Voglio quel potere che mi è sempre spettato ma che tutti mi hanno sottratto. Voglio essere l’uomo più potente, temuto e rispettato del mondo. Voglio che tutti s’inchinino davanti alla mia grandezza e chiedano pietà. Voglio tutto e per farlo mi occorre il Libro di End.»
Erza, Gray e Natsu sgranarono gli occhi nel sentire la più pura delle follie parlare attraverso la voce del Master. Come poteva un individuo cadere così in basso?
«Tu» il Dragon Slayer non riusciva neppure a parlare tanto erano grandi la rabbia e lo sgomento che le parole dell’uomo gli avevano suscitato. «Per un motivo tanto idiota hai assassinato migliaia di innocenti? Corrotto e traviato decine di maghi? Ferito e torturato la mia Lucy?» Fiamme divamparono dal suo braccio, illuminando quegli strani simboli che, con un gioco di luci e ombre, presero vita.
«Tu. Sei. Morto.» dichiarò con una calma agghiacciante prima di correre verso di lui.
Una risata folle contorse i lineamenti del Master mentre parava il pugno di Natsu con il proprio, anch’esso ricoperto di fiamme.
«Pensi forse che essere un mago del fuoco ti salverà da me?» domandò Natsu ringhiando.
«Non ho mai detto di esserlo. Lo sono perché lo sei tu.» rispose sibillino l’avversario.
«CHE CAZZO SIGNIFICA?» urlò Natsu cercando di assestare un calcio alto.
Vistrass ruotò su sé stesso per evitare il colpo, abbassandosi contemporaneamente non appena udì il sibilo delle frecce di ghiaccio lanciate da Gray.
«Non potete battermi, è tutto inutile.»
Gray e Natsu iniziarono ad attaccare simultaneamente, cercando una breccia nella difesa nemica.
«KARYŪ NO HŌKŌ!»
«VAI, NATSU!» gridarono all’unisono Erza e Gray. Era impossibile sopravvivere al ruggito del drago di fuoco da una distanza così ravvicinata.
Tuttavia Vistrass sorprese ancora una volta i presenti.
«Ice make: SHELL»
Lo scontro tra ghiaccio e fuoco creò una densa cortina di fumo.
«Quello è uno dei miei incantesimi!» esclamò confuso Gray.
Ma chi diavolo è Dreyden Vistrass?
La confusione di Natsu ben evidente sul suo volto suscitò la risata del Master.
«Quell’aria da perfetto idiota ti calza a pennello, Salamander. Mi chiedo cosa ci trovasse in te una ragazza tanto intelligente come la mia Lucy.» Rimase qualche istante in silenzio, divertito dall’aura sempre più minacciosa assunta dal Dragon Slayer. «No. In effetti, neppure Lucy era così acuta… è caduta come una sciocca nella mia trappola restandoci secca. Un vero peccato, aggiungerei. Era un bel bocconcino da guardare e mi sarebbe piaciuto godere della sua compagnia ancora un po’, magari approfondendola e rendendola più intima. Capisci cosa intendo, vero Salamander?»
Natsu pensava di aver già superato da un pezzo, durante quelle ore, la soglia di non ritorno. Di aver già oltrepassato il punto oltre il quale tutto il suo raziocinio, tutta la sua lucidità, lo avrebbe abbandonato.
Si sbagliava.
«AAAAAAAAAAAHHHHHHH»
L’urlo disumano che squarciò il silenzio fece rabbrividire tutti i presenti. Quello e il cambiamento che il corpo di Natsu stava operando.
«Natsu!»
«Erza che gli sta succedendo?»
«Non lo so, Gray!» Perfino lei si ritrovò ad indietreggiare davanti alla vista del suo compagno.
«Natsu-san!»
Con la coda dell’occhio, Erza vide Wendy cercare di alzarsi nonostante l’ondata di potere e calore emanata da Natsu rendesse l’impresa difficile. Tutto attorno al drago si stava sciogliendo.
«No, Wendy!» la bloccò Erza. «Resta lì e fai tutto il possibile per Lucy. Se Natsu perde il controllo…»
Non finì la frase ma la giovane aveva ugualmente capito. Se la situazione si fosse volta al peggio, solo Lucy avrebbe avuto una minima possibilità di placare le ire del drago.
Avuto il cenno affermativo da Wendy, Elsa tornò a rivolgere tutta la sua attenzione a Natsu.
«Gray dobbiamo fermarlo» mormorò.
«Cosa?! Sei impazzita!»
«GUARDALO!» urlò lei. «Se continua così non riconoscerà più gli amici dai nemici!»
Gray guardò ancora una volta l’amico. I canini a punta, il disegno di squame che ricopriva la maggior parte del suo corpo, quegli strani simboli che sembravano pulsare sul suo braccio e gli occhi. Occhi neri come le tenebre più profonde. Tenebre nate dall’odio.
«No.» scosse la testa. «Non posso attaccarlo Erza. Non posso.»
«Devi!» gli urlò di rimando la maga. «Non pensi a come si sentirà Natsu se scoprisse, alla fine, di aver ferito o peggio i suoi amici? Di aver spaventato e fatto del male a quei due bambini che stanno piangendo disperati vicino a Lucy? Hai sentito cos’ha detto, no? Quei bambini sono suoi!»
A quelle parole, Gray sussultò. Si era completamente dimenticato di quelle due povere anime innocenti che, silenziose, attendevano il compiersi del loro destino.
«Maledizione. MALEDIZIONE, NATSU!»
Creando una spada di ghiaccio, fece un ultimo tentativo di riportare in sé l’amico. «Maledetta testa calda, guardati attorno! Non vedi cosa stai combinando? Di questo passo non ucciderai solo quel bastardo, ma anche tutti noi! È questo che vuoi? Ci hai fatto venire quaggiù per poi ucciderci con le tue mani? Torna in te, Natsu!»
Nulla. Le parole sembravano non riuscire a fare breccia nella mente del mago.  «Sei un mago di Fairy Tail! Non puoi cedere così all’oscurità! Non ora che hai ritrovato la tua luce. Guardala, Natsu! E’ proprio lì, accanto a Wendy. GUARDALA!» urlò l’ultima parola mentre con il braccio indicava la figura di Lucy stesa a terra.
Nello stato in cui era, Natsu non riusciva a comprendere le parole pronunciate da Gray. Le percepiva come un insieme di suoni il cui significato non aveva alcuna importanza. Avvertiva solo uno strano desiderio, quasi una bramosia. Avvertiva sulla sua lingua un sapore che agognava, un sapore di vendetta. Ma contro chi? Non lo sapeva, non lo capiva.
Quando il mago del ghiaccio sollevò un braccio indicando un punto, istintivamente Natsu lo seguì con lo sguardo.
Lentamente, il Dragon Slayer ruotò la testa verso la direzione indicata da Gray, gli occhi neri completamente vuoti, privi di ogni emozione.
Una luce.
Una luce flebile, ma comunque brillante, pulsava in un angolo poco lontano da lui. Natsu riusciva a sentirne il calore, la purezza e, come mosso da fili invisibili, fece un passo e poi un altro ancora, finché non si ritrovò a camminare verso quel punto come spinto da una forza invisibile, da un desiderio che non comprendeva.
Lucy.



Note dell'Autrice
Scusatemiiiiiiiiii!!!!!!!! 
Lo so, non ci sono giustificazioni ma purtroppo, tra una cosa e l'altra il tempo è volato e la scrittura è stata l'ultimo dei miei pensieri. Mi rendo conto che questo capitolo non è granchè ma ho pensato comunque di postarlo piuttosto che farvi attendere altri 2/3 mesi senza alcuna mia notizia. Che dire... la fine oramai è vicina, se non cambio nuovamente idea il prossimo sarà l'ultimo capitolo per ci vi aspetto ;)
Grazie mille per la vostra pazienza e il vostro affetto! I vostri commenti mi riempiono sempre di gioia e anche se non riesco a rispondervi sappiate che li leggo sempre non appena ho un attimo di respiro ^_^
Un enorme grazie va, come sempre, alla mia fantastica editor Paola alla quale ho fatto venire un mezzo colpo quando le ho detto che questo era l'ultimo capitolo XD 

A presto!!! 

By Lucia <3
   
 
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