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Autore: redcherries    26/04/2016    0 recensioni
"La notte ci disse che probabilmente la vita da un momento all'altro avrebbe potuto migliorare inaspettatamente, con la sua oscurità che sembrava oscurare anche i nostri cuori."
Genere: Angst, Poesia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Ci incontrammo lì, in quella via.
Quattro gambe, perse nel giro di un tuffo di pensieri, persi in quello che la vita li aveva resi, nel bel mezzo di una notte, dopo l'euforia di un venerdì.
Chi lo avrebbe mai detto che innamorarsi di qualcuno di così sbagliato, sarebbe stato così bello?
Nel buio di una luce ci trovammo, come se ci stessimo cercando, quando in realtà eravamo semplicemente immersi nella tristezza che avrebbe potuto provocare solo la vita.
Fu così strano come momento, qualcosa di indimenticabile.

E prima di quel giorno, il mondo era solo qualcosa di cupo, che non avrei mai voluto esaminare, solo guardare da lontano: guardarlo senza dare un giudizio.
Ero una piuma, che dal vento costantemente si faceva trascinare, come se nulla fosse. 
Come se la dipendenza fosse qualcosa da cui stare lontani, per continuare ad essere leggeri in un mondo troppo pesante.

E mi rifiutavo, rifiutavo di convincermi del fatto di essere sola, in quel mondo pesante e pieno di persone. 
Persone che fino a quel giorno non fecero parte in alcun modo della mia vita, per la paura di prendere di nuovo un biglietto di viaggio verso la sofferenza.

La vita invece, era solo una bolla, che nel tempo aspettava solo di toccare una superficie per scoppiare. 

Lui era un'ombra, che copriva il mio sole che splendeva durante le mattine tristi. Senza nemmeno saperlo, amai quell'ombra che copriva lo splendore falso del mio animo totalmente stravolto dalla tristezza.

Quante cose succedono e noi nemmeno ci accorgiamo. 
Le ignoriamo.

Eppure, ignorai stupidamente il mio cuore che non smetteva di battere velocemente.
E un solo sguardo potrebbe cambiare la vita, renderla un'altra cosa, forse anche migliore.

Quante cose, eppure io ero solo una giovane ragazza.
Quante cose, eppure lui era solo un giovane uomo senza ragione.

La nostra rabbia con il mondo, si imbatteva a ogni sguardo incerto che rivolgevamo nel vuoto, spezzandosi in piccoli frammenti di arte incompresa, che né io né lui capivamo, e se ci fosse capitato di capire quel vago collegamento con la magia, limitavamo a sorriderci a vicenda.

Ci volle un secondo, e quel mondo sembrò trasformarsi dal cupo a un colore che mi donava sicurezza, amore.

Dove sarei andata con il mio cuore?
Sembrava essere pronto a correre per chilometri, sembrava aver ricavato un'energia infinita per quella sintonia, che solo qualche secondo prima avrei potuto definirla insignificante.

"Sei ferita."

Possedevo un'anima di un colore violaceo, un po' come i lividi, e se qualcuno avesse provato a toccare la mia anima, avrei sentito solo dolore.
Lui il dolore lo lesse, non ebbe alcun bisogno di toccarmi l'anima e senza alcuna evidenza, ci furono solo la mia espressione e il mio corpo agitato quasi spaventato, da decifrare.

La confusione di un cambiamento, mi spiazzò.
Mi lasciò spiazzata, e in quel momento, la luce fioca ebbe un senso chiaro che spinse il mio cuore a battere più velocemente.

Lasciai che lui, lui e solo lui, si prendesse cura di me come nessuno mai aveva pensato di fare.
   
 
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