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Autore: Lelasuprema87    26/04/2016    2 recensioni
Era la prima volta da quando l'avevamo presa al Grady che sorrideva. Non era il suo solito sorriso ma era comunque qualcosa... qualcosa di bello.
E lei era così dannatamente bella.
Volevo baciarla, toccarla… E non dovevo pensare a Beth in quel modo, ma lei mi stava praticamente violentando il cervello.
[MOMENTANEAMENTE INTERROTTA]
[CAPITOLI IN REVISIONE !]
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Cap. 6  Il ritorno da lei.



Dopo tre giorni io e Aaron ritornammo ad Alexandria.
Avevo accettato di andare in missione con lui perché volevo allontanarmi da Beth, da quello che provavo per lei. Volevo far sparire dalla mia mente quella dannata voglia di lei e fare chiarezza, ma non era servito ad un cazzo. Beth era sempre nel mio maledetto cervello, la sua faccia pulita, i suoi occhi azzurri, le sue labbra, il suo corpo… che avrei dovuto fare adesso? 
Io e Aaron durante la missione, ci eravamo trovati in trappola, da chi fosse stata architettata ancora mi sfuggiva. Ci eravamo trovati accerchiati da una mandria di vaganti, fortuna volle che ci rifugiammo in una macchina, ma sinceramente credetti che oramai eravamo fottuti.
Mi ritrovai a guardare fuori dal finestrino dell'auto, quelle bocche voraci che aspettavano solo noi. Anche in quell'istante mi ritrovai a pensare a lei, ed era tutto così stupido. Mi venne quasi da ridere sarcasticamente, attirando così l'attenzione di Aaron, ormai arreso davanti a questa situazione così drammatica. 
<< Che c’è? >> mi chiese guardandomi.
<< Sono uscito per allontanarmi da lei, con la speranza che qui fuori lottando per la sopravvivenza, la mia testa per un po’ l'avrebbe dimenticata... ma perfino adesso sto pensando a lei >> gli confidai senza pensarci troppo, ormai credevo fosse giunta davvero la fine, e una parte, dentro di me, ne era quasi grata. Non dovevo più combattere "la voglia" di Beth, pensai.
<< È davvero assurdo no?! >> continuai sarcastico, guardandolo.  
<< Ci hai provato >> mi disse.
<< Dovevo >> risposi guardando quelle bocche, fuori dal finestrino.
<< No, non dovevi... ho visto come la guardi >>
<< Si, come un pervertito >> sbuffai.
<< No, come se fosse la cosa più importante per te in questo mondo... ne sei innamorato Daryl >> affermò facendomi sobbalzare.
<< E’ una cazzata >>
Quella nostra conversazione mi turbò parecchio. 

Entrammo nelle mura, insieme all'uomo che ci aveva aiutato ad uscirne vivi da quella trappola, il suo nome era Morgan, e a quanto pare sembrava conoscere Rick. C'era una gran confusione, Rick aveva appena ucciso Pete il chirurgo, e Reg era steso a terra tra le braccia della moglie, morto. Chissà che diavolo era successo durante la mia assenza, ed ebbi un brivido lungo la schiena al pensiero di Beth. Che aveva fatto lei in questi tre giorni? 
La cercai con lo sguardo tra gli abitan­ti di Alexandria presenti, ma ovviamente non era li. Mi allontanai da quello scenario avviandomi in direzione delle case. Lungo la strada, passando davanti all'ambulatorio medico, notai Maggie seduta sui gradini del portico, aveva la testa tra le gambe, ebbi un brutto presentimento. Non trovavo il coraggio per avvicinarmi, rimasi lì immobile, come paralizzato da quello che stavo immaginando. Maggie dopo qualche istante mi notò, guardandomi con i suoi occhi arrossati e stanchi, non servirono parole. Mi si gelò il sangue. 
<< Daryl >> mi chiamò lei, una lacrima cominciò a rigarle il viso. 
<< Lei - lei... >> non riuscivo a parlare. Maggie si asciugo gli occhi con la mano e alzandosi si avvicinò a me. 
<< Aiutala ti prego >> mi chiese tristemente, cercando di trattenere le lacrime.
<< Che le è successo? >> chiesi con voce tremante mentre Maggie mi accompagnava dentro.
<< Ieri è svenuta... non si svegliava così l'abbiamo portata da Pete.. le ha attaccato una flebo al braccio per nutrirla, ma se non mangia...  >> disse senza terminare la frase. "Morirà" mi ripetei nella testa, ed ebbi una stretta dolorosa allo stomaco. Mi mancò l'aria quando la guardai che dormiva sul lettino, attaccata alla flebo. 
Perché non ho impedito che si riducesse così? 
Sapevo che era troppo magra, sapevo che non stava bene... e non ho fatto un cazzo. La dovevo trascinare dal dottore con la forza, invece no, pensavo a quanto volevo scoparmela. Complimenti Dixon, bel lavoro.  Questa volta potevi fare qualcosa. 
Mi sedetti su una sedia vicino Beth, la guardai respirare, era così fragile.
<< Quando ha ripreso conoscenza, ha dato di matto, non voleva restare qui all'ambulatorio e ha cominciato ad avere un attacco di panico >> mi raccontò Maggie facendo un sospiro. 
Serrai la mascella continuando a guardare il viso scavato di Beth. Probabilmente l'ambulatorio le ricordava quella merda di ospedale, e ne era spaventata. Come darle torto, le avevano fatto cose terribili quei bastardi. 
Senza curarmi della presenza di Maggie, strinsi la mano minuta di Beth, intrecciando le mie dita alle sue. Cominciai a mordermi nervosamente l'interno del labbro. Maggie non disse nulla, mi mise una mano sulla spalla come ad avvisarmi che andava via. Mi lasciò solo con lei. Mi addormentai continuando a tenerle la mano.

Mi svegliai dopo qualche ora, quando Beth mi strinse la mano a sua volta, fissandomi.
<< Sei tornato >> mi disse con un filo di voce.
<< Te lo avevo detto >> le risposi dopo essermi schiarito la voce. Rimanemmo in silenzio a guardarci.
<< Come ti senti?  >> le chiesi.
<< Stanca >> rispose debolmente. Feci un sospiro. 
<< Perché Beth?  >> le chiesi serio.
<< Perché cosa? >>
<< Perché ti fai questo... perché ti stai autodistruggendo così >> le chiesi esasperato, ero dannatamente preoccupato per lei. Beth non rispose, cominciò a guardare il soffitto, sbuffai. 
<< Vuoi morire Beth? >> gli ringhiai, lei si morse il labbro. 
<< Perché non dovrei Daryl >> disse lei con un sussurro provocandomi una stretta allo stomaco, odiavo quando parlava così.
<< E non pensi alla tua famiglia? a Maggie... a me... Non te ne frega un cazzo! >> le dissi arrabbiato, facendo una smorfia. Beth mi guardò per un tempo indefinito, poi fece un sospiro.
<< Abbiamo perso tante persone, troppe... Mio padre, Noah... e non capisco com’è possibile che io invece sia ancora viva >> disse debolmente.
<< Sei viva perché è così che deve essere >> le dissi con torno fermo. Lei fece un altro sospiro.
<< Tu dici >> disse quasi con sarcasmo, le annuii. 
<< Starai meglio >>
<< Come? ... come posso cancellare tutto questo dolore >> mi chiese con tristezza.
<< Non puoi, non se ne andrà mai... imparerai a conviverci >> le dissi guardando i suoi occhi.
<< Noah era mio amico >>
<< Lo so >>
<< Lui era lì, dopo che...  >> disse non finendo la frase, ma capì a cosa si riferiva. Mi salì la nausea al pensiero di ciò che le avevano fatto. Come si poteva solo pensare di far del male ad una ragazza come Beth... ed io, come potevo avere quei pensieri così malati su di lei. 
<< Volevo uccidermi al Grady >> ammise facendomi raggelare. << Noah me lo ha impedito >> continuò mordendosi il labbro.
<< Era un bravo ragazzo >> riuscii a dire.
<< Lui diceva che la mia famiglia mi avrebbe trovato, che tu mi avresti trovato... gli avevo parlato di te >> disse stringendo più forte la mia mano guardandomi, penetrandomi con quei suoi dannati occhi e il mio cuore comincio a pulsare più velocemente. Mi tornarono alla mente le parole di Aaron, diceva che io ero innamorato... innamorato di Beth. Pff, che stronzata, non poteva essere così, non mi ero mai innamorato in vita mia, si conoscevo il desiderio, ma l'amore... non sapevo neanche cosa fosse. Cazzo, non credevo nemmeno che un Dixon potesse essere in grado di provare certi sentimenti.

<< Vuoi ancora allontanarmi? >> mi chiese Beth interrompendo le mie seghe mentali facendomi sobbalzare con quella domanda. Sbuffai.
<< No >> le disse con voce roca, e lei abbozzò un sorriso, intontendomi. 
<< Perché hai cambiato idea? >> mi chiese.
Avrei dovuto dirle che allontanarmi da lei non era servito a nulla, e che anche se mi fossi trasferito in un altro stato, lei era sempre lì, nei miei pensieri, costantemente, martellandomi il cervello. Ma non dissi nulla, mi limitai a scrollare le spalle.
<< Dovresti smetterla di scappare >>
<< Io non scappo >> sbuffai.
<< Da me sei scappato >>
<< Sono qui adesso >>
<< Perché sei scappato? >>
<< Torna a dormire >> le dissi imbarazzato.
<< Daryl... dimmelo >> insistette lei, sbuffai di nuovo.
<< Non volevo farti del male ok? Per questo me ne sono andato >> le dissi tutto d'un fiato. Beth fece un lungo sospiro.­ 
<< Che stupido...  sei proprio uno stupido Daryl Dixon >> 
<< Probabilmente lo sono >> dissi scrollando le spalle.
<< Tu non ti rendi conto >>
<< Di cosa? >>
<< Tu pensi di farmi del male standomi vicino, ma non è così... è il contrario, e quando te ne vai che mi fai del male >> affermò scombussolandomi, rimasi turbato, in silenzio.
Distolsi lo sguardo dal suo, non riuscì a più a sostenerlo. Sentivo il suo sguardo addosso, la gola mi era diventata secca e le mani mi sudavano. In tutta la mia vita, Beth era stata la prima donna a farmi sentire in questo modo, a farmi battere il cuore. Forse Aaron aveva ragione, forse davvero ero innamorato. Questa ipotesi mi terrorizzava. I Dixon non erano certo famosi per la loro "galanteria ". Mio padre costantemente ubriaco picchiava mia madre e noi, e si scopava la cameriera di qualche sudicio bar. Per Merle, erano tutte uguali, per lui le donne andavano sbattute e basta. Se fosse qui a sentirmi parlare "d'amore" mi prenderebbe a calci in culo, portandomi da qualche puttana. I Dixon facevano schifo con le donne, anzi, facevano schifo e basta... E Beth non meritava un Dixon.

<< Devi stare scomodo su quella sedia >> disse cambiando discorso.
<< Sto bene >> le mentì, mi faceva male il culo.
<< Ti faccio posto >> disse spostandosi un po’ per farmi spazio.
<< Non è necessario >> le dissi contrariato. 
<< Che c’è, adesso sei anche un codardo signor Dixon? >> mi sfotté.
<< Prego? >>
<< Dormire qui, con me, pensi di non riuscire a controllarti? >> disse lei. Mi ammutolì. 
<< O forse potrei essere io a non sapermi controllare >> continuò facendomi imbarazzare come un ragazzino, e per fortuna che era buio, altrimenti lo avrebbe notato.
<< Da quando sei così sfrontata!? >> le dissi con voce roca, riprendendo il controllo.
<< Scherzavo Daryl >> disse guardandomi seriamente.
Sbuffai e avvicinandomi al lettino mi sdraiai accanto a lei. Istintivamente l’avvolsi con un braccio stringendola più vicino a me, notai che fece un piccolo sorriso e dentro di me ne fui felice. 
<< Su... dormi adesso >> le dissi.
<< Si >>
Averla così vicino mi spaventava ma allo stesso tempo mi faceva stare così dannatamente bene. 
Mi chiesi quand'è che Beth era diventata così importante per me. Forse quando era riuscita a cambiare la mia mente, forse quando abbiamo bruciato il mio passato, forse prima, quando siamo scappati insieme dalla prigione... o forse da sempre. 
Aspettai che Beth si addormentasse prima che anche io mi decidessi a dormire un po’ per quel che restava di quella notte.

***

Dalle persiane della finestra entrarono i primi raggi del sole che mi svegliarono. Mi voltai per vedere il viso di Beth, dormiva ancora. Rimasi a fissarla per dei minuti e senza rendermene conto, spostai dolcemente una ciocca bionda che le copriva il viso, facendole una carezza. Sbuffai tra me e me per quel gesto.
Tornato in me decisi che era ora di tornare sulla sedia, se fosse entrato qualcuno, ci sarebbero state domande a cui non avrei saputo rispondere. Cercai di allontanarmi da lei senza far rumore, non volevo svegliarla, aveva una aria serena. Beth al distacco da me si svegliò comunque. 
<< Scusa, non volevo svegliarti >> le dissi facendo una smorfia. 
<< Dove stavi andando? >>
<< Da nessuna parte >> le dissi sedendomi sulla sedia.

<< Ti senti bene? >> le chiesi mentre Beth si tirava su mettendosi seduta.
<< Adesso si >> disse con tono fermo lanciandomi un lungo sguardo intenso. Si riferiva a me. Tirai su le labbra facendole un mezzo sorriso.
<< Vuoi mangiare qualcosa? >> le chiesi fissandola morbosamente.
<< Se mi fissi in quel modo, devo dire per forza si >> affermò facendomi imbarazzare. 
<< Vado >> dissi. La sentii annuire mentre mi avviai.
Sulla porta mi battei con Maggie che stava andando a vedere come stava la sorella. Quando le dissi che Beth si era decisa finalmente a mangiare, Maggie mi fece un largo sorriso, mi limitai ad annuirle.

Passarono un paio di giorni prima che Denise, il medico che aveva sostituito Pete, disse che Beth poteva tornare allo stabile che divideva con Maggie e Glenn, raccomandandosi però che doveva ingrassare di almeno una decina di chili.
Questa volta, sembrava davvero stare meglio e forse con un po’ di tempo sarebbe tornata ad essere la ragazza di una volta.

Avevo passato quelle notti li all'ambulatorio, dormendo con lei come la prima notte. Era diventata quasi un’abitudine a cui entrambi non volevamo rinunciare. Ed era stato piacevole addormentarsi col suono dei suoi respiri.

I miei pensieri su Beth continuavano ad essere contrastanti, avvolte anche malati. Ma cercavo con tutte le mie forze di ricordare a me stesso che ero un dannato Dixon e che erano pensieri, e tali dovevano rimanere.

***

Ero alla torretta per il turno di guardia, cominciava a piacermi stare lì seduto in solitudine.
Per le strade di Alexandria si respirava ancora tensione dopo quella sera dove erano morti Reg, e subito dopo Pete, per mano di Rick. 
Fuori dalle mura sembrava tutto tranquillo a parte qualche vagante ogni tanto.
Sentì qualcuno salire le scalette per raggiungermi, mi voltai per vedere chi fosse, era Beth. Mi avvicinai per aiutarla a salire dandole una mano, che lei afferrò. Entrambi ci sedemmo a guardare oltre le mura.
<< Che fai qui >> le chiesi senza guardarla.
<< Ti cercavo... volevo chiederti una cosa >>
<< Dimmi >> risposi con tono neutro guardandola con la coda dell'occhio.
Si morse il labbro prima di continuare a parlare.
<< Domani posso venire la fuori con te? >>  chiese titubante.
<< No >> risposi secco, senza prendere nemmeno in considerazione la sua richiesta.
<< Perché no? >>
<< Perché è stupido >>
<< Daryl >> disse con tono supplichevole.
<< No >> continuai io. Col cavolo che l'avrei portata lì fuori con tutta quella merda. Che cosa stupida... 
<< Tu e Maggie non potete tenermi per sempre sotto una campana di vetro >> disse infastidita.
<< La regola lì fuori è sempre la stessa, se le cose si mettono male bisogna correre >>
<< Lo so >>
<< E sentiamo, se ti sentissi male la fuori? >> 
<< Sto meglio Daryl >>
<< No, non sei pronta >> le dissi guardandola questa volta. Sembrava stare meglio è vero, ma ancora non aveva raggiunto la forma fisica ideale. Lei mi lanciò uno sguardo indecifrabile. 
<< Come vuoi tu >> mi disse sprezzate. Si alzò in piedi dandomi le spalle, avviandosi alle scalette. Sbuffai, tornando a guardare fuori le mura.
<< Metti su qualche chilo, poi ne riparliamo >> le dissi prima che se ne andasse. Lei si voltò, sentivo il suo sguardo addosso. 
<< Va bene signor Dixon >> mi disse dolcemente facendomi voltare. Vidi un mezzo sorriso e il mio cuore cominciò a battere forte. Le annuii intontito e la guardai mentre andava via. Feci un lungo sospiro, ormai aveva questo maledetto potere su di me, e quei suoi piccoli sorrisi... avrei fatto qualsiasi cosa per vederli sul suo volto, erano come una droga di cui non mi sarei mai disintossicato. 
Aveva ragione Aaron... ero innamorato di Beth Greene.





 
   
 
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