Tutto
finito, dimenticato?
No..
sarebbe un sogno.. eppure.. così sembrava.
Avevi
accettato l’idea che voi foste solo amici.. ti bastava.
Ti
aveva fatto stare troppo male.. ma invece..
Tutte
cazzate.
Solo
ora ti rendi conto che tra poche ore partirà su
quell’aereo, e tu..
l’hai salutata con un misero “ciao”.
Niente
di più.. chissà quando la rivedrai.
Allora
corri disperatamente fuori di casa, cercando di raggiungere in
tempo quell’aereo.
Corri.
Corri.
Senti
le gocce di sudore che ti rigano il collo e improvvisamente senti
anche una lacrima calda che è uscita dal tuo occhio..
Hai
lo sguardo annebbiato ma non hai il tempo di fermarti,
o
solo di asciugare le lacrime che ti riempiono gli occhi..
se
solo potessi correre più veloce..
senti
l’afa della città, la polvere che ti si appiccica
al collo
sudato..
poi,
finalmente, vedi l’aeroporto.
Ti
precipiti dentro e senti la voce che annuncia il volo per New York.
Non
ti fermi neanche ad ascoltare dove parte,
è
il cuore che ti esplode di dolore che ti guida verso di.. lei.
Giri
l’ultimo corridoio sotto gli urli dell’ultima
guardia e la trovi li
di spalle.
Ti
fermi.
Non
hai il coraggio di proseguire.
Vedi
la sua schiena che hai abbracciato per scherzo troppe volte,
che
vorresti proteggere per sempre.
Dopo
tutta la tua corsa non ti puoi fermare così..
DEVI
andare avanti,
devi
bloccarla,
devi
dirle che la ami.
I
tuoi piedi muovono il primo passo verso di lei,
ma
vai troppo lentamente per raggiungerla in tempo.
Dalla
gola secca non escono le dolci note del suo nome,
che
così tante volte hai nominato inutilmente e con non curanza..
sei
troppo lontano e lei sta per passare il limite da cui non potrai
raggiungerla.
Con
uno sforzo immane corri, corri con la forza della disperazione
E
i polmoni ti si riempiono di aria,
quell’aria
che somiglia alla speranza di farcela.
Ma
dalla gola non esce la parola che vuoi urlare.
Ci
riprovi, la gola ti brucia.
Stai
pregando che si giri ma non lo farà, perché si
è ripromessa di non
farlo..
Per
l’ultima volta provi ad urlare
Heiji
si svegliò di soprassalto emettendo un urlo,
quell’urlo che nel
sogno non usciva dalla tua gola.
La
ragazza che gli stava accanto si svegliò spaventata
-Heiji!
Tutto ok?-
I
grandi occhi della ragazza erano preoccupati e il ragazzo non
potè far
altro che rassicurarla..
-Non
ti preoccupare amore… è stato solo un brutto
sogno…-
-sei
tutto sudato.. dai bevi un bicchiere d’acqua e poi torna a
dormire..-
Disse
premurosamente la ragazza, lui la rassicurò un ultima volta
, poi le
baciò teneramente i capelli e si coricò.
Non
riusciva a riprendere sonno e si ritrovò ad osservare quei
suoi
tratti perfetti…
E
a pensare che fosse stata una vera fortuna il fatto che quel giorno in
aeroporto fosse riuscito a urlare il suo nome..
Prima
di chiudere gli occhi mormorò
-ti amo Kazuha..-