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Autore: narixxx    27/04/2016    2 recensioni
una breve ff sulla Markson
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La vita è un battito di ciglia. Dove sai cosa c'è quando chiudi gli occhi ma non sai cosa ti attende quando li riapri. Passiamo metà della nostra vita a chiederci cosa sia la felicità, cosa ci facciamo sulla terra, perché sono vivo. Sempre mille domande invadono la nostra mente alcune delle quali senza risposta. Perché? La società condiziona molte delle nostre domande e altrettanto vale per le  risposte. Ai pensieri come: ''Vorrei tingermi i capelli di verde'', ''Voglio un'altra fetta di torta'', ''Sono gay'', ''Sono lesbica'', ''Sono bisex'', dove l'unica risposta dovrebbe essere quella di essere se stessi e fare quello che vogliamo pensando solo alla nostra felicità ce ne usciamo con risposte come: ''Oddio poi i miei mi uccidono!'', ''Non posso la 40 mi va stretta'', ''Non sono normale, cosa c'è di sbagliato in me, sono malato''. Difficile come la felicità possa sembrare un utopia. Un’utopia agognata e desiderata, e quando anche noi abbiamo la nostra fetta di felicità vorremo solo che quei momenti  durassero per sempre. Congelati nell'attimo in cui il tuo cuore ha raggiunto il picco più alto della felicità, quel picco che sai che nessun altro avvenimento lo potrà mai superare sia d'intensa meraviglia che di dolore. Perchè si, è nei momenti più belli che sai che sarà difficile replicarli, e senti quel piccolo crampo allo stomaco che ti riporta con i piedi per terra. 

Fu questo che accadde anche a lui. Aveva passato metà della sua vita cercando il suo posto nel mondo, aspettando con ansia la sua fetta di felicità, ma i mille dubbi e le mille domande glielo avevano sempre impedito. Perché Mark, non era come tutti gli altri. Lui sulle cose ci rifletteva giorno e notte, perdendoci anche il sonno  fino a che non arrivava ad una risposta soddisfacente. Riflessivo lo consideravano i professori e i suoi genitori, fuori dal mondo a quasi pazzo maniaco preferiva lui. Era così che aveva capito che doveva dare un taglio netto alla sua monotona vita fatta di domande e paure che piano piano lo avevano allontanato dalla realtà e lo avevano fatto chiudere in se stesso, era giunto il momento di avere delle risposte a quelle dannate domande.

Così un giorno prese per mano il coraggio e invece di andare a scuola andò in centro. Certo per qualcuno può sembrare banale ma non per lui, studente modello con la media più alta dell’istituto. Per lui saltare scuola era tipo come entrare in una banca e derubarla. Contro legge e pericoloso.

Camminò per tutta la città fermandosi prima in un supermercato, poi in sala giochi per poi entrare in un museo. Bhè marinare la scuola per andare ad un museo non era esattamente qualcosa che un comune studente avrebbe fatto ma dopotutto lui era Mark. Stava per pagare il biglietto quando vide un ragazzo andargli incontro a tutta velocità seguito da vari uomini vestiti di scuro, passandogli di fianco gli lanciò il suo zaino. In un primo momento restò un po' disorientato, frastornato da quello che stava accadendo ma poi vedendo un signore un po' attempato corrergli dietro seguito da alcuni uomini in divisa si rese conto che era meglio darsela a gambe. Non ci pensò due volte a seguirlo. Corsero per circa mezz'ora. Ormai quasi senza fiato si lasciarono andare a terra, cercando di riprendere a respirare regolarmente. 

‘’Cavolo’’, si lasciò uscire in un sospiro Mark.
Aveva il cuore in gola, le tempie gli pulsavano, il i polmoni andavano a fuoco. Davanti ai suoi occhi riusciva a vedere solo tanti puntini neri. Quando all'improvviso tutto intorno a lui diventò nero. 
‘’Strano,’’ pensò ,non riusciva a vedere nulla davanti a se, ma sentiva il brusio della città, il leggero vento che delicatamente gli scompigliava i capelli e poi piano piano molto sfocatamente vide un'ombra dinanzi a se muoversi. All'inizio rimase impietrito dalla paura, poi capii che era il ragazzo con cui aveva corso fino a poco prima. Il nero fu sostituito dal rosso, davanti ai suoi occhi vi erano delle splendide labbra rosse che lentamente si muovevano senza emettere alcun suono.

Quando alzò lo sguardo la prima cosa che lo colpì furono gli occhi dell’altro. Profondi occhi castani a mandorla, piano piano guardò il suo naso ed infine le sue labbra. Il tempo si fermò. Fu risucchiato ancora una volta dalle labbra dell’altro. ‘’Merda Mark sei fregato’’ pensò per poi distogliere lo sguardo non prima di aver notato che sulle labbra dell’altro era comparso un sorriso, il più bel sorriso che avesse mai visto e lì desiderò con tutta la sua anima che il tempo si fermasse per sempre, ma purtroppo la sua mano davanti agli occhi di Mark lo fece ritornare alla realtà.


Quando Mark si svegliò dal suo sogno ad occhi aperti l’altro gli sorrise per poi presentarsi ‘’Piacere sono Jackson Wang, o anche conosciuto come Wild and sexy!’’ E fece un occhiolino.


Se al sorriso Mark ero andato in paranoia all'occhiolino stava rischiando seriamente un infarto. Sovrappensiero disse quello che pensava ’’Ti si addice proprio sexy’’. Si schiarii la gola e si presentai ‘’Piacere di conoscerti sono Mark Tuan, solo Mark va bene.’’

Si strinsero le mani e Jackson l’attirò contro di se. Si guardarono occhi negli occhi per attimi che parvero eterni, poi senza nessun preavviso le labbra si toccarono. Da prima leggermente,quasi impalpabili,poi prese da una fame quasi insaziabile. Erano diventate un tutt'uno. Le lingue danzavano ardendo di passione e i sospiri non facevano altro che far aumentare la voglia di mangiarsi a vicenda. La mano destra di Jackson stringeva forte a se il corpo dell’altro mentre la sinistra stringeva forte i capelli.

Mark era ormai perso, vagava alla deriva delle emozioni, volendone sempre di più.  Così presi il volto dell’altro tra le mani e ne approfondì ancora di più il bacio. 

Quelle emozioni, quei pensieri quella fame non le aveva mai assaporata e in un momento di pazzia lasciò andare il volto di Jackson, si tirò indietro ed iniziò a correre. Per lui era tutto nuovo, e molto spesso la novità mette paura. Arrivò a casa ormai che era mezzanotte passata, fortunatamente i suoi erano fuori per lavoro, così non dovette dare spiegazioni a nessuno.

Andò ad infilarsi nel letto stanco morto, prese il cuscino e lo strinse come se fosse quel ragazzo da poco conosciuto mentre stava per addormentarsi completamente ricordò delle parole. ‘’A presto Mark Tuan, ti troverò!’’

Helloooo  !!
Ormai è da tanto che non scrivo più, sono piuttosto arrugginita, ma sapete ho scoperto questi due e mi hanno fatto venir voglia di scrivere e scrivere. Spero che non sia tanto cattiva come storia. 
Markson fighting!!
-Nari

   
 
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