27/04/2016
2 recensioniWarkocz || Treccia
Krystyna fece scivolare dolcemente tra le dita i lunghi capelli castani della compagna, dividendoli in ciocche, mentre canticchiava sottovoce una dolce nenia polacca; li sentì morbidi e lisci al tatto –complice, in quel caso, la spazzola ora appoggiata sul tavolo accanto alle due- e prese a intrecciarli, tirando quanto necessario per far sì che l’acconciatura risultasse ben resistente, una volta finita.
Tirò forse una ciocca in maniera più decisa, e fu subito richiamata da un lamento debole della lituana, fino a quel momento rimasta nel più totale silenzio. Un lieve sorrisetto le si dipinse sulle labbra, sussurrando un divertito “per apparire, bisogna soffrire” che fece sospirare la povera Irena, già stanca di quel gioco a cui neppure voleva partecipare.
«Lo so, lo so» fu la stanca risposta, prima di lasciarsi andare mollemente sulla dura sedia di legno, le braccia abbandonate lungo i fianchi e la testa sollevata per permettere alla biondina di continuare indisturbata la sua opera.
«Vedrai, ti piacerà. Elzbieta dice che sono, tipo, una maga con le trecce.»
«E allora spiegami perché non ti fai crescere i capelli, così puoi fartele da sola.»
«Hm-mh» Krystyna scosse la testa, sebbene la compagna, girata di spalle, non potesse vederla. Lasciò che una mano pallida abbandonasse per un attimo la chioma bruna della lituana, per spostare dietro l’orecchio una fuggitiva ciocca bionda. «Non è la stessa cosa.»
Forse, l’acconciare i capelli era un suo modo per avere un po’ di intimità.
Irena sorrise dolcemente, permettendo che le carezze della polacca e la dolce canzoncina che usciva dalle sue labbra la rilassassero, lasciandole quel senso di familiarità e serenità che solo quell’eccentrica ragazza riusciva a darle. Faticava ad ammetterlo, ma amava quei momenti così tranquilli e confidenziali con la sua –perché l’aveva deciso, ormai, quella biondina era sua- Krystyna.
«E domani andiamo a comprarci un bel vestito! Magari, che so, rosa!»
«Per l’amor del cielo, no!»
Angolino del fluff spudorato
Sto in fissa con la Nyo!LietPol ultimamente, e neanche io so perché. Ma queste due non si possono non amare <3
È una sciocchezzuola, ma ci tenevo a scrivere qualcosa su queste due. Ah, e questo mondo ha bisogno di più shoujo-ai.
Titolo tipo in polacco perché Google Traduttore è totalmente infame e in lituano tipo me lo traduce sbagliato.
Moi moi~!
«Lo so, lo so» fu la stanca risposta, prima di lasciarsi andare mollemente sulla dura sedia di legno, le braccia abbandonate lungo i fianchi e la testa sollevata per permettere alla biondina di continuare indisturbata la sua opera.
«Vedrai, ti piacerà. Elzbieta dice che sono, tipo, una maga con le trecce.»
«E allora spiegami perché non ti fai crescere i capelli, così puoi fartele da sola.»
«Hm-mh» Krystyna scosse la testa, sebbene la compagna, girata di spalle, non potesse vederla. Lasciò che una mano pallida abbandonasse per un attimo la chioma bruna della lituana, per spostare dietro l’orecchio una fuggitiva ciocca bionda. «Non è la stessa cosa.»
Forse, l’acconciare i capelli era un suo modo per avere un po’ di intimità.
Irena sorrise dolcemente, permettendo che le carezze della polacca e la dolce canzoncina che usciva dalle sue labbra la rilassassero, lasciandole quel senso di familiarità e serenità che solo quell’eccentrica ragazza riusciva a darle. Faticava ad ammetterlo, ma amava quei momenti così tranquilli e confidenziali con la sua –perché l’aveva deciso, ormai, quella biondina era sua- Krystyna.
«E domani andiamo a comprarci un bel vestito! Magari, che so, rosa!»
«Per l’amor del cielo, no!»
Angolino del fluff spudorato
Sto in fissa con la Nyo!LietPol ultimamente, e neanche io so perché. Ma queste due non si possono non amare <3
È una sciocchezzuola, ma ci tenevo a scrivere qualcosa su queste due. Ah, e questo mondo ha bisogno di più shoujo-ai.
Titolo tipo in polacco perché Google Traduttore è totalmente infame e in lituano tipo me lo traduce sbagliato.
Moi moi~!